Lavori in corso a Palazzo Chiericati
Lavori in corso a Palazzo Chiericati: prevista la chiusura di una sala e il trasferimento di alcune opere in altri spazi della Pinacoteca
Lo scorso autunno sono iniziati i lavori a palazzo Chiericati con i quali si interverrà nella Pinacoteca civica per il restauro e il riadattamento funzionale degli spazi.
In questa fase sono necessarie alcune modifiche del percorso espositivo, il più possibile limitate per garantire al pubblico la fruibilità della sede e delle opere esposte anche durante gli interventi.
Alcune sale sono state disallestite e le opere temporaneamente trasferite nel salone d'onore del palazzo.
È stato invece necessario chiudere l'ultima stanza del percorso
Continua a leggereMuseo Diocesano festeggia i primi 5 anni
Museo Diocesano festeggia i suoi primi 5 anni con La Croce di Novoledo
Inaugurazione
Venerdì 19 febbraio
Ore 18
Museo Diocesano, Piazza Duomo 12, Vicenza
Il Museo Diocesano spegne le sue prime cinque candeline, scegliendo di festeggiare un'avventura ricca di soddisfazioni, con l'inaugurazione di un nuovo pezzo di fascino e grande valore artistico.
Inaugurare un Museo nel 2005, in anni dove le grandi pinacoteche storiche cercano una loro nuova definizione e all'interno di un panorama come quello vicentino che risente della presenza-assenza di un turismo spesso definito "mordi e fuggi", si è rivelato tutt'altro che semplice.
Dalla prima intuizione dell'allora vescovo mons. Pietro Nonis, considerevole collezionista d'arte e appassionato di etnografia, molte ipotesi furono valutate e discusse per poter poi arrivare al nucleo originario del Museo. Una prima commissione costituita valutando operatori culturali e storici vicentini, si sedette attorno ad un tavolo per discutere su come poter raccontare una storia millenaria, come quella della Diocesi di Vicenza, esprimendo attraverso le opere d'arte un percorso di fede e storia locale.
Lo studio di architettura Tortelli e Frassoni di Brescia, forte di un'esperienza museale (un esempio, il polo museale Santa Giulia) fu ritenuto l'interlocutore più appropriato per valorizzare gli spazi a disposizione del Museo, nell'ala quattrocentesca del Vescovado, realizzando un allestimento sobrio, chiaro e rigorosamente in doppia lingua (italiano e inglese).
L'arcivescovo di Vicenza, mons. Cesare Nosiglia, inaugurò solennemente il 19 febbraio del 2005 quello che si presentò da subito come un'Istituzione culturale aperta alla città , perché nata dalla storia stessa di Vicenza e del suo vasto territorio. La Diocesi, va ricordato, ha un'estensione differente dalle più tarde provincie, comprendendo territori del padovano e del veronese.
Il Museo Diocesano, proprio per le finalità indicate dalla Conferenza Episcopale Italiana di favorire la nascita di un luogo per la cultura identificabile, e capace di farsi centro propulsore di conoscenza, inizierà da quel momento un suo percorso. Mons. Giulio Cattin sarà il primo direttore del museo fino al 2006, al quale subentrerà mons. Francesco Gasparini allora preside dello Studio Teologico di Vicenza, direttore dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose e da un decennio membro della Commissione diocesana per l'arte sacra.
Il Museo cercherà negli anni un dialogo con la città e il suo territorio, superando la diffidenza che talvolta si ha verso questi luoghi oltre a intessere collaborazioni con altri musei, università e soprintendenze. Molte le iniziative che hanno animato le collezioni esposte, integrando o sostituendo alcuni pezzi per valorizzare soprattutto le operazioni di restauro delle opere d'arte.
Il museo ha inaugurato una stagione di mostre capaci di mantenere alto il livello qualitativo dell'offerta, oltre che affiancare appuntamenti più specifici premiati da un pubblico in continuo rinnovamento. L'obiettivo che la direzione e il Comitato di Gestione si è prefissato, in accordo con le direttive per la pastorale e i valori della Chiesa Cattolica è di proporre un museo capace di esser una piazza aperta sulla città , un luogo di famiglia dove poter raccogliere continui stimoli senza percepire un senso di staticità . Così, oltre alle mostre Historia Christi e Tesori da santa Corona, si è dato spazio alla contemporaneità con il ciclo d'incontri Chi l'ha scritto? Autori al Museo, arrivato alla seconda edizione, ma anche le Conversazioni attorno alle opere d'arte o la partecipazione a iniziative territoriali o intese istituzionali come quella con la Pontificia Commissione per i Beni Culturali del Vaticano. Il vero gioiello del Museo, tuttavia, sono i tantissimi bambini e ragazzi che frequentano le sale e le iniziative pensate per loro e che vedono crescere di anno in anno la sintonia con le scuole e le famiglie, felici di condividere i percorsi di arte e fede pensati dagli operatori dei Servizi Educativi.
Proprio per festeggiare con la città i cinque anni di quest'avventura fatta di persone, esperti, artisti internazionali che hanno sostenuto e creduto questo progetto, venerdì 19 febbraio alle 18.00, una nuova opera entrerà a far parte delle collezioni. La parrocchia di Sant'Andrea di Novoledo ha offerto in deposito una preziosa croce astile della fine del XIV secolo- inizi del XV perché possa essere ammirata dal pubblico.
«La comunità di Novoledo è particolarmente affezionata alla sua antica croce gigliata, perché nella nostra parrocchia sintetizza secoli di storia e di vita, svoltesi attorno alla chiesa, dal quattrocento» comunica don Francesco Meneghello, parroco di Novoledo. «I nostri padri l'hanno venerata per generazioni e noi l'abbiamo gelosamente custodita e protetta, esponendola nei momenti più rilevanti della vita della nostra comunità . E'con gioia che accettiamo che essa sia valorizzata nel Museo Diocesano, perché con essa sia riconosciuta anche l'umile storia della nostra parrocchia, ricca di fede e tradizioni».
La teca che accoglierà da venerdì il prezioso manufatto, sarà visibile al pubblico all'interno della sala del XV secolo, volendo così salutare in modo sobrio e sincero chi, visitatori, studiosi, artisti, giornalisti e donatori, hanno fin'ora creduto a questa bella storia contemporanea.
Il Conservatore
Davide Fiore
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La Verità del Tiepolo su Rai 3
Vicenza ha concesso a Raitre l'uso gratuito dell'immagine del dipinto "La Verità svelata dal Tempo" di Giambattista Tiepolo.
L'opera, conservata nella Pinacoteca civica di palazzo Chiericati, sarà visibile durante la puntata di domenica 14 febbraio del programma "Che tempo che fa" condotto da Fabio Fazio su Raitre, all'interno della rubrica di Flavio Caroli.
La liberatoria è stata rilasciata in considerazione della grande popolarità e del livello della trasmissione televisiva, molto seguita in particolare nell'edizione domenicale.
Una riproduzione della grandiosa tela, dipinta attorno alla metà degli anni Quaranta del Settecento, ritoccata, è stata scelta, qualche anno fa, come sfondo per la sala stampa di Palazzo Chigi.
Continua a leggereNuovo Chiericati: raddoppiate le opere
Comune di Vicenza   Â
Nuovo Chiericati: saranno raddoppiate le opere esposte
Palazzo Chiericati diventerà ciò che non è mai stato: un museo civico di moderna concezione con l'ambizione di diventare la più bella galleria civica della terraferma veneta.
L'annuncio è della giunta comunale che questa mattina, riunendosi proprio a Palazzo Chiericati, ha dato il via libera alla successione di interventi che condurranno alla radicale trasformazione dell'attuale pinacoteca, giungendo a raddoppiare il numero delle opere esposte grazie alla valorizzazione dei molti capolavori oggi stipati nei depositi o prestati ad altre istituzioni.
Ai 150 quadri attualmente in mostra se ne aggiungerà un'altra ottantina e alcune centinaia di pregiati oggetti, come monete, bronzetti e documenti, presentanti secondo un nuovo allestimento che curerà nei minimi dettagli ambientazione, luci e percorsi.
"Penso che la stragrande maggioranza dei vicentini - ha annunciato il sindaco Variati, che ha ringraziato la Fondazione Cariverona e il defunto marchese Roi per il sostegno economico fin qui dato al grande progetto - non conosca il patrimonio straordinario che questo palazzo custodisce non solo nelle sale ma anche nei depositi. Tra aprile e maggio apriremo il museo organizzando per i nostri cittadini visite guidate alla scoperta delle opere e del cantiere".
Un primo intervento, cominciato nel novembre del 2009 per un importo di 2 milioni e 500 mila euro e già finanziato, riguarda il palazzo cinquecentesco, che sarà restaurato a partire dagli interrati fino al sottotetto, rendendo visibili ambienti, ora abbandonati, di straordinaria valenza architettonica e archeologica.
"Il palazzo palladiano - ha spiegato l'architetto Emilio Alberti che ha lavorato in equipe con il consulente Mauro Zocchetta, la direttrice Maria Elisa Avagnina, gli staff degli assessori alla cultura Francesca Lazzari e ai lavori pubblici Ennio Tosetto ed Amcps - sarà finalmente accessibile e fruibile secondo quelli che sono i suoi percorsi ed ambienti storici, a partire dagli scaloni".
Un secondo intervento, tra il 2010 e il 2011, recupererà l'ala Ottocentesca: oggi si sta redigendo la progettazione definitiva da sottoporre alla Fondazione Cariverona per la richiesta di un finanziamento di 1 milione e 800 mila euro più altri 500 mila euro per gli allestimenti. "Lasciato il nitore palladiano - ha proseguito Alberti - in questo ambiente troverà spazio la classica quadreria ottocentesca di città , con pareti colorate allestite con le opere pregiate attualmente conservate nei depositi".
Si passerà infine alla ristrutturazione dell'ala Novecentesca, da completarsi tra il 2012 e il 2013 per un costo oggi stimato in circa 1 milione e 700 mila euro. Questo spazio, introdotto da una copia della pianta angelica, porta ideale della città posta all'inizio dell'intero percorso espositivo, conterrà i "Lunettoni del Podestà " e l'allestimento della grande sala che evocherà la distrutta chiesa di S. Bortolo ed il suo straordinario ciclo pittorico, premessa per una grande mostra sull'opera di Bartolomeo Montagna.
Ancora, nel nuovo museo ci sarà spazio per l'esposizione della collezione di Neri Pozza, comprese le opere di sculture e, come ha ricordato l'assessore Francesca Lazzari "per tutti i servizi tipici di un museo moderno, dalla didattica museale alla multimedialità ". Â
Il progetto in corso consentirà infatti anche il reperimento di spazi essenziali per il funzionamento del museo, razionalizzandone le destinazioni d'uso: al piano terra l'accoglienza, il book shop, il bar del museo, gli spazi per esposizioni temporanee; al piano ammezzato le attività direzionali, gli uffici, la biblioteca, i depositi dei disegni; al piano superiore la galleria secondo il nuovo ordinamento espositivo.
Comune di Vicenza
Palazzo Chiericati diventerà ciò che non è mai stato: un museo civico di moderna concezione con l'ambizione di diventare la più bella galleria civica della terraferma veneta. L'annuncio è della giunta comunale che questa mattina, riunendosi proprio a Palazzo Chiericati, ha dato il via libera alla successione di interventi che condurranno alla radicale trasformazione dell'attuale pinacoteca, giungendo a raddoppiare il numero delle opere esposte grazie alla valorizzazione dei molti capolavori oggi stipati nei depositi o prestati ad altre istituzioni. Ai 150 quadri attualmente in mostra se ne aggiungerà un'altra ottantina e alcune centinaia di pregiati oggetti, come monete, bronzetti e documenti, presentanti secondo un nuovo allestimento che curerà nei minimi dettagli ambientazione, luci e percorsi.
"Penso che la stragrande maggioranza dei vicentini - ha annunciato il sindaco Variati, che ha ringraziato la Fondazione Cariverona e il defunto marchese Roi per il sostegno economico fin qui dato al grande progetto - non conosca il patrimonio straordinario che questo palazzo custodisce non solo nelle sale ma anche nei depositi. Tra aprile e maggio apriremo il museo organizzando per i nostri cittadini visite guidate alla scoperta delle opere e del cantiere".
Un primo intervento, cominciato nel novembre del 2009 per un importo di 2 milioni e 500 mila euro e già finanziato, riguarda il palazzo cinquecentesco, che sarà restaurato a partire dagli interrati fino al sottotetto, rendendo visibili ambienti, ora abbandonati, di straordinaria valenza architettonica e archeologica. "Il palazzo palladiano - ha spiegato l'architetto Emilio Alberti che ha lavorato in equipe con il consulente Mauro Zocchetta, la direttrice Maria Elisa Avagnina, gli staff degli assessori alla cultura Francesca Lazzari e ai lavori pubblici Ennio Tosetto ed Amcps - sarà finalmente accessibile e fruibile secondo quelli che sono i suoi percorsi ed ambienti storici, a partire dagli scaloni".
Un secondo intervento, tra il 2010 e il 2011, recupererà l'ala Ottocentesca: oggi si sta redigendo la progettazione definitiva da sottoporre alla Fondazione Cariverona per la richiesta di un finanziamento di 1 milione e 800 mila euro più altri 500 mila euro per gli allestimenti. "Lasciato il nitore palladiano - ha proseguito Alberti - in questo ambiente troverà spazio la classica quadreria ottocentesca di città , con pareti colorate allestite con le opere pregiate attualmente conservate nei depositi".
Si passerà infine alla ristrutturazione dell'ala Novecentesca, da completarsi tra il 2012 e il 2013 per un costo oggi stimato in circa 1 milione e 700 mila euro. Questo spazio, introdotto da una copia della pianta angelica, porta ideale della città posta all'inizio dell'intero percorso espositivo, conterrà i "Lunettoni del Podestà " e l'allestimento della grande sala che evocherà la distrutta chiesa di S. Bortolo ed il suo straordinario ciclo pittorico, premessa per una grande mostra sull'opera di Bartolomeo Montagna.
Ancora, nel nuovo museo ci sarà spazio per l'esposizione della collezione di Neri Pozza, comprese le opere di sculture e, come ha ricordato l'assessore Francesca Lazzari "per tutti i servizi tipici di un museo moderno, dalla didattica museale alla multimedialità ".
Il progetto in corso consentirà infatti anche il reperimento di spazi essenziali per il funzionamento del museo, razionalizzandone le destinazioni d'uso: al piano terra l'accoglienza, il book shop, il bar del museo, gli spazi per esposizioni temporanee; al piano ammezzato le attività direzionali, gli uffici, la biblioteca, i depositi dei disegni; al piano superiore la galleria secondo il nuovo ordinamento espositivo.
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Appello a Mina da Davide Fiore, conservatore del Museo Diocesano, e da Thiene: canti per noi la Nina
Riceviamo e pubblichiamo da Davide Fiore, Conservatore Museo Diocesano di Vicenza
Gentile Redazione,
 con l'occasione delle festività , ho voluto inviare una "letterina di Natale"(riportata in fondo*) carica di sogni, non a Santa Klaus (per raggiunti limiti d'età ), ma ad una tra le più grandi artiste italiane, portatrice di messaggi in musica riconoscibili e forti nel loro potere artistico.
Parlo di Mina Mazzini, donna di spettacolo completa, artista capace di disegnare da molti anni la canzone italiana, riconfermandone l'eccellenza e la capacità di raggiungere il grande pubblico.
Il mio desiderio da alcuni anni, è di far conoscere all'artista una tradizione antica di almeno sei secoli che precede la Natività dei thienesi, un canto che si tramanda nelle generazioni, che ogni 24 dicembre rivive per la strada in un momento di amicizia tra le persone, prima della mezzanotte.
La Nina è un canto di cui si conoscono poco le origini, lontano dal clamore mediatico ma saldo nella festività popolare. La sua nenia semplice e fatta di sola voce femminile e coro, è immaginabile cantata da Mina, infaticabile artista di questi anni, che avrà modo, questa è la mia speranza, di ascoltare il canto vicentino.
Visite al cantiere di Santa Corona
Al via le visite al cantiere della chiesa di Santa Corona: dal 19 dicembre, il sabato e la domenica su prenotazione
Sta per aprirsi al pubblico il cantiere della Chiesa di Santa Corona: dal 19 dicembre nelle giornate di sabato e domenica, durante le festività natalizie e poi nei mesi di gennaio, febbraio fino a metà marzo la "Chiesa venuta da Gerusalemme", secondo la suggestiva espressione di Fernando Bandini, potrà essere visitata da vicentini e turisti, su prenotazione. Un affascinante "viaggio nel tempo" che, partendo dalla Pinacoteca di Palazzo Chiericati, condurrà all'interno della Chiesa di Santa Corona interessata dai lavori, ed infine al Museo Diocesano, dove sono state trasferite temporaneamente le opere conservate nella chiesa.
L'iniziativa, ideata dall'assessorato alla cultura del Comune ed organizzata dalla direzione dei Musei Civici di Vicenza e dal Museo Diocesano in collaborazione con l'Associazione per la didattica museale Ardea, permetterà di percorrere in tre tappe un itinerario alla scoperta della storia di uno dei monumenti più amati dai vicentini.
La visita didattica comincia in Pinacoteca con la proiezione di un video altamente suggestivo di carattere storico, dal titolo "Santa Corona, la Chiesa venuta da Gerusalemme", durante il quale la voce narrante di un frate domenicano accompagna lo spettatore attraverso i momenti più salienti della storia del tempio e della città di Vicenza nel Medioevo e nel Rinascimento.
La seconda tappa prevede una visita all'interno della Chiesa dove si svolgono i lavori, per ammirarne l'architettura e comprenderne la filosofia del restauro. Per esigenze di cantiere la visita potrà essere effettuata durante la sospensione dei lavori, per gruppi composti al massimo da 20 persone. L'intero percorso didattico, della durata complessiva di circa due ore, sarà gestito da guide esperte che accompagneranno il pubblico all'interno del cantiere e del museo; in particolare, si potranno osservare da vicino le zone accessibili del cantiere e vedere come stanno procedendo i lavori dietro i ponteggi, le impalcature e i pannelli (il cantiere è gestito da Intercantieri Vittadello di Limena (Pd) e AR srl Arte e Restauro di Padova con il contributo della Fondazione Cariverona).
Il viaggio virtuale si conclude al Museo Diocesano, nella sala dove sono esposte temporaneamente le opere pittoriche provenienti dalla Chiesa: oltre al celebre "Battesimo di Cristo" di Giovanni Bellini, la collezione include tele e tavole di importanti artisti veneti tra cui Paolo Veronese, Giovanbattista Pittoni e Bartolomeo Montagna.
Le visite didattiche al cantiere aperto della chiesa e alle opere trasferite al museo diocesano potranno essere effettuate, il sabato e la domenica dalle 9 alle 17.30 (ultimo ingresso 15.30), su prenotazione. Il biglietto costa 10 euro per gli adulti e per i ragazzi dai 14 anni; 5 euro per gli studenti delle scuole e per i bambini dagli 8 ai 14 anni; l'ingresso è gratuito per i bambini fino agli 8 anni. Le visite dureranno due ore circa. Saranno ammessi gruppi composti almeno da 10 persone e al massimo da 20. Il punto di ritrovo è all'ingresso della Pinacoteca Civica di Palazzo Chiericati (piazza Matteotti 37/39).
Per informazioni e prenotazioni: Segreteria del Museo Diocesano, piazza Duomo 12 0444226400, lunedì e venerdì 10-13, martedì, mercoledì e giovedì 10-13, 14-18.
[email protected] Â
www.museodiocesanovicenza.it Â
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Aperto per restauro: Santa Corona
"La Chiesa venuta da Gerusalemme"
Dopo l'esito altamente positivo dell'iniziativa "Una sola volta in 450 anni", nell'ambito della riqualificazione della Basilica Palladiana, l'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, la direzione dei Musei Civici e il Museo Diocesano hanno scelto di riproporre alla cittadinanza e ai turisti la visita, con la stessa formula, al complesso domenicano della Chiesa di Santa Corona, interessata dall'intervento di restauro, in accordo con la direzione dei cantieri di restauro delle imprese Intercantieri Vittadello di Limena (Pd) e AR srl Arte e Restauro di Padova e con il contributo della Fondazione Cariverona.
Questa mattina l'iniziativa è stata presentata al Museo diocesano dall'assessore ai lavori pubblici Ennio Tosetto, anche in rappresentanza dell'assessore alla cultura Francesca Lazzari, dal direttore del museo diocesano mons. Fracesco Gasparini e dalla presidente dell'associazione per la didattica museale "Ardea" Miriam Cola.
"Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questo bellissimo progetto - commenta l'assessore ai lavori pubblici Ennio Tosetto - che conferisce un valore aggiunto al restauro in corso della chiesa di Santa Corona. In questo caso l'esperienza di apertura del cantiere alle visite, già sperimentata con la Basilica Palladiana, si arricchisce con la visita delle opere d'arte momentaneamente trasferite al museo diocesano. Attualmente stiamo intervenendo per restaurare anche Porta Santa Croce e abbiamo intenzione di proseguire con le mura scaligere e la Rocchetta. Per questo mi auguro che si possa pensare anche a dei percorsi didattici su Vicenza Medievale".
A partire dal 19 dicembre dunque, nelle giornate di sabato e domenica, "La Chiesa venuta da Gerusalemme", secondo la suggestiva espressione di Fernando Bandini, sarà al centro di un "viaggio nel tempo" che vede tra le sue tappe anche palazzo Chiericati e il Museo Diocesano dove le opere sono state temporaneamente trasferite.
Si tratta di un percorso ideato per pubblici diversi, attraverso un approccio didattico per il tipo di informazioni proposte: un'operazione indubbiamente di grande fascino, che coniuga l'aspetto della ricostruzione storica con la possibilità di vedere da vicino la prosecuzione dei lavori del cantiere in uno dei monumenti più amati dai vicentini. La Chiesa di Santa Corona, di proprietà comunale, è uno scrigno che custodisce tesori di grandissimo valore artistico, dalla pala di Giovanni Bellini "Il Battesimo di Cristo" (rientrata dalla mostra alle Scuderie del Quirinale di Roma nel gennaio scorso ed ora ospitata nel suggestivo allestimento al Museo Diocesano) ai capolavori di Veronese e Pittoni.
La visita, particolarmente articolata e dinamica, si snoda attraverso un percorso didattico suddiviso in tre tappe ed elaborato dall'associazione per la didattica museale ARDEA, in collaborazione con i Servizi Educativi del Museo Diocesano.
Si inizierà da Palazzo Chiericati con la proiezione del video "Santa Corona - la Chiesa venuta da Gerusalemme" per poi proseguire recandosi in chiesa dove sarà possibile visitare il cantiere. L'ultima tappa sarà al Museo Diocesano dove sono temporaneamente esposte le opere conservate nella chiesa la cui visione sarà affiancata da un viaggio virtuale nell'edificio sacro.
Con questa iniziativa ci si propone dunque di garantire, nonostante i lavori in corso, la continuità della valorizzazione del patrimonio culturale rappresentato dalla Chiesa di Santa Corona.
La prima tappa del percorso didattico consiste nella proiezione di un video nella Pinacoteca Civica, dal titolo "Santa Corona - la Chiesa venuta da Gerusalemme", della durata di trenta minuti circa, che racconta in modo accattivante la storia del Tempio di Santa Corona, dalla sua nascita ai giorni nostri. È un viaggio nel tempo che, attraverso la voce narrante di un frate domenicano, accompagna lo spettatore nei momenti salienti che hanno visto la nascita e l'ampliamento della chiesa. Il racconto, attraverso la parola, la musica, le immagini e le ricostruzioni virtuali in 3D, conduce lo spettatore principalmente nella storia della Vicenza medioevale e rinascimentale, consentendogli di seguire in modo particolarmente attivo la successiva visita.
La seconda tappa prevede una visita all'interno del cantiere della chiesa dove si svolgono i lavori, per ammirarne l'architettura e comprenderne la filosofia del restauro. La visita potrà essere effettuata - per esigenze di cantiere - durante la sospensione dei lavori, nei giorni di sabato e domenica, da gruppi al massimo di venti persone. L'intero percorso didattico, della durata complessiva di circa due ore, sarà gestito da guide esperte che accompagneranno il pubblico all'interno del cantiere e del museo. Il cantiere, in particolare, offre non solo la straordinaria opportunità di immaginare in loco la struttura della chiesa primitiva e di verificarne le trasformazioni successive, ma anche di cogliere, in un'occasione irripetibile, aspetti singolari e dettagli altrimenti poco visibili e conoscibili. Al contempo, i visitatori diverranno direttamente partecipi delle nuove scoperte che via via si verificheranno nel corso del restauro. L'intera operazione è particolarmente indicata per gli alunni delle scuole superiori che potranno osservare da vicino le zone accessibili del cantiere, e intravedere, dietro i ponteggi, le impalcature e i pannelli, il lavoro che viene svolto durante l'operazione di restauro.
La terza tappa ha luogo al Museo Diocesano nella sala relativa al "Tesori di Santa Corona", dove sono esposte temporaneamente le opere pittoriche provenienti dalla Chiesa. Oltre al celebre "Battesimo di Cristo" di Giovanni Bellini, recentemente restaurato, la collezione include tele e tavole di importanti artisti veneti tra cui Paolo Veronese, Giovanbattista Pittoni e Bartolomeo Montagna.
La fruizione diretta dei dipinti sarà preceduta da "un viaggio virtuale" effettuato all'interno dell'edificio sacro, attraverso il quale le opere saranno osservate nella loro collocazione originaria, sopra gli altari o nelle cappelle di provenienza. Seguirà l'osservazione nel dettaglio dei principali dipinti contestualizzati nelle epoche di riferimento.
Le visite didattiche al cantiere aperto della chiesa e alle opere trasferite al museo diocesano potranno essere effettuate a partire dal 19 dicembre, il sabato e la domenica dalle 9 alle 17.30 (ultimo ingresso 15.30), su prenotazione. Il biglietto costa 10 euro per gli adulti e per i ragazzi dai 14 anni; 5 euro per gli studenti delle scuole e per i bambini dagli 8 ai 14 anni; l'ingresso è gratuito per i bambini fino agli 8 anni. Le visite dureranno due ore circa. Saranno ammessi gruppi composti almeno da 10 persone e al massimo da 20. Il punto di ritrovo sarà all'ingresso della Pinacoteca Civica di Palazzo Chiericati (piazza Matteotti 37/39).
Per informazioni e prenotazioni: Segreteria del Museo Diocesano, piazza Duomo 12 0444226400, lunedì e venerdì 10-13, martedì, mercoledì e giovedì 10-13, 14-18.
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Veneto al top nella crisi dei musei
Redazione di VicenzaPiù  Â
Nel 2008 introiti a -23,31%
Nella crisi rilevata dall'Istat per le visite nei Musei Italiani, spetta al Veneto (-23,31%) il non invidiabile primo posto nel calo di introiti, mentre l'Abruzzo denuncia il calo maggiore (-37,70%) in termini di visitatori.
Calano in totale del 3,9% nel 2008 i visitatori dei 399 musei statali italiani e il trend negativo continua anche per il 2009.
Nei primi 8 mesi di quest'anno l'unico caso positivo e' quello della Lombardia e in particolare di Brera (+68,8% di visitatori).
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