Recessione, vedi alla voce usura
Sabato 20 Dicembre 2008 alle 10:49 | 0 commenti
I veri usurai? I banchieri. Ecco perché la crisi economica ha le sue origini nel regime di impunità del sistema bancario
 Le banche sono sotto accusa, perché da loro ha avuto origine la spaventosa recessione economica che si sta abbattendo sull’economia, cioè sulla pelle di piccoli imprenditori e lavoratori dipendenti, spina dorsale del Paese. Mutui senza copertura, speculazioni incontrollate, prodotti finanziari “tossici": in questi mesi abbiamo imparato l’oscuro e funesto vocabolario della crisi. Ma ciò che nessuno imputa agli istituti di credito è un aspetto che ne mette a nudo tutta la malafede: l’usura. Nei tribunali di mezza Italia si moltiplicano i processi contro questo reato previsto dall’articolo 644 del codice penale, secondo il quale si ha usura quando vengono concessi prestiti di qualsiasi tipo a tassi superiori a quelli previsti dalla legge, o in ogni caso a tassi sproporzionati alle difficoltà economiche di chi li richiede. Il tasso soglia, cioè il limite oltre il quale chi concede il prestito può essere definito un usuraio, è calcolato sul tasso globale medio della categoria del prestito.
A sua volta stabilito ogni tre mesi dal ministero dell’economia sulla media dei tassi praticati dalle banche e del tasso di sconto. Quel che non viene mai detto è che chi esercita l’usura è solo in pochissimi e marginali casi l’odioso cravattaro. Ad avere il monopolio del credito, come tutti sanno, sono le banche. E il loro sistema può essere tacciato di essere istituzionalmente usuraio. Bancusuraio.
Vizio d’origine
E’ quanto sostiene il dottor Gianni Frescura dell’associazione Sos Utenti, consulente di molte vittime dell’usura bancaria. Che perciò non fatica a collegare la crisi economica a questo fenomeno: “L’usura può essere definita la causa della recessione. E questo perché le banche sono abituate ad agire in un regime di impunità ". Fin dalla gestione dei conti correnti e dei prestiti concessi alle imprese: “Finora hanno operato al di fuori della legge in tutto, quindi si può dire che l’usura è alla base del sistema bancario". Prima di tutto per ragioni storiche: “Fino al Settecento l’usura era qualsiasi interesse slegato alla partecipazione a un rischio reale", cioè alla produzione e al lavoro. “Oggi, invece, le banche non partecipano al rischio d’impresa, e così si è creato il meccanismo finanziario, che è pura scommessa". La finanza corsara che abbiamo visto distruggere i risparmi di milioni di persone si è talmente gonfiata che alla fine si è ritorta contro gli stessi pirati. “E’ tutto un mondo che sta crollando", dice Frescura, “e sta travolgendo anche quelli che l’hanno creato. C’è chi pensa che sia tutto pilotato per arrivare a un nuovo ordine finanziario, ma io propendo per un’altra ipotesi: il meccanismo è sfuggito di mano". Hanno azzardato troppo, i signori delle banche, coi loro giochi al rialzo senza più alcun legame con la ricchezza effettiva. “Tanto poi il modo di salvarsi lo trovano sempre, perché le banche controllano gli Stati attraverso la proprietà delle banche centrali, il cosiddetto signoraggio". E con questo sono sistemati anche i salvataggi coi soldi pubblici dei grandi istituti americani colpevoli del disastro planetario.
Furberie
Frescura ci illustra i modi in cui le banche la fanno sotto il naso dei propri clienti: “Bisognerebbe andare a vedere, per cominciare, come vengono calcolati gli interessi e le spese per le operazioni bancarie: nei processi in corso si vede bene ogni consulente produca stime diverse, e con ciò si evince come è impossibile sapere quali siano gli esatti debiti/crediti del cliente verso la banca". Ma in generale “l’usura bancaria consiste nella sommatoria di furberie utilizzate dal sistema creditizio italiano per superare il tasso soglia senza che il cliente se ne avveda. E questo, voglio sottolineare, riguarda tutti i conti, quelli delle imprese come quelli dei semplici correntisti". Tali “furberie" sono l’anatocismo (“la magica trasformazione in capitale a credito che ogni tre mesi le banche fanno degli interessi e delle spese addebitate sul conto"), la commissione di massimo scoperto (una clausola prevista quando si va in rosso, “un moltiplicatore dell’anatocismo, criticato di recente da Bankitalia, Abi e Antitrust"), i tassi a macchia di leopardo (“i tassi che inspiegabilmente variano da regione a regione"). La conclusione di Frescura non lascia scampo ai banchieri: “È ormai chiaro che ogni rapporto bancario è viziato e pertanto qualsiasi azione giudiziaria delle banche nei confronti dei clienti, in particolare quelle esecutive, non dovrebbe iniziare o proseguire finché non siano accertati d’ufficio i reali saldi contabili".
Risveglio giudiziario
E come abbiamo detto, ha avuto inizio, seppur timidamente, una stagione di risveglio della magistratura su questo tema, anche e soprattutto nel Veneto: “E si capisce, perché qui c’è un numero maggiore di piccoli imprenditori, che hanno necessità di investire ma non possiedono capitali. Una legge anti-usura c’è, è 108 del 1996". Ma, al contrario di come è stata fatta passare, “non è solo contro il racket degli strozzini comuni, ma prevede controlli giudiziari su tutte le forme di credito. Cioè è una legge sulle banche". La denuncia penale diventa perciò l’unico mezzo per contrastare il fenomeno, “perché a livello informativo i media sono direttamente o indirettamente in mano alle banche, e a livello politico è anche peggio". Nel corso del 2008 le denunce sono aumentate e i processi in corso si sono ancor più concentrati in questa parte d’Italia (una decina in Veneto, di cui quattro nel Vicentino). Arrivando per la prima volta a una condanna su un normalissimo mutuo: “Il 29 ottobre scorso il tribunale di Bari ha dichiarato illegale il comportamento di una banca che aveva indicato un tasso di interesse nominale differente da quello delle rate effettivamente pagate, in pratica aumentandole in modo occulto".
Disillusione
Di questi tempi, tuttavia, si rivalutano gli istituti minori, la banche del territorio (popolari, casse rurali, etc). Ma neppure loro si salvano. “Tutte chiacchiere. Un tempo, quando sul territorio il sistema bancario era più soggetto al controllo del pubblico, c’erano contrappesi sociali e politici che impedivano le furberie, e infatti contenziosi non ce n’erano. Oggi anche una popolare pensa solo a fare profitto. E’ il regime bancario in sé a essere usuraio". Frescura, da perito di parte in procedimenti sull’usura bancaria, ne ha viste di cotte e di crude (“avvocati e commercialisti che, come i giudici, hanno paura di mettersi contro le banche"). E ora vuole mettere a disposizione la propria esperienza in un’associazione rivolta soprattutto agli imprenditori tartassati dai banchieri. “Partirò con un fac-simile di richiesta per ricalcolare le rate del proprio mutuo, così da scoprire l’usura", promette. Investitori e risparmiatori, forse la riscossa è cominciata.
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