PNV, l'autentico. Diffidate delle imitazioni
Domenica 6 Dicembre 2009 alle 13:58
Indipendenza non è la stessa cosa di autonomia e federalismo.
Devo ringraziare pubblicamente Fabrizio Comencini. Sì, lo devo fare, perché nella sua intervista ( www.larena.it/stories/Cronaca/109653__e_veneto_libert_attacca_il_centralismo_statale/ ) a L'Arena di Verona ha fatto chiarezza e - forse involontariamente - ha reso un incredibile assist al Partito Nasional Veneto.
Le sue parole sono inequivocabili, né poteva essere altrimenti per il paracadute politico - casomai dovesse servire - costruito per Giancarlo Galan, perché questa è in realtà l'accozzaglia multicolor denominata Veneto Libertà .
A tutti coloro che predicano l'unità dei partiti veneti, ora possiamo dare un numero di telefono, il suo. Il rieccolo della politica veneta, un nanetto che ha saputo saltare dal msi al pd, passando per la lega nord, tra tradimenti, militanze e alleanze politiche, ora mostra la sua vera pelle e aspirazione.
Dispiace che in questo gioco resti invischiata una parte per bene della politica veneta. Un movimento di cui io stesso sono stato socio fondatore e dirigente, per due mandati nel suo primo anno di esistenza. Parlo del movimento Veneti. Nessuno capisce come possa resistere all'interno di una costruzione politica ardita, che forse è già sull'orlo della fallimento, come si conviene a tutti gli esperimenti genetici improbabili, uniti dall'unico collante delle poltrone e dei soldi.
Mettere insieme infatti vecchi nanetti politici riciclati con giovani arbusti forse solo un po' insicuri di sé non può infatti portare a nulla di buono. Manca l'anima della politica vera, che nasce dalla passione, dalla condivisione di principi e obiettivi, uniti in un progetto politico armonico, che possa muovere le persone.
Mettere assieme cocci spesso rotti con pezzi di porcellana autentica serve solo a dare delle garanzie di sopravvivenza economica ai dinosauri in via di estinzione politica. In poche parole serve solo a garantire soldi e poltrone a chi magari nella propria vita non ha saputo fare altro, o quasi, che scaldare sedie e mangiare a sbafo alle nostre spalle senza ottenere alcunchè.
Il nostro messaggio alle pepite d'oro presenti in mezzo a quello schifoso fango politico informe è chiaro: non possiamo aspettarvi all'infinito, il countdown è iniziato.
A chi dice che noi ci ghettizziamo nel coltivare sogni impossibili, rispondiamo che il PNV vede in realtà con favore le battaglie di altre organizzazioni politiche per una maggiore autonomia dell'ente regione, perché è comunque un passo in avanti. Ma l'autonomia, o il federalismo non sono la stessa cosa dell'indipendenza - e non sono nemmeno lontanamente in grado di dare risposta alle esigenze della Venetia. Se a ciò si aggiunge che le vere chimere, utopie irrealizzabili sono proprie l'autonomia e il federalismo, perché richiedono 700 parlamentari italiani su 1000 che le votino approvando una legge di riforma costituzionale, capiamo bene che questi soggetti politici mentono sapendo di mentire. Aggiungendo poi il fatto che è inimmaginabile che l'Italia si stringa il cappio da sola attorno al proprio collo di parassita politico, rinunciando ai soldi necessari per continuare la propria mostruosa sopravvivenza economica, senza le risorse fiscali venete.
E in ogni caso, per assurdo, anche con la più ampia autonomia immaginabile, il parlamento di Roma manterrebbe il controllo di aree cruciali quali l'economia, le tasse, la previdenza, le pensioni, l'immigrazione legale e clandestina, la comunicazione radiotelevisiva, la difesa e gli affari internazionali. Esso conserverebbe inoltre la potestà di legiferare in ogni area devoluta o riservata alla regione e può calpestare la volontà del parlamento veneto senza alcun consenso.
Inoltre non vi sarebbe alcuna possibilità di ricostituire un ordinamento che offra maggiore democrazia, migliore efficienza e una reale autonomia alle municipalità in un sistema che in tal modo garantisca le minoranze e le identità peculiari, e dia certezza ai cittadini sull'operato dei propri eletti.
Solo l'indipendenza ci può dare tutto ciò. L'indipendenza, lo ripetiamo, è un obiettivo politico minimo, senza alternative. L'indipendenza è la base concreta irrinunciabile e raggiungibile per poter costruire una Venetia migliore, per creare un'economia veneta forte e libera, per continuare la nostra storia millenaria, perché gli stati piccoli sono più ricchi ed efficienti, perché è avvenuta e sta avvenendo ovunque nel mondo ci siano condizioni simili alle nostre, perché Roma non ci serve, per proteggere e valorizzare il nostro ambiente, per una nuova politica energetica che riesca a farci superare la crisi petrolifera, per promuovere il turismo, per essere più sicuri, per avere più giustizia, per entrare nella moderna società dell'informazione, perché da indipendenti saremo più felici e per molte altre ragioni ancora.
Diffidate delle imitazioni made in italy. Per ottenere ciò, bisogna appoggiare il PNV, the original, l'autentico.
Basta che lo vogliamo noi Veneti, basta che abbiamo fiducia in noi stessi. Siamo noi i leader politici che meritano la fiducia per la rinascita veneta.
Gianluca Busato
Segretario PNV
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Perché è nato Veneti al 1000 x 1000
Domenica 1 Novembre 2009 alle 11:03Pnv  Â
Cos'è VENETI al 1000 x 1000 ?
Siamo un opinion network (www.1000x1000.org) per imprenditori Veneti che influenzerà le scelte politiche nell'interesse del Veneto. Finora il Veneto è stata una provincia, utile solo per reperire risorse PER LO STATO ITALIANO. OGGI BISOGNA MUOVERSI CON LE DINAMICHE DEL MONDO MODERNO E RENDERE IL SISTEMA VENETO efficiente e in grado di competere DI NUOVO a livello internazionale.
Ai nostri confini sono nati nuovi stati: Slovenia, Crozia, Montenegro, Repubblica Ceca e Slovacca, che hanno interpretato al meglio le sfide della globalizzazione, con riforme politiche e fiscali INDISPENSABILI per permettere alle loro imprese di essere competitive nei mercati globali. L'Austria, o la Svizzera hanno già adottato contromisure per permettere alle loro aziende di reggere il confronto con la crisi.
Il Veneto resta invece legato alle ROVINOSE E IRRESPONSABILI SCELTE politiche italiane, che oggi ci impediscono di raffrontarci alla pari con i nostri concorrenti.
Una terra di innovazione e scoperte oggi fatica a reggere il paragone con i piccoli Stati che hanno fatto della flessibilità e rapidità nel saper prendere decisioni un proprio plus.
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Primarie del PNV: Venturato candidato
Domenica 25 Ottobre 2009 alle 12:04Pnv   Â
Stefano Venturato candidato per la SERENISSIMA VENETA REPUBLICA (S.V.R.)
Stefano Venturato è nato a Padova nel 1978, e vive ad Albignasego (PD).
Laureato in Economia Aziendale, si occupa di consulenza in ambito finanziario per le aziende, in un primario gruppo bancario.
È sposato, ed è stato il candidato per il Partito Nasional Veneto alla presidenza della Provincia di Padova.
Venturato si presenta come candidato PNV alla presidenza della Regione Veneto alle elezioni 2010.
Stefano è per un'indipendenza veneta moderna e responsabile, per un'economia veneta forte e libera, per un Veneto giusto, sicuro, tollerante e aperto all'Europa.
"Par tera, Par Mar, San Marco!"
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Il PNV difende Andrea Zanzotto
Mercoledi 7 Ottobre 2009 alle 14:19Partito Nasional Veneto
Andrea Zanzotto ha ragione
Senza cultura un Popolo è morto
Leggiamo con preoccupazione le parole irate di molti esponenti politici veneti contro il più grande poeta veneto vivente e di tutto il novecento. Ha ragione, invece, Andrea Zanzotto.
Ha ragione e le sue parole di testimone di un secolo di storia veneta dovrebbero tutt'al più essere accompagnate dal silenzio, mai da commenti di supponente superiorità da parte di chi ha facili palcoscenici mediatici, ma anche abissali vuoti culturali e intellettuali.
Ha ragione, invece, Andrea Zanzotto: la lega è la peste. Lo è in prima battuta per chi vuole l'indipendenza veneta, le cui ragioni certo affondano nella nostra storia, ma le cui motivazioni si trovano nel presente e soprattutto nella mancanza di un futuro, in particolare per i giovani veneti.
Ma lo è anche per sé stessa, perché nella propria incapacità di dare spessore culturale al proprio pensiero politico resta succube di chi ne ha anche solo una parvenza e diviene pertanto una mera organizzazione esecutrice di volontà e disegni altrui.
Ecco perché abbiamo scelto di andare controcorrente e poco più di un anno fa per ottenere la nostra indipendenza abbiamo intrapreso la strada più difficile, ovvero la fondazione di un nuovo partito nazionale veneto.
Lo abbiamo fatto anche per avere la libertà di aprirci al mondo intellettuale, cui la lega appestata era ed è impermeabile.
Senza cultura un Popolo è morto. E ricordiamoci che Zanzotto ha dato dignità alla nostra lingua veneta prima di noi, quando nessuno lo faceva.
Ricordiamocelo sempre e anche quando non siamo d'accordo con lui tutt'al più abbassiamo la testa e facciamo silenzio, in segno di rispettosa riconoscenza verso chi ci può guardare dall'alto di ciò che ha fatto e non ha bisogno di avere consenso per dire ciò che pensa.
Gianluca Busato
Segretario PNV
Pizzati eletto presidente del PNV
Domenica 4 Ottobre 2009 alle 19:19Partito Nasional Veneto
Congresso del PNV: si va alle elezioni regionali, per l'indipendenza del Veneto
Lodovico Pizzati eletto presidente, Gianluca Busato confermato segretario. Paolo Bernardini nominato presidente emerito
Il PNV ha deciso di presentarsi alle elezioni regionali del Veneto, in appoggio a un presidente indipendentista. Si è tenuto oggi a Limena il 2° Congresso del Partito Nasional Veneto. L'assemblea dei soci del PNV, riunitasi nel Maggior Consiglio, il proprio organo sovrano, ha ribadito con forza la linea politica per l'indipendenza del Veneto, confermando il percorso politico democratico e legale per ottenerla, per mezzo di un referendum per l'indipendenza, da tenersi sotto monitoraggio internazionale.
Allo stesso tempo il PNV ha confermato l'intenzione di presentarsi alle prossime elezioni regionali del Veneto, in appoggio a un candidato presidente indipendentista e in coalizione con altre forze politiche favorevoli all'indipendenza del Veneto.
Il Congresso ha inoltre rinnovato i propri organi, scegliendo come proprio presidente il prof. Lodovico Pizzati. Lodovico Pizzati, coniugato con 3 figli, è nato a Valdagno 36 anni fa. Si è laureato in economia alla Georgetown University, è consulente della Banca Mondiale e docente di economia a Cà Foscari. Il Prof. Bernardini, studioso di levatura internazionale, docente di storia all'Università dell'Insubria e primo presidente alla fondazione del PNV nel maggio 2008, è stato nominato presidente emerito.
Per quanto riguarda gli organi esecutivi, è stato confermato il segretario politico del PNV, il trevisano Gianluca Busato, che ha ottenuto l'approvazione della linea politica indipendentista e ha spronato all'impegno tutti gli iscritti e simpatizzanti del PNV per preparare le prossime elezioni politiche regionali.
Il Minor Consiglio, organo politico rinnovato del PNV, oltre che dal segretario e dal nuovo tesoriere Stefano Venturato, già candidato presidente per il PNV alle recenti elezioni provinciali di Padova, sarà composto dai seguenti consiglieri: Sabrina Tessari (la più votata dal Maggior Consiglio, già candidata presidente per il PNV alle recenti elezioni provinciali di Venezia), Luca Schenato (Verona), Nicola Giolo (Rovigo), Geremia Agnoletti (Treviso), Stefano Zanellato (Padova), Claudio Ghiotto (Vicenza), Massimo Busato (Verona).
Il congresso ha infine nominato il Consiglio dei Dieci, l'organo di garanzia del PNV, che è composto da: Alessio Bettio (Padova), Diego Turco (Venezia), Moreno Breda (Padova), Riccardo Nicetto (Cittadella).
"I cambiamenti avvengono, magari senza che ce ne accorgiamo, magari più lentamente di quanto noi vorremmo, ma i cambiamenti avvengono sempre. Noi dobbiamo solo far capire ai veneti che con l'indipendenza avranno grandi vantaggi, sotto ogni profilo della propria vita e che non esistono altre alternative politiche per dare risposte concrete ai problemi della gente. Per cui ora usciamo nelle piazze e ogni giorno convinciamo qualcuno della bontà dell'indipendenza del Veneto", ha detto Busato nella propria relazione. "Sotto il profilo economico - ha concluso Busato - abbiamo l'argomento vincente: oggi con l'Italia paghiamo 60 e otteniamo 10. Domani con l'indipendenza pagheremo 20 e otterremo 20. Pagando un terzo, avremo il doppio delle risorse".
Ufficio Politico Partito Nasional Veneto
Continua a leggereil PNV si prepara alle regionali 2010
Mercoledi 30 Settembre 2009 alle 12:33Partito Nasional Veneto
Regionali 2010, il PNV sosterrà un candidato per l'indipendenza del Veneto
Prematuro parlare di alleanze, domenica 4 ottobre si pronuncerà il Congresso
Continua il dibattito sulle prossime elezioni regionali del Veneto, mentre il Partito Nasional Veneto fa sapere che non modificherà la propria linea politica. Il segretario Busato ha dichiarato:
"L'obiettivo per il PNV può essere solo ed esclusivamente l'indipendenza del Veneto, non una virgola in più, non una virgola in meno. L'eventuale presenza di un candidato governatore autonomista, o padanista non cambierà di certo la situazione."
Domenica prossima 4 ottobre a Limena il PNV si riunirà in Congresso per preparare proprio l'appuntamento per le prossime elezioni regionali.
"In merito a possibili coalizioni elettorali - continua Busato - il PNV è aperto ad alleanze con chi condivide il nostro progetto e se nessun altra forza politica veneta sarà pronta e preparata per tale obiettivo, con eventuali modifiche allo statuto dei loro partiti e abbracciando una linea politica a favore dell'indipendenza del Veneto, noi correremo da soli. Domenica chiederò al Congresso del PNV di ribadire tale linea con forza".
La parola spetta quindi ora al Major Consejo, l'assemblea dei soci del Partito Nasional Veneto.
Redazione Dialogo Veneto
Continua a leggerePNV denuncia senatrice Poli Bortone
Giovedi 20 Agosto 2009 alle 19:13Pnv. 20 agosto 2009Â Â Â
La senatrice pugliese ora rischia fino a tre anni di prigione
In merito alle gravi affermazioni rese dalla senatrice Poli Bortone, si rende noto che il Partito Nazionale Veneto ha deciso di presentare un esposto-denuncia verso la stessa per aver sollecitato forme di boicottaggio verso i prodotti Veneti, dimostrando una forma di razzismo verso tutto il Veneto, in chiara violazione con quanto previsto all'art. 507 del codice penale in tema di boicottaggio, vieppiù aggravato dall'essere la stessa Poli Bortone presidente di un movimento politico.
Risulta pretestuosa la motivazione adotta dalla politica pugliese e si aggiunge a una forma di mancanza di rispetto verso tutto il Popolo Veneto, già duramente discriminato dalle recenti dichiarazioni del vicepresidente della Regione Calabria che ha dichiarato non graditi in Calabria i turisti vicentini.
Il PNV diffida ogni politico di ITA a mettere in atto azioni, o a fornire dichiarazioni che siano lesive dei diritti fondamentali dell'uomo, anche quando quest'uomo sia Veneto.
Se questi politici abituati al parassitismo italico hanno dichiarazioni da fare contro esponenti politici veneti, vedano di rivolgersi a loro direttamente, senza tirare in ballo i cittadini Veneti, già costretti contro la loro volontà a mantenere uno stato colabrodo e "inventato" con il terzo debito pubblico al mondo.
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Lega Nord a Roma contro rugby veneto?
Sabato 8 Agosto 2009 alle 09:40
La lettera di garanzia finanziaria di Alemanno rivela che i soldi rubati ai Veneti servono anche per rubare ciò che è costruito con il nostro sudore e la nostra passione, il rugby veneto
Un allenatore di rugby veneto, uno di quelli che parlano poco e fanno molto, un Veneto come tutto il mondo ci ammira essere, ha deciso che il troppo è troppo e ha fatto un'azione che deve essergli costata molto in termini morali e di esposizione alla pubblica opinione.
Già , perché noi Veneti non siamo abituati alle ciacole italiane e ai politicanti da transatlantico e anche quando qualcuno di noi ci si abitua, viene subito cooptato alla "loro" causa, diventa insomma un nostro avversario.
Ebbene, ieri Stefano Bordon, 41 anni, rodigino, ex allenatore dell'Olympic Roma, ha mostrato come la politica italiana stia rovinando anche uno tra gli sport più sani che esistono in Veneto, ma anche in Italia (pensiamo alle glorie de L'Aquila, per citare un caso tra tutti). Uno sport di sudore e passione che qui da noi in Veneto ha saputo diventare anche un fenomeno sociale ed altamente educativo che coinvolge ed unisce i giovani veneti in una grande unione sportiva.
Ebbene, l'ingresso a gamba tesa da parte del comune, della provincia di Roma e della Regione Lazio a garanzia finanziaria della franchigia romana di rugby dei Praetorians rappresenta però il classico esempio di intervento pubblico assistenzialista e pappone italiano che mira a distruggere la capacità veneta di creare un movimento rugbystico autentico e non drogato con soldi pubblici.
Soldi pubblici che, tra l'altro, ci viene il sospetto, in buona parte provengono proprio da noi Veneti, visto che Roma riceve un contributo governativo annuale di 500 milioni di euro per coprire le proprie inefficienze, sprechi e malaffare parassitario classicamente italiano.
500 milioni di euro all'anno stanziati con l'appoggio decisivo della Lega nord.
Allora è chiaro che lo stato italiano, con il beneplacito della lega, del Pdl, del Pd e l'applauso bipartisan di tutte le forze politiche italiane, ruba i soldi delle tasse ai Veneti per poi favorire con quei soldi rubati anche il furto del nostro sport nazionale, il rugby veneto!
Rubano al quadrato, insomma, per parafrasare il furto in termini matematici.
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Prove di regime o pochi soldi per la polizia?
Martedi 4 Agosto 2009 alle 20:00
La presenza dei militari nelle strade è un grave danno all'immagine turistica del Veneto
Quasi in sordina è passata la notizia che anche altre province venete (Treviso e Venezia, dopo Padova e Verona) godranno della presenza di pattuglie dell'esercito per il programma "Strade sicure". Il "pacco regalo" è nientedimeno che del ministro varesotto Roberto Maroni coadiuvato dal padano d'importazione Ignazio La Russa (rispettivamente ministro dell'interno e della difesa del grande sultanato di ITA).
Di per sé la notizia desta ben poco interesse, poiché siamo tutti concentrati (?) sulla capacità del nuovo passante di Mestre di assorbire il traffico dei vacanzieri.
L'economia è in forte ripresa (? n. 2), o comunque il peggio è passato, questo almeno è quanto ci dicono i media di ITA.
Proviamo però a sconfiggere un po' la noia estiva e cerchiamo di capire un po' meglio gli effetti collaterali di questa novità . Ad impressionarci tra l'altro sono le dichiarazioni proprio del ministro delle interiora di ITA che avrebbe dichiarato che «il vistoso calo dei reati nel 2008 indica che il dispositivo è molto efficace, grazie anche al coordinamento dei prefetti».
La cosa è preoccupante, specie se detta da uno di quel partito che si propaganda federalista e magari anche a favore dell'indipendenza del Veneto. In una frase sola le contraddizioni sono almeno due.
Primo, l'elogio ai prefetti indica o scarsa preparazione federalista del ministro padano, oppure una sua chiara malafede tutta italiana, dato che il prefetto è l'istituzione centralista per eccellenza di derivazione napoleonica, molto "italiano" e ben poco "Veneto", data anche la poca presenza di veneti tra le fila prefettizie.
Secondo, lo schieramento dell'esercito di ITA nelle strade venete ha una sua evidente simbologia coloniale anti-veneta - a maggior ragione se pensiamo che di veneti nell'esercito professionista di ITA ce ne sono proprio pochini - e qualcuno teme anche che sia propedeutica a far digerire un maggiore controllo del territorio proprio contro il nostro Popolo che sembra non digerire bene questo presunto miglioramento dell'economia e forse potrebbe prepararsi a un autunno di contestazioni. Meglio allora abituare l'occhio veneto fin d'ora alla presenza delle jeep targate EI.
La verità forse è un po' più banale (anche se ci piacerebbe constatare che ITA è così disperata da dover mettere i soldati per controllare la colonia Veneta). Con ogni probabilità le casse dello stato sono così messe male e saccheggiate per foraggiare la casta proprio dei Maroni e dei La Russa (e di un enorme sottobosco anonimo di furbi italiani che vivono di politica, o meglio delle risorse che la politica ruba ai Veneti che lavorano, per quanto ci interessa), che non avanzano nemmeno più i soldi per pagare gli straordinari alle forze dell'ordine. Ecco che, dato che non è possibile far lavorare i poliziotti, è meglio mortificarli per l'ennesima volta, sfruttando per benino quel surplus di 80.000 militari di ITA (110.000 in totale meno i 30.000 impiegati nelle operazioni internazionali di peace keeping) che non fanno alcunché se non prendere uno stipendio, mettendoli a fare un po' di pseudo-lavoro per le strade venete, con grave danno all'immagine turistica del Veneto, prima regione di ITA per presenze.
Ecco quindi i classici due piccioni con una fava: non si spende un euro per politiche di vera sicurezza con il personale adeguato e formato allo scopo e nel contempo si fa capire ai veneti che chi comanda in casa loro è pur sempre ITA, la sgangherata indebitata e senza vergogna repubblichetta delle banane, ma con il proprio bell'esercito in grande spolvero nelle nostre città .
E poi qualcuno ha ancora dubbi che l'indipendenza veneta è l'unica soluzione rimasta per la nostra libertà ?
Gianluca Busato
Segretario PNV
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Indipendenza unica soluzione
Giovedi 16 Luglio 2009 alle 22:46PNV. 16 luglio 2009Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â Â
La politica veneta al bivio: essere inghiottiti dall'italia allo sfascio oppure volare senza palle al piede?
Nello scorso febbraio la Regione Veneto ha commissionato all'organizzazione doingbusiness.org uno studio sulla facilità di fare affari in Veneto, in comparazione con un analogo progetto che misurava la facilità di fare affari in Italia.
Lo studio ha analizzato 7 ambiti di ricerca: avvio di impresa, ottenimento dei permessi edilizi, trasferimento di proprietà immobiliari, esecuzione dei contratti, commercio transfrontaliero, pagamento delle imposte, procedure concorsuali
Ad essi si sono aggiunti 3 ambiti che invece riportavano i dati a livello italiano: assunzione del personale, protezione degli investitori, condizioni di accesso al credito.
Il quadro che ne è uscito non è per nulla lusinghiero e conferma le sensazioni che ognuno di noi ha della farraginosità e inadeguatezza del sistema istituzionale in cui come Veneti siamo costretti a vivere restando sotto il tacco italiano.
Alcuni dati sono decisamente angoscianti.
 Il Veneto si classifica globalmente 156esimo e ultimo nell'Unione Europea nell'esecuzione dei contratti
 Risolvere una semplice disputa commerciale richiede 1.808 giorni e costa il 27,3% del valore del reclamo
 Per ottenere un permesso a costruire a Padova si impiegano 135 giorni, decisamente al di sopra della media europea
 Una piccola-media azienda veneta classica per completare i propri adempimenti fiscali deve fare 15 pagamenti che costituiscono il 73,6% del profitto commerciale e richiedono 351 ore lavorative all'anno per essere completati.
 Un container con prodotti di abbigliamento che voglia esportare prodotti partendo da Padova attraverso il porto di Venezia ci mette 16 giorni a farlo, compilando 5 documenti (3 di più rispetto, ad esempio, alla Francia) e deve pagare 1.204 dollari. In media esportare prodotti dal Veneto richiede 4 giorni di più rispetto alla media europea, mentre per importarne ci vogliono 2 giorni di più sempre rispetto alla media UE. Per tradurre questo ritardo in un'altra unità di misura, pensiamo che 4 giorni in più per consegnare beni deperibili (ad esempio, prodotti agricoli) riduce il volume degli scambi commerciali del 14%.
 Importare o esportare merci in, o dal Veneto richiede in media un costo addizionale di 462 € rispetto alla Finlandia.
Bene, alla luce di ciò ci chiediamo come si possa ancora pensare di restare sudditi di uno stato che sta scivolando sempre più verso una classificazione da Terzo Mondo.
Noi Veneti ci meritiamo di meglio.
Il PNV chiede ad ogni Veneto di impegnarsi fattivamente nella costruzione dell'unica proposta politica concreta per l'indipendenza del Veneto. Come farlo? Ecco qualche esempio:
 Iscriviti al PNV
 Fai una donazione al PNV
 Se non l'hai già fatto, contattaci per comunicare la tua disponibilitÃ
Le azioni che ti chiediamo sono poche e semplici:
 Fare passaparola del nostro pensiero
 Distribuire i nostri volantini e documenti a chi non ha internet
 Far iscrivere altri amici al PNV
 Coinvolgere qualche amico "pigro"
 Metterti a disposizione per l'affissione, la raccolta firme e più in generale per aiutarci nelle prossime elezioni regionali del 2010
Non aspettare, guadagnati il futuro che ti meriti impegnandoti subito per l'indipendenza del Veneto!
Gianluca Busato
Segretario PNV
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