Caos tangenziali, dieci associazioni e comitati fanno richiesta d'accesso agli atti
Martedi 15 Ottobre 2013 alle 20:38 | 0 commenti
Riceviamo da Giovanni Marangoni e pubblichiamo - La passeggiata di ricognizione ambientale sull'argine del Bacchiglione del 5 ottobre scorso, accolta da numerosi vicentini, ha permesso di cogliere la bellezza ambientale del territorio percorso dal fiume, la necessità di una sua tutela, la gravità dei problemi idrogeologici legati alla colata di cemento sull’area ex dal Molin. Per tali ragioni sei associazioni ambientaliste di Vicenza e quattro comitati di cittadini hanno presentato richiesta di accesso agli atti della tangenziale di Vicenza Nord.
Si tratta dei circoli Legambiente di Vicenza, Parco Retrone e Monticello Conte Otto, Italia Nostra sezione di Vicenza, WWF Vicenza, Civiltà del Verde, Coordinamento cristiani per la pace, Comitato Bretella Biron, Femminileplurale, Donne in rete per la pace e con il patrocinio del "Forum Salviamo il Paesaggio".
Dal protocollo d'intesa del 28 agosto risulta che il primo stralcio previsto per la tangenziale non è la variante alla S.P. 46 (ex bretella dell'Albera), ma una struttura viabilistica che parte “da viale del Sole alla base militare Del Din†con l’attraversamento di aree agricole di particolare pregio ambientale e paesaggistico, devastando ulteriormente il nostro territorio già così pesantemente compromesso. Desta ancora maggiore preoccupazione la previsione del collegamento alla Base USA prevista nel Piano degli Interventi ed illustrata dal sindaco Variati alla Commissione Territorio con una superstrada ad esclusivo uso militare lunga 1.600 metri dalla Lobbia (Caldogno) a viale Ferrarin con un'area di occupazione di suolo agricolo di circa 160.000 mq.
Il protocollo d'intesa parte dalla premessa “che gli interventi dei quali si propone il finanziamento sono finalizzati ad armonizzare l'ampliamento dell'insediamento militare statunitense con le esigenze della comunità vicentinaâ€.
“Le esigenze della comunità vicentina che dovrebbero avere la priorità – afferma Giovanna Dalla Pozza, presidente di Italia Nostra sezione di Vicenza - impongono l'assoluto rispetto di questo territorio agricolo di pregio anche perché costituisce la maggiore cassa di espansione idraulica a nord della città per un corretto drenaggio del terreno, in quanto in occasione delle periodiche esondazioni, si trasforma in un unico bacino fino a lambire la SP46â€.
Aldo Prestipino, presidente del circolo Legambiente Parco Retrone precisa inoltre che “sono undici gli atti amministrativi di cui è stato richiesto l'accesso e fra questi anche il progetto cosiddetto definitivo della variante alla SP46 invitando il Comune di Vicenza e la Provincia a pubblicarli on-line in un apposito catalogo d'informazione a disposizione dei molti cittadini interessati per l’obbligo di trasparenza divenuto esigenza inalienabile di un sistema democratico partecipatoâ€.
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