Archivio per tag: Burkini

Categorie: Fatti

Le ebree “ortodosse” indossano lo Zanua e non il Burkini

Sabato 27 Agosto 2016 alle 09:34
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Riceviamo una interessante testimonianza da Paola Farina, una delle otto ebree di vicenza, che, dopo averci chiesto (e di seguito la "accontiamo e ringraziamo) la pubblicazione di un suo articolato commento ad uno degli articoli da noi pubblicati sul caso "burkini" (la cui proibizione in alcune città francesi scosse dal terrorismo, sbagliando, secondo noi, obiettivo, è stata poi bocciata a livello giuridico sulla base dei principi di libertà individuale, checchè ne possa pensare il nostro amato quotidiano locale) ha scritto: "non sono un ex azionsita BPVi, ma sto inizaindoa  leggere il vostro libro "Vicenza. La città sbancata" con molto interesse. Ecco ora il suo commento con una foto tratta da http://www.chloedewemathews.com/ haredim

Le ebree “ortodosse” indossano lo Zanua e non il Burkini

Il Burkini va a ruba anche tra ebree ortodosse, induiste e mormone...e chi lo ha detto? Lo riporta l'articolo da voi ripreso…; lasciamo in pace “le ebree ortodosse”, perché mi sembra che qui si confonda Renzi con Brunetta…

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Categorie: Politica, Fatti, giornalismo

"Prima bruciare, poi indossare": l'editoriale di Gervasutti che apprezziamo. Anche perchè corregge il titolo falso di pochi giorni fa sul "burka vietato da Merkel"

Domenica 21 Agosto 2016 alle 13:08
ArticleImage "Prima bruciare, poi indossare", così Ario Gervasutti titola il suo corsivo sulla querelle sul "burkini sì o no". Ve lo proponiamo soprattutto perchè molte delle considerazioni che fa il direttore de Il Giornale di Vicenza sono condivisibili o portano a riflessioni necessarie e non facile sull'argomento della libertà delle donne, anche islamiche, e della cività occidentale che si farebbe paladina della libertà "imponendo", però, questa volta in Francia un divieto: quello di indossare il burkini in spiagga. Ma vi proponiamo l'editoriale anche perchè il direttore rimette a posto, con stile anche se con un'evidenza limitata e chiara agli addetti ai lavori e non ai malpancisti a cui puntava il precedente titolo "commerciale", la questione di un titolo di venerdì 19 agosto sul suo quotidiano che, per noi, era palesemnte falso.

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Categorie: Informazione, Fatti, giornalismo

"Pure Merkel vieta il burka". Falso conclamato del GdV, BPVi like. Il diritto alla libertà di stampa implica il dovere di evitare le falsità: a decidere siano i lettori e non gli "scrittori"!

Venerdi 19 Agosto 2016 alle 11:53
ArticleImage Oggi l'ineffabile Giornale di Vescovi si esibisce in un'altra perfomance che se non fosse preoccupante potremmo definire, visto il periodo, da medaglia d'oro olimpica...  del "falso conclamato". Si sa, è normale "tirare per il collo" i titoli, esagerando, per attirare gli scarsi lettori ma da qui a titolare con un falso ce ne passa. Anzi no, ce ne passerebbe perchè ci siamo abituati così tanto a questo malvezzo che nello scegliere un esempio passato a conferma, che so, sui titoli che esultavano alle performance da Re Mida di Gianni Zonin e della sua Banca Popolare di Vicenza (sua quando incassava lauti compensi o assegnava fidi anche a chi non aveva requisiti di affidabilità, dei 118.000 e passa soci quando c'è stato da rimetterci 6 e passa miliardi, indotto escluso) titoli e foto inneggianti al dux della finanza locale con ambizioni imperiali erano così tanti che lasciamo a voi sceglierne, con la memoria, uno, se li leggevate (il passato è d'obbligo oltre che consigliato per i vostri portafogli ancora aggredibili dalle verità di comodo).

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Burkini, un caso tra libertà di scelta e pragmatismo: l'analisi di Lia Celi su Lettera43

Venerdi 19 Agosto 2016 alle 09:43
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«Uff, ancora 'corpo delle donne'!», ha brontolato mia figlia, 18 anni e femminista, davanti all'ennesimo servizio del telegiornale sul burkini. Ormai l'espressione inflazionata le procura allergia: «Come se il problema fosse il nostro corpo, e non la cultura e la società che da millenni ci dicono come, quanto e perché dobbiamo o possiamo esporlo». Accidenti, la ragazza ha ragione: si parla di «corpo delle donne» quando si dovrebbe discutere piuttosto della testa degli uomini, sia che si tratti di soubrette scosciate in tivù sia di turiste che vanno in spiaggia troppo coperte.

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Il burkini e le donne musulmane “emancipate” a forza

Giovedi 18 Agosto 2016 alle 16:26
ArticleImage Riceviamo da Mustapha Ouanit e pubblichiamo
La libertà religiosa e il diritto del Burkini! Le donne musulmane non vanno “emancipate” a forza, secondo il modello occidentale. Vanno solo rispettate: è in questa capacità di rispettare gli altri, pur non condividendoli, che risiede la vera espressione del grado di civiltà di un paese. Non è democrazia, non è libertà quella che obbliga qualcuno ad aderire a modelli e stili di vita che non sente suoi. Anche l’occidentalizzazione forzata è una forma di sottomissione: la sottomissione a un dittatoriale sistema politico, sociale ed economico che non permette all’individuo di mantenere la propria identità se questa si discosta dalla volontà di chi fa le regole del gioco sociale.

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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