Art. 18, appello: dalla parte delle ragioni della Cgil
Venerdi 23 Marzo 2012 alle 15:22 | 0 commenti
Giuliano Ezzelini Storti, Segretario provinciale Prc FdS - Siamo uomini e donne dirigenti di Partiti diversi, ma accomunati da una forte preoccupazione, poiché la discussione sul mercato del lavoro tra parti sociali e Governo Monti, che ha visto rompersi l'unità sindacale, ha preso una china sbagliata e si è fermata sui simboli anziché sulle questioni importanti e vere poste dalla crisi economica in corso.
Vediamo l'accanirsi sui diritti dei lavoratori, come già abbiamo assistito ad una pesantissima riforma delle pensioni, questione che non consideriamo chiusa. Ora tocca all'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, che risponde alla volontà di garantire la libertà di licenziare da parte delle aziende e che non ha nulla a che fare con il rilancio e la qualificazione della nostra economia. Minori diritti nei luoghi di lavoro non riavviano il sistema del paese, rendono solo l'Italia una nazione che non rispetta la propria Costituzione e ci riportano ad anni in cui i lavoratori non potevano rivendicare alcun che, pena l'espulsione dalle aziende. Sul pacchetto completo della "riforma", poi, il giudizio non può essere positivo. Il cambiamento degli ammortizzatori sociali - a regime - diminuirà le tutele, ma provocherà anche nelle aziende in crisi o in quelle che lo saranno, difficoltà di gestione. Questi ammortizzatori resteranno deboli per i lavoratori della piccola impresa e continueranno a tenere fuori migliaia di lavoratori atipici, soprattutto i giovani. I contratti precari infatti, salvo un paio, non sono stati aboliti e sono esplicite le insistenze delle associazioni datoriali per alleggerire i vincoli inseriti. Le condizioni di vita e di lavoro di milioni di pensionati e di lavoratori stanno velocemente peggiorando. Si è scaricato in gran parte su di essi la crisi finanziaria del paese, eredità - non dimentichiamolo - di molti anni di Governo Bossi-Berlusconi. Per queste ragioni, con questo appello, esprimiamo condivisione delle ragioni della protesta della CGIL alla quale, fin da ora, aderiamo.
Primi firmatari:
Giuliano Ezzelini Storti (PRC-FDS), Cosimo Bruzzo (Giovani Comunisti/e PRC-FDS), Giorgio Langella (PDCI-FDS),Tommaso Rebesani (SEL), Luigi Poletto (PD), Rizzato Claudio (PD), Massimo Follesa (PD), Emilia Laugelli (PD)
Per aderire: [email protected]
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