Travaglio unico nel fare giornalismo
Mercoledi 10 Ottobre 2018 alle 19:20
Fare giornali non è un'impresa facile soprattutto in Italia e non di questi giorni ma da molti anni, da quando di fatto sono ben pochi gli editori indipendenti. Tanto per capirci un editore è indipendente se non ha attività imprenditoriali e/o politiche a cui il suo giornale (stampato, televisivo, online...) possa far comodo portandolo a valutare i suoi risultati non solo su base economica, spesso da anni negativa, ma per gli "aiutini" che la sua linea editoriale può dare agli altri suoi affari. È per questo che, visto che ci siamo costruiti la possibilità di essere editori di noi stessi (una "sfortuna" economicamente, una "fortuna" per i lettori ci premano anche con gli abbonamenti) ci piace seguire Il Fatto Quotidiano.
Continua a leggereImmigrazione e percezione della sicurezza a Vicenza, la denuncia di una cittadina: "una tv locale tenta di 'estorcere' una risposta falsa ad una anziana, non la ottiene e non registra"
Domenica 2 Settembre 2018 alle 12:18
“Spray urticante per la rapina al cliente del bar†è il titolo di un articolo a tutta pagina sul quotidiano locale, con sottotitolo: “Il giovane, 24 anni, è stato pure colpito con un pugno dallo sconosciuto che lo ha poi derubato del cellulare. I carabinieri stanno cercando di far luce sulla vicendaâ€. Eh sì, perché all'interno del pezzo viene specificato che “il giovane, che secondo i militari aveva bevuto qualche bicchiere di troppo, ha fornito una versione con alcuni punti ancora da chiarireâ€.
Continua a leggereI vecchi mali del giornalismo, Il Fatto: "Guardate chi sono gli editori". Il problema delle querele intimidatorie e temerarie
Domenica 8 Aprile 2018 alle 11:40
Fake news, editori impuri, ingerenze politiche: che cosa minaccia la credibilità del giornalismo italiano? Ieri ne hanno discusso Marco Travaglio, Mario Calabresi, Enrico Mentana, Giuliano Ferrara e Luciana Castellina intervenendo a un dibattito organizzato dal direttore di MicroMega Paolo Flores d'Arcais nel teatro Sala Umberto di Roma. "Nel 2012 tutti i giornali si schierarono dalla parte di Mario Monti quando disse ‘no' alle olimpiadi di Roma - la posizione di Travaglio - mentre 5 anni dopo gli stessi quotidiani lanciarono una campagna contro la scelta di Virginia Raggi".
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I "sotto-reporter" da poltrona, Il Fatto: zero verifiche e pochi soldi. Consiglio d'Europa: "notizie basate su comunicati stampa o social, inchieste addio”
Giovedi 29 Marzo 2018 alle 10:12
Che i tempi non siano più quelli eroici in cui le rotative di un quotidiano animato da decine di reporter fissavano con inchiostro su carta rivelazioni da far tremare la Casa Bianca, come ci ha ricordato The Post di Spielberg, lo sappiamo bene. Il giornalismo tradizionale certamente è cambiato, probabilmente per sempre, con l'avvento del web e poi dei social - come anche Julian Assange con Wikileaks ed Edward Snowden con il Datagate hanno dimostrato negli ultimi anni.
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Clamoroso su internet, Il Fatto: il giornalismo è buono
Martedi 27 Marzo 2018 alle 09:46
I giganti Apple, Facebook e Google investono e annunciano iniziative a sostegno dell'editoria tradizionale: vacilla il mito dell'informazione dal basso. E non è solo colpa delle "fake news"
Apple ha fieramente siglato un accordo per l'acquisizione di Texture, una piattaforma che garantisce accesso a oltre 200 riviste previo abbonamento. Google ha appena annunciato un rinforzo delle proprie iniziative contro le fake news in supporto al "giornalismo", mentre Facebook - prima di trovarsi al centro del ciclone Cambridge Analytica m- già spaziava tra un progetto e l'altro dedicato all'informazione. Stai a vedere che alla fine, il tanto vituperato giornalismo, a qualcosa serviva (nella foto l'Apple store di Texture, la "Netflix delle riviste")..
Continua a leggereAnche i giornalisti possono morire "in servizio": il bilancio del 2015
Martedi 29 Dicembre 2015 alle 10:05
Stando ai dati di RSF (Reporter Senza Frontiere) sono 110 i giornalisti uccisi quest'anno, a cui possiamo aggiungere i 54 rapiti e tenuti in ostaggio, e i 153 detenuti perché svolgevano la propria professione. 317 "bocche chiuse", un numero forse non catastrofico come quelli che si potrebbero registrare per altre professioni, ma che non può lasciare indifferenti. Ma a far riflettere ancor di più è l'inversione di tendenza  delle zone "colpite". Quest'anno, infatti, due morti su tre non operavano in zone di guerra.
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Pietro Rossi di VicenzaPiù a Napoli per "Imbavagliati", festival di giornalismo civile
Giovedi 27 Agosto 2015 alle 22:10
C'è anche il redattore di VicenzaPiù Pietro Rossi nel team che coordina il festival internazionale di giornalismo civile "Imbavagliati", in corso in questi giorni a Napoli. Una presenza che rende orgogliosa la nostra testata, soprattutto perché la manifestazione, alla sua prima edizione, si batte per una causa sacrosanta: dare voce a giornalisti censurati e perseguitati, che hanno pagato in prima persona per il loro impegno in quei paesi del mondo in cui la libertà d'informazione è maggiormente messa in pericolo, come Marocco, Messico, Colombia, Camerun e Russia.
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Caso Tuttoggi: "così muore giornalismo d'inchiesta"
Sabato 28 Giugno 2014 alle 18:47
ANSO - L’ANSO esprime massima solidarietà ai colleghi di Tuttoggi.info, i delicati argomenti della libertà di informazione sono sempre all’ordine del giorno specialmente nel riguardo dei piccoli editori. Confermiamo la disponibilità dell’Associazione a valutare come sempre tutte le iniziative che si renderanno opportune laddove si mettessero in discussione i diritti fondamentali dell'informazione per la vita democratica del Paese.
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Il GdV censura una lettrice: "dittatura mediatica di un giornalismo che non informa"
Martedi 14 Gennaio 2014 alle 17:21
Riceviamo da Barbara Becker e pubblichiamo - V
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La sfida giornalistica di VicenzaPiù: non criminalizzare le minoranze con le parole
Domenica 18 Agosto 2013 alle 00:56
L’ultimo comunicato che VicenzaPiù ha ricevuto da Davide Casadio, presidente della Federazione Rom e Sinti Insieme, permette di avanzare alcune riflessioni generali che i precedenti articoli avevano lasciato inconsiderate. Esiste una questione interna al rapporto tra una qualsiasi maggioranza e una qualsiasi minoranza: la questione dell’immagine. Che può sembrare banale, ma che in realtà è vitale, perché l’immagine è tutto.
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