Bretella alla SP46 Pasubio,assemblea pubblica: il tracciato è definito, il consenso ancora no
Sabato 5 Febbraio 2011 alle 02:39 | 0 commenti
Organizzata dal Consigliere Comunale del Pd Sandro Guaiti si è svolta ieri sera presso il centro parrocchiale delle Maddalene l'assemblea pubblica sulla bretella alla statale Pasubio che aveva come scopo quello di aggiornare i cittadini sullo stato dell'arte per poi sollecitare, secondo gli obiettivi dei promotori, l'avvio dei cantieri nel 2011.
A sala stracolma a parlare ai cittadini c'erano in primis il Sindaco di Vicenza, Achille Variati, e l'assessore Provinciale alla Viabilità e Sindaco del Comune di Costabissara, Giovanni Forte, protagonisti in questi giorni via stampa di una dura polemica (clicca per la reazione di Variati a un articolo del GdV e per la replica di Forte .Â
Gli antefatti della vexata quaestio sono lunghi quanto i ritardi decisionali che, comunque, hanno esasperato gli animi dei cittadini dei quartieri più direttamente interessati, vittime dei costi sociali per la loro salute e dei danni per le loro case sottoposte alle continue sollecitazioni di un traffico che definire pesante è un eufemismo.
Anche l'animata discussione di stasera, in base a quanto da noi raccolto, ha confermato che non sono ancora "metabolizzate" decisioni condivise tra tutti i soggetti interessati al problema, per giunta condizionato finora dai passi dell'ANAS e, in futuro, anche dai finanziamenti da trovare e attivare.
Oltre, come detto, a Forte e a Variati, che hanno fatto in pratica da relatori "politici", erano presenti tecnici sia del comune di Vicenza sia della società Autostrade e gli assessori vicentini Tosetto, Lazzari e Cangini oltre ad alcuni assessori di Costabissara.
Forte ha spiegato che il tracciato definitivo rimane quello della variante votata da entrambi i comuni e che il progetto precedente non era attuabile per problemi relativi alle falde acquifere e per non danneggiare il paese. Pur consapevole dei danni ambientali che, comunque, verranno causati da questa nuova opera alla zona ovest di Vicenza l'assessore bissarese non ritiene percorribile nessun'altra soluzione.
Anche Variati ha ribadito che il tracciato non è modificabile per nessun motivo e che, poiché ritiene l'opera indispensabile e con i cittadini favorevoli, conta di veder partire i lavori entro il prossimo anno.
Forte, però, nel successivo intervento ha sollevato dubbi sui tempi reali ipotizzando che i lavori partiranno fra 4/5 anni. L'Anas ha già stanziato 20 milioni di euro e la Regione dovrebbe inserire l'opera nel piano triennale impegnando altri 20 milioni, ma la delibera non c'è ancora. L'assessore provinciale ha chiesto, quindi, la collaborazione di tutti per accelerare le pratiche e ha assicurato compensazioni per gli espropriati (sotto forma, è ipotizzabile, di lottizzazioni) e mitigazioni degli effetti sull'habitat con alberi e quant'altro.
Ma gran parte dei presenti sono rimasti, a di poco, sorpresi quando i tecnici hanno mostrato il progetto: la strada sarà in gran parte sopraelevata, perché non sarà possibile realizzare tratti in trincea a causa della massiccia presenza di corsi d'acqua e di falde molto alte. L'obiezione ricorrente a quel punto dell'assemblea è stata quella del devastante impatto visivo e acustico dell'opera in una zona pianeggiante e ricca di edifici storici. Il rappresentante del Comitato di Strada San Giovanni, Giorgio Sinigaglia, ha, in particolare, presentato un rapporto per "denunciare le criticità del progetto" nella sua zona chiedendo "la realizzazione in trincea del tratto vicino a strada San Giovanni e il rispetto delle prescrizioni europee in materia". La portavoce dell'Unione dei comitati del territorio, Franca Equizi, si è lamentata del "comportamento dittatoriale dell'amministrazione che, a suo dire, ha imposto il progetto e che ha cestinato le 758 osservazioni presentate dai cittadini alla variante urbanistica". E la polemica è diventata al calor bianco quando Equizi ha fatto presente che "è ancora pendente un ricorso al Tar proprio per quest'ultima questione" e quando il sindaco ha decisamente smentito l'osservazione. Franca Equizi ha, prima, contestato l'asserzione del sindaco del capoluogo per poi ribadire la sua tesi sull'inutilità della bretella, che sarebbe di fatto un doppione della Pedemontana, e sull'opportunità di "utilizzare i finanziamenti per obbligare i mezzi pesanti a percorrere l'autostrada evitando un ulteriore scempio al territorio dopo il caso Dal Molin". Anche tutti gli altri intervenuti, tranne in buona sostanza Guaiti e Renato Vivian, hanno sollevato problemi e critiche al progetto, ma il sindaco Variati, in chiusura di serata, dopo aver confermato che "non si può tornare indietro rispetto al progetto attuale che non sarà modificabile per alcun motivo", ha invitato tutti gli interessati ad adoperarsi, per fare in fretta (forse anche, secondo alcuni, per agevolare la soluzione delle problematiche della viabilità legate alla Ederle 2). Dopo questa sintetica cronaca dettata in notturna cercheremo, ovviamente e soprattutto tramite i protagonisti, di approfondire il problema che di sicuro, è l'impressione di stasera, richiede una soluzione che, in ogni caso, si scontra con molteplici interessi contrastanti.
Questo, oltre alla volontà degli amministratori di non fermarsi, è l'altro e contrastante verdetto della consultazione pubblica di ieri sera.
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