L'Olimpias deve restare a Grumolo delle Abbadesse
Giovedi 15 Aprile 2010 alle 17:41Esprimo tutta la mia delusione per l'esito dell'incontro svoltosi ieri a Roma in merito alla situazione dell'Olimpias di Grumolo Delle Abbadesse.
La speranza è che nella riconvocazione del tavolo, fissata per fine Aprile, si possano trovare soluzioni e risposte più concrete ed incisive di quelle emerse nella seduta di ieri.
Al tavolo non sono ovviamente convocate le forze politiche di opposizione, ma mi sento autorizzata a richiamare il Governo alle sue responsabilità .
Disoccupazione da brivido e c'è chi specula
Giovedi 25 Marzo 2010 alle 00:35Roberto Ciambetti Â
Ciambetti (Lega): "Dati Istat: disoccupazione da brivido, ma c'è chi specula sulla crisi, chiude le fabbriche in utile per aprire all'estero. Il caso Olimpias mostra il volto vero della crisi occupazionale"
"I dati Istat sulla disoccupazione record confermano quanto stiamo dicendo da tempo: la prima emergenza è il lavoro".
Roberto Ciambetti, capolista della Lega Nord alle prossime elezioni regionali, ha incontrato oggi imprenditori e artigiani della pedemontana Vicentina e ha rimarcato come Zaia e tutta la Lega siano impegnati a sostenere le imprese che rimangono nel territorio.
"Dobbiamo difendere i posti di lavoro, la professionalità delle nostre maestranze - ha detto Ciambetti - Ci sono gruppi, invece, come i Benetton, e cito il caso drammatico della Olimpias di Vancimuglio, che delocalizzano pur in presenza di aziende modello che rendono. I dati della disoccupazioni oggi diffusi dall'Istat sono da brivido ma vedono origine non tanto, o non solo, nella crisi economica, ma in quelle imprese che sfruttano la crisi per giustificare chiusure, licenziamenti, cassa integrazione, aprendo nuove linee produttive all'estero, nei paesi poveri dove è possibile produrre a costi economici, sociali e ambientali ben diversi dai nostri. Sul banco degli imputati - ha concluso Ciambetti - non devono andare le politiche di governo: senza Tremonti e senza l'appoggio che la Lega garantì al ministro dell'economia quando interi settori del Pdl lo pressavano chiedendo di aprire i cordini della borsa, oggi saremmo a livelli greci. I veri responsabili sono le banche, che non alimentano, se non a condizioni capestro, il credito all'impresa e alle famiglie, e quei gruppi come i Benetton per i quali la crisi è solo la scusa per delocalizzare".
Continua a leggereMecc Alte, Olimpias e Salvagnini: solidarietà
Lunedi 22 Marzo 2010 alle 19:38Federazione della Sinistra, Prc, PdCIÂ Â Â
Dopo M.E.C.C. Alte di Creazzo e Olimpias (gruppo Benetton) di Grumolo, la Salvagnini di Sarego ha minacciato di licenziare 144 lavoratori.
Oggi, dalle 16 alle 17, alla Salvagnini c'è stato uno sciopero e un'assemblea.
Ai lavoratori della Salvagnini, della M.E.C.C. Alte, della Olimpias e a chiunque lotti per il diritto al lavoro va la nostra completa solidarietà .
Quella della Salvagnini è solo l'ennesima dimostrazione di come la crisi dell'industria vicentina non abbia fine e di come la classe dirigente "nostrana" stia dimostrando la propria assoluta inadeguatezza a risolvere i problemi occupazionali.
Al solito "lorpadroni" vogliono superare la loro crisi scaricandone i costi sulle famiglie di chi lavora. Gli ammortizzatori sociali non possono essere la soluzione. Servono a superare momenti di crisi ma sono comunque un dramma per chi li subisce. È necessario, da subito, approntare un piano del lavoro serio che abbia come priorità il mantenimento e lo sviluppo dei livelli occupazionali. È altrettanto necessario riuscire a sviluppare un forte movimento di solidarietà tra i lavoratori che permetta di rispondere con la determinazione necessaria al declino industriale che "lorpadroni" vogliono imporci. Per questo è indispensabile l'unità di tutte le forze sociali e politiche democratiche alle quali ci appelliamo per promuovere iniziative atte a garantire il primo diritto costituzionale: il lavoro.
Federazione della sinistra - Rifondazione-Comunisti Italiani Vicenza
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Lavoro in Veneto nei primi 2 mesi: i numeri
Domenica 21 Marzo 2010 alle 17:27
Veneto lavoro ha reso pubblici i dati sulla situazione del lavoro di febbraio 2010 in Veneto. La crisi occupazionale continua e, se possibile, si aggrava.
Veneto lavoro ha reso pubblici i dati di fine febbraio 2010 sulla situazione del lavoro in Veneto. La crisi occupazionale continua e, se possibile, si aggrava. Nonostante quello che affermano "lorpadroni" e il governo che li rappresenta, la ripresa per i lavoratori non esiste. Anzi.
In questi primi due mesi del 2010 nella provincia di Vicenza , le aziende coinvolte in aperture di crisi sono state 38 (237 nel Veneto). I lavoratori coinvolti nel vicentino sono 421 (nel Veneto sono 4.422).
In provincia di Vicenza, nei primi due mesi dell'anno in corso, le ore di cassa integrazione ordinaria richieste sono 1.303.216, quelle di cassa integrazione straordinaria sono 4.232.848 per un totale di 5.536.064. L'anno scorso il totale di ore richieste erano, nello stesso periodo, 765.296. In tutto il 2009 sono state 21.138.487. Le ore richieste per cassa integrazione in deroga (sempre in gennaio e febbraio 2010) sono 1.576.701 e coinvolgono 1.615 lavoratori.
La mobilità , sempre nella nostra provincia e nei primi due mesi del 2010, ha colpito 379 lavoratori di aziende oltre i 15 dipendenti (a fine febbraio 2009 erano 350) e 907 lavoratori di piccole aziende (l'anno scorso erano 788).
Ma un altro dato, ben evidenziato nel rapporto di Veneto lavoro, fotografa il dramma di cosa sta succedendo nel mondo del lavoro veneto e vicentino in particolare. Mi riferisco al numero di aziende con trattamenti di cassa integrazione straordinaria approvati. A fine febbraio 2010 queste aziende sono 155 in provincia di Vicenza (a fine 2009 erano 127); in tutto il Veneto sono 494 (a fine 2009 erano 366).
Un numero impressionante, aggravato dal dato della scadenza della CIGS nei prossimi sei mesi (agosto 2010) che interesserà (solo nel vicentino) ben 103 aziende.
È un presente drammatico, un futuro tragico. Nel frattempo si parla di altro.
Di liste non presentate, di giudici che fanno il loro mestiere ma sono "comunisti" perché colpiscono il capo, di riforme costituzionali ... necessarie, dicono, a dare maggior potere a chi governa. Nel frattempo si licenziano altre centinaia di lavoratori.
Sono di questi giorni le notizie di espulsione dal mondo del lavoro di 75 lavoratori della M.E.C.C. Alte e la chiusura della Olimpias di Grumolo.
"Crisi" aziendali? Non proprio. Sono, piuttosto, le ormai abituali delocalizzazioni verso nazioni dove, affermano "lorpadroni", il lavoro costa meno (Cina, India, Tunisia).
Noi crediamo, invece, che "lorpadroni" delocalizzano in paesi dove si può sfruttare di più e meglio (per i loro profitti) chi lavora, dove ci sono meno "lacci e lacciuoli" (così chiamano i diritti) nella sicurezza sul lavoro, nelle condizioni di lavoro, nelle norme di tutela dell'ambiente... Ma questi sedicenti imprenditori dove vogliono arrivare, qual è il progetto che hanno in mente per l'industria italiana?
E il governo nazionale, quello regionale e quello provinciale (guarda caso sempre di centrodestra) cosa fanno, che progetti hanno? Perché continuano a cancellare diritti di chi lavora (vedi l'ultima legge che prevede l'arbitrato privato al posto del giudice per i licenziamenti) e dei pensionati (additati spesso come causa della crisi). Lo dicano, per favore, a chi sta perdendo il posto di lavoro. Lo dicano con parole chiare. Cosa fanno? O sono troppo impegnati a "salvare il capo" dai processi?
Non possiamo attendere che "lorpadroni", i responsabili della crisi, continuino nei loro giochi di borsa, nei loro investimenti finanziari che penalizzano il lavoro. Non si possono più giustificare profitti immensi in cambio di sempre maggiori sacrifici da parte dei lavoratori e dei pensionati. Non si può più tollerare una corruzione valutata in 60 miliardi di euro all'anno e una evasione fiscale di centinaia di miliardi ogni anno.
Cambiare politica nazionale e locale può essere un primo passo. C'è bisogno di un nuovo progetto, un nuovo piano locale e nazionale, che metta il lavoro e i lavoratori al primo posto e che, finalmente, faccia pagare la crisi a chi l'ha prodotta.
Giorgio Langella
Federazione della sinistra - Rifondazione-Comunisti Italiani Vicenza
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Olimpias: United Dolors of Benetton
Domenica 21 Marzo 2010 alle 13:11Roberto Ciambetti             Â
Ciambetti (lega): A Vancimuglio un altro capitolo della saga United Dolors of Benetton che ha annunciato un dividendo da 40 milioni di Euro: Benetton incassa, l'operaio di Vancimuglio in cassa integrazione vede chiudere la sua azienda"
"Trovo vergognoso ma emblematico il fatto per cui che le notizie sul ridimensionamento dell'Olimpias di Vancimuglio siano giunte nelle stesse ore in cui il gruppo Benetton annunciava, oltre alla chiusura di questa azienda, un dividendo netto di circa 40 milioni di Euro: Benetton incassa, gli operai di Vancimuglio in Cassa integrazione vedono chiudere la loro azienda all'avanguardia".
Dura presa di posizione di Roberto Ciambetti domenica mattina in visita al presidio della Olimpias di Vancimuglio dove 140 lavoratori "non difendono solo il posto di lavoro come maestranze qualificate che credono nella loro impresa ad alta tecnologia - ha detto Ciambetti - ma pongono all'attenzione di noi tutti la necessaria assunzione di responsabilità che deve contraddistinguere un vero imprenditore, conscio del ruolo sociale dell'impresa. L'azienda non è solo una macchina che crea profitto, un profitto che, per altro, i Benetton hanno ottenuto grazie anche ai lavoratori di Vancimiuglio che oggi vorrebbero gettare sul lastrico. I Benetton attuano una forma tragica di dumping sociale delocalizzando in Tunisia: trasferiscono all'estero le linee produttive, e gettano via, appunto dump in inglese, i lavoratori veneti: qui il lavoro ha regole precise, nei Paesi del Terzo mondo, invece, si può produrre alla faccia della sicurezza e dei diritti dei lavoratori. Del resto è una singolare tradizione dei Benetton - ha continuato Ciambetti - dar vita a casi incredibili, come quello che vide contrapposta la tribù mapuche argentina e il gruppo trevigiano, per la proprietà delle terre situate nella Cordigliera di Chubut. Proprio quel caso, come altri in precedenza e come il caso Olimpias oggi, dimostrano come i radical chic benettoniani, amici e sostenitori della sinistra veneta, siano in realtà dei reazionari che non hanno in gran conto i diritti dei più semplici, degli umili, della gente onesta. A Vancimuglio si sta scrivendo un'altra triste pagina della United Dolors of Benetton" ha notato amaro Ciambetrti che poi ha concluso chiedendo a tutti uno sforzo: "Davanti a queste situazioni vergognose - ha rimarcato Ciambetti - dobbiamo saper fare quadrato da Veneti che porgono la mano ad altri Veneti in difficoltà : qui non c'è destra, non c'è sinistra, ma c'è la dignità dei lavoratori e la classe politica deve sostenere questi operai e quegli imprenditori che scelgono di rimanere in Veneto, che non de localizzano pur di salvaguardare le nostre fabbriche, con senso di responsabilità che la grande impresa non dimostra di avere a differenza della piccola e media impresa e l'artigianato che sanno bene come officine e fabbriche sono un patrimonio che non è solo economico ma sociale"
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Stop Olimpias (Grumolo):cosa fa la Regione?
Venerdi 19 Marzo 2010 alle 15:54
Stop delle attività alla tintoria Olimpias di Grumolo delle Abbadesse (Vi): cosa fa la Regione per tutelare i lavoratori ed evitare la deindustrializzazione in Veneto?
Premesso che:
- la tintoria Olimpias di Grumolo delle Abbadesse (VI), satellite della Benetton come azienda terzista, a seguito della riduzione drastica delle commesse da parte del gruppo trevigiano è stata costretta tre settimane fa al fermo totale dell'attività ;
- le difficoltà della tintoria Olimpias, che lavora per l'80% per la Benetton, risalgono al dicembre 2009: da allora molti dei 130 dipendenti si trovano in Cassa integrazione;
- secondo gli accordi sottoscritti, il periodo di Cassa integrazione dei lavoratori durerà fino al prossimo dicembre, ma è probabile che l'azienda possa decidere di ridimensionare il proprio organico o di chiudere i battenti;
- lo stop totale pare sia dovuto alle diverse strategie del Gruppo Benetton, tra le quali la delocalizzazione dell'attività in Tunisia;
- i vertici dell'Olimpias hanno comunicato in questi giorni alle rappresentanze sindacali che "non ci sono le condizioni per una ripresa dell'attività " e già il campionario di luglio non verrà fatto;
- questo ha determinato tra i lavoratori sconcerto e forte preoccupazione.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere Regionale
chiede alla Giunta regionale e all'Assessore al Lavoro
1) quali azioni intendono mettere in atto per scongiurare la chiusura della tintoria "Olimpias" di Grumolo delle Abbadesse e i conseguenti licenziamenti dei lavoratori e delle lavoratrici;
2) se intendono promuovere con urgenza l'apertura di un tavolo di confronto tra le parti per individuare possibili soluzioni e interventi, al fine di mantenere i livelli occupazionali in una provincia fortemente colpita dalla crisi economica in atto e per evitare la delocalizzazione delle attività produttive in un momento di grave crisi per il mondo del lavoro e la produzione nella nostra regione.
Claudio Rizzato (Consigliere Regionale)
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