Copiello: tracciato Tav e metro di superficie
Venerdi 5 Marzo 2010 alle 00:17
Copiello (Cisl Vicenza): convergenza sul tracciato Tav in tempi rapidi senza dimenticare la metropolitana di superficie
«Il dibattito sulla TAV sta prendendo il binario giusto. Ma non deve passare in secondo piano l'urgenza della metropolitana di superficie. Senza collegamenti veloci nel diffuso territorio nordestino qualsiasi ragionamento rischia di fermarsi».
Luigi Copiello segretario provinciale CISL Vicenza interviene all'interno del confronto aperto recentemente da Confindustria Vicenza.
Grazie all'inserimento nel DPEF 2010-2013 del finanziamento per il tracciato Verona-Vicenza-Padova (da Padova a Mestre l'alta velocità è praticamente finita) ritorna di stretta attualità la ricerca di un accordo tra i diversi attori del territorio circa il nodo di Vicenza.
«Si sta formando una larga convergenza - afferma Copiello - sul passaggio delle linea AV lungo la A4, evitando dispendiosi e impattanti passaggi sotterranei, come l'attraversamento in tunnel della città o il passaggio a Sud dei Berici. Tutti elementi che allontanerebbero per ragioni, oltre che di opportunità ambientale, anche di peso economico la definizione di un tracciato in tempi brevi».
«E' stata però messa la sordina alla questione del "metrò" - prosegue. - L'ipotesi stessa di una fermata della TAV su Vicenza poggia su un forte collegamento della fermata con tutta la Provincia, non solo con la città . E quindi il metrò è essenziale, con i collegamenti con Schio, Thiene e Bassano, sulle vecchie linee storiche, ma anche con Arzignano, Montecchio e Valdagno su linee da reinventare. Perché sarà sul ferro che si potrà reimpostare una mobilità , di medio e di breve raggio, che oggi manifesta tutti i suoi limiti, ossia ingorghi».
Infine Copiello rimarca: «La partita sulla TAV riguarda tutto il territorio vicentino, per questo serve un vasto, forte ed unitario schieramento che deve coinvolgere tutta la Provincia, non solo il capoluogo. La CISL di Vicenza, in questo contesto, non può quindi che essere disponibile a costituire questo momento unitario, sociale ed amministrativo».
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Tav, il sindaco Variati torna a precisare
Giovedi 4 Marzo 2010 alle 20:49
Tav, il sindaco Variati torna a precisare: "Bene la condivisione sull'aggancio di Vicenza alla Tav, ma sul tracciato dobbiamo confrontarci"
"Voglio rassicurare le frazioni di Campedello e Santa Croce Bigolina, spaventate in questi giorni dalla strumentalizzazione di parte, perché nulla sta succedendo e nulla succederà sulle loro teste". Il sindaco di Vicenza Achille Variati torna nuovamente sulla questione della Tav per rassicurare i cittadini, dopo le dichiarazioni dell'opposizione consiliare apparse sulla stampa di oggi: "Con tutta franchezza - aggiunge infatti il sindaco - trovo che il consigliere Zocca ed altri agitino strumentalmente nei cittadini facili paure che non hanno invece alcun motivo d'essere. Non ho alcuna intenzione di avallare progetti che portino danno al territorio. Tanto più perché altre soluzioni sono possibili, tenendo assieme sviluppo e sostenibilità ".
Variati quindi ribadisce e precisa quanto dichiarato pochi giorni fa: "L'associazione industriali ha detto due cose: che è necessario che Vicenza non perda l'aggancio con la Tav, una grande infrastruttura di comunicazione senza la quale finiremo relegati nella marginalità ; e che è possibile pensare a ipotesi meno onerose per il committente rispetto al passaggio sotterraneo in tunnel, avanzando la proposta di un tracciato prossimo al percorso dell'autostrada. Credo che il primo punto sia quello fondamentale: Vicenza non può mancare quest'opportunità . Su questo sono d'accordo, e rilevo con soddisfazione che tutti gli altri soggetti che sono intervenuti, l'Api, gli artigiani, i commercianti, la stessa opposizione, condividono la stessa visione. È un ottimo punto di partenza. Quanto al progetto, e quindi al tracciato, è necessario il raggiungimento di un'intesa unitaria su idee progettuali fattibili. E l'idea del Comune c'è già , mentre altre idee che siano ugualmente a basso impatto non mi risultano. Tenendo quindi presente che nel frattempo il sistema delle tangenziali è in fase molto avanzata, e che si sviluppa in sostanziale raddoppio del percorso dell'autostrada, sottraendo spazio ad altre infrastrutture, il progetto che il Comune mette sul tavolo è quello del tracciato in galleria sul quale vi è la delibera Cipe del 2003, tradotta in un progetto preliminare anche per la parte Montebello-Grisignano di Zocco".
"Dal mio punto di vista - spiega Variati - questa ipotesi è ancora valida perché è a basso impatto ambientale, ottimizza l'interscambio con la stazione di Vicenza senza bisogno di costruire altre stazioni, ottimizza l'interscambio tra l'alta velocità e la rete ferroviaria storica, prevede parcheggi, permette ai treni che non passano per Vicenza di mantenere l'alta velocità passando in tunnel, razionalizza l'interscambio sulla Treviso-Venezia e prevede tempi di realizzazione contenuti nei quattro anni".
"Ritengo che i maggiori costi del tunnel, ancora da quantificare precisamente - conclude il sindaco -, siano compatibili con l'importanza che questo territorio ha e con quanto questo territorio ha dato e dà al Paese in termini di ricchezza e di economia. Li ritengo ancor più compatibili se penso ai 7 miliardi di euro che secondo il ministro Matteoli serviranno per la realizzazione del ponte di Messina. Quello che noi offriamo, a fronte dell'impegno anche finanziario a sviluppare un progetto sostenibile per il territorio, i quartieri e l'ambiente, è la realizzabilità dell'opera: passando per Vicenza, certo senza devastarla, si può fare in tempi celeri. Altrove, e penso all'ipotesi di un tracciato a sud dei Berici, gravida di incognite, non so e francamente non credo. Serve dunque il confronto perché senza un'intesa unitaria tra enti, Comuni contermini ed associazioni di categoria, rischiamo che altri decidano per noi".
Tav, Achille Variati: facciamo squadra
Martedi 2 Marzo 2010 alle 23:33Comune di Vicenza    Â
Alta velocità , Variati:"Facciamo squadra su un'ipotesi progettuale realistica"
Un appello a Provincia, Camera di commercio, categorie economiche e altri Comuni interessati per definire, insieme, un'ipotesi progettuale realistica da sottoporre a chi dovrà mettere i soldi per realizzare l'alta velocità .
E' il sindaco a lanciarlo, dopo che i vertici dell'associazione industriali di Vicenza hanno pubblicamente dichiarato di essere favorevoli al passaggio della Tav tra la ferrovia e l'autostrada.
"Ho appreso con favore - ha detto Variati - che gli industriali non vogliono che l'alta velocità si allontani da Vicenza. Ho già dichiarato che ipotesi come il passaggio a sud dei Berici sarebbero state un errore per la Vicenza di oggi e di domani, destinata a diventare marginalità nel sistema dei trasporti. Stabilito che la tratta tra Montebello e Grisignano di Zocco dovrà passare vicino a Vicenza, propongo a Provincia, Camera di commercio, categorie economiche e altri Comuni interessati di studiare insieme un'idea di tracciato che tenga conto non solo dell'alta velocità , ma anche del sistema delle tangenziali. Elaboriamo insieme una proposta progettuale realistica, perché è solo con il gioco di squadra che la nostra realtà potrà vedere realizzato qualcosa".
La proposta progettuale che il sindaco intende tracciare con gli altri interlocutori istituzionali "non dovrà essere la luna nel pozzo": "La linea dell'alta velocità - precisa Variati - potrà passare anche a 3 chilometri dalla stazione, purché sia garantito un collegamento veloce e ci sia spazio per le strade e i parcheggi al suo servizio. Dopo vent'anni di discussioni è scaduto il tempo di lanciare solo idee: mettiamoci insieme per formulare un'ipotesi fattibile".
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Tav: Circolo Nessuno Escluso con Zuccato
Sabato 27 Febbraio 2010 alle 18:59Circolo Nessuno Escluso Â
Pieno appoggio da parte del Circolo Nessuno Escluso di Vicenza all'ipotesi di tracciato Tav fra autotrada e ferrovia promossa da Confindustria
Il Circolo Nessuno Escluso di Vicenza appoggia l'ipotesi formulata oggi sulle pagine de Il Giornale di Vicenza dal presidente di Confindustria Roberto Zuccato, accogliendo e rilanciando l'invito a fare squadra per ottenere in tempi ragionevoli un'infrastruttura indispensabile perché la nostra provincia non rimanga ai margini dello sviluppo, ma ne sia protagonista.
Ci troviamo in piena sintonia con la posizione espressa dal presidente dell'Associazione Industriali perché crediamo che l'ipotesi di tracciato descritta porti due importanti conseguenze.
Per prima cosa, far passare la linea ad alta velocità lungo un tracciato storico, che segna già da decenni una frattura nel territorio regionale, significa affrontare problemi di impatto ambientale enormemente inferiori a qualsiasi altra ipotesi di "nuove fratture", nuove ipotesi che allungherebbero di molto i tempi per la realizzazione dell'opera.
In secondo luogo, investire sull'ipotesi di una stazione Tav esterna a Vicenza é un'azione complementare all'esigenza di ripensare i flussi di traffico lungo l'asse est-ovest della città . Alla realizzazione della stazione Tav fuori dal centro storico e facilmente accessibile dall'autostrada, dovranno aggiungersi la realizzazione di collegamenti ferroviari ad altissima frequenza (sistema metropolitano di superficie) con la stazione di Vicenza e dei centri limitrofi e parcheggi di interscambio che permettano di lasciare l'auto in stazione per prendere il treno, decongestionando in questo modo il traffico su gomma ora al limite della sostenibilità lungo molte strade della provincia.
Inoltre, un simile sistema costituirebbe un punto di riferimento per una nuova concezione del territorio regionale come area metropolitana e non solo come somma di piccole città capoluogo. Quel Veneto metropolitano di cui tanto si parla in questo periodo per la candidatura di Venezia alle Olimpiadi del 2020.
Con queste motivazioni il Circolo Nessuno Escluso di Vicenza dà il suo pieno appoggio all'iniziativa di Confindustria e del suo presidente Roberto Zuccato e rilancia l'invito a fare squadra per sostenere la proposta e per partecipare all'approfondimento di questi temi fondamentali per il futuro del nostro territorio con contributi al dibattito in corso.
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Bortolussi domani a Vicenza su Tav e metro
Lunedi 15 Febbraio 2010 alle 20:45
Il futuro della Tav e della metropolitana di superficie in Veneto
Giuseppe Bortolussi in conferenza stampa domani a Vicenza alle 12.30
Il nodo vicentino dell'alta velocità ferroviaria e il futuro del progetto regionale per la metropolitana di superficie sono i temi che verranno affrontati in conferenza stampa domani a Vicenza da Giuseppe Bortolussi, candidato alla presidenza della Regione Veneto per il centrosinistra.
L'appuntamento è per domani, martedì 16 febbraio, alle 12.30 alla caffetteria "Cioccolato" in contrà Porti 10 a Vicenza.
Sarà presente il sindaco di Vicenza Achille Variati.
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Tav: Paolo Franco attacca i No Dal Molin
Domenica 17 Gennaio 2010 alle 11:30Paolo Franco  Â
Tav: Paolo Franco (LN), presenza No Dal Molin inutile, costosa e dannosa per nostra comunitÃ
"Nella ennesima manifestazione in sfregio a Vicenza i No Dal Molin ritengono ‘la Tav un'opera inutile, costosa e dannosa per i territori della Val di Susa'. Da parte mia ritengo la presenza e la tracotanza dei No Dal Molin inutile, costosa e dannosa per la comunità vicentina".
Lo ha detto il segretario provinciale della Lega Nord-Liga Veneta, sen. Paolo Franco sull'appoggio del comitato contro l'aeroporto vicentino (trasformato in base Usa, pensiamo, n.d.r.) ai manifestanti anti-Tav della Val Susa.
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Pochi fondi per il trasporto pubblico
Sabato 16 Gennaio 2010 alle 10:20
Quanti pochi soldi per il trasporto pubblico
La Finanziaria regionale 2010, in discussione in questi giorni, è ancora deludente per la mobilità sostenibile. Mancano 20 milioni per le ferrovie e 20 milioni per il trasporto pubblico locale. Ecco le richieste delle organizzazioni sindacali. Le Organizzazioni sindacali, nel corso di una riunione a Palazzo Ferro Fini con i capigruppo del Consiglio Regionale, hanno insistito sulla necessità di incrementare di 20 milioni di euro il finanziamento regionale 2010 a favore del Trasporto Regionale ferroviario per le seguenti indifferibili necessità :
• Migliorare la qualità dei servizi garantiti ai 135.000 pendolari veneti in ordine a puntualità , tempi di percorrenza, sovraffollamento, e pulizie.
• Avviare nel 2010 il Servizio Ferroviario metropolitano di superficie SFMR con una più elevata frequenza di collegamenti nel Veneto centrale.
• Dare risposta alle tante richieste territoriali, tuttora inevase, di servizio pubblico creando le condizioni per attrarre e servire nuova utenza.
• Consentire che le due società regionali (cargo e passeggeri) da avviare a giugno e dicembre 2010 abbiano una dotazione finanziaria sufficiente.
• Avviare una trattativa con Trenitalia per recuperare alcuni servizi tagliati con l'orario invernale.
• Partecipare alla progettazione della Alta velocità sulla tratta Milano - Venezia - Trieste.
• Completare il piano di infrastrutture e ammodernamento stazioni, collegamenti, tecnologie, della alta capacità ferroviaria.
I consiglieri presenti hanno assicurato che tramite emendamenti nella manovra finanziaria 2010, in discussione in Consiglio Regionale, si faranno carico di far valere un sacrosanto diritto alla mobilità dei cittadini veneti.
Riteniamo di fondamentale importanza che il Consiglio Regionale discuta di trasporto regionale ferroviario a partire dai tempi di realizzazione del SFMR e di messa in esercizio.
Inoltre le linee guida della DGR N°3850 per il rinnovo del contratto di servizio permettono un primo commento (clicca qui)
Il trasporto pubblico locale
Nella stima di entrate da riparto delle quote regionali sulle accise il bilancio riporta un incremento di 3 milioni di euro rispetto all'anno 2009, una maggiore entrata che è vincolata nella sua destinazione a favore del servizio pubblico di TPL. Il finanziamento per il servizio del trasporto pubblico locale è stato fissato a 250.725.000,00 euro annui per il triennio 2010/2012. La cifra a disposizione è altresì integrata della partecipazione ai costi dei rinnovi del contratto per un importo di poco superiore ai 33 milioni di euro.
Si tratta della stessa cifra riconosciuta nell'anno 2009, in conseguenza dell'assestamento di bilancio, effettuato nel mese di agosto 2008. Non si è previsto di aggiornare all'inflazione questo finanziamento dedicato. Si deve ricordare che il finanziamento statale disposto dalla legge finanziaria 2008 consente una ulteriore quota di finanziamento, legata alla quota di pertinenza regionale sulle accise dei prodotti petroliferi per autotrazione, di circa 20 milioni di euro che la Regione Veneto nell'anno 2008 ha ritenuto opportuno incamerare nelle disponibilità di bilancio.
Questo fatto riduce la contribuzione regionale per chilometro tra le più basse d'Italia, espone le aziende a rigorose politiche tariffarie che scaricano i costi sull'utenza dei servizi,impedisce una maggiore e migliore offerta di servizi pubblici locali nel Veneto.
Ribadiamo che la Regione Veneto dovrebbe mettere a disposizione l'intero finanziamento, mirando la quota incrementale a risposte qualitative del servizio in luogo della attuale standardizzazione di contributo pubblico a pioggia.
Ilario Simonaggio, Segretario Regionale FILT CGIL
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TAV e PAT, follie sui binari
Giovedi 14 Gennaio 2010 alle 18:35Riceviamo e pubblichiamo da Guido ZentileÂ
L'articolo di Alessio Mannino pubblicato sull'ultimo numero di VicenzaPiù riguardo all'altà velocità ferroviaria, dal sottoscritto totalmente condiviso, mi pongono, altresì, ulteriori riflessioni.
Le elogianti attenzioni dei mass-media ad un personaggio, quale Mauro Moretti, mi sembrano assai esagerate, considerando che questi è il principale responsabile dello sfascio in cui oggi giacciono le nostre ferrovie, sia del punto di vista del servizio offerto all'utenza, sia dal punto di vista dei lavoratori.
E gli esempi non mancano: disservizi causati dalla chiusura delle piccole stazioni, scarsa attenzione per i servizi regionali (con conseguente assalto alla privatizzazione), treni Intercity numericamente ridotti, invadenza di Frecce Rosse e Argento, ai quali vanno ad aggiungersi interi depositi cancellati, la costituzione di specifiche società alle quali vengono ceduti macchinisti e ferrovieri senza definirne regole e diritti ......... e cosi via.
Tav, incontro generale a Palazzo Trissino
Lunedi 4 Gennaio 2010 alle 18:15Comune di Vicenza  Â
Tav, a palazzo Trissino questa mattina un incontro tra tutte le realtà vicentine interessate dall'infrastruttura per trovare una posizione condivisa
Per la prima volta tutti insieme per trovare una linea d'azione condivisa. Questa mattina nella sala Stucchi di palazzo Trissino a Vicenza si sono riuniti tutti i soggetti interessati dall'attraversamento del territorio vicentino da parte della Tav. Non solo quindi i Comuni della relativa conferenza permanente dei sindaci - composta da Montebello Vicentino, Montecchio Maggiore, Brendola, Altavilla Vicentina, Vicenza, Torri di Quartesolo, Grumolo delle Abradesse e Grisignano di Zocco, che hanno promosso l'incontro -, ma anche Provincia, Camera di Commercio, Associazione industriali, Associazione artigiani, Confartigianato, Cna, Confcommercio, Coldiretti, Cgil, Cisl e Uil, e con la partecipazione degli onorevoli Massimo Calearo e Manuela Dal Lago.
"La conferenza dei sindaci vuole essere di stimolo e fonte di dibattito per la risoluzione del problema e soprattutto non è contro la Tav - precisano il coordinatore Diego Marchioro, sindaco di Torri di Quartesolo, ed Ennio Tosetto, assessore ai lavori pubblici, alle infrastrutture stradali e al verde pubblico del Comune di Vicenza -. L'alta velocità è un'opera la cui realizzazione è fondamentale per lo sviluppo del Veneto, ma non possiamo permettere che comprometta il nostro territorio in maniera irreparabile".
"Finora il dibattito sulle infrastrutture nel Vicentino si è svolto in maniera frammentata e disordinata - prosegue Marchioro -. Siamo invece convinti che, se Vicenza lavora in modo unitario, possa ottenere quei risultati che finora non ci sono stati. A tal fine abbiamo organizzato questo primo incontro che è servito innanzitutto a far luce sugli aspetti procedurali e sullo stato dell'arte della Tav sulla tratta Verona-Padova. Seguirà ora un lavoro più approfondito, specie dal punto di vista tecnico, per fare in modo che Vicenza si presenti agli incontri già previsti con il Ministero in modo unitario e coordinato".
"Già oggi comunque - aggiunge Tosetto - è emersa in modo chiaro e univoco la necessità che accanto al sistema dell'alta velocità venga realizzato il sistema ferroviario della metropolitana di superficie, oltre alla richiesta di una verifica sulla sostenibilità sia ambientale che economica del tunnel. Abbiamo inoltre raccolto la disponibilità della Provincia a farsi parte attiva del coordinamento e quella dell'onorevole Dal Lago a promuovere i contatti con il vice Ministro Roberto Castelli, cui presenteremo un documento unitario da definire nel prossimo incontro che fisseremo entro gennaio".
Alta velocità, una vittoria solo per le mafie
Giovedi 23 Luglio 2009 alle 15:29Sulla costruzione della Tav tra Milano e Trieste si raccontano molte bugie. E dietro la questione degli appalti pubblici si nasconde il grande problema dei rapporti, sempre più stretti, tra mafia e potere
di Francesco Di Bartolo
A fine giugno abbiamo appreso la verità : niente più Alta Velocità , niente più linea Milano -Trieste. Anche l'ultimo accorato appello del presidente dell'Associazioni Industriali di Vicenza, Roberto Zuccato, al premier Berlusconi è caduto nel vuoto. Il Cipe (il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), come abbiamo appreso, ha assegnato denaro a palate al Sud. Sgomento tra le categorie economiche: il Veneto, mitica locomotiva del Nordest, non conta nulla. I ministri veneti sono stati incapaci di difendere gli interessi nostrani. Ma ecco che con non lieve disinvoltura i ministri Sacconi e Brunetta, passata la bufera, tornano a promettere: "si sta progettando il tratto definitivo della Verona-Padova". Esultano i leghisti: "importante vittoria per la terra veneta" (Paolo Franco). Vittoria? Ma di che? Per rendersi conto della bufala propinata agli ignari veneti basti osservare che nessuno, ripeto nessuno, ha deciso nulla sull'Alta Velocità nel Nordest. L'allegato al Documento di programmazione economica e finanziaria approvato dal Consiglio dei Ministro il 15 luglio scorso contiene tante cose, alcune di immediata realizzazione, altre vaghe e fumose come da libro dei sogni. Infatti, ciò che contano sono le "priorità " che, secondo il ministro delle Infrastrutture Matteoli, sono queste: "L'Allegato Infrastrutture dedica ampia attenzione all'emergenza Abruzzo, ponendola all'interno del documento con l'elencazione degli interventi essenziali, all'Expo 2015, al Mezzogiorno formulando un'interessante proposta gestionale identificata in 5 interventi mirati ( 1) Ponte di Messina e asse ferroviario Napoli-Bari, 2) adeguamento ferroviario Battipaglia-Reggio Calabria, 3) collegamento veloce Palermo-Catania, 4) hub portuali di Augusta, Taranto e Brindisi, 5) collegamento funzionale della Carlo Felice in Sardegna), alla portualità , alla sicurezza stradale, al piano energetico nazionale, al controllo del territorio per evitare eventi malavitosi in relazione alla realizzazione delle opere pubbliche, alla costruzione dei nuovi valichi del Frejus e del Brennero". Dichiarazioni completamente diverse da quelle dei garruli ministri veneti.
La sconfitta
Inutile negarlo: si tratta di una clamorosa sconfitta che si cerca di far passare come una vittoria. Infatti, l'Allegato approvato il 15 luglio non poteva contraddire quanto aveva deciso il CIPE nel giugno scorso: niente Alta Velocità nel Nordest. La verità è che 15 anni di discussioni sull'Alta Velocità erano già stati cancellati in pochi minuti nella sede del Cipe, nel giugno scorso. E pensare che nel CIPE, organismo interministeriale, siede anche un ministro veneto, Luca Zaia, che pare non abbia detto una parola. Il vero vincitore nel Cipe è Gianfranco Miccichè, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e segretario del Cipe medesimo. Esulta il governatore siciliano Raffaele Lombardo che, a giugno, era a Roma per perorare la causa. Tornato nell'isola con le tasche piene di quattrini, ha completato la formazione della Giunta inserendo altri tre assessori, tutti del Pdl, molto legati al trio Miccichè-Alfano-Schifani. Lombardo così ha potuto scaricare gli odiati rivali dell'Udc che sono andati all'opposizione. Gianfranco Miccichè gongola: non fa mistero di voler creare all'interno del Pdl un partito meridionalista sull'esempio del partito bavarese.
E così sono stati destinati, tra l'altro, finanziamenti per l'autostrada Salerno Reggio Calabria (che pur partita dodici anni fa, con l'attuale ritmo di "avanzamento" dei lavori si prevede che verrà completata nel 2036...!), per il famoso ponte sullo stretto di Messina, per l'autostrada Caltanissetta Agrigento, per l'area metropolitana campana. Si ricorderà che in Sicilia la Casa delle Libertà alle ultime elezioni politiche ha ricevuto un plebiscito. Il primo atto del governo, ancora prima di ricevere la fiducia, era stato l´annuncio, nel maggio del 2008, della ripresa dei lavori per il ponte sullo stretto. «Un favore dovuto a mafia e ´ndrangheta» ebbe a commentare il professor Giovanni Sartori.
Il sistema mafia
Nel precedente governo Berlusconi aveva suscitato scalpore l'affermazione dell'allora ministro delle infrastrutture Lunardi sulla necessità di «convivere con la mafia». Adesso, invece, tutti se la ridono. La mafia è sopravvissuta in Italia a ogni cambio di regime, dal Risorgimento al fascismo, dalla prima alla seconda Repubblica. Le mafie hanno un fatturato annuo di 70 miliardi di euro, il 7 per cento del Pil, equivalente di tre o quattro finanziarie, controllano militarmente tre regioni, possiedono pezzi di economia del Nord e immense proprietà immobiliari a Milano, Torino, nel Veneto, in Liguria, in Valle d´Aosta. La mafia non è rappresentata solamente dalle facce terribili dei Riina, Bagarella, Provenzano. Il fatto è che il sistema mafioso è diventato il metodo del potere delle classi dirigenti, come si evince da ogni intercettazione pubblicata, ma anche il modello di grandi pezzi di borghesia media e piccola. Per questo si sta cercando di impedire ai magistrati di indagare utilizzando lo strumento delle intercettazioni.
Certe classi dirigenti sono state capaci di rovesciare il rapporto fra guardie e ladri davanti all´opinione pubblica, di negare la criminalità delle classi dirigenti attraverso il suo esatto contrario: la questione giudiziaria, l´eccesso di protagonismo delle procure.
I nuovi affari
Roberto Scarpinato, magistrato siciliano ormai estromesso dal pool antimafia, è stato uno degli allievi più acuti di Giovanni Falcone. Nel suo libro intervista con un grande cronista di mafia, Saverio Lodato, Scarpinato parte dalla lezione del suo maestro per leggere tutto quanto è accaduto nel sistema di potere italiano dopo le stragi di Capaci e via D´Amelio, ma anche prima. Il titolo del libro fa riferimento all´uso della violenza da parte delle classi dirigenti per dirimere questioni politiche. Un uso teorizzato per primo da Machiavelli allo scopo di unificare il Paese, com´è stato del resto in quasi tutti i processi di nascita degli stati nazionali. Ma che in Italia è diventato «il» metodo eterno di gestione della cosa pubblica.
Scarpinato cita fonti, lascia parlare i fatti. Fatti dai quali emerge la grande voracità delle mafie di denaro pubblico. Dopo l´ingresso dell'Italia in Maastricht, i boss e i comandanti in capo sono i primi a capire che il freno all´espansione del debito pubblico stravolgerà il mercato degli appalti, e si buttano anima e corpo sui due nuovi affari. La sanità pubblica, che continua a spendere e spesso a sprecare novanta miliardi di euro all´anno, con una crescente quota di regali clientelari alla sanità privata. E i fondi europei, che altrove, come in Spagna e in Irlanda, sono serviti a porre le basi di un boom economico, mentre da noi si sono tradotti in un boom di appalti criminali, senza alcuno sviluppo.
Il Principe e gli anticorpi
Le conclusioni di Scarpinato sono all´apparenza di totale disperazione. Con qualche lievissimo tocco di ottimismo sullo sfondo, più che altro riferito al vincolo esterno dell´Europa. Quasi l´Italia da sola non sia geneticamente capace di ribellarsi alla malavita delle classi dirigenti. In realtà , è già accaduto in passato. Le stragi di Falcone e Borsellino nell´estate del ´92 hanno evocato per la prima volta forse nella storia d´Italia la nascita di un´opinione pubblica democratica in grado di voltare pagina. Senza la ribellione morale contro quelle stragi e la loro coda di bombe del ´93, non sarebbero stati possibili lo sviluppo di Mani Pulite, la scomparsa dei partiti della prima Repubblica, la fine della lunga stagione stragista cominciata nel dopoguerra a Portella della Ginestra e proseguita con una scia di sangue da Piazza Fontana in poi. Per quindici anni la reazione dell´opinione pubblica a Capaci e via D´Amelio ha immesso nella fragile democrazia italiana gli anticorpi necessari a resistere al ritorno del Principe, ovvero all´instaurarsi di un regime criminale legalizzato e anzi costituzionalizzato.
Paradossalmente verrebbe da dire che è un bene che l'Alta Velocità non si realizzerà in Veneto: segno che in questa regione la mafia non ha messo radici. Ovviamente è un paradosso. Resta l'amarezza della sconfitta della politica: la politica non è capace di decidere le priorità , la politica non ritiene prioritaria un particolare infrastruttura per il Nordest. La politica non sa ascoltare il territorio. Nelle stanze romane prevalgono ben altri interessi.
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