Quotidiano | Categorie: Politica, Televisione

Lo show di Brignano e il riso amaro sulle banche: "Entri e i tuoi soldi non esistono più"

Di Piero Zanin Lunedi 30 Gennaio 2017 alle 15:28 | 0 commenti

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"Ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile. A ben vedere significa onorare gli onesti." Ha scritto Aristofane, ma più di qualche risparmiatore vicentino sarà trasalito nel ascoltare il monologo del comico Enrico Brignano durante la trasmissione Rai "Cavalli di Battaglia", dal titolo: "la Banca", andato in onda lo scorso 21 gennaio.
Lo stand up del comico, come suggerito dal titolo del programma, non era un inedito, ma uno dei primi "pezzi" di Brignano, che lungo una carriera ventennale è spesso passato dalla satira sferzante, alla comicità dialettale fino ai cinepanettoni. Nulla di nuovo, dunque, ma le risate, amare, dello spettatore- risparmiatore fanno male, oggi più di ieri. Onore agli onesti, che però più che sentirsi allargare il cuore, si sono visti in molti casi sgonfiarsi il portafoglio e, talvolta, pizzicare quella parte anatomica che sta dietro la tasca dei pantaloni, dove esso solitamente è custodito.

"Noi teniamo i suoi soldi come fossero nostri, quindi sono nostri, o diventeranno nostri" Nello spettacolo, si sente raccontare dalla macchietta di un direttore l'innocente risparmiatore. Un atteggiamento che -fuori di metafora- ricorda molto quello di chi ha proposto investimenti, ha raccolto i danari della brava gente e dopo il fallimento è tornato a dedicarsi ad altro. Un'uscita di scena simile a quella dei tiranni finiti in esilio: senza gloria ma con il conto, magari all'estero, ben coperto.
Si può allora continuare a fidarsi delle banche? Triste a dirsi, ma la certezza non c'è. Non c'è in parte mai stata. Lo spettacolo di Brignano venne proposto la prima volta 15 anni fa: e già allora il comico sottolineava la difficoltà del povero risparmiatore di destreggiarsi, anche solo per un semplice prelievo, in "tassi incalcolabili" e "operazioni incomprensibili". Esattamente come Renzo e Lucia davanti al latinorum di Don Abbondio, lo smarrimento è un sentimento spontaneo, giusto e motivato. Lo sono però anche l'indignazione, la protesta, il senso di giustizia. Amministratori e controllori si ritengano avvisati, disse lo scrittore Giovanni Mosca: "La satira è l'umorismo che ha perso la pazienza".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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