Il sindaco Variati ospite alla "Vita in diretta" di Rai 1
Comune di Vicenza - Il sindaco Achille Variati oggi sarà ospite della popolare trasmissione televisiva di Rai 1 "Vita in diretta" condotta da Lamberto Sposini in cui, nella parte dedicata all'attualità , dalle 17.45 alle 18.30 circa, si parlerà di ordinanze, sicurezza nelle città e integrazione degli stranieri.
Saranno presenti, oltre al sindaco Variati, il ministro per le politiche europee Andrea Ronchi, il sindaco di Novara, un esponente di un comitato dei cittadini di Milano e alcuni giornalisti.
Continua a leggerePer un pugno di libri: Sindaco con studenti vincitori
"Voi siete portatori di un'immagine positiva dei giovani - ha detto il sindaco Variati - in un periodo in cui si diffondono a macchia d'olio immagini negative della vostra generazione. Di questo, soprattutto, Vicenza vi ringrazia". Continua a leggere
Assoartigiani,Rai,Geo&Geo e L'ultima parola
Assoartigiani protagonista nelle trasmissioni Rai:
dopo la moda, con il presidente della categoria Stefano Stenta a Geo&Geo,
ora tocca alla falegnameria di Martino Pesavento che si raccontera' venerdi' 2 aprile a "L'ultima parola"
Dopo il recente intervento di Stefano Stenta, presidente della Categoria Sistema Moda dell'Assoartigiani Confartigianato Vicenza, a Geo&Geo (Rai Tre) per illustrare i nuovi capi di abbigliamento "bio", un altro imprenditore vicentino si appresta ad apparire sul piccolo schermo.
Si tratta di Martino Pesavento, titolare della omonima falegnameria.
Accompagnato dal figlio, Pesavento sarà uno dei protagonisti di un'inchiesta che andrà in onda venerdì 2 aprile alle 23.40 nel corso della trasmissione L'Ultima Parola condotta dal giornalista Gianluigi Paragone.
Continua a leggereSantoro, la bar condicio e il ruolo del Veneto
Ciambetti (Lega): "Santoro? Rivoluzionario in cachemire, la sua è la bar condicio, la faziosità di chi vuol far credere di avere la verità in tasca, quando in tasca, per la verità , ha tanti milioni di Euro"
"Santoro? Ha portato in politica il bar sport, tra faziosità e passione: accade, talvolta, che esistano dei tifosi a tal punto innamorati della propria squadra e delle proprie idee da non vederne gli errori. Santoro è una persona intelligente e furba, che recita la commedia di chi pensa di avere la verità in tasca, quando in tasca, per la verità , tiene centinaia di migliaia di Euro". Così Roberto Ciambetti ha commentato la serata evento "Rai per una notte" organizzata al Paladozza di Bologna.
"Santoro ha volutamente violato la par condicio, che deve essere modificata. Essa, attualmente, impone un bavaglio non ai Santoro o alle Lilli Grűber, quanto a tanti bravi giornalisti e a tante televisioni locali - ha spiegato Ciambetti - che sono la vera ricchezza del sistema informativo italiano e veneto. Credo che in futuro, con l'avvento del digitale terrestre, il Veneto debba darsi un proprio ordinamento: anche questo è un atto di coraggio e di intelligenza. La nostra Regione può fare da apripista anche nella normativa sull'informazione, tutelando i diritti degli utenti e non quelli dei conduttori televisivi miliardari. Santoro è parte integrante di un sistema televisivo - ha concluso Ciambetti - di infimo ordine, che propina gli Emanuele Filiberto e spaccia per verità i reality. Il tutto, ovviamente, a spese dei contribuenti. I vari Santoro sono gli interlocutori privilegiati dei radical chic, di gente a capo di grandi aziende che mettono sulla strada centinaia di lavoratori e vanno ad investire, alla faccia dei diritti umani e della difesa dell'ambiente, nei Paesi del terzo Mondo. Rivoluzionari in cachemire, a spese del contribuente".
Il canone Rai è obbligatorio o no?
Il canone Rai è obbligatorio o no si chiede una lettrice alla vista del gazebo anticanone del giovedì.
Rispondo: il canone Rai va pagato senz'altro da chi possiede il televisore e solo per il fatto di possederlo indipendentemente dall'uso che ne fa. E chi non paga il canone è un evasore. Punto. Di evasori purtroppo qui come altrove ce ne sono molti ma tanto non autorizza l'evasione.
Allora chi paga è un cretino? si chiede la gentile lettrice. No, sono loro, gli evasori a doversi vergognare e infatti non si vantano in pubblico ma solo tra amici. Solo che l'evasione, e qui l'equivoco non è solo della nostra lettrice ma un'opinione largamente diffusa, viene identificata con la disdetta; disdetta prevista dalla legge e che è ammessa a due condizioni.
La prima che venga accompagnata dal pagamento di una somma per le spese di insaccamento (si avete capito bene insaccamento) del televisore e, secondo, che a richiesta dell'ufficio si consenta di insaccare l'apparecchio.
Continua a leggereNo a pubblicista per pubblicità elettorale tv
Ordine dei Giornalisti del Veneto   Â
Conduce spazio elettorale a pagamento: procedimento disciplinare verso un pubblicista
L'Ordine dei giornalisti del Veneto ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti di un giornalista pubblicista per essersi prestato a condurre uno spazio televisivo riservato a comunicazione elettorale a pagamento. Il collega è stato convocato per la prima seduta utile del Consiglio, nel corso della quale sarà ascoltato.
La Carta dei doveri fa divieto ai giornalisti di occuparsi di pubblicità e di assumere incarichi e responsabilità in contrasto con l'esercizio autonomo della professione. Di conseguenza, i giornalisti non possono occuparsi di pubblicità elettorale: non possono prestare volto e voce a spot pubblicitari, ma neppure a spazi di comunicazione elettorale a pagamento in cui interviste, tribune, dibattiti, ecc. siano stati acquistati da candidati e/o esponenti politici. Tale comportamento, infatti, si pone in conflitto anche con gli obblighi stabiliti dagli articoli 2 e 48 della Legge professionale 69/63, e con il dovere di essere e apparire indipendente, la cui violazione rischia di minare l'essenziale rapporto di fiducia tra il cittadino-elettore e il giornalista.
Si ricorda, inoltre, che non sono consentite comunicazioni o pubblicità elettorali a pagamento all'interno dei Tg. La responsabilità di eventuali commistioni tra informazione e pubblicità , anche elettorale, è riconducibile al direttore responsabile della testata giornalistica, il quale ha il dovere di farsi garante della correttezza e trasparenza dell'informazione.
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Ok ricorso Sky e La7 per talk show. E la Rai?
L'Agcom annulla norme sui talk show dopo la sentenza Tar che ha accolto il ricorso di Sky e TI-Media (La7 e Mtv)
Dopo la loro bocciatura da parte del Tar, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha annullato le disposizioni sulla par condicio che bloccavano i talk show in periodo elettorale.
Il Tar del Lazio aveva accolto la richiesta di Sky e Telecom Italia Media a favore della sospensione del regolamento, esattamente all'art. 6 comma 2, varato dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che disciplina la par condicio in vista delle Regionali.
Ora è sperabile che anche la Rai ridia video e voce ai suoi talk show azzerati (annozero, Ballarò, Porta a Porta), come si è augurato il Presidente della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, sen. Sergio Zavoli, che ha dichiarato: "Siamo alle strette e i nodi, a due settimane dalle elezioni, vanno sciolti in fretta. Voglio credere che la Rai, a questo punto, decida di rivedere la scelta di applicare nella versione più restrittiva il Regolamento approvato dalla Commissione di Vigilanza ripristinando i programmi di approfondimento".
Per le informazioni complete cliccare Ansa e Adnkronos
Digitale terrestre: Zaia e i ritardi di Galan
Ciambetti su problema digitale terrestre
"Non sarà facile, ma Zaia dovrà colmare i gravi ritardi di Galan"
"La Regione Veneto con Zaia saprà gestire il passaggio al digitale terrestre nonostante i gravi ritardi di Galan".
Roberto Ciambetti, capolista della Lega Nord alle prossime elezioni regionali, ne è certo: "Zaia conosce molto bene le tematiche televisive e possiede anche una attenta cultura del sistema delle comunicazioni moderne - ha spiegato Ciambetti - per cui farà il possibile per limitare al massimo i disagi e i problemi di una transazione che si presenta difficile e complessa come l'esperienza di altre regioni insegna".
Ciambetti, invitato ad un incontro con artigiani, riparatori, antennisti e commercianti del settore radiotelevisivo, ha criticato la scarsa attenzione che il mondo della politica ha riservato al problema del digitale: "Siamo in ritardo e nessuno capisce che il digitale investe e riguarda tutta la popolazione - ha spiegato il consigliere vicentino del Carroccio -. Dal prossimo ottobre si spegne la Tv analogica e noi sappiamo bene che la televisione è, soprattutto per i ceti meno abbienti, una compagna, per tanti l'unica occasione di svago".
Lo scorso autunno Ciambetti aveva presentato una serie di interrogazioni per chiedere il controllo sui decoder e le televisioni con decoder incorporato.
"Da quanto sapevo, dall'esperienza maturata nel Lazio come in Sardegna o in parte del Piemonte, - ha aggiunto il capogruppo leghista - i problemi dati dai decoder a basso prezzo non erano pochi, come non sono pochi i problemi derivati dal posizionamento delle antenne, dalla loro usura o stato di manutenzione. Credo che tra i primi provvedimenti di Zaia ci dovrà essere una forte iniziativa sul tema, che riguarda tutte le famiglie e ogni apparecchio televisivo che abbiamo in casa".
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Daniela Sbrollini domani a Uno Mattina
Daniela Sbrollini      Â
Domani Giovedì 11 marzo ore 07:00 l'on. Daniela Sbrollini parteciperà alla trasmissione televisiva "UNO MATTINA" in diretta su RAI UNO per il commento della Rassegna Stampa.
Oltre alla Parlamentare vicentina sarà presente in trasmissione anche il Sottosegretario Francesca Martini.
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Paura per gli arbìtri del centrodestra
Marco Milioni, Idv    Â
L'ora della paura
Comincio ad avere paura per quello che sta succedendo in queste ore. Nel Paese il governo e le forze di centrodestra che lo sostengono hanno messo a punto una strategia basata sulla violazione e sulla scorretta interpretazione delle norme che regolano la cosiddetta par condicio, legge già bislacca di per sé peraltro. Il risultato è stato quello di far saltare l'unica piazzaforte televisiva con ampia platea di ascolto nella quale si fa un po' di controcanto a chi ha il potere in mano: sia esso parlamentare, esecutivo e mediatico. I programmi «riserva indiana» cui mi riferisco li conoscono un po' tutti. E sono tra gli altri "Ballarò", "Annozero", forse "Presa diretta".
E mentre il centrodestra capeggiato dal suo azionista di maggioranza Silvio Berlusconi travolge con la fiction del pluralismo le voci dissenzienti, anche politiche, in nome dello stesso pluralismo, sempre Lega e soprattutto Pdl, cominciano a fare balenare l'idea di una norma, un decreto urgente "ad listam" che permetta ai sodali del capo nel Lazio come in Lombardia, i quali al momento non rispettano i parametri di legge per la presentazione delle firme elettorali, di correre ugualmente alle prossime elezioni regionali. Sulla stampa si leggono già i nomi dei fiancheggiatori di una ipotesi del genere, siano essi notisti del Corsera come Massimo Franco, siano essi parlamentari (d'opposizione?) come il democratico (?) Luciano Violante.
Si tratta di uno stato di cose preoccupante, indicativo di come il quindicennio di Arcore abbia mutato e lacerato nel profondo la fibra degli italiani. Anche dei politici che più dovrebbero essere avvezzi alle manovre ordite nel sottobosco. Per cui arriviamo al paradosso in cui in un confronto tra un tank (Berlusconi coi suoi soldi, le sue tv, le sue liason trasversali) chiede all'avversario (l'opposizione) armato di schioppo e di una bomba a mano di buttare via la bomba, e anche qualche proiettile, perché i suoi si sono dimenticati di fare gasolio al carro armato.
In una guerra del genere, in una guerra impari, il soldatino ringraziando il cielo per l'occasione avuta su un nemico ben più armato dio solo sa come e con quali soldi, metterebbe la sua mina sotto il cingolo e fracasserebbe il blindato. Invece no. I corifei del fairplay alla matriciana ("non cominciare a mangiare fin quando non mi sono mangiato anche la tua porzione") sono già usciti allo scoperto spiegando che Berlusconi va battuto alle urne e non sul versante delle carte bollate.
Quale è il perché di queste voci? É chiaro a questo punto che la possibile mancata elezione di alcuni candidati di centrodestra metterebbe a rischio equilibri e assetti di potere che in qualche modo si amalgamano anche a gruppi in seno al centrosinistra. Non è un caso che vox populi indichi nella eventuale norma a garanzia della rielezione di Roberto Formigoni (Pdl) in Lombardia (oggi impossibile perché in terzo mandato non sarebbe legittimo) il presupposto per uno scambio alla pari con Vasco Errani (Pd) in Emilia, sul cui capo pendono le stesse incognite di Formigoni.
Ma la questione di base è un' altra. Quelle leggi la cui umiliazione a mezzo decreto viene invocata da destra come bisbigliata a sinistra, non sono regole che riguardano una partita tra lorsignori. Sono regole che garantiscono in primis il cittadino terzo; il quale proprio grazie a quelle procedure dovrebbe avere la certezza che le elezioni si svolgano secondo i dettami della stato di diritto. Ovvero quella condizione irrinunciabile e suprema, se dobbiamo dare credito alla democrazia costituzionale, per la quale tutti indistintamente, lo Stato per primo, sono soggetti alle leggi.
Per questo ho paura. Ho paura che il premier abbia capito benissimo che una parte non so quanto ampia dei suoi oppositori è molto attaccata a determinate rendite di posizione. E lo è così tanto che ogni volta che il capo del governo fa capire che potrebbe tirare fuori uno scheletro dall'armadio o chiudere un rubinetto, pezzi della minoranza arretrano. Anche quelle poche volte in cui potrebbero dare la zampata politicamente vincente. Dal 1994 va avanti così. C'è però un problema. Ad ogni nuovo strattone il Caimano si prende un pezzo in più della coperta. Al prossimo strattone potremmo rimanere tutti senza. E allora sarà il tempo delle barricate. Sempre che ci sarà ancora tempo. Ecco queste sono le ragioni per cui bisogna dire non a qualsiasi leggina "salva pasticcio". Se Pd, IdV, o chiunque altro sino ad arrivare al capo dello Stato (che non può firmare la porcata regionale) arretrerà solo un centimetro sarà la storia a iscrivere lorsignori sul registro degli indagati e dei colpevoli. Persino prima del nome di B.
Marco Milioni
candidato indipendente alle prossime regionali per l'IDV; collegio provinciale di Vicenza
da: http://marcomilioni.blogspot.com del giorno 4 marzo 2010
link originario: http://marcomilioni.blogspot.com/2010/03/lora-della-paura.html
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