Cgia di Mestre - Nell’ultimo anno i prestiti erogati dalle banche alle imprese sono diminuiti del 4,1% (pari a 41,8 miliardi di euro), ma per le istituzioni finanziarie (ovvero per le Società di intermediazione mobiliare, le Società fiduciarie di gestione, le Società di finanziamento e le Sicav) e le Amministrazioni pubbliche i prestiti erogati dagli istituti di credito sono cresciuti rispettivamente del 20,5% (pari a 40,2 miliardi di euro) e del 4,7% (+ 12,2 miliardi di €).
Banche: calano i prestiti ma aumentano commissioni, polizze vita e prodotti a rischio. La pressione delle vendite sui dipendenti: “mail e minacce di trasferimento”
Martedi 25 Dicembre 2018 alle 14:28
L'obiettivo di vendita: "Incremento produttività fondi/Sicav e bancassicurazione, al fine di conseguire un ritorno commissionale in linea con il budget. Diventa fondamentale intervenire immediatamente sullo stock in essere di Fondo Arca Cash Plus e di Fondo Arca MM, con arbitraggio su Arca Risparmio e Consolida, la cui commissione di sottoscrizione è pari al 3%". È la mail mandata da un "capo area" di una banca popolare (Arca è la società di gestione di fondi d'investimento che fa capo alle popolari) per esortare i suoi a trasferire i soldi dei clienti in fondi più remunerativi per la banca, e più rischiosi per i clienti. E non è di quelle particolarmente aggressive.Â
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Prestiti BPVi: "Ripartiamo da qui" dicono i 3 uffici stampa. Ma alcuni clienti lamentano "prestiti forzosi": continuiamo così?
Venerdi 2 Dicembre 2016 alle 23:20
«Prestiti, soluzioni facili e rapide per avere le risorse necessarie a realizzare i propri progetti in modo semplice, conveniente e flessibile, grazie anche alle differenti combinazioni di durata»: dopo il plafond di un miliardo per le aziende ecco uno dei prodotti annunciati nella cosiddetta «seconda tappa del progetto "Ripartiamo da qui" di Banca Popolare di Vicenza, dedicata a famiglie e privati» annunciato in un incontro al solito riservato a pochi intimi "velinari" di mestiere dai suoi tre uffici stampa (per un totale di 335.000 euro all'anno più varie ed eventuali quello del portavoce, di chi ancora non si sa, Giampiero Beltotto, e l'altro gestito da Image Building di Milano oltre a quello interno che magari "taglieranno").
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Prestiti: i primi dati di Istat portano il segno positivo, ma i vicentini forse sono al top della classifica per il flop delle loro azioni BPVi
Lunedi 7 Marzo 2016 alle 20:02
A far pensare che la crisi svanisca non sono i luoghi comuni, come i ristoranti sempre pieni, ma i dati dell'Istat che dichiarano che gli italiani hanno rotto gli indugi verso uan maggiore propensione alla spesa già durante il 2015, alzando anche la percentuale di richieste di credito, per lo più per beni durevoli. Gli ultimi tre mesi del 2015 sono stati, infatti, assieme ai primi mesi del 2016, i più profiqui in particolare per quanto riguarda i prestiti finalizzati.I dati nazionali che nel 2016 inziano con il segno positivo - +11,7% per la domanda di prestiti e +13,5% per l'importo medio richiesto, come documenta il sistema di informazioni creditizie Crif - si differenziano tra piccoli centri, dove le richieste sono più animate, e capoluoghi più vasti, dove le domande restano al di sotto della media.
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Prestiti, crollano per le imprese, volano per finanziarie e Pa
Domenica 18 Novembre 2012 alle 00:08Banche, boom acquisti di Bot e Btp
Domenica 15 Luglio 2012 alle 01:02
Dopo i 255 miliardi di € di finanziamenti ricevuti dalla Bce le banche italiane hanno ridotto i prestiti alle famiglie (-1,29 miliardi di euro pari ad una variazione del -0,3%) ed alle imprese (-7,9 miliardi di euro pari al -0,8%), ma hanno aumentato del +44,3% (pari a +92,89 miliardi di euro) l’acquisto di titoli di Stato
Continua a leggerePrestiti, il 25% degli italiani non ha garanzie
Giovedi 11 Febbraio 2010 alle 13:58IL 25% DEGLI ITALIANI NON HANNO GARANZIE PER OTTENERE PRESTITI DALLE BANCHE
10 febbraio 2010
"Un italiano su quattro se va in banca, non gli prestano un euro perché non ha sufficienti garanzie da offrire, né una casa, né un contratto a tempo indeterminato" denuncia il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini.
Una situazione che ha spinto circa 270mila famiglie italiane, pari all'8% del totale, a rinegoziare le rate del mutuo, evidenzia il direttore generale dell'Associazione bancaria italiana, Giovanni Sabatini che durante un'audizione alla Commissione Ambiente della Camera ha fatto il punto sul settore creditizio e immobiliare.
Sono 195.000 le famiglie che hanno rinegoziato il contratto di mutuo per un controvalore di circa 20 miliardi di euro, 72mila famiglie hanno invece cambiato banca attraverso la portabilità del mutuo per un valore di circa 8 miliardi di euro.
Dalla segreteria dell'ADICO spiegano che "la rinegoziazione consente di modificare alcune clausole contrattuali tra il mutuatario e la banca quali ad esempio la durata residuale del rimborso, tasso applicato.In caso di surroga, alla nuova banca viene trasferito il contratto di mutuo per l'ammontare del debito residuo e si ridefiniscono le condizioni; in pratica si può cambiare la durata del debito, il tipo di tasso di interesse e lo spread. L'operazione dev'essere totalmente gratuita".
Recessione, vedi alla voce usura
Sabato 20 Dicembre 2008 alle 10:49I veri usurai? I banchieri. Ecco perché la crisi economica ha le sue origini nel regime di impunità del sistema bancario
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Le banche sono sotto accusa, perché da loro ha avuto origine la spaventosa recessione economica che si sta abbattendo sull’economia, cioè sulla pelle di piccoli imprenditori e lavoratori dipendenti, spina dorsale del Paese. Mutui senza copertura, speculazioni incontrollate, prodotti finanziari “tossici": in questi mesi abbiamo imparato l’oscuro e funesto vocabolario della crisi. Ma ciò che nessuno imputa agli istituti di credito è un aspetto che ne mette a nudo tutta la malafede: l’usura. Nei tribunali di mezza Italia si moltiplicano i processi contro questo reato previsto dall’articolo 644 del codice penale, secondo il quale si ha usura quando vengono concessi prestiti di qualsiasi tipo a tassi superiori a quelli previsti dalla legge, o in ogni caso a tassi sproporzionati alle difficoltà economiche di chi li richiede. Il tasso soglia, cioè il limite oltre il quale chi concede il prestito può essere definito un usuraio, è calcolato sul tasso globale medio della categoria del prestito.
