Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo e dell'Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa (ACRI), è stato di fatto l'ideatore del meccanismo del Fondo Atlante, nato per salvare BPVi e Veneto Banca e... guadagnarci il 6% promesso avventatamenteb da Alessandro Penati ma poi grippatosi dopo la scoperta dei "prospetti falsi" presentati da Francesco Iorio, Cristiano Carrus & c. per la quotazione in borsa non riuscita, come l'inventore di Atlante stesso ha denunciato a maggio ma senza attenzione alcuna da parte di media e autorità varie. Oggi Guzzetti, per l'ennesima volta, ha ribadito che di trippa per i gatti vicentini e per gli eventuali animali amici dei montebellunesi non ce n'è più: "Abbiamo messo 538 milioni, altro che una mano, ne abbiamo date due".
Una soluzione, concreta, per salvare Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca è stata proprosta dall'associazione Noi che credevamo nella BPVI & in Veneto Banca. Si tratta di una holding, con la èartecipazione anche dei vecchi soci, come hanno spiegato Luigi Ugone, Don Enrico Torta, Elena Bertorelli di Casa del Consumatore, l'avvocato Andrea Arman e l'economista Fabio Lugano.
Pubblicato alle 17.33, aggiornato alle 23.17.Noi che credevano nella BPVI & in Veneto Banca in merito al gravissimo scontro istituzionale in atto sulla questione Procure, il 31 maggio ha inviato una lettera (qui l'originale) che pubblichiamo integralmente ed inviata al Sindaco di Vicenza, dr. Achille Variati, dopo le affermazioni che lo stesso ha fatto su tutti i mass media riguardo al trasferimento di un filone di indagini dalla Procura di Vicenza a quella di Milano e sulle quali il presidente dell'asociazione, Luigi Ugone, avanza profone perplessità .
Spett. Sig. Sindaco di Vicenza dr. Achille Variati e p.c. procura di Milano e Procura di Vicenza
Pregiatissimo Sig. Sindaco, apprendiamo dai giornali la Sua preoccupazione per la separazione dell'indagine penale nei confronti degli amministratori della Banca Popolare di Vicenza assegnati, in parte, alla Procura di Milano.
All'incontro a Roma del 21 febbraio scorso tra la delegazione di "Noi che credevamo nella BPVi" capeggiata da Luigi Ugone e il sottosegretario all'Economia e Finanze Pier Paolo Baretta, incontro a cui eravamo presenti (in esclusiva da... "infiltrati" sia pur noti e accettati), l'esponente del governo aveva anticipato con chiarezza il suo giudizio sul "mancato impegno dell'imprenditoria locale che pure è stata compartecipe dei motivi della crisi della ex Popolare" che ora ripete e precisa quando dice che "lo Stato è pronto a fare la sua parte, ma non basta" come si legge in questi gorni sulla stampa nazionale e, a seguire, su quella locale, che urla, insieme ai politici "insegui consensi" ex post, al "complotto" anti Veneto e contro le due ex Popolari venete.
Continua a leggere
Pubblicato il 28 marzo 2017, aggiornato oggi 5 aprile alle 13.53. È ormai nota l'improvvisa afonia di Jacopo Bulgarini d'Elci sul sistema di potere vicentino e ha fatto "rumore" il mutismo di Antonio Bortoli, il direttore generale che, nonostante il suo ruolo pubblico, non parla con i pm per l'inchiesta sull'ecomostro di Borgo Berga, in cui risulta indagato ma che, ora, si è... ammalato e sta a casa pagato e libero di uscire, perchè il suo "male" è lo stress, mentre un comunue dipendente riceverebbe una visita fiscale anche per un solo giorno di assenza rischiando chissà quali provvedimenti disciplinari ed economici (a proposito dove siete solerti sindacati difensori dei deboli?!). Se biblico è, poi, il silenzio atavico (da non vedo, non sento, non parlo) di Achille Variati sulle questioni che non gradisce, ora anche il segretario generale del Comune di Vicenza, Antonio Caporrino, che pure aveva dato segni di vita e di ripresa immediatamente dopo la pubblicazione della prima versione di questo articolo, è tornato muto (nella foto da sx Bulgarini, Bortoli, Variati e Caporrino).
Martedì sarà l'ultimo giorno per aderire all'offerta pubblica di transazione della Banca Popolare di Vicenza. Ieri le sottoscrizioni hanno raggiunto quota 66%. Intanto, l'agenzia canadese di rating Dbrs ha confermato la valutazione (B sul lungo termine, R4 sul breve) con la notazione «sotto osservazione con implicazioni negative» e ha declassato Veneto Banca portando il rating allo stesso livello di BPVi. La notizia è arrivata il giorno dopo che le dichiarazioni della presidente della vigilanza bancaria della Banca Centrale EuropeaDaniele Nouy avevano messo in allarme il Veneto. «In casi particolari il consolidamento può anche prendere la forma dello scioglimento delle banche se diventano non sostenibili», aveva detto giovedì.
Continua a leggere
Ci sarà un interrogatorio bis per Gianni Zonin, l'ex presidente di Banca Popolare di Vicenza che martedì, dopo un paio di rinvii, ha incontrato per la prima volta gli inquirenti che gli contestano i reati di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza. Un secondo appuntamento nella caserma della Finanza di Vicenza, proprio a due passi da casa sua, dopo le quasi 5 ore di interrogatorio dell'altro giorno. Già oggi l'imprenditore 79enne potrebbe ripresentarsi ai sostituti procuratori Gianni Pipeschi e Luigi Salvadori, al colonnello Crescenzo Sciaraffa e al tenente colonnello Fabio Dametto, per rispondere alle domande sulle presunte irregolarità di gestione che hanno trascinato l'istituto (e migliaia di azionisti) sull'orlo del baratro.
Continua a leggere
Se la bugia berica impera, i silenzi di Achille Variati, sempre muto come un pesce, su fatti scomodi sono da Guinness dei primati e peggiori delle bugie, con le quali ci si deve confrontare prima o poi, mentre i silenzi sono sempre interpretabili. Il 4 febbraio, quando le sue bugie furono esposte da Luigi Ugone al pubblico ludibrio dei vicentini che affollavano le tribune del palasport di Via dei Cavalieri di Vittorio Veneto in occasione dell'assemblea di Noi che credevamo nella BPVi, Variati, a labbra strette dalla rabbia di fronte all'evidenze delle accuse nei suoi confronti che gli ricordavo scritte in "Vicenza. La città sbancata", ci ribadì che lui a fatica in passato ci rispondeva e che ora tornava all'amore assoluto per la bocca... cucita. Ma non rispondere non elimina le domande anzi alimenta i dubbi più cupi sulle risposte, che, se non date, non possono che essere negative per il muto di turno.
Continua a leggere
«Le adesioni dei soci BpVi vicine al 60%»: ecco l'ennesima bugia del quotidiano confindustriale locale sul tradizionale "sponsor" della Banca Popolare di Vicenza in ciò aiutato dalle dichiarazioni chiaramente equivoche del vice direttore generale vicario Gabriele Piccini, anche se poi rettificate dalla stessa BPVi in una nota dell'Ansa non certo recepita dal titolo e da gran parte del testo del GdV, con non poche responsabilità , della stampa e dell'Istituto, che invitiamo ad accertare da parte delle autorità competenti, già da noi sollecitate ieri ad intervenire sull'assedio alla libertà di scelta dei 94.000 azionisti spinti con ogni mezzo ad accettare di accontentarsi del 15% di quanto perso e regalato ai gestori e agli amici dei gestori dell'Istituto di via Btg. Framarin.
Continua a leggere
A Vicenza le bugie o le false verità storicamente abbondano. L'ultima è la "(sovra)stima" del 60% fatta dal vice dg vicario Gabriele Piccini delle adesioni alla transazione proposta dalla BPVi, che, manifestazioni di interesse escluse, si attesterebbero al 40%, la metà dell'obiettivo di Fabrizio Viola e Gianni Mion. che, tramite un'Ansa si sono affrettati a mettere una toppa all'ennesimo tentativo di "forzare" la volontà dei soci truffati, a cui Gianni Zonin faceva sottoporre Mifid generosi, per le avide voglie di denaro della Banca Popolare di Vicenza, e i nuovi gestori ne seguono la strada provando a beffare per la seconda volta i soci proponendo un indennizzo iniquo con la scusa, autoassolutoria, del "meno peggio" a cui ha abboccato o ha dovuto abboccare ancheIlvo Diamantiper giunta per soldi non suoi, ma della Fondazione Roi.Continua a leggere