I dati della ricerca che abbiamo condiviso sono un contributo importante per comprendere e affrontare il fenomeno dei Pfas - scrive la Miteni nella nota che pubblichiamo in cui replica alle dichiarazioni dei consiglieri del Partito democratico e di quelli del M5S con la notizia sull'inquinamento in Michigan prodotto da una sola conceria e più elevato di quello del Veneto. Sono dati nuovi - scrive la Miteni- che aiutano a disegnare una situazione che ha precedenti in altri Paesi come nel caso di Rockford nel Michigan .
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Commentando i dati sull'immissione di PFAS nell'ambiente raccolti in un report diffuso nelle ultime ore da Miteni (qui l'intervista esclusiva a VicenzaPiù dell'Ad di Miteni Antonio Nardone) -l'azienda chimica di Trissino identificata dalle autorità regionali come fonte principale della contaminazione da PFAS (Sostanze Perfluoroalchiliche) in una vasta area del Veneto - Giuseppe Ungherese, responsabile della Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia, dichiara: "Insieme a comitati e altre associazioni ambientaliste riteniamo che, per proteggere adeguatamente l'ambiente e la salute di un territorio e di una popolazione già gravemente colpita, debba essere evitata l'emissione nell'ambiente di ogni singolo nanogrammo di qualsiasi tipo di PFAS.Continua a leggere
L'amministratore delegato di Miteni S.p.a., Antonio Nardone, ha concesso a VicenzaPiù un'intervista esclusiva sui risultati di uno studio condotto da Global Market Insights subito dopo averlo reso noto oggi, lunedì 25 giugno. Lo studio in questione documenta l'uso da parte delle concerie venete di oltre 100 tonnellate di Pfas annui, mentre Miteni ne produce solo circa 80 kg all'anno; un valore di gran lunga inferiore ai 600 kg emessi in precedenza, prima degli ultimi filtri. La ricerca sembra quindi attestare una molto più consistente "partecipazione", da parte di centinaia di diverse realtà venete, segnatamente concerie e simili dell'Alto Vicentino, all'inquinamento dovuto ai Pfas.
Cento tonnellate di perfluorurati ogni anno – comunica con una nota l'azienda Miteni Spa - è il quantitativo entrato nell’ambiente dalle lavorazioni industriali, valori che finalmente spiegano le concentrazioni di Pfas rilevate nelle acque. E’ il risultato di una ricerca (foto) realizzata da Global Market Insight, uno dei principali istituti di ricerca di mercato al mondo, commissionata da Miteni nell’ambito della definizione del nuovo piano industriale a seguito del procedimento di concordato in continuità .Â
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Abbiamo appreso - affermano con una nota i parlamentari e i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle del Veneto - dal bollettino ufficiale regionale che la Regione del Veneto ha affidato a un esperto l'incarico per lo studio della falda sottostante la Miteni. Senza nulla togliere al professor Giuseppe Beretta, incaricato di compiere questa analisi, ci sembra assurdo che dopo tutto il tempo trascorso sulla vicenda dell'inquinamento da Pfas si parli ancora di uno studio di quanto è presente sotto lo stabilimento di Trissino e di realizzare un corretto modello geologico.
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Grazie all'impegno del Movimento 5 Stelle - scrivono in una nota congiunta i parlamentari e i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle del Veneto - e alla collaborazione con le associazioni del territorio i Pfas sono approdati in Europa. Nei giorni scorsi una delegazione di “Mamme No-Pfas†è stata ricevuta a Bruxelles: i cittadini sono stati ascoltati e la situazione dei territori inquinati dai Pfas è stata presa in carico dagli europarlamentari.
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Stipendio dimezzato per i 129 dipendenti dell'industria Miteni di Trissino. L'azienda chimica, nota anche per il caso Pfas, in seguito alla richiesta di concordato presentata il 16 maggio ha bloccato, dopo quella data, il pagamento di tutti i debiti compresi gli stipendi per i giorni a venire, come prevede la legge. Nei giorni scorsi il pagamento parziale delle paghe di maggio ha destato scalpore nello stabilimento. Da parte sindacale è stata inviata anche una lettera ai vertici aziendali.
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La contaminazione da Pfas continua ad allungare le sue propaggini sul Venero. La mattinata emblematica di ieri (21 maggio) è lì a dimostrare quanto questi composti chimici - creati per impermeabilizzare i tessuti e rendere le pentole antiaderenti - siano penetrati nel territorio e negli organismi. E quanto ancora sarà lunga la battaglia di cittadini delle tre province di Vicenza, Verona e Padova e delle istituzioni regionali.
Testo diffuso da Giampaolo Zanni, segretario generale della CGIL di Vicenza e provincia per conto di Cgil Cisl e Uil e Filctem, Femca e Uiltec: "Per Cgil Cisl Uil e Filctem, Femca Uiltec di Vicenza risulta inaccettabile la decisione, comunicata improvvisamente, della Miteni di Trissino, di richiedere al Tribunale di poter accedere ai benefici del Concordato in continuità addossando in modo assolutamente non condivisibile la responsabilità delle proprie difficoltà finanziarie alle giuste proteste delle organizzazioni sindacali e dei Comitati dei cittadini, che chiedono acqua pulita, la bonifica del sito e la dismissione delle produzioni pericolose per la salute e per l'ambiente.
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