Zaia:federalismo responsabile per problemi sud
Lunedi 4 Ottobre 2010 alle 15:12Regione Veneto - "Soltanto se tutte le Regioni accetteranno di seguire la logica della responsabilità e dell'autonomia, si potrà trovare una soluzione ai problemi del Sud. Ma essa non può non andare di pari passo con la soluzione del grande problema del Nord, che è quello di essersi assunto per anni il carico delle gravi lacune del Meridione. Oggi i tempi delle vacche grasse sono finiti, e ciascun territorio ha il dovere di assumersi le proprie responsabilità . Il federalismo è la chiave per cominciare questo percorso nuovo".
Continua a leggereDonne e lavoro, restano gravi squilibri al Sud
Lunedi 2 Agosto 2010 alle 23:31Franco: la Dal Lago sindaco, prove di (ri)lancio Verso Nord? Proclami. Lega a Roma? Come qui
Lunedi 19 Luglio 2010 alle 21:48L'on. Paolo Franco, Segretario Provinciale della Lega Nord di Vicenza, al termine della sua relazione sul triennio del mandato trascorso ha risposto a una serie di domande da parte dei giornalisti presenti. A quella più localmente 'piccante', cioè perchè a una Lega forte e vincente sia mancata la vittoria con gli alleati del PdL per i sindaci di Vicenza e Bassano, l'on. Franco ha risposto con chiarezza.
Continua a leggereZaia: la manovra non deve colpire chi ha già dato
Giovedi 24 Giugno 2010 alle 22:16Luca Zaia, Regione Veneto - "Chi abbia il proprio bacino elettorale viziato dal gattopardismo non porrà mai la questione della reale crescita del Mezzogiorno italiano. Ne era convinto Gaetano Salvemini, ne sono convinto anch'io. Ai resistenti di questo Sud dico: prendete le distanze". Così il presidente della Regione Veneto Luca Zaia in un editoriale che sarà pubblicato domani sulla Padania. Il Governatore commenta l'articolo di Angelo Panebianco sul Corriere della Sera di oggi dal titolo "la questione non è padana" e dice: "Il federalismo è l'unico movimento centripeto possibile: si fonda, come dice il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, sull'esaltazione della responsabilità individuale, sociale e politica. Il Nord ha già dato e non è più disposto a dare".
Continua a leggereScuole vicentine: assenze docenti del Sud
Mercoledi 24 Febbraio 2010 alle 20:03
Assenze docenti del Sud nelle scuole vicentine. Ciambetti presenta interpellanza
"L'epidemia richiede una terapia drastica"
"La soluzione sono i concorsi su base regionale"
"E' compito della Regione tutelare la salute dei cittadini ed è dunque compito della Regione scoprire le cause per cui con una frequenza statisticamente interessante, docenti delle scuole venete, ma residenti in altre regioni, vengono colti da improvvise malattie in coincidenza con festività prolungate, i cosiddetti ponti, o vacanze scolastiche". Il presidente del gruppo consiliare regionale leghista Roberto Ciambetti interviene nuovamente sulle assenze per malattie di insegnanti residenti nel Mezzogiorno ma con cattedra nel Vicentino.
"Il fenomeno, interessantissimo da un punto di vista scientifico, visto che colpisce solamente alcuni docenti di origini meridionali - ha spiegato Ciambetti - si era già verificato a Montecchio Maggiore dopo le vacanze natalizie: ebbene, anche per il ponte lungo di Carnevale, il problema si è ripresentato e allora non possiamo più parlare di casualità ma di situazione a rischio che necessita un intervento. La prima cosa da fare è prevenire le malattie, cioè rimuovere le cause, minimizzare i fattori di rischio e quindi - continua l'esponente leghista vicentino - avviare una profilassi adeguata. Vista la stranissima coincidenza tra vacanze e malattia, forse, una strategia possibile sarebbe quella di evitare, per certi soggetti clinicamente predisposti, le vacanze stesse. Certe epidemie richiedono cure drastiche".
"Chiedo quindi nella mia interpellanza - conclude Ciambetti - di predisporre un apposito studio, di concerto fra Assessorato alla Sanità e quello all'Istruzione, per affrontare questa specifica malattia "professionale", anche per evitare agli alunni di prendere per normale un comportamento che sembra scontato per qualche insegnante non veneto".
Continua a leggere
UE salva la Grecia ma non la Magna Grecia
Mercoledi 17 Febbraio 2010 alle 18:30
Ciambetti commenta decisione presa dall'U.E. su crisi greca
"L'unione salva la Grecia ma non la Magna Grecia"
"Le regioni del Sud Italia devono rimboccarsi le maniche"
"La Politica europea è a una svolta clamorosa e anche in Italia bisogna prendere atto di un cambiamento che potrebbe mutare gli scenari futuri dell'Unione Europea e della moneta unica". Roberto Ciambetti, presidente del gruppo consiliare leghista, intervenendo oggi ad un incontro con piccoli e medi imprenditori del Vicentino, ha commentato la decisione presa da Bruxelles sulla crisi greca.
"Si tratta di una decisione ‘potenzialmente storica' per cui viene meno il divieto di intervento in base al quale gli stati membri non potevano aiutarsi tra loro - ha spiegato Ciambetti -. Questo principio era stato voluto dalla Germania per spingere gli stati membri all'austerità e a politiche di rigore, ma la crisi economica e la difficilissima situazione greca hanno spinto l'Unione a compiere un passo decisivo perché nei fatti la Grecia rinuncia alla sua sovranità in materia economica accettando di attenersi alle norme di estremo rigore imposte da Bruxelles, mentre i contribuenti europei, tedeschi in primis, dovranno accollarsi il costo del salvataggio delle casse dissanguate di Atene. E' il primo passo verso una vera unione politica dell'Europa, ma rimangono fortissime incognite in quanto l'Unione potrebbe anche non reggere. Stati come quello italiano devono affrontare una cura dimagrante necessaria quanto robusta seguendo la strada del rigore impostata e difesa da Tremonti: stop all'assistenzialismo di Stato - ha detto Ciambetti - stop alla spesa inutile, stop agli sperperi e lotta alle distorsioni del sistema, avvio accelerato della riforma federale. Con il federalismo fiscale il destino e le prospettive di sviluppo del Mezzogiorno stanno nelle mani e nelle menti di chi vive nel Sud, così come noi Veneti saremo sempre più responsabilizzati per quanto ci riguarda. E responsabilizzazione è la parola chiave anche per l'Europa: dopo la scelta fatta con la Grecia non saranno ammessi vuoti di responsabilità , inefficienze, sperperi, sotterfugi".
Ciambetti, soffermandosi su studi recenti, ha poi notato che "i dati sul sommerso e le forti irregolarità nel mondo del lavoro nel Mezzogiorno d'Italia diffusi in questi giorni dallo Svimez testimoniano che i livelli di evasione, il cosiddetto ‘nero', sono una costante delle regioni meridionali. Veneto, Marche, Piemonte, Toscana, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Val d'Aosta registrano una bassa diffusione del sommerso mentre tutte le regioni del Sud sono segnate da alti tassi di irregolarità nel lavoro: c'è una sperequazione evidente - ha concluso l'esponente vicentino del Carroccio - e il Sud deve smetterla di piangersi addosso e accusare il Nord di ogni colpa. Fra poco il Nord accusato di egoismo non sarà solo quello della Padania: personalmente credo che alla Germania e alle nazioni trainanti l'Europa basti il salvataggio della Grecia. Per la Magna Grecia, immagino, la storia sarà ben diversa".
Continua a leggere
Ciambetti polemizza con De Poli su Zaia
Domenica 10 Gennaio 2010 alle 20:14
"Sull'agricoltura nel Meridione, l'eredità della DC sono i fatti di Rosarno"
Dopo le dichiarazioni dell'on. De Poli nei confronti del Ministro Zaia il presidente del gruppo regionale della Lega Nord Roberto Ciambetti dichiara : "Sull'agricoltura nel Meridione, l'eredità della DC sono i fatti di Rosarno"
"Quanto esploso in questi giorni è il risultato di un "caporalato" mai estirpato"
Roberto Ciambetti, capogruppo regionale del Carroccio veneto, interviene sulle dichiarazioni dell'esponente dell'Udc:
"L'onorevole De Poli appartiene ad una storia politica, quella della Democrazia Cristiana, che per sessanta anni ha tollerato una gestione illegale dell'agricoltura nel Sud Italia; non di meno il suo attuale partito è fortemente radicato nel Sud".
"Il ‘caporalato' del Meridione è un male antico, che gli uomini della ‘Balena Bianca' non hanno avuto la forza ed il coraggio di estirpare ed ora i risultati sono sotto gli occhi di tutti nei fatti di Rosarno - ha commentato Ciambetti - . Mi chiedo dunque con quale coraggio l'uomo democristiano abbia il coraggio di attaccare l'attuale Ministro dell'Agricoltura, Luca Zaia, che deve fronteggiare una eredità che ora non è più affare solo della politica, ma anche delle Forze dell'Ordine".
Ha proseguito il leghista berico:
"Se le stesse leggi del Secondo Dopoguerra hanno funzionato al Nord, lo si deve unicamente proprio alla cultura ed allo spirito di sacrificio della gente che lo abita: al Sud, purtroppo, la popolazione è rimasta a coltivare una ‘terra di nessuno' tollerata proprio dagli uomini d'oro della DC".
"Gli esempi concreti sono dati - per esempio - dalla distribuzione dei voucher per la vendemmia, distribuiti in tutte le regioni del Nord, Emilia Romagna compresa, in maniera capillare e trasparente, mentre al Sud ciò non avviene. E' il sistema meridionale ad essere malato, mentre lungo la "via del Po'" assistiamo ad ottimi esempi di agricoltura ed integrazione, come nel caso della comunità indiana di Mantova che si occupa della mungitura delle mucche da latte"
Continua a leggere
Ciambetti e dibattito iniziato su Sud e tasse
Domenica 3 Gennaio 2010 alle 21:30Riceviamo la risposta di Roberto Ciambetti, Capogruppo Regionale della Liga Venta-Lega Nord, alle nostre note al suo precedente intervento, che meritano di essere ulteriormente approfondite, anche con commenti degli utenti e lettori, come suggerisce lo stesso Ciambetti, che ringraziamo.
Giovanni Coviello
Ringrazio per lo spazio che abitualmente, e da tempo, concedete ai miei comunicati ed interventi.
Che l'incremento dei redditi nel Mezzogiorno sia dovuto all'emersione dell'evasione fiscale è detto dalla stessa Agenzia delle entrate.
Anzi, in maniera ben più decisa di quanto detto da me, i tecnici ministeriali sostengono che parte di questa evasione fiscale sia riconducibile a settori di liberi professionisti, mentre elevatissima rimane ancora l'evasione nell'Italia Meridionale nel commercio, nell'artigianato e nella piccola e impresa.
Grave, sempre secondo dati Agenzia delle Entrate, il dato del lavoro in nero, che sottrae risorse all'Inps e agli istituti previdenziali, con lavoratori che non sono tutelati.
L'analisi, che ho proposto sul Mezzogiorno, nasce inoltre da dati di Bankitalia e di vari centri studi: che si tratti di chiavi di lettura discutibili e da sottoporre al vaglio anche della critica non lo nego.
Dico che per anni abbiamo sentito ben altre storie e che forse è giunto il momento di
farla finita: e non si tratta di una lettura di parte o strumentale, visto che per primo ho detto che tanti lavoratori onesti del Sud sono stati costretti ad emigrare.
Saluti
Roberto Ciambetti
Ciambetti sui redditi da evasori del Sud (?)
Domenica 3 Gennaio 2010 alle 18:01
Riceviamo e pubblichiamo con note di Giovanni Coviello Â
Ciambetti (lega): "I redditi dichiarati nel Sud Italia aumentano in maniera incredibile nonostante la crisi: si rovescia lo stereotipo che vuole i Veneti grandi evasori fiscali"
"I dati emersi nell'incremento medio tra i redditi dichiarati tra il Sud Italia, cresciuti ben oltre la media nazionale, e l'area padano-veneta, dove i redditi nel 2008 hanno avuto un incremento contenuto, sono l'ulteriore riprova di una lettura distorta e spesso strumentale della situazione del Mezzogiorno".
Lo ha detto il presidente del gruppo consiliare regionale leghista Roberto Ciambetti durante un incontro con militanti leghisti a Vicenza commentando i dati diffusi dall'Agenzia per le Entrate relativamente alle dichiarazioni del 2009.
"In Calabria, stando ai dati ufficiali, l'incremento del reddito dichiarato è stato del 6,4%: si è passati infatti dai 13.080 euro del 2007 ai 13.920 del 2008 - ha continuato Ciambetti - In Molise l'aumento è stato del 5,1%, in Campania del 5%, in Sicilia del 4,8%, in Sardegna del 4,5% e questo incremento contrasta nettamente con i dati relativi al Prodotto interno lordo che nel Mezzogiorno è calato dell'1,5 per cento, contro uno meno 0,8 per cento del Nord. E' chiaro che l'incremento del reddito dichiarato nel mezzogiorno riguarda quote di guadagni che in passato non venivano dichiarate, insomma emerge l'evasione fiscale che nel sud è molto più ampia, diffusa e di non poco conto: si rovescia lo stereotipo che vuole il Nord, e il Veneto in special modo, come terra di evasori fiscali e scommetto - ha proseguito Ciambetti - che se si facesse una analisi approfondita in alcuni settori, penso al bollo auto o al canone televisivo, scopriremo altri dati molto interessanti"
L'esponente leghista vicentino ha poi invitato alla prudenza nell'analisi statistica: " Bisogna fare attenzione a interpretare gli studi e le statistiche - ha detto Ciambetti - se analizziamo il dato sulla povertà partendo come base dall'effettivo costo della vita dei capoluoghi italiani scopriremo che il rischio povertà è ben maggiore al Nord ed è al nord che bisogna mettere assieme almeno due redditi di lavoratori per avere livelli minimi di potere d'acquisto".
Interrogato da un iscritto leghista napoletano Ciambetti ha precisato che "non dico che nel Mezzogiorno ‘i pianse el morto...', anche se talvolta viene da pensarlo. A fianco di sacche di povertà e situazioni veramente difficili che hanno costretto una grande quantità di onesti lavoratori meridionali a cercare fortuna altrove, nel Nord Italia come all'estero - ha sottolineato Ciambetti - coesistono anche altre situazioni dall'assistenzialismo ormai cronicizzato quanto ingiustificato sino a quanti strumentalizzano difficoltà e povertà evidenti per celare ricchezze o garantirsi rendite sconosciute al fisco. C'è nel Mezzogiorno una cultura dell'illegalità che giustifica anche l'evasione fiscale, che giustifica il mancato pagamento di tasse e imposte, che giustifica il totale disinteresse verso l'obbligo sociale che tutti i cittadini hanno e anche in questo è chiaro il divario esistente tra il Sud Italia e l'area padana ed è chiara la necessità di dare, al più presto, alle nostre regioni strumenti diversi di governo, perché dobbiamo fronteggiare situazioni e culture diverse"
Roberto Ciambetti
Nostre note sulle dichiarazioni di Roberto Ciambetti
Riportiamo, come sempre, i pareri di tutti (e spessissimo pubblichiamo pareri e comunicati di Roberto Ciambetti) ma per onestà ci piacerebbe capire come un aumento "del reddito dichiarato nel mezzogiorno" debba con certezza riguardare "quote di guadagni che in passato non venivano dichiarate", e come, quindi, da quell'incremento di dichiarazione di reddito emerga "l'evasione fiscale che nel sud è molto più ampia, diffusa e di non poco conto...".
Non contestiamo, certo, l'esistenza di persone (anche non poche) disoneste nel sud (così come, purtroppo, in tutta l'Italia, per non parlare del mondo intero) ma come si fa ad accettare l'equazione "dichiarazione di maggior reddito = ammissione di evasione", per giunta ghettizzando il sud per redditi di persone fisiche dimenticando che gran parte dell'evasione (dovunque) riguarda le aziende e i loro titolari?
Sembrerebbe, questo, un invito implicito di Ciambetti a non dichiarare redditi maggiori per non essere inseriti nella lista dei cattivi, mentre dichiarare il vero dovrebbe essere un attestato o di miglioramento di condizioni o di emersione del nero e dell'evasione.
Per essere chiari, siccome, ad esempio, per effetto dei rialzi in Borsa, il patrimonio dei super ricchi d'Italia (i miliardari in euro sono passati da 11 a 14 nel 2009 nonostante la crisi abbia fatto perdere almeno 500.000 posti di lavoro, nel nord, al centro e nel sud) è cresciuto da gennaio a dicembre 2009 di 13 miliardi di euro, cioè di 2,5 milioni di euro al giorno a testa, Ciambetti ne deduce che sono evasori imprenditori come la famiglia Rocca, il cui patrimonio è cresciuto del 107% pur avendo il suo gruppo dell'acciaio, la Tenaris, annunciato il taglio di mille lavoratori su 2.800?
E, visto che "il podio dei maggiori investitori azionari italiani - La Repubblica, i quotidiani e la Borsa del 2 gennaio - è monopolio del Nord Est", imprenditori come Leonardo Del Vecchio (+37%) e come Benetton (+34%) sono per Ciambetti evasori dichiarati solo perché hanno ufficialmente qualche spicciolo (in miliardi) in più nel loro portafoglio anche borsistico?
Ed evasore lo è anche il premier Berlusconi (+35%) che è più ricco o meno povero del 2008?
Bastano, infine, a Roberto Ciambetti i dati dello Scudo fiscale con la massa immane di denaro rientrato dall'estero e sicuramente occultato da aziende e imprenditori? Del Sud? ... Mah!
L'evasione è un male da estirpare ma la demagogia ... anche.
Parliamo del problema ma non a senso unico e predeterminato!
Grazie, Roberto Ciambetti.
Redazione VicenzaPiù
Continua a leggere
Ciambetti: "Spesa in aumento al Sud"
Mercoledi 9 Settembre 2009 alle 18:38Roberto Ciambetti, 9 settembre 2009
Ciambetti (Lega): "Nel sud Italia si spende molto di più di quello che si dichiara al Fisco: l'economia sommersa e i consumi smentiscono l'idea di un Mezzogiorno povero"
"Il divario tra redditi dichiarati e consumi effettivamente sostenuti smentisce lo stereotipo del Nord ricco ed evasore fiscale, contro un centro-sud impoverito". Il capogruppo della lega Nord-Liga veneta in regione, Roberto Ciambetti, commenta così la notizia per cui i consumi effettivi superano di alemno il 20 per cento i redditi ufficiali. "In Calabria si è speso quasi il 50 per cento in più di quello che si dichiara al Fisco - ha spiegato Ciambetti - anche la Sicilia non scherza, con una differenza del 38.6 per cento, come pure Puglia e Campania superano il 30 per cento. Le percentuali mettono in luce una disponibilità di reddito nascosto al Fisco: c'è tutta una economia sommersa che alimenta il Mezzogiorno e che non figura nelle statistiche ufficiali. Parlo di economia sommersa, non di economia illegale alimentata dalle organizzazioni malavitose che comunque hanno un loro ruolo: di certo è che il Mezzogiorno con probabilità è molto meno povero di quanto non dica. Se stiamo infatti ai redditi dichiarati - ha continuato Ciambetti - la differenza di ricchezza tra Lombardia e Calabria è dell'80 per cento, il che significa che in Calabria mediamente si dichiarano redditi inferiori a meno della metà di quelli dichiarati in Lombardia. Ma se guardiamo, invece, ai consumi sostenuti, questa forbice diminuisce drasticamente e dall'80 per cento, la forbisce scende al 30 per cento. Le regioni del Nord sono tutte allineate nel rapporto spesa - redditi dichiarati e credo che le differenze siano da imputare al ricorso al risparmio e all'indebitamento, dati che, in mesi di crisi economica, hanno visto un incremento nel centro-nord. Nel Mezzogiorno, invece, molte cose sarebbero da indagare, ma di certo non sfuggono - ha concluso il capogruppo leghista - una serie di dati: una economia basata sul pubblico impiego e l'assistenzialismo non basta a spiegare la forbice incredibile tra redditi e consumi nel Mezzogiorno; nel Sud, dove il costo della vita è molto inferiore rispetto al Nord, esiste una economia sommersa e i motivi di lamento verso lo stato e soprattutto verso il Nord rientrano in una strategia che, in Veneto, è ben sintetizzata dall'adagio per cui "se pianse el morto, par ciavare el vivo". E oggi questo ‘vivo' non è più disposto a farsi fregare
Roberto Ciambetti Continua a leggere