Fondazione Roi, comunicati consiliari fake, note consegnate a "qualche consigliere" del cda: ridiculèss o... sudditanza zoniniana della maggioranza variatiana?
Mercoledi 12 Luglio 2017 alle 15:49 | 0 commenti
Ieri i due quotidani cartacei locali annunciavano in perfetta sintonia e sincronia che il consiglio comunale di Vicenza avrebbe inviato un documento al Cda della Fondazione Roi, di cui abbiamo video relazionato, con i desiderata politici sul suo futuro. Nessun documento consiliare è mai pervenuto alla Roi, confermava il presidente Ilvo Diamanti, nè poteva arrivare visto che il Consiglio comunale mai si è riunito né tantomento espresso sul tema. E nessuna nota congiunta è ugualmente stata recapitata perchè mai è stata firmata dalla minoranza la proposta in giro nei corridoi della maggioranza, che evidentemente ha fatto abboccare i colleghi nel supportarla (l'abitudine alle veline a volte tradisce...) ma che mai ha vigilato in passato sullo tsunami in arrivo sulla Roi, così come è avvenuto per quello apocalittico sulla Banca Popolare di Vicenza.
Tra i gruppi dell'opposizione, tra l'altro, in primis il Movimento 5 Stelle di Liliana Zaltron e Idea Vicenza di Francesco Rucco stanno cercando da tempo, tra mille difficoltà frapposte dall'amministrazione a guida di Achille Variati, di svelare i "tramacci" della gestione a trazione Gianni Zonin del lascito morale e materiale del povero marchese Giuseppe Roi
Una buca si può prendere, una notizia inventata, o fake news come ora è di moda dire, non andrebbe data, ma se errare è umano perseverare è diabolico.
Perchè, sempre in perfetta sintonia e sincronia, i due quotidiani, invece di ammettere che il nostro mestiere è duro e difficile per cui si può sbagliare, si inventano che una nota di maggioranza con qualche "pentito" della minoranza sarebbe stata recapitata.
Diciamo "si inventano" perchè ci sarebbe da preoccuparsi se dovessimo credere a quanto letto e cioè che la nota non congiunta della maggioranza sarebbe stata consegnata a "qualche consigliere del Cda", e non al presidente e al vice presidente.
Se la nota e, soprattutto, la consegna fosse stata fatta nelle mani dei quattro consiglieri in quota Zonin (villa, Rossi di Schio, Alberti o mons. Gasparini) o, peggio all'ottimo, professionalmente, super consigliere e vice presidente Andrea Valmarana, ma già sindaco della Zonin spa e non solo, ci sarebbe da dubitare dell'incapacità della maggioranza, di consegnare la nota a chi di dovere, il presidente, o dell'amore ancora provato per il dott. Cavalier Gianni Zonin affidando a suoi uomini i desiderata dei variatiani...
Stimiamo i colleghi dei due quotidiani, ma, per il bene di quel che resta di Vicenza, preferiremmo che avessero ancora abboccato loro (semel in anno licet insanire) piuttosto che pensare a incapacità tecnica (ridiculèss) o a pervicace sudditanza verso i poteri (complicità ) della maggioranza... uscente.
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