BPVi e Veneto Banca, Il Sole 24 Ore: entro giugno la decisione sulla ricapitalizzazione preventiva... di Stato
Sabato 6 Maggio 2017 alle 11:49 | 0 commenti
Si fa sempre più serrato il confronto tra i due istituti veneti Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e le autorità europee, il Ministero del Tesoro e la Bce. Si punta a chiudere la "partita" entro giugno, ovvero ad ottenere il giudizio della DG Comp sul via libera o meno ad utilizzare gli aiuti di Stato (ricapitalizzazione preventiva, ndr) prima dell'estate: appena dopo, o addirittura in contemporanea con il responso che riguarda Mps. L'approccio e la discussione adottati dalla Commissione europea nei confronti dei tre istituti, nonostante si siano dimostrati più "diluiti" nel tempo nei confronti di Monte Paschi e più "concentrati" nei confronti delle due venete (che hanno cominciato ad essere sottoposte ad un iter di valutazione il 17 marzo scorso), hanno subìto nelle ultime settimane una accelerazione.
Segno che il messaggio, giunto da più parti - in primis dalle stesse banche -, che bisogna far presto e che ogni giorno in più di incertezza nuoce, è stato recepito in pieno dalle autorità europeeNessuna bocciatura del piano di fusione su cui stanno lavorando Popolare di Vicenza e Veneto Banca, dunque, come alcune indiscrezioni paventavano, bensì la chiara intenzione da parte di Bruxelles di chiudere nel più breve tempo possibile i tre processi. Processi che, per quanto riguarda le venete, hanno bisogno di un confronto continuo e complesso anche sui dati relativi ai primi mesi del 2017. Proprio i dati del primo trimestre fanno ben sperare: la raccolta ha registrato una lieve ripresa, che fa pensare ad una inversione di tendenza, mentre i livelli di liquidità sono sopra i requisiti minimi e sono destinati ad aumentare una volta portati a casa i 3,7 miliardi di euro (2,2 per la Popolare di Vicenza e 1,5 per Veneto Banca) garantiti dallo Stato su proprie emissioni obbligazionarie.
Intanto, Banca Popolare di Vicenza ha concluso con successo la cessione di 268mila azioni ordinarie, pari allo 0,683% del capitale sociale ordinario di Ima spa. L'operazione, annunciata giovedì, è stata realizzata attraverso una procedura di accelerated bookbuilding rivolto a investitori qualificati italiani e investitori istituzionali esteri e si è chiusa ad un prezzo finale pari a 79,50 euro per azione e verrà regolata mediante consegna dei titoli e pagamento del corrispettivo il 9 maggio 2017. Il corrispettivo complessivo dell'offerta è risultato pari a 21.306.000 di euro. Banca Imi ha agito in qualità di Sole Bookrunner dell'offerta.
Sul fronte delle cessioni, le due banche stanno mettendo a punto anche la più decisiva cessione della quota detenuta in Arca (complessivamente poco meno del 40% dell'sgr), che dovrebbe concretizzarsi nel giro di poche settimane, al massimo a giugno. È probabile che gli acquirenti siano i soci maggiori già presenti nell'assetto azionario della società , cioé Banca Popolare dell'Emilia Romagna (Bper) e Popolare di Sondrio, che oggi detengono in Arca rispettivamente il 32,7% e il 21,1%.
di Katy Mandurino, da Il Sole 24 Ore
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