Pubblicato il 20 gennaio alle 17.23. Aggiornato alle 22.00. Bisogna travestirsi da Divino Otelma per azzeccare i numeri delle transazioni andate finora in porto con i 94.000 soci della Banca Popolare di Vicenza chiamati all'appello e alla concreta anche se amara realtà dei 9 euro offerti a fronte, ecco il concreto, dei 10 centesimi di valore, per giunta non ancora liquidizzabile, della azioni BPVi frutto della gestione dell'era Gianni Zonin protrattasi fino a Francesco Iorio, contro i 60 o 62,50 euro spesi per sottoscriverle o acquistarle dal 2007 al 2016. Questo è, infatti, il periodo preso in considerazione da Gianni Mion e Fabrizio Viola (e da Lanza e Carrus per Veneto Banca) col consenso di fatto del fondo Atlante, il nuovo socio di controllo assoluto della banca vicentina e della cugina, ora promessa sposa, montebellunese, ai cui azionisti andrebbe, analogamente a quelli di Vicenza e se lo accetteranno, il 15% del prezzo di acquisto o sottoscrizione delle loro quote, che hanno avuto un range più ampio di variazione a partire da 20 euro fino alla quotazione massima sopra i 40 euro.
Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza accelerano per recuperare la liquidità persa negli ultimi trimestri. E per farlo mettono in cantiere una doppia operazione: un’auto-cartolarizzazione e il varo di nuove emissioni con garanzia pubblica. Sul primo fronte, le due banche hanno predisposto tutto il necessario per la trasformazione di sofferenze del valore lordo di circa 2 miliardi in nuovi titoli, che potranno essere ceduti ad altre banche come collaterale in cambio di liquidità a breve. Il primo passo è già realtà . Nelle scorse settimane le due banche venete hanno messo in pista due veicoli ad hoc (chiamati Flaminia per Veneto e Ambra per PopVi) in cui sono stati collocati all’incirca 2 miliardi di bad loans lordi complessivi, generati negli anni dalle due banche.
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Il coordinamento è stato affidato alla dottoressa Ilaria Bramezza, segretario generale della programmazione della Giunta regionale del Veneto; il commissario Autorità Vigilante è l'avvocato dello Stato, Marco Corsini, specializzato in contrattualistica pubblica, dipendente di ruolo dell'Avvocatura Generale dello Stato, che opererà a titolo gratuito; i compiti di carattere tecnico sono stati attribuiti all'ingegner Elisabetta Pellegrini, oggi direttore generale della Provincia di Verona e dal prossimo primo febbraio nuovo dirigente regionale; Responsabile Unico del Procedimento (RUP) è l'ingegner Giuseppe Fasiol, responsabile della direzione regionale delle infrastrutture e trasporti. Questi sono i vertici della task force voluta dal presidente Luca Zaia.
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Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca rendono noto che la Commissione Europea ha valutato in linea con la normativa europea sugli aiuti di Stato l'istanza presentate dai due istituti per accedere alle misure di sostegno della liquidità e pertanto per ottenere le possibilità di emettere ulteriori passività garantite dallo Stato così come previsto dal D.L. n. 237 del 23 dicembre 2016. Tale positiva valutazione rileva come il sostegno richiesto sia da considerarsi finalizzato, proporzionato, oltre che limitato nel tempo e negli obiettivi; il MEF potrà pertanto rilasciare la garanzia statale su nuove emissioni obbligazionarie delle banche consentendo loro di disporre di ulteriori strumenti di intervento per assicurare un'efficace attività di gestione della tesoreria e per stabilizzare nel medio lungo termine le gestioni della posizioni di liquidità .
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Oggi volevamo commentare il sia pur comprensibile riserbo, dopo le ottimistiche comunicazioni iniziali, della Banca Popolare di Vicenza (e di Veneto Banca) sui numeri di chi abbia ad oggi aderito alla transazione proposta ai soci traditi (94.000 i suoi destinatari per l'ex Popolare vicentina e 75.000 per quelli della cugina e ora promessa sposa montebellunese). Pensavamo, anche, di approfondire le voci, riportate dal collega Luca Cirimbilla su L'ultima Ribattuta, un aggressivo quotidiano web romano generalmente ben informato, che dopo aver riferito dell'addio alla BPVi , da noi anticipato ieri, di Iacopo De Francisco, l'ex vice direttore vicario e braccio destro di Francesco Iorio, sul famoso e poi improduttivo viaggio negli Stati Uniti dell'ex ad di Popolare Vicenza con l'obiettivo di cercare fondi d'investimento disposti ad entrare nel capitale della banca riportava l'ipotesi che «in quei giorni Iorio non visitò neppure l'ufficio della Popolare Vicenza a New York. Qualche voce sostiene si sia recato a Miami, per un viaggio più di piacere che di lavoro...».Continua a leggere
Atlante stringe più da vicino la presa sulle ex popolari venete. La nomina è stata confermata ieri sera, con una nota stringata. Ma è tutt’altro che da sottovalutare il passaggio della nomina, nella riunione di ieri, di Alessandro Podestà nel cda di Veneto Banca, al posto del docente della Bocconi Marco Ventoruzzo, dimessosi a dicembre. Podestà , un passato in Ifil ed Exor, le «casseforti» degli Agnelli in Fiat, è tra i senior manager della squadra di Alessandro Penati e Paolo Petrignani, presidente e Ad di Quaestio, la Sgr che gestisce il Fondo Atlante, proprietario totalitario di Popolare Vicenza e Veneto Banca.
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Il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi) Antonio Patuelli vuole la lista dei debitori insolventi. Indica in loro il vero cancro della crisi delle banche. La teoria dei banchieri truffati dai bei nomi dell’imprenditoria è risibile. Chi ha dato quei crediti farlocchi? I fatti suggeriscono che la vera malattia delle banche italiane si annida nei consigli d’amministrazione: pletorici, poco qualificati, strapagati, sordi, ciechi e muti. La diagnosi l’ha già fatta tre anni fa il capo della Vigilanza di Bankitalia, Carmelo Barbagallo: “Non sono rari i casi di espansione delle prerogative di amministratori delegati che, anche per effetto delle ampie deleghe conferite, tendono a relegare il consiglio di amministrazione a un ruolo di mera ratifica di decisioni già assunteâ€.
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Sabato 4 febbraio 2017 alle ore 9.00 al Centro Sport Palladio di Vicenza, l'associazione "Noi che credevamo nella BPVi" organizza un incontro intitolato "Cosa sta succedendo con i rimborsi e con il territorio". Tema principale della conferenza riguarderanno gli aspetti legati alle proposte transattive attuate dagli istituti bancari veneti Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Saranno presenti anche altre associazioni, economisti internazionali e studi locali. L'ingresso è entrata libera.
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Il rimborso del 15% del valore perduto dagli azionisti di Veneto Banca è «del tutto inaccettabile» a fronte della pesantezza delle responsabilità riconosciute agli ex amministratori dalla Consob, riflessa dalla maxi sanzione da 4,6 milioni di euro a essi contestata. La posizione è del Movimento Consumatori, il quale ritiene anche che la proposta della banca debba «essere riformulata a seguito dei procedimenti sanzionatori, per evitare un “colpo di spugna†erga omnes, e invece garantire rimborsi congrui a tutti e al 100% alle vittime degli specifici comportamenti illeciti che saranno confermati dall’autorità di Vigilanza».
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Riceviamo da Anna D’antuono, legale e consulente Aduc e pubblichiamo Come avevamo previsto tre mesi fa, le offerte di ristoro comunicate da Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza rappresentano un contentino. Per entrambe le oramai ex popolari venete l'offerta riguarda gli acquisti (di titoli già emessi) e le sottoscrizioni (di titoli di nuova emissione) avvenuti a partire dal 2007 tramite le banche dei due gruppi. Per Veneto Banca l'offerta prevede un risarcimento pari al 15% delle perdite subite al netto delle vendite effettuate e dei dividendi percepiti: il prezzo offerto varia quindi da 4.50 a 6.00 euro per azione a seconda della data di acquisto. Più questa è recente, maggiore è il prezzo offerto per via dei dividendi che non vengono detratti. Per Banca Popolare di Vicenza il prezzo è invece fissato a 9.00 euro per azione.
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