Agenzia Giada: un 2012 nel segno della certificazione
Venerdi 30 Dicembre 2011 alle 13:54Agenzia Giada festeggia un distretto più in salute dopo 10 anni di attività
Martedi 29 Novembre 2011 alle 21:25Agenzia Giada: ok Ministero Ambiente su Emas
Mercoledi 24 Novembre 2010 alle 10:38Agenzia Giada e la pelle green da tre concerie. Dani, Rino Mastrotto e Conceria Montebello
Giovedi 14 Ottobre 2010 alle 22:08Agenzia Giada - L'Agenzia Giada ha creato uno standard internazionale per la dichiarazione ambientale delle pelli bovine finite. Tre concerie hanno accettato di utilizzare questo processo di produzione green per i loro prodotti
Gruppo Dani, Rino Mastrotto Group e Conceria Montebello hanno attivato il percorso per la certificazione ambientale della produzione della pelle (EPD - environmental product declaration).
Continua a leggereEmissioni:minimo storico nei punti caldi concia
Martedi 3 Agosto 2010 alle 15:26Agenzia Giada - Proseguono con successo le politiche ambientali da parte delle aziende nel distretto vicentino della concia. Le azioni intraprese dall'Agenzia Giada, considerata una delle buone pratiche di gestione ambientale di area riconosciuto a livello europeo, continuano a dare ottimi risultati.
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Ambiente: distretto Concia-Giada, tra i primi 5
Venerdi 30 Luglio 2010 alle 20:41Antonio Mondardo, Agenzia Giada - Ecodistretti 2009: distretto della Concia-Agenzia Giada tra i migliori cinque in italia per le politiche ambientali
Soddisfazione dell'assessore provinciale all'ambiente Mondardo: le politiche ambientali promosse nel distretto della concia ne fanno uno dei migliori in Italia.
I comuni vicentini con l'Emas sono più green
Domenica 7 Marzo 2010 alle 14:45Agenzia Giada   Â
I comuni vicentini imparano l'Emas e diventano più green
Da marzo l'Agenzia Giada ha dato il via a una serie di incontri che coinvolgeranno circa venti comuni vicentini per definire l'iter da seguire per ricevere la certificazione Emas.
Ovvero un sistema comunitario di ecogestione e audit al quale può aderire volontariamente qualsiasi Organizzazione che intenda valutare e migliorare le sue prestazioni ambientali e comunicarle al pubblico.
A partire dal primo marzo è attivo un ciclo di incontri di formazione per aiutare i comuni vicentini ad apprendere le basi per intraprendere autonomamente la certificazione Emas.
Lunedì 8, mercoledì 17 e lunedì 29 marzo nell'aula consiliare della provincia di Vicenza Daniele Pernigotti illustrerà i punti chiave della procedura di acquisizione.
Ecco la lista degli enti aderenti: Altavilla Vicentina, Asigliano Veneto, Bassano del Grappa, Brendola, Cartigliano, Cassola, Castelgomberto, Costabissara, Dueville, Lonigo, Marostica, Mason Vicentino, Molvena, Monteviale, Recoaro Terme, S.Vito di Leguzzano, Torri di Quartesolo, Trissino, Villaverla, Zovencedo, Zugliano, Consorzio Arica.
L'elenco di amministrazioni comunali ed enti si affianca ad un gruppo di Comuni che hanno già intrapreso o concluso il percorso di certificazione EMAS. Tra questi: i 7 Comuni dell'Altopiano di Asiago, Schio, Montecchio Maggiore e Sandrigo.
«L'adesione ad EMAS - spiega l'Assessore provinciale all'Ambiente Antonio Mondardo - consente, grazie ad una riorganizzazione interna, la crescita dell'efficienza, la riduzione dei costi a seguito di una razionalizzazione nell'uso delle risorse e nell'adozione di tecnologie più pulite. Apporta a tutto l'ente pubblico una serie di vantaggi e di miglioramenti come la crescita motivazionale dei dipendenti e della loro partecipazione, con conseguente riduzione delle conflittualità interne; la creazione di un rapporto di maggiore fiducia con gli organismi preposti al controllo ambientale e con quelli che rilasciano le autorizzazioni; la riduzione delle probabilità di eventi che possono arrecare danno all'ambiente; maggiori garanzie in termini di certezza del rispetto delle normative ambientali. Inoltre educa i dipendenti con un aumento delle conoscenze tecnico-scientifiche e loro uso per il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali, riduce il carico burocratico per le organizzazioni aderenti ».
L'organizzazione che intende aderire al Regolamento EMAS è tenuta ad effettuare l'analisi ambientale iniziale con la quale viene stabilita la posizione dell'organizzazione rispetto alle condizioni ambientali.
«Questa indagine iniziale - continua l'assessore - è indispensabile per definire la politica ambientale dell'ente pubblico e cioè gli obiettivi ed i principi generali di azione rispetto all'ambiente, spiegando il quadro di riferimento per fissare obiettivi specifici e target. Elaborare poi un programma ambientale che contiene una descrizione delle misure adottate per raggiungere gli obiettivi specifici ed i target, conseguenti alla politica ambientale; attuare il sistema di gestione ambientale, conforme alla norma ISO 14001, che consente di sviluppare, mettere in atto, realizzare e mantenere la politica ambientale; effettuare l'auditing, cioè svolgere una valutazione sistematica, periodica, documentata e obiettiva delle prestazioni dell'organizzazione, del sistema di gestione ambientale e dei processi destinati a proteggere l'ambiente; redigere la dichiarazione ambientale, rivolta al pubblico, che comprende informazioni relative a: storia del sito, politica ambientale, descrizione delle attività dell'Organizzazione, compendio di dati relativi all'analisi ambientale effettuata sul sito, tutti gli aspetti ambientali rilevanti».
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Al via lo studio sul valore dell'acqua
Giovedi 25 Febbraio 2010 alle 13:44Agenzia GiadaÂ
Al via lo studio biennale sul valore economico dell'acqua nel distretto della concia
Vicenza - Quanto si è disposti a pagare una buona acqua? Ovvero qual è il valore economico dell'acqua potabile? Agenzia Giada in collaborazione con l'Università di Padova, dipartimento territorio e sistemi agro-forestali, ha dato il via ad uno studio per comprendere le caratteristiche della domanda da parte dell'utenza industriale e civile nel territorio dell'Ovest Vicentino. L'area di studio è il distretto conciario localizzato nei comuni di Arzignano, Chiampo, Montecchio Maggiore, Montorso e Zermeghedo. In tale ambito territoriale, ci si propone di quantificare la disponibilità a pagare espressa sia dall'utenza civile che dalle imprese. Sotto il profilo temporale, la ricerca si articola in due anni.
Il profondo processo di riorganizzazione istituzionale e industriale in materia di risorse idriche avviato dalla normativa nazionale in applicazione della Direttiva quadro della CE 60/2000 alla luce del principio "del recupero dei costi dei servizi idrici" suggerisce di ricorrere a strumenti economici volti a definire un programma di misure. E, operativamente, stabilisce come necessaria un'analisi economica dei servizi idrici, basata sulle previsioni a lungo termine della domanda e dell'offerta nel distretto idrografico.
In un simile contesto, la conoscenza delle caratteristiche della domanda costituisce uno strumento a supporto del pubblico per implementare delle politiche in tema di gestione della risorsa idrica.
L'analisi della domanda, volta ad inquadrare le preferenze e le attitudini dell'utente civile ed industriale verso il consumo della risorsa acqua e della gestione dei reflui, contribuisce a fornire utili informazioni alle Autorità preposte al controllo del sistema idrico. Da un lato, l'Ente Gestore deve assicurare una adeguata fornitura di tali servizi nel rispetto dei criteri minimi della normativa nazionale e delle direttive europee sulla qualità delle acque e sulla gestione dei reflui. Dall'altro, le utenze, in particolare quelle industriali, sono tenute a rispettare i criteri di emissione delle acque utilizzate nei processi produttivi.
In tale contesto, l'obiettivo della ricerca è verificare se vi sia margine di miglioramento degli standards in atto rispetto ai valori minimi richiesti oppure se via sia la possibilità di ridurre tali soglie di riferimento qualora eccedano i valori minimi richiesti.
A tale riguardo, due elementi sono gli elementi rilevanti nell'analisi. Da un lato, va considerata la percezione e la valutazione degli utenti relativamente ai benefici connessi alla realizzazione dei miglioramenti che riguardano singole tipologie di servizi. Dall'altro, rivestono un ruolo rilevante i costi che l'ente gestore deve sostenere per porre in essere tali migliorie. Mentre questi ultimi possono essere di più facile individuazione, più difficile risulta delineare il profilo del consumatore e la sua attitudine alle variazioni.
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