BPVi e Veneto Banca, Guzzetti chiede chi autorizzò prospetti falsi. Ma non fu Consob di Vegas? E chi li elaborò e/firmò non sono stati Iorio & c. poco dopo Zonin con Carrus & c. molto dopo Consoli? Sistema e/o massoneria?
Giovedi 11 Maggio 2017 alle 23:45 | 0 commenti
Pubblicato alle 16.13,m aggiornato alle 22.05. Nelle banche venete il "fondo Atlante ha trovato una situazione di gran lunga peggiore a quello che era stato scritto nei prospetti. Forse un giorno bisognera' andare a chiedere chi ha autorizzato quei prospetti, che erano prospetti falsi". Lo ha detto, ai giornalisti a margine di una iniziativa organizzata dalla fondazione Cariplo a Milano, il presidente di Acri (l'associazione nazionale delle Fondazioni di origine bancaria), Giuseppe Guzzetti, che di fatto "inventò" il fondo per salvare Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca i cui conti furono evidentemente (anche prudentemente?) presi per buoni da Alessandro Penati, il professore dominus di Quaestio.
A questa Sgr (Società di Gestione del Risparmio) era stato, infatti, affidato dal sistema il compito di costituire e far rendere i soldi messi in Atlante da banche, istituzioni finanziarie e assicurative con la benedizione del Governo che ci fece, infatti, mettere i soldi di Cassa Depositi e Prestiti, la società pubblica che gestisce il risparmio postale.
E Penati cercò soldi e promise ben il 6% visto che i prospetti del "bocconcino" fatto annusare agli investitori, le due banche venete, e a cui si riferisce il presidente di Acri erano evidentemente quelli approvati per le loro quotazioni, saltate, poi, in Borsa a "beneficio" di Atlante che prese tutte le azioni in emissione a solo 10 centesimi a fronte delle decine di euro delle valutazioni precedenti e non a solo qualche euro, cifra ancora da affare all'epoca ma non da saldo e che avrebbe, magari, convinto molti ex soci, in gran parte borghesi o "proletari", a comprarne anche loro non consentendone il totale esproprio plutocratico.
È banale dire chi approvò i prospetti definiti "falsi" da Guzzetti dopo la denuncia da parte dell'affranto Penati dell'horror story, scoperta in ritardo dal prof, dei conti delle due Popolari in ulteriore peggioramento dopo l'uscita, parziale e tardiva, di Gianni Zonin da BPVi e, totale e subitanea, di Vincenzo Consoli da Veneto Banca,.
Dopo i sicuramente espletati, incolpevoli?, passaggi in Banca d'Italia e BCE, l'ente di vigilanza (?) preposto ad approvare i prospetti, di cui Guzzetti conosce, ovviamente, nome e cognome ma "professional-politicamente" non nomina espressamente, non è stato altri che la Consob del presidente uscente Giuseppe Vegas.
In questa sarabanda di giochi di potere (e di poteri) in cui sono stati tritati 200.000 risparmiatori, a parte gli immancabili, pochi e soliti privilegiati, è difficlle dire se questa denuncia postume di Guzzetti, magari sotto il tiro degli investitori che gli hanno dato... credito per Atlante, "gestito" da Penati, ora con la coda fra le gambe per quel 6% da "fantasy story", sia sincera o solo funzionale a diminuire le responsabilità delle sue previsioni e delle promesse di Quaestio.
Ma se la falsità di quei prospetti è dimostrata dai numeri (servivano solo 2.5 miliardi per salvare le due banche, sono diventati 3.5 dopo pochi mesi i mld messi da Atlante, ora la BCE ne pretende altri 6.5 dallo Stato e ogni giorno che passa il buco si allarga...) e se a firmarli è stata la Consob, che sta rincorrendo i suoi errori sanzionando per milioni di euro, ma solo nel 2017, Zonin & c. per irregolarità commesse dal 2011 al 2015 (ma Bankitalia e Consob dove erano almeno in quei 5 anni?), chi ah elaborato e/o firmato quei prospetti nele due banche?
Rispondiamo noi visto che basta rileggersi i comunicati stampa agli atti.
Per la Banca Popolare di Vicenza a "giurare" che bastassero 1.5 miliardi, poi immessi da Atlante il 29 aprile 2016, e a mettere la firma sull'elaborazione e la presentazione dei prospetti falsi furono, a pochi mesi dalle "dimissioni" di Zonin datate 23 novembre 2015, l'ad Francesco Iorio col Presidente Stefano Dolcetta e i membri del Cda, in gran parte gli stessi scelti dal re del vino.
Per Veneto Banca, da dove Consoli si dimise anche da dg il 30 luglio 2015 per lasciare il campo a una serie di Cda mutevoli e "mutanti", a elaborare i dati per il prospetto in cui si dava per sufficiente un miliardo poi sottoscritto dal solito Atlante il 24 giugno 2016, furono il presidente Pierluigi Bolla con Cristiano Carrus ad, che poi, da membro del Cda e direttore generale, lo firmò col nuovo presidente pro (parvo) tempore Stefano Ambrosini e con i consiglieri in carica, tutti, come quelli della mini era Bolla, diversi dai membri dei Cda con Consoli.
Riassumendo, ai quesiti di Guzzetti, diretti (chi approvò i prospetti falsi?) e indiretti (chi li presentò all'approvazione?), le risposte sembrerebbero semplici.
La Consob, con la benedizione del sistema, approvò i "prospetti falsi", secondo Guzzetti, presentati da Iorio e Dolcetta per la BPVi e da Bolla, Ambrosini e Carrus per Veneto Banca con, rispettivamente, i membri del Cda BPVi, la gran parte dei queli "zoniniani", e quelli del Cda della Popolare montebellunese, tutti post Consoli.
Se Guzzetti ha denunciato il vero (se così non fosse qualcuno dovrebbe essersi già mosso per smentirlo e non solo), chi si muoverà contro gli autori, i sottoscrittori e gli "ipovedenti" dei prospetti falsi?
E chi svelerà la trama sulle banche che sempre più appare chiara nella sua oscurità ?
Massonica, dicevano anche stasera a Lilli Gruber su Otto e Mezzo di La7 Ferruccio De Bortoli e Massimo Cacciari?
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