La caccia e la pesca sono sinonimi
Venerdi 28 Maggio 2010 alle 19:53di Lucio Panozzo
Innanzitutto va detto che caccia e pesca sono sinonimi. E' vero che per caccia s'intende quella terrestre e per pesca quella acquatica, ma è una distinzione che abbiamo dato noi umani, perché sempre caccia è. Credo che la mancata unificazione dei termini abbia prodotto il peggior malinteso del secolo. Infatti gli anticaccia si stracciano le vesti davanti ad una doppietta che fa strage di allodole, ma di fronte alla canna con un amo attaccato non fanno una grinza. E dire che probabilmente la pesca all'amo è più crudele della caccia con la doppietta, perché quest'ultima è più risolutiva, come dire un colpo e via, a parte i ferimenti, ma la pesca è una tortura raffinata. Prima ti infilzo con l'amo e ti squarcio il palato, poi ti faccio morire lentamente privandoti dell'acqua che per il pesce è come per noi l'aria.
Continua a leggereFurti di Stato,furti di Chiesa e i piccoli furti
Lunedi 17 Maggio 2010 alle 09:00di Luca Panozzo (disegno accanto)
Nella mia visione anarchica della vita e della società , mi sono abbastanza chiare le motivazioni per cui lungo le varie ere si sia perseguito il sistema sociale del quale viviamo la fase perfezionatissima di sfruttamento morale, fisico, economico, culturale, ecc. ecc. ecc. Male farebbe chi pensasse che lungo tutti questi millenni il sistema si sia affinato in senso positivo per noi (come predicano i nostri conducator), perché in realtà il sistema si è affinato sì in senso positivo, ma a favore di lorsignori e non per noi. Ora, se al bar ci mettiamo a parlare di cattiva amministrazione e furti di stato e di uomini dello stato, tra un bicchiere e l'altro ci troviamo tutti d'accordo. Ma non siamo tutti d'accordo sui furti di chiesa, perché tra noi ci sono i credenti, e tra i credenti allignano i fondamentalisti.
Continua a leggereFurti di Stato, furti di Chiesa e i piccoli furti
Lunedi 17 Maggio 2010 alle 00:31di Luca Panozzo (disegno accanto)
Nella mia visione anarchica della vita e della società , mi sono abbastanza chiare le motivazioni per cui lungo le varie ere si sia perseguito il sistema sociale del quale viviamo la fase perfezionatissima di sfruttamento morale, fisico, economico, culturale, ecc. ecc. ecc. Male farebbe chi pensasse che lungo tutti questi millenni il sistema si sia affinato in senso positivo per noi (come predicano i nostri conducator), perché in realtà il sistema si è affinato sì in senso positivo, ma a favore di lorsignori e non per noi. Ora, se al bar ci mettiamo a parlare di cattiva amministrazione e furti di stato e di uomini dello stato, tra un bicchiere e l'altro ci troviamo tutti d'accordo. Ma non siamo tutti d'accordo sui furti di chiesa, perché tra noi ci sono i credenti, e tra i credenti allignano i fondamentalisti.
Continua a leggerePiccola vergogna nazionale, a Bocchetta Campiglia
Lunedi 26 Aprile 2010 alle 21:35Credo che non siano necessarie spiegazioni per gli alpinisti vicentini, ma se per qualcuno le mie parole fossero oscure, lo consiglio di munirsi di una semplice carta stradale che comprenda la zona tra Schio e Rovereto. Continua a leggere
Barbarossa o Ezzelino I, il 1° vero Lighista?
Martedi 13 Aprile 2010 alle 08:40Riceviamo da Lucio Panozzo e pubblichiamo      Â
di Lucio PanozzoÂ
A seguito del film "Barbarossa" sono state vinte le elezioni regionali in Veneto e Piemonte?
Gli incredibili proclami dei nuovi "governatori" Cota e Zaia mi hanno lasciato stupito, ma non sorpreso. L'involuzione clericale della Lega era un nervo scoperto già da tempo, quindi le vergini violate che urlavano "alla pillola alla pillola" non hanno sorpreso nessuno. Dittatorelli! Deja vu. Salvo poi il giorno dopo rimangiarsi e rimasticarsi a suon di Costituzione la freccia dal sen fuggita e deglutire bocconi amari e duri.
Ma tutto questo lasciamolo ai politologi, quello che mi interessa in questo momento sono i Lighisti Veneti e la figura che hanno fatto nell'accettare l'uscita del film in oggetto; ne parlo anche se è già passato un po' di tempo. Il film è stato fortemente voluto da Umberto (talmente voluto da parteciparvi come comparsa) per rinserrare le fila degli Eridano-Celti attorno alla sua persona e a quella del suo figliolo-delfino-trota (ora discretamente votato in quel di Brescia, quindi mezzo trota e mezzo delfino). C'è anche un altro paio di motivi, a nostro parere, che hanno trasformato in cineasta il Boss Il primo è che riceve sempre più critiche dai suoi perché non riesce a far decollare il federalismo fiscale, se mai l'ha voluto. Secondo, il totale asservimento a S. S. (l'acronimo sta per Sua Santità ) che ha fatto vincere le elezioni, altro che Barbarossa, reso palese dai due neogovernatori come detto più su, una trota, vera questa, rimasta di traverso a parecchi leghisti e lighisti della prima ora, al tempo in cui sembrava e tutto faceva credere che finalmente l'Italia potesse contare su di un partito autenticamente anticlericale. Ma tutto ha una data di scadenza in politica, bastava leggere l'etichetta del prodotto.
Sono andato a vedere la proiezione, e i 7 (sette) euro faticosamente prima sudati e poi scuciti dalla pensione non sono stati del tutto ripagati. In primis perché non sono riuscito a vedere il senatur in corazza e giaco di maglia ferrea, che li valeva tutti, et in secundis perché dal punto di vista storico il polpettone medievale è per buona parte una frana. Come si sa, nessuno ha mai provato l'esistenza di Alberto da Giussano, quindi presentarlo al popolo delle camicie verdi in modo così ufficiale diventa un atto di fede imposto. Torniamo indietro nel tempo, quando la Liga Veneta confluì nella Lega Lombarda. I Veneti dovettero accettare il vangelo leghista e rendere omaggio ad Alberto da Giussano, quando sarebbe bastato molto poco per disseppellire la figura centrale della battaglia di Legnano, colui che fu il vero artefice della vittoria sul Barbarossa. Abbassarono la testa per il bene comune della nuova Lega, oppure fu colpevole ignoranza?
Nessuno potrà mai rispondere al quesito, ma quel che è certo è che sicuramente i monumenti ad Alberto da Giussano si moltiplicheranno, e il vero eroe, veneto anche se di lontana origine franco-bavarese, sarà dimenticato, nonostante si possa inserire a pieno titolo nello sparuto gruppo storico dei grandi che vollero e ottennero l'istituzione dei comuni, lavorandoci con coraggio e pazienza nei decenni precedenti la battaglia di Legnano.
Ezzelino I detto il Balbo fu uno dei principali artefici della Lega prima veronese e poi lombarda. E tanto fu il rispetto e la fiducia che gli altri partecipanti alla Lega ebbero nei suoi confronti, che nel 1175 lo elessero prefetto e comandante militare, cariche che ricoprì con onore, coadiuvato da Anselmo da Dovara. Fu suo il tentativo di pace del 1175 a eserciti già schierati alle porte di Pavia, che ci viene riferito in lingua latina dal Verci ("Storia degli Ecelini"):
"Et comes Savoie et ceteri principes imperatoris concorde fuerunt cum domino Ecelino et cum consulibus civitatum et aliis sapientibus civitatum... dominus imperator fecit pacem osculo interveniente domino Ecilino et Anselmo de Dovaria vice et nomine omnium civitatum".
Pace dunque suggellata dal bacio (osculum), nonostante il quale l'anno dopo la parola passò ugualmente alle armi, e il 29 maggio del 1176 le truppe scelte, ricche e bene armate dell'imperatore Federico I von Hohenstaufen del Sacro Romano Impero della Nazione Germanica furono poste in rotta da quelle della Lega veronese-lombarda al comando di Ezzelino I detto il Balbo, stratega di vaglia ed eroe della II crociata, combattuta al fianco di Corrado III e Luigi VII.
Il riconoscimento alla grandezza di Ezzelino I il Balbo è doveroso, e dovrebbero tenerne conto specialmente i Veneti della Lega. Anche i comuni veneti hanno la loro parte di colpa, perché non esiste una via che sia una dedicata al Grande, in Veneto, dove trovò spazio la più parte dei suoi feudi e possedimenti, e dove ebbe cariche pubbliche nelle varie città . E dovrebbe pensarci anche il Trentino, perché il vescovo di Frisinga concesse anche lì parecchi feudi alla famiglia che fu nominata da Onara prima e da Romano poi.
Ci pensino le varie commissioni toponomastiche, non è tardi per dedicare una manciata di vie cittadine a Ezzelino I detto il Balbo. E i vecchi Lighisti se ne facciano promotori.
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I crocifissi nei seggi
Venerdi 2 Aprile 2010 alle 07:59Riceviamo da Lucio Panozzo (Uaar Vicenza) e pubblichiamo
di Lucio Panozzo
Ora che le operazioni di voto si sono concluse, posso affrontare con più serenità l'oramai antico problema della presenza di simboli cristiani nei seggi.
La consuetudine, non da tutti condivisa, trae le sue origini da un fatto singolare, e cioè l'uso delle aule scolastiche per l'occasione svuotate dai legittimi utilizzatori e consegnate per tre giorni ai funzionari di seggio e ai cittadini votanti. Si sa che nelle aule scolastiche è prevista la presenza dei crocifissi. Ma quanto è legale, o meglio giusto, che un simbolo religioso incomba sulle giovani menti? Da quali disposizioni legislative discende questa imposizione? E infine, se simbolo dev'essere, perché sempre uno e solo "quello"?
Darwin day: Prof. Pilastro il 27 a S. Corona
Giovedi 25 Febbraio 2010 alle 05:48Uaar  Â
UAAR circolo di Vicenza rende noto che alle ore 16,30 del giorno 27 febbraio, presso i Chiostri di Santa Corona, il prof. Andrea Pilastro dell'Università di Padova parlerà sul tema dell'evoluzione in occasione del Darwin day annuale.
Circolo UAAR, Lucio Panozzo - Vicenza
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