Archivio per tag: Pnv

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Pnv presenta il 16 candidato alla Regione

Martedi 12 Gennaio 2010 alle 21:04
Pnv, Partito Nasional Veneto   

 

Elezioni regionali: Pnv presenterà candidato presidente sabato 16/01

Obiettivo Indipendenza, primo punto del programma una tassa unica sul reddito del 20% che sostituirà tutte le tasse italiane attuali
Sabato mattina prossimo a Treviso, il Partito Nasional Veneto presenterà il proprio candidato presidente del Veneto. La conferenza stampa di presentazione si terrà alle ore 11 presso il BHR Treviso Hotel in Via Postumia Castellana, 2 a Quinto di Treviso.
L'obiettivo del PNV è l'indizione di un referendum per l'ìndipendenza del Veneto, da tenersi sotto monitoraggio internazionale.
La rosa di nominativi su cui potrà cadere la scelta è composta da Claudio Ghiotto (Vicenza), Gianluca Panto (Treviso) e Sabrina Tessari (Venezia), come emerso dalle elezioni primarie concluse il 30 dicembre scorso.
Per la prima volta dopo 150 anni i cittadini veneti avranno a disposizione nelle cabine elettorali una matita per decidere il proprio destino. Starà ora solo ai veneti decidere se continuare a dare la propria fiducia a chi intende andare a Roma a trattare ed elemosinare la carità frutto delle nostre risorse rubate, oppure se riappropriarsi della propria libertà e sovranità.
La campagna elettorale del PNV sarà incentrata proprio sulla comunicazione dei vantaggi legati alla creazione di un nuovo Veneto Stato indipendente.
Ai nostri confini sono nati nuovi stati: Slovenia, Crozia, Montenegro, Repubblica Ceca e Slovacca, che hanno interpretato al meglio le sfide della globalizzazione, con riforme politiche e fiscali indispensabili per permettere alle loro imprese di essere competitive nei mercati globali.
L'Austria, o la Svizzera hanno già adottato contromisure per permettere alle loro aziende di reggere il confronto con la crisi. Il Veneto resta invece legato alle rovinose e irresponsabili scelte politiche italiane, che oggi ci impediscono di raffrontarci alla pari con i nostri vicini e concorrenti.
L'attuale classe dirigente ha fatto diventare il Veneto una delle aree d'Europa con minor tasso di investimenti in ricerca e sviluppo e minor numero di addetti nei nuovi settori ad alto tasso di innovazione. Una terra di innovazione e scoperte oggi fatica a reggere il paragone con i piccoli Stati che hanno fatto della flessibilità e rapidità nel saper prendere decisioni un proprio plus.
Il PNV chiede ora ai veneti di dare la fiducia a una nuova classe dirigente - giovane e preparata - che sappia far entrare il Veneto indipendente nella moderna società dell'informazione, creando una nuova società più giusta, una terra di grandi opportunità e un ambiente più piacevole nel quale vivere e e dal quale purtroppo sempre più giovani oggi cercano di fuggire perché non trovano speranze per il futuro.
Il punto principale del programma del PNV prevede l'istituzione di un'unica tassa sul reddito del 20% che sostituirà l'intero marasma fiscale di tasse italiane. L'aliquota potrà essere prevedibilmente abbassata entro pochi anni al 15%.
Con l'indipendenza, tali soldi saranno gestiti al 100% nel Veneto. Ciò significa che i veneti, pagando solo un terzo delle tasse oggi pagate con l'Italia, avranno il doppio delle risorse economiche per investire in un nuovo Paese moderno al passo con i tempi.

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Categorie: Politica

Veneto Stato Indipendente 2010

Lunedi 11 Gennaio 2010 alle 19:59

Pnv, Partito Nasional Veneto   

Il programma politico concreto per l'indipendenza
Due anni fa veniva pubblicato "Le ragioni dell'indipendenza", destinato a diventare il manifesto politico degli indipendentisti veneti del 2007-2008. Esso tto ha presentato e spiegato al pubblico una nuova proposta originale in occasione delle ultime elezioni politiche italiane, cui non si sono presentati gli indipendentisti veneti.
L'anno scorso venne quindi pubblicato un ulteriore documento programmatico, "Veneto 201x indipendenza e felicità", che ha svelato le motivazioni politiche e una visione temporale dei processi che porteranno all'indipendenza della Venetia.
Ora il percorso si completa con la presentazione del programma politico del Partito Nasional Veneto per le prossime elezioni regionali.
È un programma aperto, che si avvale di contributi editoriali e intellettuali di molti veneti che nel corso di questo anno e mezzo hanno dato uno spessore argomentativo unico e inedito alla prima forza politica indipendentista veneta.
Esso verrà svelato a puntate nel corso della campagna elettorale.
Con il 2010 ci lasciamo alle spalle una stagione politica. Si è conclusa una fase di ribellismo che trovava sfogo nel movimentismo politico, ma non sfociava in una sintesi democratica ed elettorale, perché il quadro giuridico italiano era ancora intriso delle norme di derivazione fascista che punivano chiunque propugnasse l'indipendenza veneta.

Sono ormai passati quattro anni dalla depenalizzazione dei reati contro l'unità dello stato italiano e da allora è maturata una nuova forza politica, il PNV, che ha saputo dare sostanza e forma ad un progetto politico legale per l'indipendenza. Esso prevede la costruzione del consenso politico attorno all'idea di un nuovo Veneto Stato indipendente, che diverrà tale grazie ad un referendum che si terrà con monitoraggio e secondo i dettami del diritto internazionale.
Alle prossime elezioni regionali i veneti potranno finalmente votare per la prima volta per la propria indipendenza politica.
Vi sarà infatti un candidato presidente e dei candidati consiglieri regionali che chiederanno il mandato agli elettori veneti per fare questo referendum. Una volta ottenuto il consenso politico, nulla impedirà al Veneto di indire un referendum per l'indipendenza.
Per farlo serve quindi una nuova classe dirigente, credibile e non compromessa. Una classe dirigente che non abbia studiato ad una scuola politica, che insegna la gestione del potere per mezzo del clientelismo, della partitocrazia e del debito pubblico. Nessun candidato potrà in realtà più accontentare i veneti per mezzo di tali strumenti, data la voragine finanziaria pubblica in cui ci troviamo.
Inoltre chi si è abbeverato alla fonte corrotta della politica italiana ha perso ogni slancio ideale autentico, che è la base dell'azione politica e del cambiamento.
Allo scopo ci servono pertanto nuovi politici veneti, giovani e preparati, concreti e di spessore.
Questa è la missione iniziata dal Partito Nasional Veneto: costruire una nuova classe dirigente che dia le garanzie necessarie per ottenere il mandato dai veneti per indire il referendum per l'indipendenza.
Nessun Popolo ha mai rifiutato il cambiamento, quando gli sono stati comunicati bene i suoi vantaggi. Ecco perché i veneti in un periodo più breve di quanto ci possiamo aspettare abbracceranno il cambiamento che verrà con la propria indipendenza politica.
Ecco di cosa parla il nostro programma. Per la prima volta nella storia politica veneta degli ultimi centocinquant'anni, sarà finalmente un programma politico molto interessante e che si potrà leggere con piacere.
Gianluca Busato
Segretario PNV

 

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Muri tondi dell'ovest e indipendenza veneta

Giovedi 7 Gennaio 2010 alle 23:23
Pnv, Partito Nasional Veneto     

 

I muri tondi dell'ovest e l'indipendenza della Venetia

Si apre una stagione di speranza per i veneti, il vecchio mondo sta per finire
Immaginatevi per un attimo quei berlinesi dell'est a metà degli anni '80, o anche solo a metà del 1989, mentre vivevano in un regime brutale, che li privava di libertà fondamentali. Essi erano oppressi da un terribile sistema di spionaggio che contrapponeva i vicini di casa e divideva persino le famiglie, pur di controllare le loro opinioni ed attività. Oppure pensate agli sloveni nello stesso periodo, o anche nell'anno e mezzo successivo, o ai lituani, o agli estoni che sempre in quegli anni erano "cittadini" sovietici.
Chi di loro poteva mai pensare che stava per avvenire qualcosa di grande, un evento inaspettato di nome libertà, in così poco tempo?
Perché in alcuni periodi storici avvengono cose grandi e in altri invece il tempo e le situazioni sembrano immutabili? Una risposta certa ovviamente non c'è, ma è evidente che le congiunture globali e il cambio degli equilibri internazionali portano con sé anche ondate di novità e lo sblocco di movimenti che fino a poco tempo prima parevano impossibili da ottenere.
Oggi, nel 2010, ci troviamo di fronte a uno scenario molto simile a quello della fine degli anni '80 del secolo scorso.
Allora il nuovo equilibrio internazionale che si stava andando a formare era quello successivo alla seconda guerra mondiale, con la contrapposizione USA-URSS, ovest-est.
Venne meno allora una delle due parti, l'URSS e il blocco dell'est. Con esso nacquero nuovi stati, che finalmente poterono divenire indipendenti.
Oggi è l'ovest a vivere una situazione molto simile. Scozia, Fiandre, Galles, Catalunya, Euskadi, Bretagna, Baviera, Tirolo, Venetia stanno per affrontare una stagione molto simile a quella già vissuta da Lituania, Lettonia, Estonia, Cekia, Slovacchia, Slovenia, Montenegro.
Per decenni i grandi stati dell'Europa occidentale hanno vissuto al di sopra delle proprie possibilità. Per decenni Germania, Italia, Francia, Regno Unito, Spagna hanno tenuto sotto controllo politico i Popoli che reclamavano libertà grazie a politiche di assistenzialismo e clientelismo, che qui da noi hanno trovato la massima espressione. Oggi i nodi stanno per venire al pettine. I bilanci di questi stati sono al collasso. E il peggiore tra tutti, tanto per cambiare, è quello di ITA.
Non vi sono potenze, od organizzazioni mondiali che nel 2010 possono salvare dalla caduta rovinosa questi stati marcescenti. Un nuovo mondo sta nascendo e con esso un nuovo equilibrio.
Un mondo globalizzato, un mondo senza gli intermediari di ora, di nome Madrid, Roma, Parigi. Un mondo in cui gli alti muri tondi che ci tengono all'interno di ITA saranno abbattuti, magari in una sola notte, così come in una sola notte nel 1989 è stato abbattuto il muro di Berlino. Un mondo multipolare, basato su reticoli di piccoli stati, veloci, snelli, efficienti.
Saranno essi a comandare nei fatti, al di là dei proclami, a vincere contro il banco.
Nessuno di noi può sapere quando con certezza. Ciò che è ovvio è che avverrà. Anzi sta già avvenendo, basta saper guardare i segnali.
Perché allora puntare sul cavallo perdente?
Perché allora continuare ad elemosinare a Roma autonomia e statuto speciale per il Veneto, con il cappello in mano, ben sapendo che tra pochi anni, forse mesi, sarà proprio ITA ad essere con il cappello in mano?
Non capiamo proprio questi politici, cresciuti ed educati in un'altra epoca storica e ci troviamo di fronte al compito di non essere troppo crudeli con chi non accetta di fare un passo indietro.
Ma vale la pena di essere troppo buoni? A che pro? Non è meglio a questo punto lasciarli morire e con loro chi non capisce o non vuol capire?
Il Partito Nasional Veneto fino ad oggi ha raccolto cifre elettorali esigue, ma noi oggi sappiamo di trovarci come erano a Lubiana nel 1987, o nel 1988.
Il numero vincente non si cambia mai. Noi puntiamo sull'indipendenza. E subito, senza passaggi per il bordello romano, che ormai fatica a pagare i propri debiti e le proprie puttane.
Un consigliere regionale in più, o in meno, non cambia nulla rispetto all'obiettivo che era, è e resterà l'indipendenza del Veneto.
Gianluca Busato
Segretario PNV

 

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Veneto, indipendenza e green economy

Lunedi 4 Gennaio 2010 alle 18:22
Pnv, Partito nasional veneto  

 

Indipendenza e green economy salveranno il Veneto dalle speculazioni di ITA
Il federalismo demaniale è l'ennesima bufala centralista per scaricare i costi di manutenzione del patrimonio statale dismesso agli Enti Locali del Veneto
È di questi giorni la notizia che il governo di ITA ha approvato il primo decreto di attuazione della legge delega sul federalismo fiscale.
I grandi creativi al governo hanno ovviamente aggiornato il dizionario politico per l'occasione coniando il nuovo termine di federalismo demaniale.
Di cosa si tratta in realtà?
In poche parole lo stato cederebbe i propri patrimoni demaniali agli enti locali (comuni e regioni), purché questi ultimi si impegnino a valorizzarli.
In termini pratici grazie all'ennesima grande riforma propinataci dalla lega di governo, lo stato si scarica di costi di manutenzione enormi, per riversarli appunto a comuni veneti e regione Veneto, che così facendo dovranno quindi impegnarsi ad assumersi tali costi di "valorizzazione".
Ogni patrimonio infatti se non viene manutenuto va in deperimento, perde di valore. ITA è così mal messa che non poteva più farsi carico di tale attività, al punto che il degrado degli immobili sottoutilizzati o abbandonati - villa storiche, caserme, spiagge - era sotto gli occhi di tutti.
Andiamo però a vedere cosa succederà in conseguenza di tale riforma.
Gli Enti Locali veneti come noto sono alla canna del gas, al punto che molti comuni non hanno nemmeno i soldi per acquistare il sale, come ha dimostrato ad esempio la paralisi del traffico nel comune di Treviso con la nevicata avvenuta prima dello scorso Natale.
Ma i comuni dove potranno mai trovare i soldi per "valorizzare" il demanio dismesso e fatiscente, dato che i sindaci sono ormai diventati dei curatori fallimentari?
Beh, semplice. Speculando.
E così distruggendo ancor più il già gravemente compromesso equilibrio urbanistico veneto.
Non ci sorprenderemmo se tale manovra fosse in realtà stata suggerita dal ministero del tesoro, già creatore nel recente passato di "gioielli" quale la Patrimonio dello Stato Spa.
Grazie a tale leggina, ITA potrà sicuramente annunciare al mondo finanziario altri mirabolanti tagli della spesa pubblica, che altro non sono in realtà che un'applicazione "creativa" del gioco delle tre carte.
In tale scenario ci sorprende oggi che il grande candidato alla presidenza del Veneto per conto dei partiti italiani parli di creazione di una nuova "officina politica" in Veneto grazie a tale provvedimento. A noi pare in realtà più uno scenario da vecchia fabbrica fumosa del tardo ‘800 londinese, con conseguenti silicosi e schifezze. Tutto il contrario di quanto auspichiamo tutti per il nostro futuro. Altro che green economy!
Lasciateci allora dire che se questi sono gli effetti catastrofici dello pseudo-federalismo leghista, l'indipendenza del Veneto è sempre più l'unica e concreta soluzione anche per la salvaguardia del nostro patrimonio culturale, naturalistico e storico veneto.
Gianluca Busato
Segretario PNV

 

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Pnv: primarie a Ghiotto e Panto

Domenica 3 Gennaio 2010 alle 21:06
Pnv, Partito Nasional Veneto      

 

Elezioni Regionali, nomination del PNV: vincono i Veneti Libari (54,82%) davanti alle DIVE (44,99%)
Oltre 5.000 preferenze, pari al 54,82% del totale per il ticket presidenziale composto da Claudio Ghiotto e Gianluca Panto

Partite il 25 ottobre scorso, si sono concluse il 30 dicembre le primarie del PNV e oggi sono stati resi noti i risultati della contesa che vale la nomination alla presidenza del Veneto per conto del Partito Nasional Veneto.
A prevalere è stata la squadra dei Veneti Libari, che ha raccolto 5.724 preferenze, pari al 54,82% dei voti totali. Al secondo posto si è classificata la formazione delle D.I.VE., le Donne per l'Indipendenza Veneta guidate da Sabrina Tessari, che ha raccolto 4.698 sottoscrizioni, pari al 44,99%. Molto staccata la formazione Indipendenza Veneta, con capolista Albert Gardin, con lo 0,19% delle preferenze espresse dai Veneti che hanno partecipato alla contesa.
Claudio GhiottoA questo punto il ticket presidenziale espresso dal PNV è composto da due imprenditori veneti di successo, Claudio Ghiotto di Montecchio Maggiore (VI) e Gianluca Panto di Villorba (TV).
Da regolamento, ora i due candidati hanno 10 giorni di tempo per fare le proprie valutazioni e decidere se accettare, o meno la propria investitura. In caso di indisponibilità del ticket presidenziale emerso dalle primarie, la scelta ricadrà su Sabrina Tessari, leader delle D.I.VE..
La nomination definitiva del PNV alla presidenza del Veneto seguirà tale decisione.

Claudio GHIOTTO ha 47 anni e vive a Montecchio Maggiore (VI). È imprenditore nel settore dell'elettronica e consulente nelle tecniche basate su microprocessori, è sposato e ha due figli. Non ha mai fatto politica prima di diventare socio fondatore del Partito Nasional Veneto.
Claudio Ghiotto auspica l'indipendenza veneta, perché non vuole uno stato che soffochi i propri cittadini e che anzi dia la possibilità ai Veneti di una forte crescita economica, grazie alla Gianluca Pantoriduzione della pressione fiscale, della burocrazia e del costo del lavoro. Tale politica favorirà le assunzioni. Ghiotto è a favore dell'iniziativa privata e contrario ai monopoli.


Gianluca PANTO, ha 45 anni, è imprenditore ed è coniugato con due figli. È presidente dell'associazione Veneti al 1000×1000, l'innovativo opinion network di imprenditori veneti
Dopo gli studi e la laurea in ingegneria civile ha acquisito ulteriori 3 specializzazioni: ambientale, industriale, dell'informazione. Subito si è occupato di information technology fondando una software house.
Successivamente ha diretto per dieci hanni con successo l'azienda industriale di famiglia.
Ora è imprenditore presente nel c.d.a. di numerose società attive nel settore delle costruzioni, dell'immobiliare industriale, dell'ingegneria, dell'informatica e della green economy.


Sabrina TessariSabrina TESSARI è nata a Jesolo nel 1968, e vive a Noventa di Piave (VE). Laureata in Scienze Politiche, si è specializzata in Consulenza e Counseling Aziendale. È sposata con un figlio, ed è stata la candidata per il Partito Nasional Veneto alla presidenza della Provincia di Venezia.
Tessari si è presentata come candidata PNV alla presidenza della Regione Veneto alle elezioni 2010, perché vuole una Venetia indipendente ispirata ai principi di meritocrazia, giustizia e di rispetto dei diritti civili.


Ufficio Politico
Partito Nasional Veneto

 

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Il PNV esprime solidarietà a RyanAir

Martedi 29 Dicembre 2009 alle 20:27

Partito Nasional Veneto

Il PNV esprime solidarietà a RyanAir

 

ITA attua misure protezionistiche che privilegiano Alitalia e mettono a rischio la sicurezza
Un terrorista imbarcato con la licenza di pesca, che viaggia da Treviso a Roma, potrebbe fare un attentato nella capitale di ITA sfuggendo ad ogni controllo di sicurezza sulla propria identità.

È questa una potenziale conseguenza dell'assurda condizione imposta dall'ENAC a RyanAir per aumentarne i costi operativi ed attuare in tal modo una misura di protezionismo economico verso Alitalia, la compagnia di bandiera trikolore che già tanti danni economici ha portato alla tasche dei Veneti.

Il Partito Nasional Veneto esprime con forza la propria solidarietà alla compagnia irlandese, oggetto di misure che causano tra l'altro un grave danno ai viaggiatori veneti sottoposti in tal modo alla scelta obbligata di utilizzare Alitalia, con aggravio di costi ingiustificato dal mercato.

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Il Pnv e la finta guerra fra alleati

Lunedi 28 Dicembre 2009 alle 14:09

Pnv, Partito Nasional Veneto    
   

Mozzarelle e Bufale di fine anno nulla possono contro l'indipendenza

 

Pnv, Partito Nasional VenetoLa finta guerra tra alleati rafforza il PNV, unico voto utile per dare una svolta in Veneto

Dopo le strenne natalizie già si intravedono le prime mosse dei partiti italiani in vista delle prossime elezioni regionali del 2010 in Veneto.
Chi temeva o sperava in cambiamenti epocali, o nella creazione di un improbabile laboratorio politico veneto da parte della coalizione destra-leghista o di quella centro-comunista è rimasto deluso. Le logiche della politica italiana sono sempre ed unicamente improntate al trasformismo, ma mai al cambiamento.
Ha fatto quindi bene il PNV a tenere ben dritta la barra sull'indipendenza e ad indicare l'unica alternativa politica ai Veneti per non precipitare nel baratro italiano del più disastrato stato del mondo occidentale.
Un gigante marcio con i piedi di argilla malfermi che ora si ripromette di rubare i nostri pochi soldi nei conti correnti bancari per finanziare il proprio indebitamento parassitario.
Per distrarci da tutto ciò, è partita alla grande la bufala di una presunta guerra fratricida lega-pdl, o di una pseudo-rivalità zaia-galan, con il supergel governatore in pectore a simulare una "dura" campagna elettorale per prendere più voti dei cugini di governo. Dall'altra parte il pdl gioca a "specchietto" con i leghisti additandoli come ignoranti buzzurri da controllare tenendoli minoritari nella coalizione. I loro sparring partner dell'opposizione a Roma qui in Veneto poi contano come il due di picche e a nulla vale parlarne.
La strategia italiana per addomesticare il Veneto appare però un pò debole e non tiene conto dei problemi sociali che stanno mietendo nuove vittime economiche in Veneto. Molti artigiani e commercianti hanno già deciso infatti di non aprire i battenti a gennaio. La disoccupazione sta toccando duramente il cuore produttivo del Veneto, come mai prima, almeno dal dopoguerra. Interi settori industriali storici in Veneto si interrogano sulle prospettive future quanto meno dubbie.

Cosa possono dunque fare i Veneti per dare un forte segnale politico?

Votare pdl o lega serve a poco, dato che hanno già vinto le elezioni con il 60-70% e dunque un voto in più o in meno dato a loro è un voto inutile, a parte decidere le cordate degli appalti regionali, cosa che interessa solo ai galoppini di partito. Votare a sinistra o ad altri sterili raggruppamenti di centro poi è ancora più assurdo, dato che costoro in Veneto perdono sempre per definizione.

L'unica reale possibilità che resta ai Veneti per dare un forte segnale di cambiamento è quindi votare PNV, votare per l'indipendenza del Veneto.

Solo così si otterrà un duplice risultato:

Si farà entrare con forza nell'agenda politica il tema della nostra indipendenza;
Si stimoleranno e si rafforzeranno le componenti riformiste moderate e più sane della coalizione che vincerà le elezioni.
L'unico voto utile il 28 e 29 marzo 2010 è il voto dato al PNV. Tutto il resto è fatica sprecata, un voto buttato nel macero dei giochi già fatti e del tradimento degli interessi veneti.

Henetoi

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Facebook e l'ignoranza di Schifani

Venerdi 18 Dicembre 2009 alle 23:02

Pnv   

 

Digital divide e il dialogo impossibile con i dinosauri
Indipendenza per liberarci dall'ignoranza digitale di ITA

 

Renato Schifani (Pres. Senato)È ammirevole l'intervento distensivo di facebook nei confronti del vicecapo di stato di ITA (il presidente del Senato, Schifani, n.d.r.). Il numero 2 di questo stato che sopravvive a sé stesso ieri si è lanciato in una filippica che ha quasi accomunato i gruppi terroristici degli anni '70 con facebook, il social network che sta diventando la naturale valvola di sfogo per molte persone.
Le parole pronunciate ieri nel senato di ITA sono risuonate in rete come una bestemmia in Chiesa. È incredibile che il rappresentante di una istituzione di uno stato che si vuole definire libero dimostri una tale ignoranza - nel senso tecnico di nescienza - in ciò che dice. Non c'è nulla da dire sul piano politico, perché se questo è il numero 2 di ITA, la politica in ITA è morta e defunta.
Non ci possono essere parole adeguate per commentare un tale abisso.
Nel sentire tali parole ieri come prima reazione mi è gelato il sangue, come se mi fossi trovato di fronte a un dinosauro sopravvissuto alla propria estinzione.
Dopodichè ho provato pena, pena per un uomo del passato che non può capire il presente.
È privo degli strumenti culturali minimi. Al suo confronto mi sono sentito come poteva sentirsi Richard Allan (Resp. Europeo Facebook)un Galileo che di fronte alla stupidità dell'inquisizione dicesse "eppur si muove": è ammirevole pertanto che Richard Allan, responsabile europeo di Facebook abbia espresso la propria disponibilità "a discutere ulteriormente con Schifani o con chiunque altro del suo staff e di conoscere il suo punto di vista su come noi possiamo agire ancora più efficacemente in futuro".
Il signor Allan forse non sa che rischia di essere imprigionato come sovversivo, magari per costituzione di associazione antinazionale, o simili beltà presenti nel codice penale di ITA.
È vero, sono articoli ormai desueti e forse privi di significato, ma intanto esistono e io, se fossi il signor Allan, ci penserei due volte ad andare a Roma in questi giorni. Potrebbe anche essere costretto a dire "eppur si muove".
Sì, a sentire le parole di Schifani di ieri ho pensato a quei berlinesi dell'est che 6 mesi prima della caduta del muro ancora erano oppressi dai dinosauri politici del passato.
L'unica differenza, perdonatemi la battuta, è che forse qui il muro è da costruire, non da abbattere: un muro tutto tondo per rinchiudervi dentro l'ignoranza e lasciare noi Veneti liberi da simili stupidaggini digitali grazie all'indipendenza.
Gianluca Busato
Segretario PNV

 

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Contro l'ignoranza digitale

Venerdi 18 Dicembre 2009 alle 17:35

Partito Nasional Veneto

Digital divide e il dialogo impossibile con i dinosauri

Indipendenza per liberarci dall'ignoranza digitale di ITA

È ammirevole l'intervento distensivo di facebook nei confronti del vicecapo di stato di ITA. Il numero 2 di questo stato che sopravvive a sé stesso ieri si è lanciato in una filippica che ha quasi accomunato i gruppi terroristici degli anni '70 con facebook, il social network che sta diventando la naturale valvola di sfogo per molte persone.
Le parole pronunciate ieri nel senato di ITA sono risuonate in rete come una bestemmia in Chiesa. È incredibile che il rappresentante di una istituzione di uno stato che si vuole definire libero dimostri una tale ignoranza - nel senso tecnico di nescienza - in ciò che dice. Non c'è nulla da dire sul piano politico, perché se questo è il numero 2 di ITA, la politica in ITA è morta e defunta.
Non ci possono essere parole adeguate per commentare un tale abisso.
Nel sentire tali parole ieri come prima reazione mi è gelato il sangue, come se mi fossi trovato di fronte a un dinosauro sopravvissuto alla propria estinzione.
Dopodichè ho provato pena, pena per un uomo del passato che non può capire il presente.
È privo degli strumenti culturali minimi. Al suo confronto mi sono sentito come poteva sentirsi un Galileo che di fronte alla stupidità dell'inquisizione dicesse "eppur si muove": è ammirevole pertanto che Richard Allan, responsabile europeo di Facebook abbia espresso la propria disponibilità "a discutere ulteriormente con Schifani o con chiunque altro del suo staff e di conoscere il suo punto di vista su come noi possiamo agire ancora più efficacemente in futuro".
Il signor Allan forse non sa che rischia di essere imprigionato come sovversivo, magari per costituzione di associazione antinazionale, o simili beltà presenti nel codice penale di ITA.
È vero, sono articoli ormai desueti e forse privi di significato, ma intanto esistono e io, se fossi il signor Allan, ci penserei due volte ad andare a Roma in questi giorni. Potrebbe anche essere costretto a dire "eppur si muove".
Sì, a sentire le parole di Schifani di ieri ho pensato a quei berlinesi dell'est che 6 mesi prima della caduta del muro ancora erano oppressi dai dinosauri politici del passato.

L'unica differenza, perdonatemi la battuta, è che forse qui il muro è da costruire, non da abbattere: un muro tutto tondo per rinchiudervi dentro l'ignoranza e lasciare noi Veneti liberi da simili stupidaggini digitali grazie all'indipendenza.

Gianluca Busato
Segretario PNV

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A Copenhagen nessuno parla veneto?

Martedi 8 Dicembre 2009 alle 19:43
Pnv   

 

Indipendenza per la salvaguardia del nostro ambiente

 

Acqua alta a VeneziaIn questi giorni a Copenhagen (http://en.cop15.dk/) il mondo si interroga sul futuro climatico e sulle scelte da fare per preservare il nostro ambiente naturale.
Se c'è una realtà che è fortemente interessata ai cambiamenti climatici questa è Venezia e con essa tutto il Veneto. Venezia avrebbe dovuto essere presente, ma purtroppo a Conpehagen non avrà voce.
Chi difenderà Venezia, che pure con l'innalzamento del livello del mare qualcosa ha a che fare e che non può avere voce su questi temi? Forse non molti sono al corrente del fatto che entro la fine del secolo Venezia potrebbe fare i conti ogni giorno con l'acqua alta, MOSE, o non MOSE.
Chi difenderà il litorale Veneto, che pure risente fortemente della delicatezza del momento storico e delle scelte che saranno, o non saranno effettuate?
Chi difenderà le Dolomiti e tutte le montagne venete, il cui destino potrà essere segnato da ciò che a Copenhagen sarà deciso?
Nessuno. Nessuno parlerà a nome del Veneto*. Nessuno difenderà l'interesse dell'ambiente naturale veneto, unico al mondo e già fortemente compromesso da un inquinamento dell'aria e dell'acqua causati dal mancato ingresso nella moderna società dell'informazione e dello sviluppo ecosostenibile.
Di sicuro non saranno presenti i politici veneti, troppo impegnati a fare i servi dello stato italiano. E se anche qualcuno fosse presente, sarà solo per farsi scattare qualche foto per la campagna elettorale.
L'assenza di una voce veneta a Copenhagen rappresenta una drammatica evidenza dell'inadeguatezza politica della nostra classe dirigente e della necessità impellente di acquisire la nostra indipendenza politica, al più presto.

Partito Nasional Veneto

 

* Per correttezza e complettezza di informazione la Redazione di VicenzaPiù riporta di seguito una parte del lancio odierno di Adnkronos

 

Le associazioni trevigiane fanno rete alla Conferenza sul clima a Copenaghen

 

I protagonisti della Conferenza mondiale sul clima (Copenhagen, 7-18 dicembre), che vedrà riunite le delegazioni di 192 Paesi per la ridefinizione degli obiettivi di lungo periodo di riduzione delle emissioni climalteranti, non saranno solamente i leader mondiali, verso i quali sono da tempo, e a ragione, puntati i riflettori, ma anche una moltitudine pulsante di organizzazioni e associazioni, ciascuna in prima linea a sostenere con forza il proprio messaggio e offrire un prezioso contributo alla mitigazione del cambiamento climatico.
Tra le migliaia di organizzazioni rappresentanti la società civile si faranno spazio nella Conferenza Ufficiale al Bella Center di Copenaghen anche alcuni rappresentanti della rete delle associazioni che gravitano intorno alla Marca Trevigiana e che riunisce tra le altre l'Associazione per la Decrescita Sostenibile, Banca Etica Treviso, Ecoforum, EnergoClub Onlus, Legambiente Treviso, le associazioni (Uomo Mondo-Ecofilosofi-I Care) che attuano il progetto ''Sobrietà come stile di vita''. Tale rete e' attiva da tempo nel territorio trevigiano ed e' impegnata nella sensibilizzazione all'uso sostenibile delle risorse, all'importanza di rivedere i propri stili di vita e alla lotta contro il riscaldamento globale.
Gli esponenti della rete trevigiana che parteciperanno alla Conferenza ufficiale sono: Annalisa Milani (Treviso, giudice internazionale), Achille Crosato (Treviso, Associazione per la Decrescita Sostenibile), Dario Brollo (Treviso, Banca Etica), Sara Capuzzo (Padova, vicepresidente EnergoClub Onlus nazionale).
Il loro apporto alla Conferenza non tratterà di meccanismi flessibili né di complesse contabilizzazioni di crediti di emissione bensì tenderà ad evidenziare i traguardi raggiungibili tramite la responsabilizzazione di ciascun soggetto, dal privato cittadino all'ONG, dagli operatori del settore primario a quelli del terziario, dall'ente locale agli organi di governo regionale e nazionale.

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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