L'agenda del Consiglio regionale del Veneto prevede innanzitutto la convocazione, in seduta ordinaria, del Consiglio regionale del Veneto nelle giornate di martedì 14 novembre, alle ore 14.30, e di mercoledì 15 novembre, alle ore 10.30, con eventuale prosecuzione nella giornata di giovedì 16 novembre, alle ore 10.30, con all'OdG innanzitutto l'esame del Progetto di Legge Statale n. 43, di iniziativa della Giunta, da trasmettere al Parlamento nazionale, relativo all'individuazione di percorsi e contenuti per il riconoscimento di ulteriori e specifiche forme di autonomia per la Regione del Veneto, in attuazione dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione.
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Da un ultimo monitoraggio, scrivono nella nota che pubblichiamo il Partito della Rifondazione Comunista - Regione Veneto e le segreterie provinciali del Veneto, risulta che la contaminazione da PFAS nel Veneto non sia più circoscritta al basso vicentino e veronese ma, come temevamo, riguardi circa 800 mila cittadini, circa un quinto dell'intera popolazione della regione. E' un inquinamento che porta nell'organismo sostanze chimiche classificate dalla convenzione di Stoccolma del 2009 come inquinanti con portata cancerogena 2B e che diversi studi associano a malattie croniche pericolose.
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Riportiamo ora i comunicati rassicuranti del Coordinamento dei comuni contro l'inquinamento da Pfas e di alcune associazioni (nella foto) dopo i rispettivi incontri con i gestori degli acquedotti. Iniziamo con la nota istituzionale degli enti locali: "Da qualche settimana, nei 21 comuni interessati dall'inquinamento da sostanze perfluoraoalchiliche, l'acqua che esce dal rubinetto ha raggiunto un livello di Pfas pari a zero. Un'importante risultato frutto di un miglioramento del sistema di filtraggio dell'acqua, dopo che la Regione Veneto aveva fissato nuovi e più restrittivi limiti obiettivo dei Pfas nell'acqua potabile. In particolare la Giunta Regionale ha deliberato valori provvisori di performance di 90 ng/l per Pfoa + Pfos, di cui Pfos non superiore a 30 ng/l, e valori della somma degli altri Pfas non superiore a 300 ng/l. Continua a leggere
"Come Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, diamo il nostro sostegno ai manifestanti di ‘Climate Defense Unit' che questa mattina 31 ottobre hanno bloccato pacificamente, seduti a terra, l'ingresso della Miteni, l'azienda chimica di Trissino, in provincia di Vicenza, indicata come la principale fonte di contaminazione delle acque in Veneto in relazione alle sostanze perfluoroalchiliche, la cui presenza potrebbe configurare l'ipotesi di disastro ambientale." Sono le parole contenute in una nota del gruppo pentastellato in Consiglio regionale del Veneto.
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Alcune decine di manifestanti questa mattina hanno bloccato l'ingresso della Miteni impedendo l'ingresso aI lavoratori. A rimanere fuori, scrive la Miteni nella nota di commento che pubblichiamo, sono stati anche i furgoni di due ditte che stanno eseguendo i lavori sul completamento del barrieramento della falda. Unico risultato della manifestazione, quindi, commenta l'azienda, è stato ritardare il proseguimento delle attività di ambientalizzazione che, come già annunciato, hanno portato a intercettare gli inquinanti storici presenti nella falda sottostante oltre il 99%. Interferire con il lavoro dello stabilimento oggi significa solo ritardare la bonifica in corso visto che Miteni sta depurando la falda e non produce più Pfos e Pfoa da anni.
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Per la difesa della salute e dell'acqua inquinata dai PFAS tornano in azione le Climate Defese Units, che lo comunicano nella nota che pubblichiamo a firma Vicenza si solleva. Questa mattina (31 ottobre), si legge nella nota, gli attivisti hanno bloccato con i loro corpi l'entrata della Miteni di Trissino, l'azienda responsabile dell'inquinamento delle acque dalle sostanze perfluoroalchiliche. Seduti per terra, davanti ai cancelli della fabbrica, gli "angry animals" stanno impedendo l'ingresso delle persone e dei mezzi per rivendicare l'immediato sequestro dell'impianto di produzione di morte (qui la photo gallery).
Dopo l'intervento del Governatore Luca Zaia in Consiglio regionale del Veneto oggi 25 ottobre raccogliamo varie note ufficiali giunte da diverse posizioni politiche. Iniziamo con il Consigliere regionale Andrea Zanoni del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Ambiente: "È sacrosanto dare autonomia alle Regioni virtuose, ma il Veneto in merito alla gestione dei beni comuni come l'acqua, l'aria, il suolo, la natura si merita un voto decisamente basso per come ha operato in questi anni con le competenze che già la legge gli riconosceva."Continua a leggere
Liliana Zaltron, capogruppo del Movimento 5 Stelle Vicenza, ha presentato l'interrogazione che pubblichiamo sul pozzo Scaligeri di Acque Vicentine attualmente chiuso dopo la segnalazione di esistenza di PFAS, PFOA e altri inquinanti fluorurati ma utilizzato in precedenza anche se "solo come integrazione della zona industriale, Ferrovieri e Sant'Agostino nei momenti di più intensa richiesta". Nell'interrogazione si pongono domande su quel pozzo e su altri eventualmente esistenti per conoscerne l'esistenza e sulle azioni conseguenti ad eventuali inquinamenti.
In questi giorni, scrivono StopPfas Genitori Attivi Zona Rossa, Mamme no PFAS e Coordinamento acqua libera dai PFAS, a cui a seguire risponde la Miteni stessa, si rincorrono notizie inerenti le metodologie che si intendono adottare per la caratterizzazione del sottosuolo del sito Miteni. Da quattro anni si sarebbe dovuto procedere alla caratterizzazione del sito, nei fatti, ad oggi se ne è esplorato forse il 10% e intanto la contaminazione della falda continua inesorabile e inarrestabile. Si ipotizza un ampliamento della maglia dei carotaggi da attribuirsi a quanto mai pretestuose difficoltà tecniche e/o logistiche.
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"Da luglio sto aspettando i risultati del monitoraggio degli alimenti per verificare la contaminazione da Pfas. Nonostante le promesse della Regione, l'unico dato oggettivo è la mancanza di dati". La nuova sollecitazione arriva dal consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni, che ha depositato una interrogazione a risposta immediata chiedendo notizie certe sul Piano di campionamento annunciato dalla Giunta regionale del Veneto guidata da Luca Zaia il 26 dicembre 2016.
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