Riceviamo da Raffaele Colombara, Consigliere Comunale di Vicenza, e pubblichiamo Ancora una volta il buon senso dei vicentini ci vede lontano ed è corroborato dal parere di tecnici autorevoli. Ringrazio gli esperti che hanno redatto lo studio di Impatto sul patrimonio UNESCO, che hanno evidenziato con autorevolezza alcuni problemi che avevo segnalato la scorsa primavera e condivisi dai cittadini. Lo studio suggerisce di approfondire la nuova viabilità e sostiene la proposta che ho avanzato di interrare il viadotto della TAV ai Ferrovieri: «L’impatto delle nuove infrastrutture non è solamente visivo, ma incide fortemente nell'indirizzare i flussi di traffico verso il centro città . [...] Sarebbe meno impattante la soluzione di un sottopasso, piuttosto che un cavalcavia".
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L'associazione Cristiani per la pace comunica che ai fini di favorire la tutela dell’Eccezionale Valore del Patrimonio abbiamo inoltrato questa mattina al vicesindaco Bulgarini d’Elci e all’assessore alla semplificazione Filippo Zanetti richiesta urgente di pubblicazione sul sito del Comune di Vicenza (possibilmente qui) – sia in italiano che in inglese – della H.I.A. “La città di Vicenza e le Ville del Palladio nel Venetoâ€. La pubblicazione della HIA sul sito del Comune semplificherà il lavoro dei dipendenti comunali che altrimenti dovrebbero rispondere alle numerose richieste di accesso agli atti (alcune sono già state presentate) e, soprattutto, offrirebbe a tutti i cittadini anche di Vicenza la possibilità di acquisire preziose informazioni sullo stato effettivo del sito UNESCO.
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"Il Movimento 5 stelle aveva sottolineato come una valutazione di impatto ambientale fosse necessaria a far prendere consapevolezza dei reali effetti delle azioni urbanistiche di Borgo Berga sul patrimonio di Vicenza. Ora i risultati dello studio purtroppo dimostrano che le nostre preoccupazioni non erano infondate. Per gli esperti il complesso edilizio è altamente impattante sul patrimonio culturale tanto che consigliano il blocco dei lavori e la demolizione degli edifici in costruzione" afferma il Senatore Enrico Cappelletti del M5S. "Questo - continua il senatore pentastellato - è il risultato delle politiche e delle scelte in materia urbanistica dell'attuale amministrazione di centro sinistra che ha perseguito le medesime finalità dell'amministrazione precedente a scapito del nostro territorio".
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Mentre vi proponiamo la nostra intervista al vice sindaco Jacopo Bulgarini d'Elci, pubblichiamo dis eguito la nota ufficiale del Comune di Vicenza. "La fotografia non restituisce un sito in immediato pericolo. Vicenza non è da black list. Tant'è che abbiamo suggerito una serie di mitigazioni che possono certamente preservarne il valore di rilevanza mondiale. Le amministrazioni sono abituate a lavorare limitandosi al rispetto delle norme, ma chi detiene un patrimonio dell'umanità deve acquisire una diversa e più ampia cultura nella progettazione e nella valutazione dei progetti": questa, in estrema sintesi, la posizione espressa dagli esperti Katri Lisitzin, Francesco Sbetti e Katia Basili, degli studi "K. Lisitzin" e "Sistema" che oggi hanno consegnato all'amministrazione comunale la Valutazione di impatto sul patrimonio (HIA) relativa al sito Unseco "La città di Vicenza e le ville del Palladio nel Veneto", commissionata dal Comune in seguito a una raccomandazione promossa da Icomos, il braccio operativo di Unesco.
Pubblicato l'11 gennaio alle 19.33. Aggiornato il 12 alle 8.51. "La gestione del sito Unesco non deve essere più del Comune" questo in soldoni il contenuto della lettera inviata al ministro della cultura Dario Franceschini dall'Osservatorio urbano territoriale che da tempo si batte contro la cementificazione del territorio. L'Osservatorio ha lanciato una petizione sul web, raggiungendo in poco tempo, circa 2.700 firme, che negli scorsi giorni sono state prontamente inviate al ministro. Un gesto simbolico, difficilmente Dario Franceschini risponderà alla lettera, ideato per riportare al centro della scena politica vicentina e nazionale la questione delle grandi opere che stanno mettendo a rischio il marchio Unesco conferito alla città di Vicenza. (Vedi alla voce ex Cotorossi, Borgo Berga e Tav). La missiva è, però, solo l'ultima stoccata di un duello che dura da tempo e che vede ad un angolo del ring la giunta Variati e dall'altro il comitato Unesco for Vicenza. Continua a leggere
Una settimana per conoscere l’esito della valutazione di impatto sul patrimonio e meno di tre mesi per accogliere in città la visita degli ispettori inviati dall’Unesco. Ovvero il momento chiave per arrivare a definire la vicenda che da mesi ormai agita le acque in città . A fine marzo gli ispettori inviati dall’ente arriveranno in città per una tre giorni in cui analizzeranno a fondo lo stato dei beni culturali vicentini. E la partita non è semplice: in ballo c’è il riconoscimento di sito Unesco a «La città di Vicenza e le ville palladiane in Veneto», nell’ambito di una vicenda che risale ormai a un anno fa. Il sito Unesco, di cui il Comune capoluogo ne è il gestore, è sotto esame da parte dell’ente che tutela i beni patrimonio dell’umanità , dopo una serie di esposti da parte di comitati e personalità cittadine.
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«Il 2 febbraio a palazzo Trissino viene recapitata una lettera di Icomos, organizzazione non governativa che è il braccio operativo dell'Unesco e che alla luce di una serie di denunce partite da alcune associazioni del territorio, chiede lumi al Comune rispetto all'impatto di tre opere: la base Del Din, il complesso di Borgo Berga e il futuro passaggio dell'alta velocità », è così che sul GdV del 22 dicembre 2016 ci ricorda il "caso" della possibile "espulsione" di Vicenza dalla lista dei beni "Patrimonio dell'umanità " della stessa Unesco Nicola Negrin, che riferisce nello stesso giornoi della reazione virgolettata e, a dir poco, infastidita del vice sindaco "competente" al problema Jacopo Bulgarini d'Elci: «Taluni esponenti del comitati agiscono come dei menagramo. Alcuni si augurano apertamente che Vicenza finisca fuori dall'Unesco. Ecco, chi dice una cosa del genere ai miei occhi è un criminale».
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Il sindaco, Achille Variati, in un'intervista a Il Corriere del Veneto a firma di Gian Maria Collicelli, dopo essersi al solito autocelebrato per la sua «fatica» («alla sera, a casa, sono sempre molto stanco») che gli comporta il suo ruolo, pagato, ricordiamolo, con alcume migliaia di euro mensili oltre a un ben lauto emolumento da ex consigliere regionale per un totale che supera una decina di migliaia di euro al mese più annessi e connessi, "tocca" vari argomenti, tra cui il crac sulla pelle della gente (concittadini del primo cittadino di Vicenza o vicentini della provincia di cui è presidente) della Banca Popolare di Vicenza e il caso del dg comunale Antonio Bortoli, che, si è rifiutato di rispondere alle domande dei pm sull'ecomostro di Borgo Berga come fa un indagato qualunque e come non dovrebbe fare il massimo dirigente comunale.
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Il Coordinamento Cristiani per la Pace comunica che l’articolo 6 della convenzione UNESCO sottoscritta anche dagli Stati Uniti stabilisce che “ogni stato si impegna ad astenersi deliberatamente da ogni provvedimento atto a danneggiare direttamente o indirettamente il patrimonio culturale e naturale situato nel territorio di altri Stati partecipi della Convenzioneâ€. Come noto, nel rapporto datato dicembre 2015 ICOMOS ha osservato che “la costruzione della nuova base USA Dal Molin nonostante sia stata costruita fuori dalla buffer zone avrà certamente, come minimo, impatti indiretti nella città sia in termini tangibili sia intangibili sul sito ‘La città di Vicenza e le ville del Palladio nel Veneto†raccomandando “di avviare con la massima urgenza una Valutazione di Impatto sul Patrimonio del sito (HIA)â€.
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