Quotidiano | Categorie: Lavoro

Accordo sindacati-Comune per salvaguardare il diritto di sciopero e non chiudere i beni culturali

Di Edoardo Andrein Martedi 9 Agosto 2016 alle 13:53 | 0 commenti

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L'assessore Filippo Zanetti ha annunciato le novità sui servizi minimi essenziali in caso di sciopero e assemblee sindacali in seguito al recente Decreto Franceschini che riguarda anche musei, siti culturali e biblioteche e che prevede almeno il 50 per cento del bene culturale fruibile. "Si salvaguardia il diritto sciopero e non dovranno più chiudere i musei - ha spiegato Zanetti - ci saranno visite a gruppi in tempi più ridotti, circa mezz'ora, in questo modo riusciremo a garantire sempre l'apertura anche in caso di sciopero o per le due-tre assemblee sindacali che si svolgono in un anno. C'è da modificare il contratto di lavoro in fase di trattativa, ma c'è stato un pre accordo con il Comune di Vicenza senza alcun rilievo sindacale e tra quindici giorni dovremmo chiudere l'intesa".

Di seguito maggiori dettagli dal Comune:

Biblioteche e musei sono stati dichiarati, dal recente decreto Franceschini, “servizi pubblici essenziali”, al pari di scuola, sanità e trasporti, e pertanto la loro fruizione è stata sottoposta ad alcune tutele rispetto all'esercizio del diritto di sciopero da parte dei lavoratori.
“Anche il nostro Comune quindi – ha spiegato stamane l'assessore alla semplificazione e innovazione Filippo Zanetti, spiegando la novità al termine della seduta di giunta - deve garantire il servizio offerto dalla Biblioteca civica Bertoliana e dai Musei Civici e dai monumenti in caso di sciopero. Stamane abbiamo deciso come procedere e siamo quindi pronti per andare in delegazione trattante a modificare il contratto decentrato di lavoro per i nostri dipendenti, senza rilievi mossi dalle organizzazioni sindacali, che sono informate”.
La modalità per stabilire come garantire, di fatto, la fruizione e la valorizzazione del patrimonio culturale è stata individuata dall'apposita modifica al contratto collettivo nazionale del pubblico impiego, con la regola del 50 per cento, secondo cui, nei giorni di sciopero, dovrà essere accessibile ai visitatori almeno la metà degli spazi che di solito sono aperti e, qualora non sia possibile la divisione per metri quadrati, dovrà essere garantita l'apertura integrale per metà dell'orario normale.
Sulla base quindi degli orari e del personale normalmente in servizio nelle biblioteche e nei musei, la giunta ha stabilito la dotazione minima essenziale di personale in caso di sciopero o assemblea sindacale.
Così, nelle biblioteche viene adottato il criterio spaziale, per cui si garantisce la fruizione del 50% degli spazi, con un totale di 16 dipendenti in servizio tra le varie sedi, dai prestiti ai magazzini, dalla consulenza alla sala riservata, fino al coordinamento e controllo, per quanto riguarda la sede di san Giacomo, oltre all'emeroteca di Palazzo Costantini e alle sedi decentrate di Villa Tacchi e del Villaggio del Sole.
“Quanto ai musei e ai monumenti – ha spiegato Zanetti -, trovando assurdo far vedere per metà, ad esempio, il Teatro Olimpico, si è deciso di mantenerli aperti con il consueto orario, limitando non il tempo dell'accessibilità, bensì quella della fruizione, con ingressi scaglionati, sulla base di un intervallo orario e di un numero massimo di visitatori per volta, in ragione di una riduzione del personale in servizio”.
Quindi in Basilica palladiana accederanno gruppi di massimo 15 persone per visite di 30 minuti, a Palazzo Chiericati gruppi di massimo dieci persone per visite di un'ora e mezza, al Museo naturalistico archeologico gruppi di massimo cinque persone per 40 minuti, al Museo del Risorgimento e della Resistenza gruppi di massimo cinque persone per un'ora, e infine al Teatro Olimpico gruppi di massimo 50 persone per visite di 30 minuti.
“Con questo provvedimento, quindi – ha concluso Zanetti -, non avremo mai più musei e biblioteche chiusi a causa di uno sciopero o di un'assemblea sindacale, e dall'altra parte vengono comunque salvaguardati i diritti dei lavoratori”.

Leggi tutti gli articoli su: Comune di Vicenza, Musei, sciopero, Filippo Zanetti

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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