Archivio per tag: Guanxinet

L'Italia e la sinistra che vorrei, Walter Veltroni presenta il suo libro

Lunedi 17 Giugno 2013 alle 15:15
ArticleImage GUANXINET - Un pamphlet del fondatore del Partito democratico perché la sinistra non appaia più conservatrice – come accade troppo spesso – ma torni a essere la forza della speranza e del cambiamento. Non c’è sinistra senza cambiamento. Non si è sinistra se non si disegna, specie in un momento così drammatico, un’idea di società nuova, una visione capace di riaccendere entusiasmi. Walter Veltroni muove dal grave insuccesso elettorale e dal profondo disagio all’interno del Partito democratico nella recente fase politica per spingere a una svolta radicale.

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Magistratura e fascismo in Veneto, un colpo di fulmine. Incontro con Focardi

Venerdi 14 Giugno 2013 alle 22:05
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Guanxinet - Quale fu l'atteggiamento della magistratura nei confronti del nascente regime fascista? Come la magistratura svolgeva il suo operato negli interessi del regime? Come venivano controllati i magistrati durante il Ventennio? Come erano arrivati alla magistratura e come potevano avanzare velocemente nella carriera? Infine, come agivano a livello locale? A queste e a molte altre domande tenta di rispondere il volume di Giovanni Focardi. Partendo da fonti poco utilizzate, come i fascicoli personali dei magistrati (e quindi dalle vite e dall'operato di questi).

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Contro il management: Un libro sulla vanità del controllo e gli inganni della finanza

Lunedi 2 Maggio 2011 alle 15:36
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Verrà presentato venerdì 6 maggio alle ore 20.30 presso Palazzo Festari di Valdagno il libro di Francesco Varanini sulle funzioni del manager al giorno d'oggi. Secondo l'autore, che ha lavorato in una grande azienda come semplice impiegato, come quadro, come dirigente e successivamente, in aziende più piccole, ha ricoperto ruoli di direttore generale e di amministratore delegato, i manager di oggi, pianificando e controllando, finiscono per trasformare l'azienda in un pollaio, un luogo cintato, chiuso, chiassoso, confuso e disordinato oppure eccessivamente assoggettato a procedure.

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Categorie: Libri

"Nati per credere", il 19 a Valdagno

Venerdi 12 Febbraio 2010 alle 01:09
Un libro in rete - Guanxinet    

 

Perché il nostro cervello sembra predisposto
a fraintendere la teoria di Darwin

Codice Edizioni

GIORGIO VALLORTIGARA
autore del libro

LUCIANO BORDIGNON
teologo

introduce e coordina
BERNARDETTA PALLOZZI
Comune di Valdagno

venerdì 19 febbraio 2010 ore 20.30
PALAZZO FESTARI - Corso Italia n.63 - Valdagno (VI)

per informazioni: [email protected] tel. 0445 406758 fax 0445 408485
in collaborazione con Libreria De Franceschi snc Valdagno (VI) tel 0445 412877

La teoria darwiniana della selezione naturale è uno dei maggiori successi scientifici di ogni tempo; eppure molte persone che non si occupano di scienza a livello professionale la rifiutano e mostrano invece di credere in varie forme di creazionismo.
Il biologo inglese Richard Dawkins, tra il serio e il faceto, in un'occasione ha osservato che il nostro cervello sembra "specificatamente progettato per fraintendere il darwinismo". Probabilmente soltanto un'altra ipotesi scientifica incontra una simile difficoltà di accettazione tra le persone comuni: quella che la nostra attività mentale sia il risultato dei processi fisici che si svolgono nel cervello.
L'idea esplorata dagli autori di "Nati per credere" è che ci sia più che un'analogia tra queste due difficoltà e che in realtà entrambe derivino dal modo in cui il nostro cervello è stato foggiato dalla selezione naturale. I dati convergenti della psicologia dello sviluppo, della psicologia evoluzionistica, dell'antropologia e delle neuroscienze spiegherebbero l'inclinazione naturale a trovare psicologicamente soddisfacenti le spiegazioni animistiche o quelle basate sul "disegno" intelligente o divino che dir si voglia, delle nostre origini.
In "Nati per credere" uno psicologo cognitivo (Vittorio Girotto), un filosofo della scienza (Telmo Pievani) e un neuroscienziato (Giorgio Vallortigara), intrecciano le proprie riflessioni e le proprie esperienze di ricerca per offrire al lettore una tesi affascinante: il meccanismo evolutivo ha fatto sì che credere nel sovrannaturale sia diventato una parte integrante dei nostri normali processi cognitivi. La mente umana si è infatti evoluta, in virtù del meccanismo della selezione naturale, per pensare in termini di obiettivi e di intenzioni, un adattamento biologico importantissimo per un animale sociale come l'uomo. Affermare che siamo nati per credere non significa offrire alcun alibi per manifestazioni di credenze irrazionali. Non significa che avere una fede religiosa sia più naturale che non averla, né rassegnarsi all'idea che l'educazione scientifica, anche precoce, debba per forza incontrare ostacoli cognitivi insormontabili. Anche se credere non è un'attività infantile né stupida, ma centrale per il funzionamento della nostra mente, nulla esclude che possiamo farne un cattivo uso in molte occasioni.
Essere consapevoli di come si sono evoluti i nostri vincoli cognitivi potrebbe essere un'occasione per maneggiarli in modo più razionale.


Giorgio Vallortigara insegna Neuroscienze cognitive all'Università di Trento, dove dirige il Laboratorio di Cognizione Animale e Neuroscienze del CIMeC (Centro Interdipartimentale Mente/Cervello). E' autore di numerose pubblicazioni scientifiche tra cui "Cervello di Gallina. Visite (guidate) tra etologia e neuroscienze" (2005, Bollati Boringhieri editore, Torino). Parteciperà alla serata Monsignor Luciano Bordignon, Vicario Episcopale per la Formazione del Clero della Diocesi di Vicenza e professore di teologia fondamentale presso la Facoltà dell'Italia settentrionale, sezione di Padova. Coordinerà l'incontro Bernardetta Pallozzi, conservatore naturalista del Museo Civico D. Dal Lago di Valdagno

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Categorie: Libri

A Valdagno il 22: "I giorni della paura"

Domenica 17 Gennaio 2010 alle 15:41
Guanxinet    

 

I giorni della paura (Edizioni e/0)Un libro in rete: I giorni della paura
edizioni e/o
DANIELE MASTROGIACOMO
autore del libro
introduce e coordina
ALESSANDRO ZALTRON
giornalista
Venerdì 22 gennaio 2010 ore 20.30
PALAZZO FESTARI - Corso Italia n.63 - Valdagno (VI)

per informazioni: [email protected] tel. 0445 406758 fax 0445 408485
in collaborazione con Libreria De Franceschi snc Valdagno (VI) tel 0445 412877

"Ho fatto i conti con la morte e questo ti cambia dentro"

Daniele Mastrogiacomo, un inviato di Repubblica, fu catturato dai talebani e trascinato attraverso l'Afghanistan, non in una prigione isolata ma per montagne, villaggi, campi di oppio, in un confronto-scontro continuo e tesissimo tra mentalità e stili di vita e concezioni del mondo lontani anni luce.
«Dopo due anni di silenzio, per doveroso rispetto ai protagonisti più sfortunati di quel rapimento - spiega Mastrogiacomo - mi sono dedicato a queste pagine per chiudere, simbolicamente e tangibilmente una vicenda lunga e dolorosa; ma anche per trasmettere il senso di un'esperienza che sarebbe stato egoistico tenere per me solo».
La forza di questo racconto è nella capacità di Mastrogiacomo di andare oltre l'esperienza dell'inviato o del sequestrato per arrivare al nocciolo dell'esperienza umana della paura dell'altro. È l'esperienza del cuore di tenebra delle civiltà diverse, del mondo oscuro e violento che vediamo come nostro nemico, dell'attrazione che comunque esercita su di noi e del desiderio di capire.
Daniele racconta come veramente sono andate le cose, attraverso una narrazione tersa che mozza il fiato e che ricostruisce le violenze e le percosse, i dialoghi con i giovani talebani sull'amore e sulla fede, addirittura le partite di calcetto tra una finta esecuzione e una vera, la fine dei suoi compagni di prigionia, la lotta per sopravvivere, le attese, i pianti, i cieli e i paesaggi stupendi dell'Afghanistan.
Un diario forte, che racconta in un linguaggio senza sconti quei terribili 14 giorni di prigionia, di minacce di morte e di sangue. Il suo autista e poi il suo interprete cadranno sotto il coltello dei talebani. Lui si salvera' grazie all'intervento di Palazzo Chigi, alla mediazione di Emergency e di Gino Strada, all'impegno de 'la Repubblica' e dei suoi familiari, soprattutto la moglie Luisella, che nel momento cruciale per imboccare la via di casa, gli da' il consiglio giusto.
"Credevamo di conoscere tutto del sequestro del giornalista di "Repubblica". Fu due anni e mezzo fa, nel sud dell'Afghanistan, per mano dei Talebani. Ne scrisse, copiosamente, lui stesso. Ne scrissero i colleghi. Se ne parlò in televisione. E invece, se i dati essenziali restano quelli noti, i dettagli generosamente dispensati nel libro "I giorni della paura", illuminano un panorama inedito, colorano di tinte ancora più forti la trama tragica, disegnano i tratti precisi di un mondo conosciuto all'ingrosso e per clichè approssimativi (da I talebani visti da vicino, di Gigi Riva, L'Espresso, 29 agosto 2009).

Daniele Mastrogiacomo è nato a Karachi, in Pakistan, nel 1954. Giornalista di Repubblica dal 1980, prima di diventare inviato di guerra sui fronti caldi dello scenario internazionale è stato un brillante cronista giudiziario. I giorni della paura è il suo primo romanzo. Coordinerà la serata Alessandro Zaltron, giornalista e scrittore, collaboratore per "Il Sole 24 ore" e redattore de "Il Giornale di Vicenza".

 

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L'autore Roberto Satolli a Valdagno

Sabato 9 Gennaio 2010 alle 12:56

Guanxinet

UN LIBRO IN RETE
I due dogmi
Oggettività della scienza e integralismo etico

Feltrinelli editore
ROBERTO SATOLLI
autore del libro
PAOLO VIDALI
filosofo
NEREO ZAMPERETTI
medico
introduce e coordina
DANIIELA FRIGO
Università di Trieste
Giovedì 14 gennaio 2010 ore 20.30
PALAZZO FESTARI - Corso Italia n.63 - Valdagno (VI)
per informazioni: [email protected] tel. 0445 406758 fax 0445 408485
in collaborazione con Libreria De Franceschi snc Valdagno (VI) tel 0445 412877

La scienza si scontra sempre più spesso con posizioni che si oppongono alle sue conquiste in nome
della religione o dell'etica. Il più delle volte questa opposizione si risolve in un doppio dogmatismo.
Da una parte l'inflessibilità di chi, soprattutto nella gerarchia cattolica odierna, ritiene di avere
accesso a una verità trascendente o comunque superiore alle conoscenze empiriche: queste
convinzioni sono una benedizione per chi vi attinge, ma non sono spendibili come tali
nell'argomentazione e nel confronto con chi non le possiede. Dall'altra si manifesta la rigidità di
quanti, dall'interno del mondo scientifico, tendono a presentare le proprie conoscenze come
certezze, ignorandone o fingendo di ignorarne i limiti: i fatti scientifici sono spesso carichi di teorie e
appaiono sovente incerti e sfumati, anche nel campo delle scienze dure, per ragioni intrinseche oltre
che contingenti.
I guasti di queste due debolezze travestite da dogmi si vedono nel dibattito, ormai quasi quotidiano,
su argomenti come il cambiamento climatico, le cellule staminali, il prolungarsi artificiale e magari
indesiderato della vita e della morte.
Quasi tutti abbiamo la sensazione di essere "agiti" in queste discussioni, senza mai realmente capire
quali sono i fatti e quali sarebbero le decisioni giuste.
Il libro che Roberto Satolli ha scritto insieme a Paolo Vineis non pretende di dare risposte, ma afferma
alcuni semplici presupposti che consentono di condividere un metodo di deliberazione partecipata sui
temi rilevanti per la società intera. Il primo è che la scienza non è una ricetta per trovare risposte
"giuste" ai dilemmi etici e politici della società contemporanea. Il secondo è che le conoscenze
prodotte dalla scienza sono comunque quanto di meglio abbiamo a disposizione per illuminare (non
dettare) le scelte e soprattutto per scartare le opzioni non più sostenibili.
"Vineis e Satolli sanno porre le domande giuste, ci offrono risposte meditate e ci ricordano che gli
scienziati spesso non possiedono la verità, più di quanto essa appartenga agli umanisti, ai credenti,
agli atei. Categorie, queste, forse già in cammino verso un'evoluzione fuzzy della cultura tutta,
quella cornice del mondo dai margini sfuocati, confusi e indistinti in cui ogni giorno, per lo più
inconsapevolmente e convinti di molte certezze, ci muoviamo"
(dalla prefazione di Ignazio Marino)
Roberto Satolli è medico e giornalista; dopo un decennio di attività clinica, si è dedicato
all'informazione nel campo della salute e della scienza. Ha fondato con alcuni collaboratori l'agenzia
Zadig, specializzata nell'editoria scientifica e collabora stabilmente con "L'Espresso", "Il Corriere
della Sera" e "Sapere". Parteciperanno alla serata: Paolo Vidali, filosofo, esperto di filosofia della
scienza e collaboratore per attività e di ricerca dell'Istituto di Filosofia dell'Università di Padova, e
Nereo Zamperetti, medico, anestesista-rianimatore presso l'ULSS 6, esperto di bioetica. Coordinerà la
serata Daniela Frigo, docente di Storia moderna e direttore del Dipartimento di Scienze Politiche
dell'Università di Trieste.

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Categorie: Libri

A Valdagno: Un libro in rete

Lunedi 14 Dicembre 2009 alle 22:08

Guanxinet    

 

Pensare con la propria testaPENSARE CON LA PROPRIA TESTA
Filosofia e storia della filosofia
Mimesis edizioni

UMBERTO CURI
autore del libro
SILVIA CAPODIVACCA
curatrice del libro

introduce e coordina
LUCA ROMANO
dottore di ricerca in filosofia

venerdì 18 dicembre 2009 ore 20.30
PALAZZO FESTARI - Corso Italia n.63 - Valdagno (VI)

per informazioni: [email protected] tel. 0445 406758 fax 0445 408485
in collaborazione con Libreria De Franceschi snc Valdagno (VI) tel 0445 412877


A lezione da Umberto Curi

Quando non si pensa con la propria testa si rischia di cadere in balia del potere degli altri. Ragionare autonomamente è il primo modo di essere liberi. "Pensare con la propria testa" è un'opera originale: in due cd allegati al libro sono offerti 26 files che riportano le lezioni di Storia della Filosofia tenute dal prof. Umberto Curi all'Università di Padova nel semestre invernale 2008/09. Si tratta quindi di un intero corso di filosofia attraverso i più grandi pensatori di tutti i tempi, da Platone a a Heidegger, da Kant a Eraclito, da Hegel a Foucault a Nietzsche, che sono chiamati a prendere parte ad un affascinante percorso critico che "si propone non già di insegnare pensieri, ma di aiutare a pensare. Lo studente", e così l'ascoltatore, "imparerà non la filosofia, ma a filosofare".
"Pensare con la propria testa", oltre ad essere il tratto distintivo della filosofia, è anche il bisogno di tendere verso il bersaglio della verità la fatica della conoscenza. La filosofia, in altre parole, non è materia omologabile né facoltà masterizzabile, quanto piuttosto stile di vita e pensiero indomabile. Insomma, libertà necessaria.
L'originalità dell'opera sta anche nella scelta dell'autore di mantenere la spontaneità dell'argomentazione orale che conferma l'immediatezza del rapporto con gli studenti instaurato nel corso del semestre. Per chi intenderà avventurarsi lungo questo sentiero si tratterà d ingaggiare un vero e proprio combattimento, una guerra senza esclusione di colpi contro i comuni pregiudizi, contro le opinioni indiscusse, contro le rappresentazioni caricaturali di un pensiero - la filosofia - mai riducibile all'univocità, bensì essenzialmente immerso nella contrapposizione plurale.
A partire dalle tracce lasciate dalle lezioni, il saggio di Silvia Capodivacca che accompagna i Cd-Rom elabora un itinerario parallelo, esplorando le forme diverse che, nella ricerca filosofica di Umberto Curi, ha assunto la scoperta della duplicità come connotato peculiare della condizione umana; l'autobiografia intellettuale e la bibliografia nell'arco di 40 anni completano il "ritratto" esaustivo della personalità di Curi.
La voce di Umberto Curi ha il carisma di quella di un maestro che guida verso il più soddisfacente dei compiti: conquistare e migliorare le nostre capacità critiche, la nostra presa sul mondo.

 

Umberto Curi,professore ordinario di Storia della Filosofia all'Università di Padova, è uno tra i pensatori più rilevanti del panorama filosofico attuale. Tra le sue pubblicazioni più recenti si ricordano: La forza dello sguardo (2004), Un filosofo al cinema (2006), Meglio non essere nati. La condizione umana tra Eschilo e Nietzsche (2008). Parteciperà alla serata la curatrice del saggio, Silvia Capodivacca, dottoranda di ricerca presso l'Università di Padova, allieva di Umberto Curi e autrice di alcuni saggi sul pensiero di Nietzsche, Derrida e Deleuze, tra cui "Danzare in catene. Saggio su Nietzsche" (2009). La serata sarà introdotta e coordinata da Luca Romano che ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia a Padova.

 

 

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NOI: il 9 con Walter Veltroni a Valdagno

Sabato 3 Ottobre 2009 alle 12:52
Guanxinet   

 

Introduce e coordina Nicoletta Martelletto, giornalista

Venerdì 9 ottobre 2009 ore 20.30
PALAZZO FESTARI - Corso Italia n.63 - Valdagno (VI)

per informazioni: [email protected] tel. 0445 406758 fax 0445 408485
in collaborazione con Libreria De Franceschi snc Valdagno (VI) tel 0445 412877

NOI
Non c'è futuro senza memoria
L'ultimo romanzo di Walter Veltroni è una vera e propria saga in quattro stagioni e un periodo lungo ottantadue anni. Riguarda una tipica famiglia italiana a partire dal 1943; una storia nella quale tutti, per un verso o per l'altro, possono riconoscersi e rispecchiarsi.
1943: il quattordicenne Giovanni fissa sull'album da disegno gli ultimi giorni del fascismo, il bombardamento di Roma del 19 luglio, la deportazione degli ebrei il 16 ottobre.
1963: Andrea, tredici anni, attraversa col padre, su un Maggiolino decappottabile, l'Italia del boom.
1980: l'undicenne Luca registra sulle cassette del suo mangianastri l'anno terribile del terremoto in Irpinia, del terrorismo, dell'assassinio di John Lennon.
2025: l'adolescente Nina vuole costruire la sua vita preservando le esperienze uniche e irripetibili di coloro che l'hanno preceduta.
Quattro generazioni della stessa famiglia, quattro ragazzi colti ciascuno in un punto di svolta (l'esperienza della morte e della distruzione, la malattia di una madre perduta e ritrovata, il tradimento degli affetti, la rivelazione dell'amore) che coincide con momenti decisivi della recente storia italiana, o si proietta in un futuro di inquietudini e di speranze.
Il nuovo romanzo di Walter Veltroni intreccia voci, destini, ricordi, eventi, oggetti-simbolo, canzoni, film, sentimenti e passioni che vengono da giorni e luoghi perduti, eppure così familiari. Forse perché quelle voci siamo Noi.
Spiega Veltroni: "il titolo indica la necessità di ricostruire il senso di una missione collettiva. La vita non è mai una questione individuale: senza gli altri, senza la dimensione comunitaria, qualsiasi esistenza si sfarina. Insieme all'io ci siamo noi. Così come dobbiamo ricostruire il senso della memoria. Per questo ho scritto un romanzo sulla grande storia nazionale, sull'identità di un paese addolorato, sfortunato, e però straordinario che vorrei ritrovare".

Quando vai ad arare,
se vuoi fare il solco diritto,
punta l'aratro verso la stella
(proverbio arabo)

Walter Veltroni, è stato direttore dell'"Unità", vicepresidente del Consiglio nel governo di Romano Prodi, segretario nazionale dei Democratici di sinistra, sindaco di Roma e segretario nazionale del Partito democratico. Oltre ad alcuni libri sulla televisione e sul cinema, ha pubblicato Il sogno spezzato. Le idee di Robert Kennedy (1993 e 1999), Governare da sinistra (1997), La sfida interrotta (1999), I care (2000) e presso Rizzoli La bella politica (1995), Forse Dio è malato. Diario di un viaggio africano (2000), a cui si è ispirato il regista Franco Brogi Taviani per il film omonimo, Il disco del mondo. Vita breve di Luca Flores, musicista (2003), da cui è stato tratto il film Piano, solo con Kim Rossi Stuart, Senza Patricio (2004), La scoperta dell'alba (2006), La nuova stagione. Contro tutti i conservatorismi (2007). Coordinerà la serata Nicoletta Martelletto, giornalista, Caposervizio de "Il Giornale di Vicenza".

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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