Nel secondo trimestre del 2017 il Pil italiano e' aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. E' la stima preliminare resa nota dall'Istat che diffonde il dato relativo al prodotto interno lordo espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato. Nei confronti del secondo trimestre del 2016 la variazione e' del +1,5 per cento. Il secondo trimestre del 2017 ha avuto tre giornate lavorative in meno del trimestre precedente e due giornate lavorative in meno rispetto al secondo trimestre del 2016, precisa l'istituto.
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Se il presidente Sergio Mattarella e il premier Paolo Gentiloni ci tengono tanto, come pare, a rinnovare il mandato del governatore della Banca d'ItaliaIgnazio Visco che scade a novembre, dovrebbero almeno chiedergli qualche spiegazione. E farcela conoscere, qualora la ottenessero. Il "Fatto" sta documentando la distrazione degli ispettori di Bankitalia. Hanno stazionato per mesi, a più riprese dal 2010 al 2015, negli uffici della Banca Popolare di Vicenza senza accorgersi che il padre-padrone Gianni Zonin la stava sfasciando. Non si sono accorti che BPVi ha finanziato l'acquisto di proprie azioni da parte dei clienti per oltre un miliardo di euro.
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Il Presidente dell'Upi, Achille Variati scrive al Presidente Gentiloni sull'emergenza migranti. "Numeri che in molti territori superano la sostenibilità sociale: si rischiano tensioni e ripercussioni sia per chi accoglie che per chi è accolto". "Come Presidente dell'Unione delle Province d'Italia sento il dovere di rivolgermi a Lei interpretando il pensiero dei tanti Sindaci che amministrano questo livello istituzionale, per rappresentarle la condizione di profonda sofferenza dei territori impegnati ad assicurare l'accoglienza dei richiedenti asilo, ben cosciente della sua attenzione a questa che è diventata una vera e propria emergenza nazionale". Lo scrive oggi in una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, il Presidente dell'Upi Achille Variati, Sindaco di Vicenza.
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Lo definisce un "salvataggio difficile e necessario", il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Eppure il decreto sulle banche venete approvato ieri in Senato - grazie all'ennesimo voto di fiducia posto dal governo - più che un salvataggio appare un regalo a Intesa Sanpaolo che ora acquisisce al prezzo simbolico di un euro quel che resta della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. Non poco: la parte sana dei due istituti di credito, valutata da bilancio, ammonta a 43 miliardi di euro. Il disegno di legge di conversione del decreto approvato ieri prevede l'azzeramento di azioni e obbligazioni subordinate dei due istituti di credito secondo la procedura di burder sharing, cioè la condivisione degli oneri.
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Il presidente della Regione ha scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni e al Ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti per sollecitare l'erogazione dei più volte annunciati finanziamenti statali per la realizzazione di interventi infrastrutturali sulle reti acquedottistiche, che serviranno per l'approvvigionamento idrico dei territori del Veneto esposti all'inquinamento da sostanze perfluoro-alchiliche (Pfas). Nella sua lettera il presidente sottolinea come, a partire da maggio 2013, la Regione si trovi "ad affrontare uno dei più vasti fenomeni di inquinamento delle acque superficiali e delle falde acquifere degli ultimi anni, dovuto a contaminazione di sostanze perfluoro-alchiliche (Pfas) in una vasta area tra le Province di Vicenza, Padova e Verona.
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Per il premier Paolo Gentiloni, come per il predecessore Matteo Renzi se si parla di "regalo ai banchieri" quando si analizzano i provvedimenti presi dagli ultimi governi si fa solo "demagogia facile". Per Ettore Rosato, capogruppo del Pd alla Camera, "la nostra vera ossessione sono i risparmiatori e non le banche". E pazienza se nelle intercettazioni pubblicate la settimana scorsa su La Stampa emerge come nel gennaio 2014 la riforma RC auto finì su un binario morto dopo una serie di interventi "risolutivi" fra il responsabile delle relazioni istituzionali del gruppo assicurativo Unipol e alcuni parlamentari dem.
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Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono in liquidazione coatta amministrativa e sulla questione e sulle sue implicazioni, dopoLuigi Ugone, presidente di "Noi che credevamo nella BPVi", abbiamo intervistato per voi su analisi generali e su consigli pratici anche Marco Paccagnella, presidente di Federcontribuenti, e Fabrizio Zampieri, economista dell'associazione. Il premier Paolo Gentiloni ha affermato che il disastro delle banche è nato ancora prima delle crisi e a tal proposito Paccagnella dice: "Questa denuncia è fondamentale per i soci ingannati dai vecchi amministratori che sono incoraggiati a far valere i propri diritti ma è anche vero ora che il crack è stato voluto dalla BCE, la fusione è stata respinta e ci ha portato a questa situazione. La politica non era interessata a salvare le banche".
"Tutto è stato fatto secondo le regole", ha scandito ieri il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Ma si riferiva alle regole europee, le uniche che gli interessano. Per non irritare le autorità di Bruxelles e di Francoforte il governo italiano ha fatto però ricorso a una mossa che potremmo definire di "costituzionalismo creativo": ha sospeso la validità di ogni legge italiana che potesse risultare di ostacolo alla cessione a Intesa Sanpaolo delle parti sane di Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha applicato il principio del marchese del Grillo: io so' il governo e le leggi non sono un cazzo.
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Oggi, a dispetto di quanto ci si aspettava dopo la cessione per un euro a Intesa Sanpaolo della non poca "ciccia" residua di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, poste in "liquidazione coatta amministrativa" con tanto di tre commissari liquidatori a testa, e che cioè "tutto" nelle loro ex filiali fosse made in Intesa, se si andava in una sede qualunque o se si prelevava ad un bancomat le relative operazioni erano tutte ancora targate con i nomi e i codici delle banche "liquidate". Normale e/o lecito? In Italia tutto è possibile ritardi ed errori compresi. Anzi in quelli non ci batte nessuno come dimostra il disastro dei due Istituti nato prima della crisi, come ha confermato domenica Paolo Gentiloni, ma moltiplicato da anni di decisioni in ritardo oltre che da "decisioni" errate e/o a dir poco sospette di Ad di razza come Francesco Iorio e Cristiano Carrus.
Roberto Cattaneo (Forza Italia) interviene sulle banche venete. Oggi il Governo ha licenziato il decreto legge per il salvataggio di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. Ho seguito la conferenza stampa del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e del Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Per poter esprimere un giudizio ponderato è doveroso attendere la possibilità di una lettura completa del DL ma comunque un primo giudizio risulta possibile dopo l'ascolto delle parole espresse dal Presidente del Consiglio e dal Ministro Padoan. Risulta di difficile accettazione il fatto che, a fronte di una cessione della parte buona, parole dei due esponenti governativi, delle due banche per la simbolica cifra di un euro, e del fatto che lo Stato si accolli tutta la parte negativa, non sia stata fatta completa chiarezza circa la salvaguardia dei lavoratori delle due banche e che anzi si sottolineasse che gli esuberi possano raggiungere la notevole cifra di quattromila.
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