Veneto: nucleare si nucleare no
Sabato 13 Febbraio 2010 alle 15:32
Ho già analizzato il potenziale di produzione elettrico installato nella regione del Veneto e la produzione effettiva.
Come candidato del PNV alla presidenza del Veneto passo ora a descrivere il mio pensiero sulla energia nucleare.
Se dobbiamo avere delle idee che ci guidano nella vita io voglio rifiutare la fredda prevalenza del calcolo elettorale. il "benaltrismo" fine a se stesso, l'incertezza dettata da logiche di alleanza, il gioco del dico non dico.
In questo campo a mio avviso deve assolutamente prevalere la chiarezza sia verso le persone da rappresentare che la sicurezza della collettività nel suo complesso ; tutto ciò deve prevalere sopra ogni e qualsiasi interesse.
Ecco quindi perché dico di NO.
In quanto tecnico ed imprenditore industriale sono fortemente affascinato da questo tipo di tecnologia che trovo stupefacente.
Sarà certamente la forma di produzione del nostro futuro tra 100 o 200 anni.
Ma allo stato attuale delle nostre conoscenze tecniche sono contrario ad un suo utilizzo sulla nostra terra. Per ora.
Sappiamo bene che le centrali moderne a confinamento del nocciolo nulla hanno a che fare con Chernobyl. ma anche se attualmente il rischio di incidenti è molto basso. dobbiamo moltiplicare questo numero seppur piccolissimo per un coefficiente di "conseguenza" che possa misurare gli effetti sulla nostra civiltà , che certamente ne risulterebbe cancellata.
Come ingegnere so bene che la progettazione di una costruzione antisismica fornisce solo risultati in termini di probabilità . E' molto probabile che la tua costruzione resisterà ad un forte terremoto se ben progettata e realizzata. Ma non se ne può avere la certezza assoluta.
Ed infatti negli ultimi 50 anni al mondo contiamo almeno una decina di incidenti di cui un paio almeno gravi ed uno decisamente molto grave.
Se avessimo una centrale a Fusina, in caso di esplosione non controllata, dovremmo fare sulla mappa un cerchio di raggio 200 km ed evacuare tutti gli abitanti di quest'area per decine e decine di anni.
Una situazione assolutamente intollerabile.
Se la tecnica fornisce degli strumenti la politica deve avere il coraggio di valutarne l'applicabilità .
Ne consegue che aprioristicamente si devono ricercare delle alternative. costi quel che costi, perché io e penso anche voi, insomma nessuno di noi è disposto ad accettare una eventualità di questo tipo.
E si dovrebbe anche istituire una authority europea ed internazionale di controllo, essendo altrettanto non ammissibile la presenze di centrali all'estero ma con potenziali conseguenze gravi anche sul nostro territorio.
E questo senza nemmeno scendere in altre disquisizioni. Peraltro negative e che scoraggiano ulteriormente l'applicazione attuale del nucleare.
Il problema delle scorie non è stato definitivamente e certamente risolto, se non dal punto di vista tecnico dal punto di vista economico.
Nessuno è in grado di affermare con certezza quanto ci costerà trattare smaltire e gestire per centinaia di anni le scorie di questo fastidiosissimo isotopo dell'Uranio che è il 235 ed io un contratto con i costi in bianco non lo firmo, io firmo solo certezze o per lo meno costi ragionevolmente prefissati entro un range abbastanza affidabile.
I costi di costruzione di una centrale nucleare sono molto elevati e si possono benissimo utilizzare le risorse per ammodernare le centrali esistenti, rendendole molto più efficienti e meno inquinanti, fino al 75% in meno e da subito. Entro pochi anni.
Nessuno è in grado di dire quanto tempo serve a smantellare una centrale nucleare a fine ciclo, ed i relativi costi, ci sono studi francesi che stimano servano 100 anni.
Non è vero che il nucleare non emette CO2, si devono considerare le emissioni per l'estrazione e l'arricchimento dell'Uranio e lo smantellamento delle centrali.
Uno studio inglese stima che una volta fatte tutte le somme, le emissioni globali calcolate siano non trascurabili.
A questo punto è chiaro che il rischio non vale la pena di essere corso.
Si devono fare le cose semplici e non complicate. Le cose semplici funzionano sempre, non si guastano e non creano grandi problemi di gestione. La tecnologia è in divenire, tra 10 o 20 anni avremo a disposizione altre evoluzioni nella produzione, quale per esempio il sequestro di CO2.
Dobbiamo stare "leggeri" investire nella innovazione degli impianti attuali e non farci prendere la mano da logiche affariste che vedono nel nucleare l'opportunità di un nuovo "New deal" e di lavori
pubblici che possono benissimo essere indirizzati altrove, su altre preziose infrastrutture o sulle stesse centrali esistenti con analogo se non superiore beneficio per la collettività .
Le alternative ci sono eccome, convincenti e nella nostra immediata disponibilità .
Alla prossima puntata spiegherò quali, numeri compresi.
Gianluca Panto (PNV)
candidato presidente del Veneto
Â
10 febbraio, il grido dei Veneti
Mercoledi 10 Febbraio 2010 alle 21:04PNV Partito Nasional VenetoÂ
10 febbraio: il grido dei Veneti in fondo a un buco. LibertÃ
Probabilmente ci penserà Giane, come già fece due anni fa, a ricordarci che oggi è il giorno del ricordo dei tanti fratelli veneti dell'Istria e della Dalmazia finiti in fondo ad uno dei tanti "buchi" del territorio carsico per mano dell'odio, della violenza razziale e sopratutto della vendetta. Memorie dimenticate, storie occultate dalla storiografia di parte, scritta ad uso e consumo di quella politica italiana che nel corso degli anni ha contribuito a portare al disastro che è sotto gli occhi di tutti. Ed il "buco" della storia gli ha uccisi due volte. Oggi da quei territori, già oggetto di aspre contese alla fine della guerra mondiale che coinvolsero anche apparati politici italiani, possiamo sentire ancora l'eco delle grida di dolore di quegli uomini e di quelle donne. Ma quei territori oggi non sono più la Jugoslavia massimalista di Tito.
Oggi quei territori si chiamo Slovenia e Croazia, paesi che hanno conquistato la propria indipendenza metro dopo metro e che sono l'esempio della resurrezione dei popoli e della loro volontà di uscire dal buio intellettuale e sociale a cui per 45 anni sono stati costretti dai loro governanti. Lo stesso buio in cui oggi sono costretti tutti i Veneti. Non è Jugoslavia ma è Italia. Poco importa come si chiamino gli stati: è come vivono i propri cittadini che fa la differenza tra il posto migliore dove vivere e l'essere schiavo di una "moderna democrazia" costruita dai partiti attorno agli uomini di apparato e non attorno alla gente.
Oggi i Veneti sono immersi nel buio ovattato di chi, come tanti politici, ama parlarsi addosso senza sentire il grido che giunge disperato da chi perde quotidianamente il lavoro, da chi chiude bottega perche' non ce la fa più a sostenere il macigno della burocrazia e del fisco , da chi chiede giustizia e da chi pretende dignità per la proprio presente ed un futuro di speranza per i propri figli. Oggi più che mai dai quei buchi delle montagne del Carso e dell'Istria i nostri fratelli Veneti ci spronano a combattere per la libertà . A soffrire per essa. A non pensare di vivere una pia illusione perchè l'Indipendenza sarà un percorso di libertà semplice ma anche doloroso. Spesso non capiremo quei veneti che ci daranno dei matti o che continueranno a gridare " W L'Italia" senza accorgersi di finire in fondo al baratro giorno dopo giorno, presi dalla frenesia quotidiana che non ti perette di ragionare sulla realtà ma anche, e prima di tutto, su te stesso. Il modo migliore per ricordare i nostri fratelli Veneti uccisi tra il 1943 e il 1945 nelle foibe istriane e giuliane è forse quello di fermarci un minuto e pensare a noi stessi e a come vorremmo il nostro futuro per non ripetere gli orrori di quell'orribile passato. E sicuramente l'unica parola che ci verrà in mente è LIBERTA !
W L'INDIPENDENZA !
Stefano Venturato
PNV PADOVA
Padovan: Appoggio Chiavegato e il PNV
Lunedi 8 Febbraio 2010 alle 18:25Partito Nasional VenetoÂ
Fabio Padovan: "appoggio Lucio Chiavegato e il PNV"
Pubblichiamo una lettera inviata da Fabio Padovan, lo storico leader della LIFE, a Lucio Chiavegato, capolista del PNV a Verona, nel giorno del suo 45° compleanno. Auguri, Cheyenne!
Caro Lucio,
posso dire che mi commuovo?
Mi commuovo sinceramente a vederti ancora, nonostante i Veneti, impegnato a dare il meglio della tua passione cristallina e spontanea nella battaglia per la liberazione delle terre Venete dal giogo italico-savoiardo.
E con te non posso che ammirare l'altrettanto genuina (qualche volta ingenua) passione dei militanti del PNV.
Ma come si fa ancora a credere che i Veneti vogliano aspirare a gestire con le proprie mani il futuro dei loro figli e (sperati) nipoti?
Siete veramente esemplari. Io, sinceramente non mi illudo più.
Ti conosco troppo bene per sapere che non mollerai, ti ho visto far ondeggiare, tu da solo, cordoni di polizia che calavano sulla tua testa manganelli con moschettoni di ferro. Eri lì, a due metri da me, mentre mi spaccavano la mano.
Lucio Chiavegato
E nei tuoi occhi c'era quella luce divertita, quell'unico vero patrimonio che stiamo lasciando ai nostri figli. Gli altri patrimoni non sono niente, una somma di debiti e crediti ed in un attimo possono restare un pugno d'aria. Ma il patrimonio che abbiamo insegnato (io lo vedo già nelle gesta dei miei figli più grandi e forse tu cominci a scorgerlo ora in quelle dei tuoi figli che stanno adesso uscendo dall'adolescenza e cominciano a chiedere :"Ma tu papà , è vero che hai...., ma c'eri proprio?, e stavi veramente davanti agli altri?"), questo patrimonio NON andrà mai perduto. Resterà il regalo più bello che li aiuteà in tutta la loro vita, davanti ad ogni difficoltà . L'esempio che la libertà è il bene più grande, quello per il quale vale la pena battersi e rischiare.
Ecco perchè non posso che appoggiarti con tutte le mie forze in questo tuo ennesimo tentativo, ennesimo darsi al bene di noi tutti.
So che andrai fino in fondo, cheyenne libero e orgoglioso, indifferente al fatto di essere solo, in una piccola tribù di uomini fieri delle proprie origini, e che la vittoria per te non è importante quanto la lotta per ottenerla, lotta che senti come un dovere.
Spiace che altri lupi Life siano impegnati a mordere l'invasore da altre parti.
Uniti avreste terrorizzato i colonialisti boriosi.
Ciao
Viva San Marco
Fabio
Continua a leggereAppuntamenti Pnv e Panto Presidente
Lunedi 8 Febbraio 2010 alle 10:08Pnv    Â
Prossimi appuntamenti del PARTITO NASIONAL VENETO e di PANTO PRESIDENTE
• lunedì 8 febbraio ore 21: riunione soci e simpatizzanti PNV per un allineamento generale sull'imminente campagna elettorale per le elezioni regionali. La riunione si terrà presso una sala privata sopra la Trattoria Tunnel, in via Padova 11 a Busa di Vigonza (a 1,5 km dal casello di Padova Est).
Indicazioni per chi arriva dal casello: uscire subito a destra direzione Ponte di Brenta, oltrepassare tutto il paese di Ponte di Brenta, dopo il ponte sul Brenta, al semaforo procedere diritti verso Busa di Vigonza. La trattoria è sulla destra poco prima del vecchio tunnel chiuso al traffico.
• venerdì 12 febbraio, ore 21: VENETO STATO - VOTA PANTO - VOTA PNV
venerdì 12 febbraio - ore 21.00
pizzeria ALLE RONCHE, via Argine S. Marco, 65
FOSSALTA DI PIAVE (VE)
DIBATTITO APERTO AI CITTADINI
Interventi:
GIANLUCA PANTO, candidato Presidente del Veneto
SABRINA TESSARI, coordinatore Veneto orientale
GIANLUCA BUSATO, segretario PNV
Indicazioni: Da Fossalta si prende l'argine verso Zenson di Piave - si procede per 300/400 mt. E' sulla strada.
Cena: Alle ore 19.30 per chi cena (prenotazioni allo 347 3296887). Alle 21.00 per tutti gli altri.
Continua a leggere
Glaxo, Alcoa, NorthFace: soluzione veneta
Venerdi 5 Febbraio 2010 alle 23:49Pnv   Â
Glaxo, Alcoa, NorthFace: con l'indipendenza resterebbero in Veneto
Partiti, sindacati, politici e organi di informazione da qualche tempo stanno prendendo di mira le aziende che una dopo l'altra annunciano di lasciare il Veneto. Ieri è stata la volta della GlaxoSmithKline.
Il problema principale è che oramai il Veneto sta perdendo attrattività per le imprese.
Mancanza di infrastrutture, assenza di banda larga, logistica da terzo mondo, costo del lavoro proibitivo per fare impresa, tassazione da regime feudale, assenza di cultura politica dell'innovazione, clientelismo, corruzione politica, nepotismo e una classe dirigente gerontocratica sono alcuni tra i più noti fattori negativi che impediscono di fatto di trovare nel Veneto una sede adatta ove lavorare con profitto.
Come fare per invertire questa situazione drammatica? C'è una sola soluzione e si chiama indipendenza.
Tutti i piccoli paesi che hanno ottenuto l'indipendenza sono visti infatti con grande favore dalle grandi imprese, grazie all'aumentato livello infrastrutturale, le minori tasse sulle imprese e un'amministrazione pubblica meno articolata e più efficiente. Sicuramente la tradizione di buona amministrazione e la propria vocazione mercantile consentiranno alla Venetia indipendente un grande fiorire di imprenditorialità innovativa e sostenibile, attraendo nuovi capitali internazionali, oggi sempre più rari in Venetia.
Oggi le grandi imprese investono solo in parte in sedi nazionali delle loro filiali allocate in Venetia. Ciò avviene perché i poli romano e milanese diminuiscono l'interesse di aprire sedi produttive e commerciali in Venetia, parte del sistema paese Italia, ma soprattutto perché è l'intero sistema-Italia ad aver preso una china di sottosviluppo evidente.
Dopo l'indipendenza tutto ciò cambierà : le aziende che vorranno entrare nel mercato veneto dovranno infatti aprire le proprie sedi a Padova, Treviso, Udine, Bergamo, Verona, Vicenza e in tutte le città venete, con un fiorire di opportunità commerciali ora impossibili.
Inoltre, la posizione strategica della Venetia permetterà di aprire le sedi principali delle filiali EMEA (Europa, Medio Oriente, Africa) di molte multinazionali, con enorme aumento di posti di lavoro qualificati ora appannaggio di Roma, Milano, Monaco, Vienna, Lubiana.
Gianluca Busato
segretario PNV
Continua a leggere
Masochismo veneto o indipendenza
Giovedi 28 Gennaio 2010 alle 21:55
Clientelismo al contrario, i veneti lavorano e gli altri fanno festa? L'unica soluzione è VOTARE PANTO!
Il troppo è troppo. Non si capisce perché dobbiamo celebrare star della politica che ottengono risultati da retrocessione. Per fare un parallelo con il calcio, sarebbe come se la Juventus oggi decidesse di raddoppiare lo stipendio a Ferrara.
Ogni tanto bisogna guardare anche al risultato della partita e noi veneti di "goal politici" ne stiamo prendendo tanti, ma proprio tanti. Dalle olimpiadi all'alta velocità , i politici veneti stanno accumulando fallimenti su fallimenti.
L'unica strategia adottata per contenere un risultato imbarazzante è quello di far leva sul populismo, o sulla demagogia, ma il compito è duro. Ogni mattina a colazione possiamo infatti ascoltare il bollettino di guerra delle aziende che chiudono, oppure di quelle con vertenze sindacali croniche, oppure ancora di quelle che si trasferiscono in altri stati più civili e soprattutto con più infrastrutture di quello italiano. North Face, Dainese, Alcoa, solo per citare alcune tra le ultime a far - purtroppo - notizia. I problemi sono i soliti e ben noti, a chi li vuole ascoltare: dal costo del lavoro (caricato dei costi per mantenere l'italia unita in modo innaturale) alla mancanza di banda larga, dalla logistica da terzo mondo, alla burocrazia opprimente, per fare qualche esempio.
Bene, noi però vogliamo però essere indulgenti con la casta politica veneta, che colleziona di continuo risultati da serie B. Già , perché non potrebbero ottenere di meglio, anche se fossero Einstein.
Non possono, perché il gioco italiano è truccato. Il croupier, lo stato, è un truffatore incallito, che non può essere sconfittorestando alle sue regole, sotto il suo dominio.
Come fare allora? L'unica strada è quella indicata dal Partito Nasional Veneto, la creazione di uno Veneto Stato Indipendente, con un referendum.
Per percorrere questa strada, il 28 e 29 marzo basterà fare una cosa molto semplice: votare PANTO, votare Partito Nasional Veneto. E farli votare da tutti i veneti.
Questa volta non ci sono scuse, non c'è il pericolo comunista, o baggianate del genere che ci separano dall'unica scelta nel nome del nostro interesse. Chi non voterà per l'indipendenza è un masochista, gli piace soffrire e ama farsi derubare.
Tu cosa farai? Vorrai continuare a farti del male e a reggere il sacco di chi ti ruba 10 euro al giorno, nel nome di uno stato fallito? No?
Allora, se non vuoi più essere derubato, vota PANTO.
Gianluca Busato
Segretario PNV
Continua a leggere
Sabrina Tessari responsabile media PNV
Giovedi 28 Gennaio 2010 alle 19:37Partito Nasional Veneto
Sabrina Tessari è la nuova responsabile media del Partito Nasional Veneto
Martedì scorso a Padova, in occasione di una riunione di coordinamento del Maggior Consiglio, Sabrina Tessari è stata nominata nuova responsabile media del PNV.
Il Partito Nasional Veneto, che si presenta alle prossime elezioni regionali di marzo in appoggio alla candidatura di Gianluca Panto alla presidenza del Veneto, con tale incarico intende dare un punto riferimento certo per i media impegnati nel dare informazioni agli elettori veneti nel corso della campagna elettorale.
A tal proposito, il PNV auspica che i mezzi di informazione siano equilibrati nel dare il corretto spazio a tutte le parti impegnate per il bene del Veneto e che in particolare venga dato l'opportuno risalto ai programmi e ai grandi temi che devono essere la base di scelta per poter esprimere il proprio voto.
furto di soldi veneti: clicca per saperne di più
Ad esempio, non trova ancora eco negli organi di informazione, il fatto che esiste una forbice ingiustificabile tra quanto i Veneti pagano in tasse all'Italia (70 miliardi di euro nel 2007) e quanto viene poi concretamente restituito sotto forma di spesa pubblica regionale, degli enti locali veneti e dello stato italiano.
Da tale forbice emerge che ogni anno i veneti pagano quasi 19 miliardi di euro che non tornano più indietro. E tale stima è molto prudenziale, perché il ministero del tesoro commette un grave errore logico nel ripartire la quota di spesa pubblica centrale, esagerandola ben oltre la realtà .
La nomina di Sabrina Tessari servirà quindi ad aiutare gli organi di informazione a non dimenticarsi di tali notizie che i veneti devono assolutamente sapere.
Sabrina Tessari vive a Noventa di Piave (VE). E' coniugata e ha un figlio. Si è laureata in Scienze Politiche nell'Ateneo patavino e si è specializzata in Counseling Aziendale. E' stata la candidata del PNV (Partito Nasional Veneto) per la Presidenza alle recenti elezioni Provinciali.
Ha accettato l'incarico di Responsabile Media del Partito, poiché ritiene importante dare il proprio contributo informativo sugli incontri, sulle attività , sui valori e sui programmi del PNV, attraverso la preziosa collaborazione di giornalisti e pubblicisti.
Un giorno della memoria per Andrea Hofer
Lunedi 25 Gennaio 2010 alle 13:44Partito Nasional Veneto
27 gennaio: un altro giorno della memoria. Per Andreas Hofer
Ogni giorno è o dovrebbe essere un "giorno della memoria". Perché i giorni dell'anno sono solo 365, e coloro che hanno donato la propria vita per la libertà , nella storia del mondo, sono molti di più. E' una costellazione luminosa di anime coraggiose, cui guardiamo ammirati e commossi.
Tra queste infinite schiere di eletti, vorrei ricordare, qui, Andreas Hofer.
Perché venne catturato il 27 gennaio 1810 in Val Passiria. Come racconta Francesco Mario Agnoli, uno storico libero da pregiudizi e vincoli ideologici, ma capace di restituire come pochi altri l'epica pagina delle insorgenze antinapoleoniche, Hofer sarà fucilato a Mantova il 20 febbraio. La ragion di Stato di Napoleone - la ragione di Stato è l'idolo inesistente sotto cui si nascondono e per cui si giustificano le trame dei tiranni - farà sì che Napoleone stesso ne ordini l'assassinio. Naturalmente Metternich da Vienna aveva vibratamente protestato, era un patriota tirolese, Hofer, che insieme ai tirolesi e trentini di lingua romanza aveva combattuto contro l'invasione franco-bavarese a partire dall'aprile 1809. A Metternich Napoleone aveva scritto, dopo l'omicidio: "E' un fatto estremamente increscioso e avvenuto contro i miei desideri ed i miei interessi. Hofer era un valoroso sul quale contavo per la pacificazione del Tirolo". Però l'11 febbraio queste erano le parole che Napoleone aveva indirizzato al suo servo Eugenio Beauharnais: "Figlio mio, vi avevo incaricato di far venire Hofer a Parigi, ma dal momento che si trova a Mantova inviate l'ordine di formare una commissione militare sul campo per giudicarlo e fucilarlo sul posto dove arriverà il vostro ordine. Che tutto venga concluso in ventiquattro ore". Era un tipico comportamento di Napoleone, e di molti altri tiranni. Prima l'ordinare un omicidio, o altra violenza, poi attribuirne la responsabilità ai sottoposti, a ordini mal eseguiti, non eseguiti, o male intesi. Lo aveva fatto poco prima per l'arresto del Papa, avvenuto da parte del generale Radet il 6 luglio 1809. Avevano protestato gran parte dei governi europei, ed egli aveva risposto: "C'est sans mes ordres et contre mon gré qu'on fait sortir le Pape de Rome". Ma a Roma il Pio VII rientrerà solo il 24 maggio 1814.
E' così singolare che un tiranno che tanto male fece a Venezia e alla Venetia trovi ancora tanti ammiratori, e pochissime siano le strade dedicate a Hofer, patriota vero. Ma se è vero che la storia è circolare, non dubito presto sarà fatta giustizia di tutto questo.
Paolo L. Bernardini
Presidente emerito
PNV
Parla Panto, candidato governatore
Domenica 17 Gennaio 2010 alle 08:48
Panto (PNV): "l'indipendenza è la nostra nuova forza elettromotrice"
Il candidato presidente del Partito Nasional Veneto si è presentato a Treviso
Si è tenuta oggi a Treviso la presentazione ufficiale da parte del Partito Nasional Veneto del candidato presidente del Veneto Gianluca Panto.
Panto ha tenuto un discorso appassionato di investitura, in cui ha affermato di aver accettato la proposta del PNV, perché solo in questo partito ha trovato "quel grande spessore programmatico e delle persone, un connubio indispensabile."
"Sono un imprenditore non un politico per mestiere. Credo che ogni persona dovrebbe dedicare un periodo della vita all'impegno pubblico - ha continuato Panto - per migliorare a dare il proprio apporto gratuito al sistema".
"Seguitemi, siamo una squadra forte e deteminata" ha quindi concluso Panto tra gli applausi.
Alla presenza dei giornalisti e delle tv intervenute hanno illustrato il percorso che ha portato alla candidatura per le elezioni regionali il segretario Gianluca Busato, il presidente Lodovico Pizzati e i principali protagonisti delle primarie, Claudio Ghiotto e Sabrina Tessari, oltre allo stesso Panto.
Per quanto riguarda i commenti stizziti da parte di alcuni esponenti sul "peso" del cognome del candidato presidente, Busato ha affermato che"chi si riduce a fare polemiche sul cognome di Panto è privo di argomentazioni significative da contrapporre al nostro progetto politico per l'indipendenza".
I relatori hanno messo in evidenza come tutti i Popoli scelgano sempre il cambiamento, quando gli vengono comunicati bene i vantaggi che ne derivano. Ecco perché i veneti in un periodo più breve di quanto ci possiamo aspettare abbracceranno il cambiamento che verrà con la propria indipendenza politica.
Le prossime tappe della campagna elettorale del PNV ora prevedono un tour in tutte le città venete, nel quale verranno presentate le ragioni dell'indipendenza e i principali obiettivi che si propone di raggiungere il PNV con essa.
Prima tra tutte l'istituzione di una sola tassa al 20% dei redditi contro l'intero marasma fiscale odierno, sia per le imprese sia per le persone fisiche. I dipendenti avranno inoltre un grande vantaggio economico rispetto ad ora perché non vedranno più le proprie buste paga decurtate dalle trattenute che oggi li privano alla fonte di almeno il 30% dei propri guadagni.
Inoltre tutte le entrate fiscali saranno interamente investite in Veneto, al contrario di quanto oggi avviene. In pratica, pagando un terzo di quanto si paga oggi, avremo il doppio delle risorse per fare del Veneto una nazione moderna, investendo in infrastrutture che ci permetteranno di entrare finalmente nella società dell'informazione.
Continua a leggere
Pnv candida Panto Governatore
Venerdi 15 Gennaio 2010 alle 22:59
Elezioni regionali: Pnv candida Panto a Presidente del Veneto
Il programma di Panto: indipendenza e riduzione di tutte le tasse e imposte a una sola del 20% ed eliminazione della burocrazia attuale
Ora è ufficiale, è Gianluca Panto è il candidato presidente del Veneto del Partito Nasional Veneto. L'investitura segue la decisione del ticket presidenziale uscito vincitore dalle elezioni primarie, i Veneti Libari, resa notaieri sera da Claudio Ghiotto.
La conferenza stampa di presentazione si terrà sabato 16 gennaio alle ore 11 presso il BHR Treviso Hotel in Via Postumia Castellana, 2 a Quinto di Treviso.
L'obiettivo del PNV è l'indizione di un referendum per l'ìndipendenza del Veneto, da tenersi sotto monitoraggio internazionale.
La campagna elettorale del PNV sarà incentrata proprio sulla comunicazione dei vantaggi legati alla creazione di un nuovo Veneto Stato indipendente.
Grazie all'indipendenza, il punto principale del programma del PNV prevede la riduzione di tutte le tasse e imposte ad una sola, con aliquota del 20% sia per le aziende sia per i privati. L'aliquota potrà essere prevedibilmente abbassata entro pochi anni al 15%.
Ciò significa che i veneti, pagando solo un terzo delle tasse pagate oggi, avranno il doppio delle risorse economiche per investire in un nuovo Paese moderno al passo con i tempi.
Altri punti del programma di governo del PNV riguardano: eliminazione di Irpef, Irap, Ires, eliminazione del sostituto d'imposta, eliminazione degli studi di settore, eliminazione canoni TV e Radio, eliminazione di tutte le marche da bollo, possibilità di scaricare l'iva da parte dei privati, iter processuali fino ad un massimo di 2 anni, defiscalizzazione totale delle spese aziendali, eliminazione ex Bucalossi e tassa inizio lavori, eliminazione del notaio con svolgimento pratiche presso gli uffici comunali
Gianluca PANTO, ha 45 anni, è imprenditore ed è coniugato con due figli. È presidente dell'associazione Veneti al 1000×1000, l'innovativo opinion network di imprenditori veneti.
Dopo gli studi e la laurea in ingegneria civile ha acquisito ulteriori 3 specializzazioni: ambientale, industriale, dell'informazione. Subito si è occupato di information technology fondando una software house.
Successivamente ha diretto per dieci anni con successo l'azienda industriale di famiglia.
Ora è imprenditore presente nel c.d.a. di numerose società attive nel settore delle costruzioni, dell'immobiliare industriale, dell'ingegneria, dell'informatica e della green economy.