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Ben 110 poltrone da tagliare nelle banche, l'autore de "Il grande imbroglio" Stefano Righi su Il CorSera: cosa guardava il Cda della BPVi?

Di Rassegna Stampa Lunedi 7 Marzo 2016 alle 20:26 | 0 commenti

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Vi proponiamo un estratto dell'articolo apparso su Corriere Economia a firma di Stefano Righi, autore del libro inchiesta "Il grande imbroglio" (delle banche, ndr) di recente apparso nelle librerie.

Aumenti di capitale? Scelta della sede sociale? Autonomia territoriale? Cosa sta ancora bloccando la complessa opera di consolidamento del sistema bancario italiano da più parti invocato? Nulla di tutto questo. Il vero nodo che tiene tutto ancorato allo status quo , confessa un top manager alle prese con una delle fusioni più attese del momento, sono le poltrone. Le cadreghe, per dirla con Aldo, Giovanni e Giacomo...

Eccedenze
Secondo una ricostruzione di Corriere Economia, sono almeno 110 i posti da amministratore che dovranno essere tagliati nei prossimi mesi. Solo l'attesissima fusione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano potrebbe richiedere il sacrificio di 32 poltrone, trenta consiglieri da mettere da parte contro la loro manifesta volontà...
Il punto è che la Banca centrale europea sostiene che un istituto come quello che andrà a formarsi può essere agilmente amministrato da un consiglio di quindici amministratori. È dunque via alle trattative. Chi resta e chi va?
Il problema però riguarda tutti i maggiori istituti italiani. Se dal novero delle prime tredici banche escludiamo le due maggiori (Unicredit e Intesa Sanpaolo, che non parteciperanno all'opera di consolidamento sul mercato domestico) e il Credem - che è una realtà particolare, molto solida, redditizia e controllata dalla famiglia Maramotti - restano dieci banche che potrebbero essere le protagoniste del prossimo risiko. Queste dieci banche (Mps, Ubi, Banco, Bpm, Carige, PopSondrio, Creval, Bper, PopVicenza e Veneto), sommano 185 consiglieri di amministrazione. Ipotizzando che da dieci ne restino cinque, questi cinque istituti di credito potrebbero essere amministrati da cda composti da 15 componenti (se la regola della Bce vale per Banco+Bpm vale anche per le altre). Basterebbero dunque 75 amministratori per far funzionare queste nuove realtà, quando oggi ne servono 185. Ecco i 110 da congedare. Ed ecco le resistenze, la difese dei privilegi, gli arrocchi. Perché se è vero che i casi come la Vicenza sono rari (l'ex presidente Gianni Zonin aveva un appannaggio superiore al milione di euro l'anno, l'ex amministratore delegato Samuele Sorato di 1,7 milioni), è indubbio che un posto nel consiglio di una banca vale molto (denaro) e costa relativamente poco (impegno).
Impegni
Sarà necessaria una importante scrematura. Puntando più sulla qualità che sulla quantità. Se Ubi tocca tra Sorveglianza e Gestione l'iperbole di 32 consiglieri, i diciotto componenti del board della Vicenza hanno avvallato negli anni ogni nefandezza, tanto che oggi la procura della repubblica ipotizza il reato di associazione a delinquere interna alla banca. Cosa guardavano questi signori? Poi, nei consigli, siedono indagati (Marino Breganze a Vicenza, ndr), condannati in primo grado (sempre a Vicenza Matteo Marzotto, ndr) e moltissimi portatori di interessi altrui che uniscono a modeste competenze. Per arrivare infine alle presenze ultradecennali che alla soglia degli ottanta anni si rendono ancora disponibili a perseguire il «bene della banca»... Non è questo il modello virtuoso a cui cerca faticosamente di ispirarsi l'Europa, né è questo l'interesse della vasta platea di azionisti correntisti e risparmiatori che affidano i loro denari alle banche. È il momento di fare pulizia, in profondità, anche dando la colpa alla Bce.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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