Museo Diocesano festeggia i primi 5 anni
Mercoledi 17 Febbraio 2010 alle 20:09 | 0 commenti
Museo Diocesano  Â
Museo Diocesano festeggia i suoi primi 5 anni con La Croce di Novoledo
Inaugurazione
Venerdì 19 febbraio
Ore 18
Museo Diocesano, Piazza Duomo 12, Vicenza
Il Museo Diocesano spegne le sue prime cinque candeline, scegliendo di festeggiare un'avventura ricca di soddisfazioni, con l'inaugurazione di un nuovo pezzo di fascino e grande valore artistico.
Inaugurare un Museo nel 2005, in anni dove le grandi pinacoteche storiche cercano una loro nuova definizione e all'interno di un panorama come quello vicentino che risente della presenza-assenza di un turismo spesso definito "mordi e fuggi", si è rivelato tutt'altro che semplice.
Dalla prima intuizione dell'allora vescovo mons. Pietro Nonis, considerevole collezionista d'arte e appassionato di etnografia, molte ipotesi furono valutate e discusse per poter poi arrivare al nucleo originario del Museo. Una prima commissione costituita valutando operatori culturali e storici vicentini, si sedette attorno ad un tavolo per discutere su come poter raccontare una storia millenaria, come quella della Diocesi di Vicenza, esprimendo attraverso le opere d'arte un percorso di fede e storia locale.
Lo studio di architettura Tortelli e Frassoni di Brescia, forte di un'esperienza museale (un esempio, il polo museale Santa Giulia) fu ritenuto l'interlocutore più appropriato per valorizzare gli spazi a disposizione del Museo, nell'ala quattrocentesca del Vescovado, realizzando un allestimento sobrio, chiaro e rigorosamente in doppia lingua (italiano e inglese).
L'arcivescovo di Vicenza, mons. Cesare Nosiglia, inaugurò solennemente il 19 febbraio del 2005 quello che si presentò da subito come un'Istituzione culturale aperta alla città , perché nata dalla storia stessa di Vicenza e del suo vasto territorio. La Diocesi, va ricordato, ha un'estensione differente dalle più tarde provincie, comprendendo territori del padovano e del veronese.
Il Museo Diocesano, proprio per le finalità indicate dalla Conferenza Episcopale Italiana di favorire la nascita di un luogo per la cultura identificabile, e capace di farsi centro propulsore di conoscenza, inizierà da quel momento un suo percorso. Mons. Giulio Cattin sarà il primo direttore del museo fino al 2006, al quale subentrerà mons. Francesco Gasparini allora preside dello Studio Teologico di Vicenza, direttore dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose e da un decennio membro della Commissione diocesana per l'arte sacra.
Il Museo cercherà negli anni un dialogo con la città e il suo territorio, superando la diffidenza che talvolta si ha verso questi luoghi oltre a intessere collaborazioni con altri musei, università e soprintendenze. Molte le iniziative che hanno animato le collezioni esposte, integrando o sostituendo alcuni pezzi per valorizzare soprattutto le operazioni di restauro delle opere d'arte.
Il museo ha inaugurato una stagione di mostre capaci di mantenere alto il livello qualitativo dell'offerta, oltre che affiancare appuntamenti più specifici premiati da un pubblico in continuo rinnovamento. L'obiettivo che la direzione e il Comitato di Gestione si è prefissato, in accordo con le direttive per la pastorale e i valori della Chiesa Cattolica è di proporre un museo capace di esser una piazza aperta sulla città , un luogo di famiglia dove poter raccogliere continui stimoli senza percepire un senso di staticità . Così, oltre alle mostre Historia Christi e Tesori da santa Corona, si è dato spazio alla contemporaneità con il ciclo d'incontri Chi l'ha scritto? Autori al Museo, arrivato alla seconda edizione, ma anche le Conversazioni attorno alle opere d'arte o la partecipazione a iniziative territoriali o intese istituzionali come quella con la Pontificia Commissione per i Beni Culturali del Vaticano. Il vero gioiello del Museo, tuttavia, sono i tantissimi bambini e ragazzi che frequentano le sale e le iniziative pensate per loro e che vedono crescere di anno in anno la sintonia con le scuole e le famiglie, felici di condividere i percorsi di arte e fede pensati dagli operatori dei Servizi Educativi.
Proprio per festeggiare con la città i cinque anni di quest'avventura fatta di persone, esperti, artisti internazionali che hanno sostenuto e creduto questo progetto, venerdì 19 febbraio alle 18.00, una nuova opera entrerà a far parte delle collezioni. La parrocchia di Sant'Andrea di Novoledo ha offerto in deposito una preziosa croce astile della fine del XIV secolo- inizi del XV perché possa essere ammirata dal pubblico.
«La comunità di Novoledo è particolarmente affezionata alla sua antica croce gigliata, perché nella nostra parrocchia sintetizza secoli di storia e di vita, svoltesi attorno alla chiesa, dal quattrocento» comunica don Francesco Meneghello, parroco di Novoledo. «I nostri padri l'hanno venerata per generazioni e noi l'abbiamo gelosamente custodita e protetta, esponendola nei momenti più rilevanti della vita della nostra comunità . E'con gioia che accettiamo che essa sia valorizzata nel Museo Diocesano, perché con essa sia riconosciuta anche l'umile storia della nostra parrocchia, ricca di fede e tradizioni».
La teca che accoglierà da venerdì il prezioso manufatto, sarà visibile al pubblico all'interno della sala del XV secolo, volendo così salutare in modo sobrio e sincero chi, visitatori, studiosi, artisti, giornalisti e donatori, hanno fin'ora creduto a questa bella storia contemporanea.
Il Conservatore
Davide Fiore
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