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I vecchi mali del giornalismo, Il Fatto: "Guardate chi sono gli editori". Il problema delle querele intimidatorie e temerarie

Di Rassegna Stampa Domenica 8 Aprile 2018 alle 11:40 | 0 commenti

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Fake news, editori impuri, ingerenze politiche: che cosa minaccia la credibilità del giornalismo italiano? Ieri ne hanno discusso Marco Travaglio, Mario Calabresi, Enrico Mentana, Giuliano Ferrara e Luciana Castellina intervenendo a un dibattito organizzato dal direttore di MicroMega Paolo Flores d'Arcais nel teatro Sala Umberto di Roma. "Nel 2012 tutti i giornali si schierarono dalla parte di Mario Monti quando disse ‘no' alle olimpiadi di Roma - la posizione di Travaglio - mentre 5 anni dopo gli stessi quotidiani lanciarono una campagna contro la scelta di Virginia Raggi".

Per comprendere il problema, dice Travaglio, basta guardare chi è proprietario dei gruppi editoriali in Italia: "È gente che nella vita si occupa di cliniche private, politica, automobili, e poi con l'ultimo dito della mano sinistra fa anche l'editore, in totale conflitto di interessi". Una situazione in cui, secondo Giuliano Ferrara, non si devono idealizzare i giornalisti: "Sono dipendenti degli editori, è assurdo pretendere terzietà. Fanno inevitabilmente politica e non ci trovo niente di male". Parere ben diverso da quello di Enrico Mentana: "Il dovere del giornalista è informare, non formare. Non è vero che non si possa essere neutrali". E se Luciana Castellina preferisce "i giornali che dicono chiaramente da che parte stanno, piuttosto che mascherarsi da neutrali", Flores d'Arcais ha ricordato come gli stessi quotidiani che criticavano le leggi vergogna di Berlusconi non abbiano battuto ciglio mentre Renzi, negli ultimi anni, completava l'opera "con riforme ancora peggiori". "Non mancano giornalisti liberi - sostiene Calabresi - il problema sono le continue minacce della malavita e le querele intimidatorie e temerarie che arrivano dai potenti, con il solo obiettivo di zittire le voci pericolose".

di Lorenzo Giarelli, da Il Fatto Quotidiano

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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