La Banca Popolare di Vicenza, nacque subito dopo l'Unità d'Italia nel 1866, ad opera di Paolo Lioy, Emanuele Lodi, Matteo Zampieri e altri. Le attività sociali erano il risparmio, la cooperazione, il mutuo credito. Il 5 novembre 1871, l'Assemblea dei Soci, deliberò di acquistare Palazzo Thiene di proprietà delle contesse Elena e Giulia Thiene. Dopo un prezioso restauro il Palazzo (ora Unesco) divenne la sede dell' Istituto Bancario.
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Una storia Infinita. Stamane, passando per contrà Porti, ho notato lo splendido portale di Palazzo Thiene chiuso. Una comunicazione di Banca Intesa avvisa i cittadini a rivolgersi nella nuova filiale (foto). Un pezzo di storia economica della città datato 1872, chiuso, cancellato. Mala tempora currunt. Proseguendo per contrà Riale, arrivo in Corso Fogazzaro, prima parte già Pozzo Rosso, vedo la bella facciata del Cinema Corso stile Impero, molto razionale, soffitto apribile per l'estate, poltrone in velluto, chiuso da anni.Â
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Il 23 marzo 1993 - ci scrive Luciano Parolin - si riunì un comitato per l'inserimento di Vicenza, città del Palladio nella lista UNESCO. A rappresentare il Comitato fu chiamato il marchese Giuseppe Roi. A presiedere il comitato scientifico Renato Cevese e altri professionisti e Soprintendenti del territorio. Il comitato operativo individuò 26 opere palladiane meritevoli di essere dichiarate Patrimonio Mondiale dell' Umanità , tra queste Palazzo Thiene di contrà Porti, Chiesa di Santa Maria Nova già Scuola Media Andrea Palladio.Â
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L'ex sede centrale storica della Banca Popolare di Vicenza, "teatro" anche della polemica sui quadri di Prato ai tempi di Gianni Zonin da noi svelata a livello locale, è al centro della mozione depositata dal gruppo consiliare di "Da adesso in poi", associazione fondata da Giacomo Possamai, inerente alla prelazione d'acquisto su Palazzo Thiene che il Comune di Vicenza dovrà decidere se esercitare nei prossimi mesi, a seguito delle recenti novità sull'affidamento della liquidazione.Â
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Tutto ruota attorno a due prestigiosi immobili: il quattrocentesco Palazzo Thiene a Vicenza e il duecentesco Palazzo degli Alberti a Prato, storiche sedi rispettivamente della Banca Popolare di Vicenza e della Cassa di Risparmio di Prato, ma anche scrigni di inestimabili tesori artistici. L'elenco delle opere custodite nell'edificio veneto è sterminato: una collezione di 115 dipinti dal quindicesimo al diciannovesimo secolo, firmati da grandi maestri veneti come Palma il Giovane, Jacopo Bassano, Jacopo Tintoretto, Giambattista e Giandomenico Tiepolo; 317 incisioni settecentesche della stamperia Remondini; 151 piatti popolari dell'Ottocento; 296 oselle veneziane e 199 monete antiche (fra cui 73 zecchini); 4 busti di Orazio Marinali; 16 sculture di Arturo Martini.Â
In occasione dell'incontro di Carlo Messina con la stampa nazionale e locale a Vicenza martedì scorso, 10 ottobre, cui abbiamo pubblicato sia il video dell'intervento dell'Ad di BancaIntesa Sanpaolo sia quello delle risposte alle molte domande fatte dai colleghi presenti a Palazzo Leone Montanari, storica sede di rappresentanza in città dell'Istituto che ha acquisito le attività di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, estraiamo qui le domande fatte da noi su due argomenti che interessano i soci truffati, come ha ribadito Messina, ma anche alcuni (molti?) politici, locali e anche regionali, troppo spesso superficiali impegnati come sono a rincorrere le varie pance senza documentarsi e, comuqnue, costantemente inritardo sui problemi.
Ieri sera, 14 settembre, con 24 voti a favore e 2 astenuti è stata approvata in consiglio comunale la mozione su Palazzo Thiene emendata da Liliana Zaltron, capogruppo del Movimento 5 Stelle Vicenza, che ce la invia pr la pubblicazione e che sostiene sì la necessità di "acquisire" al patrimonio comunale dalla Banca Popolare di Vicenza in liquidazione coatta amministrativa e al prezzo simbolico di un euro Palazzo Thiene e le opere d'arte lì custodite ma impegna lo Stato allo "stanziamento di un corrispettivo a favore dei risparmiatori danneggiati", a cui di fatto, insieme a tutti i creditori, appartiene quell'edificio così come (leggi qui il nostro articolo "Intesa dia a un euro al Comune di Vicenza Palazzo Thiene, no la sede della ex BPVi, meglio Palazzo Repeta. Peccato siano della LCA: l'insostenibile leggerezza dell'essere ... politici") tutti gli immobili di Immobiliare Stampa controllata dalla fu BPVi.
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In tanti, troppi non hanno saputo (voluto?) "leggere" per tempo i segnali, capiti anche da... noi (cfr. "Vicenza. La città sbancata"), del dramma che incombeva da anni su decine di migliaia di vicentini (e non solo) che hanno perso i loro risparmi fidandosi delle sirene che, celando le umane spoglie di Gianni Zonin, cantavano i loro richiami all'acquisto di azioni della Banca Popolare di Vicenza esponendo le loro grazie dalle finestre della direzione generale di Via Btg. Framarin e venivano amplificate dalla stampa e dalla tv di Palazzo Bonin Longare.
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