Archivio per tag: veneto

Maltempo: Veneto, crollano minime

Lunedi 4 Gennaio 2010 alle 19:33
Redazione di VicenzaPiù   

 

Cortina d'Ampezzo a -15 gradi
Crollano le temperature minime in Veneto, specialmente in montagna, e in gran parte della regione si fa sentire anche il vento, che fa aumentare la percezione del freddo.
A Cortina d'Ampezzo si sono registrati questa notte -15 gradi, ad Arabba -14, a Falcade -15, ad Auronzo -16, a Santo Stefano di Cadore -17.

 

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Categorie: Politica

Veneto, indipendenza e green economy

Lunedi 4 Gennaio 2010 alle 18:22
Pnv, Partito nasional veneto  

 

Indipendenza e green economy salveranno il Veneto dalle speculazioni di ITA
Il federalismo demaniale è l'ennesima bufala centralista per scaricare i costi di manutenzione del patrimonio statale dismesso agli Enti Locali del Veneto
È di questi giorni la notizia che il governo di ITA ha approvato il primo decreto di attuazione della legge delega sul federalismo fiscale.
I grandi creativi al governo hanno ovviamente aggiornato il dizionario politico per l'occasione coniando il nuovo termine di federalismo demaniale.
Di cosa si tratta in realtà?
In poche parole lo stato cederebbe i propri patrimoni demaniali agli enti locali (comuni e regioni), purché questi ultimi si impegnino a valorizzarli.
In termini pratici grazie all'ennesima grande riforma propinataci dalla lega di governo, lo stato si scarica di costi di manutenzione enormi, per riversarli appunto a comuni veneti e regione Veneto, che così facendo dovranno quindi impegnarsi ad assumersi tali costi di "valorizzazione".
Ogni patrimonio infatti se non viene manutenuto va in deperimento, perde di valore. ITA è così mal messa che non poteva più farsi carico di tale attività, al punto che il degrado degli immobili sottoutilizzati o abbandonati - villa storiche, caserme, spiagge - era sotto gli occhi di tutti.
Andiamo però a vedere cosa succederà in conseguenza di tale riforma.
Gli Enti Locali veneti come noto sono alla canna del gas, al punto che molti comuni non hanno nemmeno i soldi per acquistare il sale, come ha dimostrato ad esempio la paralisi del traffico nel comune di Treviso con la nevicata avvenuta prima dello scorso Natale.
Ma i comuni dove potranno mai trovare i soldi per "valorizzare" il demanio dismesso e fatiscente, dato che i sindaci sono ormai diventati dei curatori fallimentari?
Beh, semplice. Speculando.
E così distruggendo ancor più il già gravemente compromesso equilibrio urbanistico veneto.
Non ci sorprenderemmo se tale manovra fosse in realtà stata suggerita dal ministero del tesoro, già creatore nel recente passato di "gioielli" quale la Patrimonio dello Stato Spa.
Grazie a tale leggina, ITA potrà sicuramente annunciare al mondo finanziario altri mirabolanti tagli della spesa pubblica, che altro non sono in realtà che un'applicazione "creativa" del gioco delle tre carte.
In tale scenario ci sorprende oggi che il grande candidato alla presidenza del Veneto per conto dei partiti italiani parli di creazione di una nuova "officina politica" in Veneto grazie a tale provvedimento. A noi pare in realtà più uno scenario da vecchia fabbrica fumosa del tardo ‘800 londinese, con conseguenti silicosi e schifezze. Tutto il contrario di quanto auspichiamo tutti per il nostro futuro. Altro che green economy!
Lasciateci allora dire che se questi sono gli effetti catastrofici dello pseudo-federalismo leghista, l'indipendenza del Veneto è sempre più l'unica e concreta soluzione anche per la salvaguardia del nostro patrimonio culturale, naturalistico e storico veneto.
Gianluca Busato
Segretario PNV

 

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La pianta veneta del Natale è l'abete bianco

Venerdi 25 Dicembre 2009 alle 13:26

Redazione di VicenzaPiù    

 

L'abete biancoSe l'abete è l'albero simbolico del Natale, sono ben 29 le specie di piante sempreverdi, autoctone o naturalizzate, suggerite dagli agronomi del Conaf per il periodo di Natale.

Ogni regione, secondo il Conaf, ha la sua pianta ideale, che per il Veneto è l'abete bianco.

Questi sono, invece, gli ‘accoppiamenti naturali' per le altre regioni: Abruzzo-Agrifoglio, Basilicata-Quercia spinosa, Calabria-Pino laricio, Campania-Olivastro, FVG-Pino nero, Lazio-Alloro, Liguria-Pino marittimo, Lombardia-Ginepro, Molise-Alaterno, Puglia-Carrubo, Sardegna-Mirto, Sicilia-Corbezzolo, Toscana-Pino domestico, Umbria-Leccio.

 

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Categorie: Politica

L'on. Mara Bizzotto replica a UDC e PD

Giovedi 17 Dicembre 2009 alle 19:23
Mara Bizzotto    

 

"E' il popolo veneto che vuole un presidente leghista a capo della regione"

"Il voto dei Veneti lo ha già dimostrato e continuerà a dimostrarlo:
dall'UDC e dal PD attacchi ridicoli e patetici"


"Un Governatore leghista a capo del Veneto segnerà un'autentica rivoluzione copernicana in positivo per i cittadini. E, soprattutto, è quello che la gente veneta chiede e vuole da tempo, come hanno dimostrato i risultati elettorali. Altro che scelta calata dell'alto ed estranea al territorio come vanno blaterando gli antifederalisti dell'UDC e i cattocomunisti del PD"!

Questo il commento della vicentina Mara Bizzotto, Parlamentare Europea della Lega Nord, alla notizia del via libera del PDL alla candidatura leghista in Veneto e in risposta agli attacchi del portavoce nazionale dell'UDC Antonio De Poli e della segretaria regionale del PD Rosanna Filippin

"Un Leghista a capo della Regione è il coronamento di un sogno lungo decenni -continua l'onorevole Bizzotto- La Lega lo diceva da tempo, e finalmente si è dimostrato chi, in questi mesi, raccontava bugie e chi invece la verità sulla candidatura a Presidente".

"Gli attacchi del De Poli di turno sono ridicoli e patetici, soprattutto perché provengono da un esponente dell'UDC, il partito più centralista e meno federalista del mondo -conclude Mara Bizzotto- Ancora una volta saranno i cittadini Veneti, con il loro voto, a dimostrare, da un lato, che vogliono un Governatore leghista, e, dall'altro, che non ne vogliono più sapere dell'ambiguità di partiti vecchi e imbalsamati come l'UDC e il PD".

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Categorie: Politica

Direzione regionale Psi del Veneto

Domenica 13 Dicembre 2009 alle 18:48
Psi Veneto   

 

I socialisti veneti rilevano con soddisfazione la ripresa di un tavolo unitario del centrosinistra regionale e ad esso daranno il proprio attivo contributo, politico e programmatico, non solo per le imminenti elezioni regionali, ma soprattutto per rendere credibile, coesa e vincente nel Paese l'alternativa di un progetto riformista.
Banco di prova per la realizzazione del percorso saranno le prossime elezioni regionali, dove è necessario che dalle urne esca un forte segnale di inversione di tendenza e di ripresa del centrosinistra nel suo insieme.
Per le elezioni regionali nel Veneto, i socialisti ritengono essenziale che la coalizione di centrosinistra sia aperta senza pregiudiziali ad altre forze, partiti e movimenti, in grado di conquistare, con un programma condiviso, il consenso per il cambio degli equilibri politici che reggono la Regione Veneto e per consentire, sin dalla prossima legislatura, l'assunzione di responsabilità di governo nella regione da parte del centrosinistra.
Vanno pertanto valutate con grande attenzione le situazioni di crisi che si avvertono tra le forze di centrodestra, segnatamente tra Pdl e Lega da una parte e Udc dall'altra, favorendo coerentemente, anche nella scelta del candidato presidente, l'evoluzione del quadro politico regionale.
Il Psi del Veneto prende atto della situazione di crisi che ha investito in queste settimane a livello nazionale l'alleanza di Sinistra e Libertà, per la quale nel Veneto i socialisti hanno promosso diverse iniziative e realizzato alcuni coordinamenti locali e provinciali oltre che quello regionale.
Al riguardo, il Psi del Veneto condivide l'analisi che su tale situazione ha fatto la Direzione nazionale del Partito il 2 dicembre scorso, in particolare sui rischi di crisi irreversibile che potrebbero derivare dall'assemblea nazionale di Sinistra e Libertà organizzata per il 19 e 20 dicembre prossimi, laddove - forzando ulteriormente i già risicati margini di possibile ricucitura - l'assemblea si concludesse con l'assunzione di un simbolo e di un nome che appartengono alla disponibilità comune dei fondatori, tra i quali i socialisti.
La Direzione regionale del Psi del Veneto concorda con la Direzione ed il Consiglio nazionale sulla prospettiva della "Casa dei riformisti", da costruire in un 1 rinnovato rapporto con il Pd e con le altre forze laiche e riformiste, a partire da quelle che si richiamano al Pse.
I socialisti veneti ritengono importante compiere passi coerenti con tale prospettiva sin dalle prossime elezioni regionali, mantenendo e recuperando i valori e gli obiettivi di Sinistra e Libertà, primo fra tutti la nascita in Italia e nel Veneto di una aggregazione per una sinistra nuova, di governo, laica e riformista.
Ritengono altresì che per le prossime elezioni regionali del Veneto, anche per rispetto delle volontà e delle attese dei 42mila elettori che l'hanno votata alle elezioni europee, sussistano le condizioni per mantenere viva l'alleanza con le componenti che hanno composto Sinistra e Libertà, allargando la stessa alleanza,
se possibile, ad altre forze laiche storicamente collocate nell'area del centrosinistra.
Per questi motivi il PSI veneto, non avendo nessuna tentazione di autosufficienza, dichiara la propria disponibilità ad alleanze elettorali e il sostegno a coalizioni in grado di sviluppare il massimo del valore culturale e della rappresentatività politica della sinistra riformista. Ma è altrettanto consapevole che,
al fine di non disperdere il patrimonio di cui è portatore, questo debba avvenire all'interno di una aggregazione che per valori, progetto, nome e simbolo si richiami al riformismo ed ai principi di progresso che sono patrimonio della tradizione del cittadini veneti.
La collocazione nel centrosinistra è fattore irrinunciabile per i socialisti italiani e per quelli veneti ed è per tale ragione che non è possibile raccogliere l'appello dei radicali per liste e candidati presidenti comuni, così come formulato nei giorni scorsi.
La Direzione regionale del Psi del Veneto invita la segreteria ed il comitato esecutivo ad attuare tutte le iniziative e le misure necessarie alla realizzazione ed al conseguimento di quanto sopra.
Documento conclusivo approvato con 22 voti favorevoli, 2 contrari, 2 astenuti

Luca Fantò
Segretario Provinciale Partito Socialista Italiano- PSE Vicenza
Via Linosa,11
36100 Vicenza
cell.3485529660

[email protected]

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In Veneto imprese 'giù', in Italia 'su'

Sabato 12 Dicembre 2009 alle 17:45
Redazione di VicenzaPiù   

 

Sono oltre 26 mila le imprese in più in Italia in 11 mesi, con in testa alla crescita Lombardia e Lazio
Fare impresa è ancora nel Dna degli italiani ma il Veneto è una delle sei regioni in cui, invece, il numero delle imprese è in calo. Le altre ‘in negativo' sono Emilia Romagna, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Molise e Marche
Il saldo positivo totale in Italia è, invece, di 26.122 aziende nei primi 11 mesi del 2009.
Sono i dati dall'Assemblea di Unioncamere, che mettono in testa Lombardia e Lazio, ma che ufficializzano anche la tenuta del Centro e del Sud.
La Campania è, infatti, terza nella classifica delle regioni per saldo di imprese, seguita da Toscana e Calabria. L'Abruzzo nel suo complesso registra un incremento di 1.067 imprese.

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Categorie: Religioni

Un po' di Veneto nella Santa Sede

Sabato 5 Dicembre 2009 alle 16:07

Veneto Marketing

Da Argentina e Cile un gesto di gratitudine verso il Papa e la Santa Sede

 

Benedetto XVI ha ricevuto sabato 28 novembre i presidenti delle Repubbliche argentina e cilena, Cristina Fernández de Kirchner e Michelle Bachelet, in visita in Vaticano per ringraziare la Santa Sede del ruolo di mediasvolto venticinque anni fa, in occasione della firma del Trattato di Pace e Amicizia tra i due Paesi.
Le prime due donne elette democraticamente alla massima carica istituzionale dei due Paesi latinoamericani, il 30 ottobre scorso hanno sottoscritto il Trattato di Maipú, un accordo di integrazione e cooperazione che conferma lo spirito positivo nelle relazioni tra Argentina e Cile sancito il 29 novembre 1984 nella Sala Regia del Palazzo Apostolico.

In due udienze separate, il Papa ha dapprima accolto il presidente di Argentina nella Biblioteca privata, per un colloquio protrattosi venti minuti, mentre il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, riceveva nella Sala d'Angolo il presidente del Cile. Successivamente, sempre per venti minuti, il Pontefice si è intrattenuto nella biblioteca con il capo di Stato cileno, mentre quello argentino incontrava il cardinale Bertone.
Nel corso dei cordiali colloqui - riferisce un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede - si è ricordata con gratitudine la meritoria opera di mediazione compiuta da Giovanni Paolo II e dal compianto cardinale Antonio Samorè, i quali aiutarono i due Paesi, attraverso la via del dialogo, a dissipare un'annosa controversia territoriale. In particolare, ci si è soffermati sul fatto che, nel corso di questo quarto di secolo, l'intesa ha portato frutti concreti di bene e di prosperità a due popoli fratelli e continua a essere d'esempio e di modello per i Paesi dell'America Latina e per l'intera comunità internazionale. Non è mancato uno scambio di vedute sull'attuale situazione nel mondo.

Infine, nella Sala Clementina, Benedetto XVI ha ricevuto in un'unica udienza i due presidenti con le rispettive delegazioni. Il Papa ha fatto il suo ingresso accolto dall'applauso dei presenti.
Dopo aver pronunciato il discorso, il Pontefice ha ricevuto il saluto dei membri delle due delegazioni presidenziali,ventinove di quella argentina, e 27 di quella cilena.
Quindi ha avuto luogo lo scambio di doni tra il Pontefice e i capi di Stato, che hanno offerto un medaglione sul quale sono ritratti i profili di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, con lo sguardo rivolto sul disegno dei due Paesi.

Dopo essersi congedati, i due presidenti sono scesi dalla Scala Nobile al cortile di San Damaso, da dove hanno raggiunto largo Braschi. Accolti dal cardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica di San Pietro, hanno partecipato a un momento di preghiera nelle Grotte Vaticane, conclusosi con la deposizione di due corone di fiori sulla tomba del servo di Dio Giovanni Paolo II. "Un gesto di sentita gratitudine - ha spiegato il cardinale Comastri - verso un vero artefice della pace. Un pastore che avvertì come propria la necessità di pace dei due popoli, e che, con un amore appassionato per Dio e per gli uomini, scelse come norma di condotta la frase evangelica "beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio ".

Lasciata la basilica i due capi di Stato, in automobile, hanno visitato i Giardini Vaticani, quindi hanno raggiunto le rispettive delegazioni nella Casina Pio IV. Ad attenderle i vertici della Segreteria di Stato, i cardinali Sodano e Sandri, ai quali si sono uniti il cardinale Giovanni Lajolo, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, con il segretario generale, arcivescovo Carlo Maria Viganò; il cancelliere delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze Sociali - che hanno la loro sede proprio nella Casina - e rappresentanti diplomatici di Paesi dell'Unione delle nazioni sudamericane (Unasur).
Nella sala delle conferenze il cardinale Tarcisio Bertone ha rivolto un discorso ai due capi di Stato, che hanno risposto sottolineando la gratitudine dei loro popoli verso il Papa e la Santa Sede. Al termine, nella sala attigua hanno scoperto la targa marmorea commemorativa del xxv anniversario della firma del Trattato di pace e di amicizia tra Argentina e Cile.

Per l'occasione è stato organizzato un pranzo a cura di Sergio Dussin, noto ristoratore bassanese, che con il suo impeccabile Staff da qualche anno seguono gli eventi enogastronomici, nella sede Vaticana. Anche per questo evento, Sergio Dussin ha dimostrato l'attaccamento al territorio Veneto privilegiando nelle pietanze i prodotti tipici regionali e omaggiando le due presidenti con un pezzo unico di finissima Porcellana artigianale Villari di Solagna e un libro offerto dall' Assessore Elena Donazzan, con le foto a volo di uccello della nostra Regione, opera realizzata da Cesare Gerolimetto.

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Categorie: Musei

Veneto al top nella crisi dei musei

Domenica 22 Novembre 2009 alle 08:47

Redazione di VicenzaPiù   

Nel 2008 introiti a -23,31%

Nella crisi rilevata dall'Istat per le visite nei Musei Italiani, spetta al Veneto (-23,31%) il non invidiabile primo posto nel calo di introiti, mentre l'Abruzzo denuncia il calo maggiore (-37,70%) in termini di visitatori.
Calano in totale del 3,9% nel 2008 i visitatori dei 399 musei statali italiani e il trend negativo continua anche per il 2009.
Nei primi 8 mesi di quest'anno l'unico caso positivo e' quello della Lombardia e in particolare di Brera (+68,8% di visitatori).

 

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Categorie: Politica

Ciambetti e la sua analisi economica

Domenica 15 Novembre 2009 alle 09:06
Roberto Ciambetti   

 

Chiunque guiderà la Regione del Veneto, avrà questo difficile compito: programmare con tutti i fattori negativi della crisi, con la capacità di vedere oltre di essa, in un contesto congiunturale economico che continuamente cambia. Certo, sarà cosa difficilissima. Dai dati segnalati da Veneto Lavoro sappiamo che le cosiddette "aperture di crisi aziendali" sono 94 nel mese di settembre 2009 ed sono tornate a crescere dopo la prevedibile flessione registrata nel corso dei mesi estivi, allo stesso modo cresce il numero di lavoratori probabilmente coinvolti, che si attestano a 2.300 unità. Nel complesso nei primi nove mesi dell'anno le aperture di crisi sono risultate oltre 770 mentre i lavoratori probabilmente coinvolti risultano circa 18.700. Nonostante dunque il lavoro urgente da realizzare con Sindacati, Ministero del Lavoro ed Enti Locali per affrontare situazioni urgenti, l'attenzione dei politici regionali dovrà attestarsi sulla capacità di programmazione. E la domanda fondamentale è chiedersi in che direzione andare, quali politiche attuare? Queste sono le problematiche da affrontare. Credito, ricapitalizzazione, riconversioni aziendali. Ci vorranno idee forti, ma le idee valide 15 anni fa per il Veneto sono ancora valide ora? In un mondo che si è rimpicciolito a causa della globalizzazione, gli strumenti di programmazione della Regione veneto visibili nei maggiori documenti di pianificazione vanno in parte rivisti? Al mutare del capitale sociale e imprenditoriale mutano anche i caratteri costitutivi dell'impresa veneta. Cambierà necessariamente anche la programmazione regionale, e si dia dunque indicazione di questa volontà cominciando a lavorarci subito sui programmi. Intelligentemente un articolo del Sole 24 ore di Ottobre metteva in evidenza un dato: "Finita la sbornia della delocalizzazione e il ricorso alla flessibilità estrema, c'è un ritorno alle origini, alle abilità della manifattura locale".
Dunque si dovranno valorizzare qualità, marchi che danno garanzie ai clienti e hanno appeal nei mercati e ciò è in definitiva una caratteristica del prodotto made in Veneto. Ma questi prodotti hanno bisogno di infrastrutture per essere vincenti.
Ancora di più vale questo discorso per i beni della conoscenza, per il terziario avanzato. E' qui che si giocherà la programmazione regionale: la complementarietà fra Assessorati sarà linea guida per la prossima legislatura. Se pensiamo alle infrastrutture stradali, alle comunicazione essenziali per lo sviluppo dell'economia, non possiamo pensare di programmare divisi nelle materie e magari divisi in ambiti politici. Leadership forte di un Presidente ma grande gioco di squadra, questo deve essere il futuro del Veneto.
Ecco che al dopo "Politica dei Distretti" penso che l'innovazione nelle infrastrutture veicolerà la catena produttiva dei distretti.
In questi giorni, quando i giornali sono pieni di notizie che riguardano il prossimo candidato Presidente della Regione del Veneto, mi chiedo se non sia giunto il tempo e l'ora di parlare del futuro, di programmi, di unirci nei progetti.
Non perdiamo ulteriore tempo, ne abbiano del lavoro da fare. Pedemontana, la terza corsia verso Trieste con i suoi vantaggi e svantaggi, la Metropolitana regionale, i collegamenti aerei, banda larga, digital. E' per questo che insisto sull'intersettorialità delle competenze degli assessorati, una organizzazione diversa dell'esecutivo maggiormente collegiale per fronteggiare le sfide di un futuro difficile. Concentriamoci fin da subito su una politica post Distretti industriali: non lasciamo trascinare dalla divisioni in una lacerazione della quale non c'è assolutamente bisogno.

Roberto Ciambetti
Capogruppo Gruppo consiliare
Lega Nord Liga Veneta Padania

 

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Categorie: Politica, Dal settimanale

Così lontana, così vicina

Sabato 14 Novembre 2009 alle 08:00

Vi regaliamo in anteprima le "ciacole" che trovate sul numero 171 di VicenzaPiù, da oggi in edicola a 1 euro.

 

Tentazioni da Scudo fiscale (Foto ApCom)Quando sono bravi, gli scrittori hanno la capacità di fotografare la realtà con più profondità di giornalisti, sociologi ed altri osservatori. Massimo Carlotto, sulla cui bravura c'è poco da aggiungere, da almeno una decina d'anni racconta il retrobottega meno piacevole del luccicante Nordest. Un retroscena fatto di affari ai confini del lecito (e spesso ben oltre quel confine), di contatti sistematici con la criminalità organizzata, di affari rispettabili finanziati con fiumi di denaro dalla provenienza quantomeno dubbia.
Per chi segue con un po' di attenzione le cronache giudiziarie, non è una novità che anche il territorio del Veneto sia diventato terreno d'azione per le varie mafie, e non solo per quello che riguarda la gestione dello spaccio, della prostituzione o dell'usura. Diverse inchieste hanno portato allo scoperto zone d'ombra anche nella gestione di alcuni appalti o nello smaltimento dei rifiuti. Del resto la logica non fa una piega: se qualcuno ha soldi da investire, lo fa dove l'economia gira. La criminalità organizzata ha denari in abbondanza, e il Veneto era, ed in parte ancora è, uno dei motori della crescita italiana. Ora, complice lo scudo fiscale, da più parti si vocifera di capitali in rientro alla ricerca di sbocchi in cui essere investiti. Prima scelta, l'immarcescibile mattone. Per cui ci sarebbe all'orizzonte l'ennesimo assedio ai piani urbanistici dei comuni. Ci piacerebbe che fossero le solite leggende metropolitane. Temiamo, invece, che dietro le ciàcole ci sia il classico fondo di verità. E forse anche qualcosa di più.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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