I verbali degli interrogatori di Gianni Zonin davanti a Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi, i sostituti procuratori titolari dell'indagine sulla Banca Popolare di Vicenza e, sarebbe auspicabile, sulla Fondazione Roi sono stati pubblicati in tutto su VicenzaPiu.com o in parte su altri organi di stampa. Alcune parti riguardanti la Fondazione ci lasciano veramente sbalorditi. E' utile riprenderle in maniera fedele e commentarle brevemente ma con una certezza delle conclusioni che, per essere definitiva, richiederebbe che il Cda attuale facesse piena luce pubblica sul passato.
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Nell'interrogatorio del 22 marzo 2017 la Guardia di Finanza, davanti ai pm dell'indagine sul crac della ora fu Banca Popolare di Vicenza,Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi, alla presenza del Col. Vincenzo Sciaraffa, Comandante Provinciale, e del Ten. Col. Fabio Dametto, Comandante del Nucleo di P.T., Gianni Zonin, in qualità di ex presidente della BPVi, viene sentito anche "in merito agli acquisti di azioni BPVi da parte della Fondazione Roi". Sulla vicenda complessiva della Roi questo mezzo, anche col libro dossier "Roi. La Fondazione demolita", sta fornendo da tempo molti altri elementi che meriterebbero attenzione non solo mediatica.
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Finita la festa, non resta che portare a casa una proprietà , quella "nuda" del Torrione di Porta Castello, che non potrà essere usata, ma solo iscritta nel libro del patrimonio del Comune di Vicenza a riempire qualche casella vuota dopo le cessioni compiute e da compiere di veri e produttivi patrimoni. Sarà come nelle famiglie di un tempo che conservavano gelosamente un patrimonio, gioielli ecc., che non rendeva nulla, ma faceva fiera la famiglia stessa. A differenza,però, il Comune non potrà , come ha fatto per le Quote autostrade, disfarsene, per far cassa. Ben difficilmente il proprietario attuale sarò disponibile a ricomprarsi il bene.
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Pubblicato il 28 luglio 2017, integrato col testo mancante per un problema tecnico, di cui ci scusiamo, il 29 alle 12.08. Il direttore di VicenzaPiù, Giovanni Coviello, dopo tre richieste alla Fondazione Roi senza esito (anzi, peggio, senza risposta alcuna) prima al cda presieduto da Gianni Zonin, poi a quello con Ilvo Diamanti e Andrea Valmarana sulla tolda di comando, si è rivolto alla Regione Veneto a cui le Fondazioni “rispondono†sulla base del suo interesse diretto ad avere gli atti dell'ente voluto dal marchese Giuseppe Roi. Oltre che come giornalista, soprattutto come direttore denunciato, a spese della Fondazione, per almeno un milione di euro di danni dall’ex presidente per aver rivelato e denunciato gran parte dei fatt(acc)i che mano a mano ora diventano noti ai più.
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Pubblicato l'11 luglio alle 22.18, aggiornato il 12 alle 9.04, alle 12.19, alle 13.30 e alle 17.12 e oggi 19 luglio alle 15.10 con video completo della prima parte. A breve pubblicheremo la seconda parte ancor più significativa della situazione attuale in relazione a quella passata che non cede il passo...
Mentre ancora scriviamo delle brevi note, che arricchiremo da domani, mostriamo subito a chi fosse interessato al passato, presente e futuro della Fondazione Roi la prima parte della conferenza stampa odierna curata amichevolmente, dalla società che da sempre segue Roberto Zuccato presidente di Confindustria Vicenza, prima, e poi di Confindustria Veneto, e tenuta dal presidente Ilvo Diamanti.
Liliana Zaltron, uno dei pochissimi consiglieri comunali con Francesco Rucco di Idea Vicenza e ora anche Daniele Ferrarin del Movimento 5 Stelle Vicenza, di cui Zaltron è capogruppo, ad essersi occupata fin dall'inizio con costanza e caparbietà della "demolizione" sistematica della Fondazione Roi (cfr. "Roi. La Fondazione demolita") da quando nel 2009 a prenderne la guida, alla morte del marchese Giuseppe Roi, che l'aveva dotata di un patrimonio, tra beni mobili e immobili, di circa 100 milioni di euro da far "fruttare" per finanziare esclusivamente il museo civico comunale di palazzo Chiericati, è stato Gianni Zonin che, da presidente della Banca Popolare di Vicenza e per via statutaria, seguita quando faceva comodo, si è autonominato presidente.
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Il Corriere del Veneto, scrive PerVicenza nell'articolo che riportiamo, in un testo di Gian Maria Collicelli pone l'interrogativo sul futuro della Fondazione Roi. Il sottotitolo recita "Liquida la banca che ha nominato i consiglieri, resta da chiarire il ruolo della Fondazione. Statuto da riscrivere, tra dodici giorni il Cda". Due righe che rappresentano un quadro complesso che necessiterebbe, a nostro parere, di una riflessione profonda da parte di tutti i componenti il CdA attualmente in carica. Quando il Marchese Boso Roi ha redatto lo Statuto per la "sua" Fondazione, il rapporto con la Banca Popolare di Vicenza era di assoluta fiducia, ma questo era un sentimento che avevano tantissimi soci.
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