Berlato e il sistema Donazzan - Romano: con soldi alla formazione fittizia sarebbero stati beneficiati Irigem, Confindustria e CL
Venerdi 16 Ottobre 2015 alle 17:18 | 1 commenti
Vi presentiamo qui l'intervista esclusiva a VicenzaPiu.Tv dell'on. Sergio Berlato, consigliere regionale in quota FdI AN, di cui abbiamo appena pubblicato la nota ufficiale relativa alla lettera, di cui ha dato anticipazione stamattina Il Gazzettino e da lui consegnata la scorsa settimana al Presidente della Giunta regionale, Luca Zaia, al Presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, ed a Gianpiero Possamai, Presidente della IV Commissione regionale competente per la valutazione delle politiche pubbliche e degli effetti della legislazione regionale.
Alla lettera è allegato un documento di analisi e denuncia che in 120 pagine, che fanno parte di un faldone di 569 pagine di documentazione, rivela quello che sarebbe il sistema di corruttela con cui vengono gestiti annualmente ben 120 milioni destinati alla formazione e stanziati dall'Unione Europea, dallo Stato e dalla Regione Veneto, che tutti li assegna e li gestisce (qui la prefazione del documento, qui l'elenco dei suoi "capitoli" che ci toccherà ... studiare, ndr).
A capo dell'assessorato competente c'è Elena Donazzan, che "ama" minacciarci di querele e sui cui legami nel settore della formazione almeno con Irigem (del druppo Iannacopulos a cui fa capo anche Rete Veneta) abbiamo indagato e scritto fin dal 2012 mentre a dirigere l'Autorità di gestione (Dipartimento Istruzione Formazione Lavoro) c'è Santo Romano, il dirigente contro cui il politico vicentino punt forte il dito.
La prima è chiamata da Berlato a rispondere soprattutto politicamnete del caso (si sarebbe occupata di "favori in cambio di visibiltà su Rete Venta e sul quotidiano confindustriale, ndr), il secondo degli aspetti... "tecnici" e più venali.
I nomi più ricorrenti, che si leggono anche oltre le righe, dei beneficiari di finanziamenti che sarebbero stati condizionati e pilotati dall'area del vertice regionale sotto accusa, secondo le fonti di Berlato, già "micidiali" per scoperchiare il "sistema Galan Sartori, anche quello denunciato in solitaria da VicenzaPiù, sono oltre a quelli di Irigem anche l'insospettabile Confindustria Vicenza e le realtà di Comunione e Liberazione.
Nell'intervista Sergio Berlato non risparmia dettagli e schemi operativi, tra chiarissime allusioni e con dovizia di particolari, col suo solito faccino biricchino di chi si sente supportato dai fatti a lui raccontati e documentati dal mondo imprenditoriale a lui più vicino, che prima lo ha spinto a denunciare gli appalti del Mose e delle infrastrutture, tra cui quelle della sanità , e ora gli mostra le carte della mala gestio della formazione, a scapito di chi, dice, la fa veramente e non fittiziamente e di chi ne ha bisogno realmente e per motivi di reinserimento nel mondo del lavoro.
L'ex eurodeputato vicentino, ora presidente della Terza commissione regionale, che si occupa anche di formazione, continua, quindi, a proclamarsi e, non solo per noi, ad essere il paladino dell'onestà pubblica, forte anche del suo consenso che lo fa fa primo dei votati in Veneto.
Sapendo, però, che ci potrebbero essere rinculi nella maggioranza attuale di cui il suo partito, FdI AN, fa parte ma rilanciando la sua ennesima, ma non donchissciottesca sfida, che di sicuro avrà sviluppi dialettici ma anche un filone investigativo, lui conclude così: "ho informato preventivamente Zaia, Ciambetti e Giampiero Possamai, presidente della Quarta Commissione, a cui ho, poi, consegnato le mie 529 pagine. Essere loro alleato per me non può volere dire coprire l'eventuale marcio che ci fosse in Giunta e dintorni".
Amen.
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un po' troppo protagonismo consigliere Berlato!