Appalti La Serenissima: Cestrone "insinua", la Regione "puntualizza". Ma "il sistema" c'è
Sabato 6 Settembre 2014 alle 11:05 | 0 commenti
Le indagini sul sistema di appalti per la ristorazione nella sanità iniziate a Padova si sono estese anche al S. Bortolo di Vicenza mettendo nel mirino quella Serenissima Ristorazione protetta da certa stampa locale evidentemente rispettosa del suo vicentinissimo titolare, Mario Putin, che il nostro Marco Milioni già il 26 marzo 2013 rappresentava come «il ras del catering che con la sua Serenissima ristorazione è al centro di una ragnatela di relazioni economiche di primissimo piano che profumano di politica (Pdl e qualche nuance di Pd)».
Di Mario Putìn ("Sì, si legge Putìn. L'accento sulla i, nella più classica delle cadenze venete. L'importante è che non lo si pronunci alla francese" scriveva negli stessi giorni Fabrizio Gatti su L'Espresso n. 12 riferendo già allora di inchieste della Finanza e dell'amicizia "eccellente" con Giancarlo Galan, VicenzaPiù evidenziava le «relazioni che si avviluppano in primis nella gestione delle mense di valenza pubblica sino a finire nella compagine societaria che in project financing ha realizzato e attualmente gestisce l'ospedale di Santorso nell'alto Vicentino. Come al solito dalla stampa e dalla politica vicentina le reazioni sono vicine ai -273 gradi centigradi, ovvero zero assoluto».
Adriano Cestrone, all'epoca dei fatti dg ad interim dell'Ulss 16 ed effettivo dell'azienda Ospedaliera di Padova, che a Putìn aveva assegnato l'appalto da cui sono partiti i rilievi attuali, è ora membro della Commissione speciale varata dal sindaco Bitonci che si oppone ad un nuovo sito per il secondo ospedale di Padova. L'ex dirigente non perde l'occasione per ribaltare le accuse definite su Il Gazzettino come una macchinazione dei vertici della Regione Veneto: «Una manovra partita dalla Regione per intimidirmi quando ho deciso di sostenere che il nuovo ospedale di Padova non andava fatto a Padova Ovest ma ricostruito nel sito dove si trova ora. Ma io vado avanti, anzi. Resterò nelle commissione speciale varata dal sindaco. Se me andassi vorrebbe dire che sono un ladro. E non lo sono».
E per Palazzo Balbi è intervenuto l'Ufficio stampa della Giunta della Regione Veneto con una nota che riportiamo di seguito* integralmente come ulteriore elemento di informazione.
Per dipanare la matassa ci vorrà del tempo, visto anche che l'inchiesta, come detto, si sta allargando a macchia d'olio ed è in qualche modo, e che modo!, collegata a quella sulla nuova Tangentopoli veneta. Dopo il S. Bortolo non è escluso che tocchi (o stia già toccando) anche, per gli aspetti globali e non solo quelli legati alla ristorazione, il consorzio che ha costruito e gestisce tra milioni di polemiche (e di euro pubblici elargiti con un po' di "leggerezza" a privati tar cui Putìn, Gemmo, Mantovani, Studio Altieri e soliti noti) il nuovo e discusso Ospedale di Santorso, quello che per Lia Sartori andava comunque fatto. Lo si legge da tempo su "I Padroni del Veneto" di Renzo Mazzaro, il libro inchiesta da tempo una delle nostre fonti e ora in auge anche laddove era "cortesemente" emarginato, accusato sotto sotto, ma non troppo sotto, di amicizia col fustigatore Sergio Berlato.
Ma lo sanno ora anche gli inquirenti e da quel dì anche i nostri lettori (vedi VicenzaPiù n. 272 il nostro numero speciale per gli abbonati che raccoglie gli articoli che da marzo 2011 abbiamo pubblicato sul periodico cartaceo sul "sistema Galan Sartori").
La nota aggiunge di sicuro interessanti informazioni ma altrettanto sicuro appare un quadro generale in cui la costante è, a dir poco, la "mala gestio" del sistema degli appalti in Veneto.
Se ha ragione Cestrone è la Regione ad essere uan protagonista negativa.
Se Cestrone mente ed è uno dei colpevoli, spieghi la Regione il suo caso legato alle sue nomine, ai poteri conferiti e ai controlli discutibili.
E soprattutto spieghi subito, non ex post, le coincidenze con gli altri casi al vaglio, da S. Bortolo a, forse e speriamo, Santorso.
Tutti casi che rendono ad oggi credibile l'esistenza di un sistema regionale, bacato e bucato, di assegnazione degli appalti, tutti e non solo quelli della ristorazione.Â
* Puntualizzazioni Ufficio Stampa Giunta Regionale su dichiarazioni dottor Adriano Cestrone
In merito alle dichiarazioni alla stampa e alle emittenti radio-tv del dottor Adriano Cestrone relative all'inchiesta della Procura regionale della Corte dei Conti sull'aggiudicazione del servizio di ristorazione ospedaliera e mensa da realizzare con il metodo del legame refrigerato (Cook and Chill), congiuntamente per la Ulss 16 di Padova e l'Azienda Ospedaliera di Padova, l'ufficio stampa della Giunta Regionale del Veneto puntualizza:
"La relazione alla base dell'indagine della magistratura contabile è stata redatta nel settembre 2007 dalla Direzione regionale attività ispettiva e di vigilanza settore socio-sanitario (che, per legge, opera in assoluta autonomia e discrezionalità ) a seguito di una circostanziata denuncia che era stata presentata il 13 aprile dello stesso anno. Sulla base degli elementi acquisiti nel corso dell'ispezione è stato trasmesso un dettagliato rapporto alla Procura regionale della Corte dei Conti che, come noto, ha proceduto e procede in assoluta autonomia e indipendenza".
Nb Clicca qui per allegato rapporto ispettivo settembre 2007 redatto dalla direzione attività ispettiva e vigilanza sul settore sociosanitario.
(Nella foto al centro Galan a una inaugurazione, alla sua sinistra Cestrone e quindi Putìn con la sciarpa, ndr)
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