Elemosina, Zentile: colpire sfruttatori, non sfruttati. Poco nobile utilizzo penne nere
Sabato 5 Maggio 2012 alle 13:19 | 2 commenti
Guido Zentile, segretario Circolo "Carlo Giuliani" PRC FdS Vicenza nord-est - Chi fa manghel o in gergo "chiede l'elemosina" lo fa perché non ha altro modo per guadagnarsi di che sopravvivere. Primo, non tutte le persone che lo fanno, a Vicenza in quel di Monte Berico e in città , sono usate dal racket dell'accattonaggio; secondo, visto che Variati sostiene "arrivano in auto e con pulmini nei fine settimana", si dovrebbero colpire gli sfruttatori e non gli sfruttati che ne sono le vittime.
Purtroppo l'ordinanza contro l'accattonaggio e le conseguenti norme nel regolamento di polizia urbana, sono nati male, poiché vanno a colpire il povero che lo fa autonomamente, e lo sfruttato, ma non risolvono la vera questione del caporalato dell'accattonaggio. I regolamenti non danno al pubblico ufficiale lo strumento necessario per distinguere tra povero e sfruttato, ma comunque povero; fa di tutt'una erba un fascio.
Una domenica, a Monte Berico, ho notato come una donna che chiedeva l'elemosina fosse fermata e sanzionata con il sequestro dei pochi spiccioli. Una donna che non molestava nessuno, era lì umile sul marciapiede e chi voleva dava, chi non voleva passava oltre. A questo punto si dovrebbe spiegare cosa significa molestare un passante, dal momento che non c'è stata insistenza, strattonamento o stalking.
Usare il volontariato delle "Penne Nere" muniti dell'uniforme della protezione civile e cellulare in ausilio, e per un compito dei vigili, ma improprio quale la caccia dell'accattone è poco nobile e scarsamente educativo, incentiva le persone alla non solidarietà e ci porta verso un clima di stato di polizia e insicurezza che già per alcuni versi si respira a Vicenza.
Dall'inizio dell'anno i vigili hanno multato 159 accattoni, tutti nella zona di Monte Berico e tanti altri in città . Ci si chiede se tutti erano sfruttati dal racket.
Si consiglia agli amministratori vicentini di rivedere l'ordinanza e le norme del regolamento della polizia urbana, poiché il provvedimento contro il racket è inefficace e colpisce i veri poveri, ed evitare la guerra contro i poveri.
La polizia intervenga per stanare chi è a capo dell'organizzazione del racket, e non si usino le "Penne Nere" per un compito che non è di loro competenza.
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