Quotidiano | Categorie: Politica

Ale Moretti all'assemblea regionale: io so cos'è il PD, donne femminili senza essere oche

Di Emma Reda Sabato 22 Novembre 2014 alle 21:31 | 1 commenti

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Arriva il momento, In una grande comunità come la nostra, in cui è fondamentale fermarsi,
guardarsi negli occhi e dirsi le cose con sincerità. Abbiamo la grande, unica possibilità di cambiare la storia della nostra regione. Sarà il nostro primo passo verso un futuro che parla di rinascita, lavoro, territorio, impresa. Un futuro che preferisce la comunità alla solitudine, il progresso alla conservazione, l'inclusione alle barriere.

Ma per costruire questo futuro dobbiamo essere tutti protagonisti di una nuova storia.

E per tutti intendo tutti senza esclusioni e senza ipocrisie. Una grande comunità che guarda unita nella
stessa direzione. È il nostro tempo, la nostra chance.

Le primarie devono essere un grande successo di partecipazione popolare.Cosa diremo ai nostri elettori se dovessimo fallire quest'occasione storica? Diremo che i cuperliani avevano fatto uno sgambetto ai renziani che di nascosto hanno messo i bastoni tra le ruote ai bersaniani che a loro volta hanno accusato i civatiani di essere fioroniani? Vogliamo davvero essere questa roba qui? Vogliamo davvero rinunciare alla possibilità di dare un futuro a questa terra?
Io so cos'è il partito democratico. Conosco la nostra anima perché faccio parte di questa comunità
da più di dieci anni, da quando per la prima volta ho preso la tessera dei DS.
Siamo una comunità di amici prima che colleghi, siamo una comunità che condivide una speranza prima che una legittima ambizione.

Siamo una comunità che mette i cittadini e le loro scelte al centro dell'azione politica. E le primarie
devono essere questo prima di ogni altra cosa.

Devono essere uno strumento per i cittadini per indicare il candidato che meglio incarna il progetto comune per la vittoria nel Veneto. Guai a chi dovesse trasformarle in un'occasione di delegittimazione del partito stesso.

È adesso il nostro tempo, non dimentichiamolo. Il tempo per lasciarci alle spalle un passato fatto di
conservatorismo e populismo. Ma anche per mandare a casa una classe dirigente che ha governato nell'illegalità e nel malaffare. È questo il tempo per tornare a crescere ed essere la regione leader del nord, capace di produrre ricchezza, benessere, intelligenza e innovazione.

Per rimettere in moto il Veneto dobbiamo mandare a casa i conservatorismi e i facili populismi che
fino ad oggi ci hanno governato. Dobbiamo uscire dall'isolamento in cui la Lega ci ha confinato. Il
Veneto deve aprirsi e tornare a parlare con il resto del mondo. Sono le nostre imprese a chiedercelo.

Con coraggio e tutta l'energia che sapremo metterci porteremo il Veneto verso una sana autonomia regionale, liberata dagli sprechi, dalle centinaia di enti inutili e dalle spese folli della corte di Zaia.

Onestà e trasparenza devono tornare a trovare casa in Veneto. Una classe dirigente che ha governato nel malaffare e nell'illegalità deve uscire definitivamente di scena.

La regione deve essere una casa trasparente ed efficiente!

L'immagine della Regione e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni regionali sono state incrinate e
ferite in questi anni da scandali che tutti conosciamo che hanno lasciato nell'opinione pubblica
l'idea di un'istituzione contaminata dalla corruzione e dalla mancanza di controlli.

Ora bisogna ritornare al punto di partenza. Ripartire dal via. La Regione deve essere un'istituzione
trasparente, autorevole e vicina ai cittadini.

Dobbiamo creare, una volta arrivati al governo, un ufficio indipendente guidato da una figura di grande competenza e autorevolezza che operi insieme al Commissario nazionale anticorruzione sul fronte della prevenzione del malaffare, soprattutto per quello che riguarda le opere pubbliche.

Maggiore trasparenza, attività di controllo sugli appalti, amministrazione più snella: questi saranno gli obiettivi che chiederò personalmente a questa persona. La legalità è il punto di partenza per la crescita.

Due. Il veneto deve tornare a casa!
Migliaia di giovani ogni anno lasciano il Veneto per andare all'estero. Dobbiamo garantire zero tasse per i primi tre anni ai giovani che vogliono fare impresa nella nostra Regione. Stiamo perdendo la nostra più grande ricchezza: le nostre ragazze e i nostri ragazzi.

A loro dobbiamo dire:
"Questa è casa vostra, riprendetevela". La Regione Veneto garantirà a tutti i giovani sotto i 35 anni che vogliono mettere in piedi un'impresa o aprire una partita IVA la possibilità di farlo senza dover pagare tasse. Il Veneto che sogno è un Veneto che offre opportunità, un Veneto che possa tornare ad essere la casa per i nostri giovani.

Su questo però vorrei dire una cosa con chiarezza. Il Veneto deve farsi casa per chi vuole sentirsi
a casa e per chi questa casa la rispetta! Punto.

Garantire la sicurezza e il decoro delle nostre città
non sarà più un tema secondario nella nostra agenda politica. Dire che chi vive nelle periferie delle
nostre città ha il diritto a vivere in città sicure senza dover avere paura di uscire la sera tardi è dire
cose di sinistra! La sinistra deve prendere il mano il tema della sicurezza e rivendicarlo come sua
priorità perché è la priorità dei nostri cittadini e delle nostre cittadine!

Ecco, le nostre cittadine. Vorrei tornare su quell'intervista ormai famosa per dire due parole. Forse non sono stata brava a spiegarmi, il clima un po' informale dell'intervista e un montaggio un po' forzato, hanno fatto sì che non sia riuscita a comunicare esattamente quale fosse il mio pensiero.

E mi dispiace molto, perché come candidata alle primarie per la mia regione, ho la responsabilità di rappresentare anche tutti i militanti, tutte le persone che stanno lavorando in queste ore perché il veneto conosca un'alternativa rispetto al governo leghista di Zaia.
A loro forse devo una spiegazione, più che ad altri.
Intendevo dire che le donne, come gli uomini, vanno giudicati non per il proprio aspetto fisico, ma per le qualità che riescono ad esprimere. Ci sono due eccessi, quello che obbliga le donne a ricorrere ad atteggiamenti maschili per essere accettate e poter competere con gli uomini o quello dove le donne fanno della bellezza la loro unica arma per ottenere favori concessi dagli uomini.
Due modelli entrambi maschilisti.
Io voglio essere giudicata come politico per le cose che faccio, per l'impegno e la passione che metto, (non solo nel fare gli spaghetti al pomodoro :) ), ma per portare avanti idee e battaglie che spero siano utili a tutti.
Credo che le donne possano essere femminili, senza che questo debba automaticamente significare che sono oche.
Se poi questo vuol dire fare il doppio della fatica per farlo comprendere a qualcuno, vuol dire che faremo il doppio della fatica, tanto siamo abituate, siamo donne.
Adesso possiamo tornare a parlare di cose importanti. Le donne appunto e voglio dirvi una cosa. Vorrei che il Veneto abbia una legge regionale sulla parità di genere da costruire con voi, con la rete delle donne, secondo i vostri bisogni, ascoltando i vostri problemi, che sono anche i miei.
Una legge che sostenga l'impresa femminile e il lavoro casalingo, che preveda una rappresentanza paritaria nelle istituzioni e nella cariche pubbliche, passando da una legge elettorale regionale che consenta un'accesso paritario alla carriera politica, che aiuti la maternità e costruisca un diritto alla paternità, che si prenda cura delle vittime della violenza di genere, che costruisca una cultura paritaria sin dalla scuola.
Più donne ai vertici dello Stato e dell'economia, nelle direzioni dei giornali e al comando della politica possono sono la miglior garanzia che ci saranno più leggi e più cultura femminile, più sensibilità verso i temi che ci sono più vicini.
Ora però vi chiedo di vincere queste primarie. Non per Alessandra, non per Simonetta, ma per il PD, per il nostro Veneto, il Veneto che vogliamo diventi casa nostra.

Questa è una partita che comincia adesso, con le primarie del 30 novembre, ma che guarda lontano. Ed è una partita che dobbiamo giocare insieme fin da subito: porta a porta, amico per amico, collega per collega, vicino per vicino.

Conto sul vostro aiuto per portare alle urne più persone possibile e iniziare a scrivere il futuro che la nostra Regione merita. Saremo i protagonisti di un nuovo inizio.

Qui la brochure col programma


Commenti

Inviato Domenica 23 Novembre 2014 alle 08:28

Povera lingua italiana. le donne sono femmine e quindi dire che una donna è femmina è un bel sofisma, ossia una petizione di principio, Ma i sofismi per la Moretti sono all'ordine del giorno, infatti chi fa sofismi cerca il potere attraverso le ciacole.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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