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Caso Quero: l'ex amministratore Amcps tra privilegi suoi e ombre generali

Di Piero Zanin Lunedi 13 Febbraio 2017 alle 23:14 | 1 commenti

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"Al momento non c'è nulla di penalmente rilevante, né in Italia né in Germania" specifica l'avvocato Paolo Mele, difensore di Matteo Quero, imprenditore vicentino nel settore pratiche auto, ex politico e ora anche ex amministratore unico di Amcps dopo essere stato fermato, al ritorno in auto da una vacanza ad Amsterdam, con 150 grammi di marijuana e 15 grammi di hashish. Il controllo delle autorità tedesche alla frontiera con l'Olanda è avvenuto lo scorso 16 dicembre. Dopo il ritrovamento delle sostanze stupefacenti, Quero trascorse la notte in cella in attesa di essere ascoltato da un magistrato, a cui avrebbe spiegato "E' per uso personale". Fortuna sua che oltre confine le leggi siano diverse da quelle vigenti nello Stivale, dove, dopo la Bossi-Fini, avrebbe rischiato conseguenze ben più gravi.

"La legge tedesca distingue tra droghe pesanti e sostanze stupefacenti - spiega Mele -. Inoltre, la concezione di uso personale è diversa che da noi. Nel caso in questione il giudice tedesco ha potuto eliminare l'ipotesi della detenzione ai fini dello spaccio perchè il mio assistito ha un determinato reddito, dunque è credibile che abbia potuto comprare quel quantitativo per fare scorta" .
Morale della favola, M.Q. dovrà probabilmente "solo" pagare un'ammenda.

Buon per lui, ma il caso apre un certo numero di interrogativi e di riflessioni, non solo politiche.

In primo luogo va analizzato il paradosso che la poltrona da manager affidatagli dal sindaco Achille Variati sia servita, prima di diventare bollente, come scudo per evitare processi. L'uso personale, allargato alla tedesca, non è certo un tema utilizzabile dai "poveracci" fermati con qualche grammo in Campo Marzo. Sul mercato nero cittadino 150 grammi di marijuana costano al dettaglio circa 1500 euro e con lo "sconto", visto il quantitativo non certo esiguo, si arriva a mille. Negli anni della crisi, più che una scorta è un investimento. Quel quantitativo è una provvista per un consumatore abituale che, ragionando a "spanne", può durare per svariati mesi: per ogni "canna" ci sono al massimo 0,5 grammi di droga mescolati a tabacco. 150 grammi sono, dunque, tanta roba, è proprio il caso di dire: trecento giorni di fumo se ad uso solo personale...
C'è poi la questione dell'opportunità. Nessuno mette in discussione la buona fede di quanto dichiarato dall'ex manager di Amcps, ma è chiaro che un viaggio in macchina attraverso l'Europa è sicuramente un metodo meno rischioso per trasportare sostanze stupefacenti che quello di passare per la dogana di un aeroporto attrezzato come quello di Amsterdam. Un particolare che, se si trattasse di uno sconosciuto mister X, potrebbe portare a fare considerazioni diverse da quelle sentite in questi giorni. Nell'ordine e semplificando: "Ha sbagliato, deve essere rimosso"(Variati), "La responsabilità politica è di chi lo ha messo li" (Forza Italia e Movimento 5 Stelle, Lega Nord cittadina) "è stato "mona" (Bulgarini). Nessuno che abbia chiesto di aprire un'indagine. "A Vicenza, non mi risulta sia stato aperto alcun fascicolo", ha dichiarato l'avvocato Mele, ribadendo che non ci sarebbe nulla di penalmente rilevante. Ovviamente la certezza che chi di dovere, venendo a conoscenza di una eventuale notizia di reato non abbia fatto partire una serie di accertamenti, non c'è, ma è una questione che resta aperta. Un filo rosso che pone un interrogativo anche su quello che è avvenuto dopo il fermo di Quero. I dirigenti di Aim e l'Amministrazione comunale sono stati colti di sorpresa dall'esplosione del caso: "Non sapevamo", Ma allora chi sapeva? Perché nessuno ha comunicato l'accaduto ai superiori di Quero? E perchè lo hanno saputo i giornali, che giustamente hanno pubblicato la notizia?

"Quando un cittadino italiano viene sottoposto a fermo in Germania, il fascicolo viene trasmesso tramite l'Interpol al Ministero che a sua volta lo segnala alla Prefettura della città dove il cittadino risiede - racconta l'avvocato Mele-. Come questa notizia sia arrivata ai giornali è un mistero".

Un altro...


Commenti

Inviato Martedi 14 Febbraio 2017 alle 06:22

Ma in Olanda o Paesi Bassi
Nei Paesi Bassi sono punibili le seguenti attività, sia per la cannabis sia per le droghe pesanti:

il commercio (importazione/esportazione)

la vendita

la produzione

la detenzione.

L'uso di droghe non è punibile
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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