Archivio per tag: Lettera43

Categorie: Fatti, Economia&Aziende

Il Ponte crolla e Consob è un fulmine a tutela dei soci Benetton & c. Se uguale velocità sarebbe piaciuta ai soci BPVi, Veneto Banca &c. vediamo i suoi compiti di comunicazione

Domenica 19 Agosto 2018 alle 18:22
ArticleImage Il Ponte Morandi a Genova non fa quasi in tempo a crollare e le lacrime per i dispersi ancora non sgorgano sperando che si ritrovino vivi, eppure la Consob, nota per la solerzia con cui (pre)avvisò dei rischi a cui andavano incontro i soci e gli obbligazionisti della Banca Popolare di Vicenza, di Veneto Banca e delle quattro banche risolte, tra cui la quotata Banca Etruria, è un fulmine (incisivo molto più di quello che si vorrebbe addurre a motivazione tragicomica del crollo) nel mettere in guardia il governo.

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Categorie: Politica, Economia&Aziende

Cassa depositi e prestiti, la guerra dei poveri a cavallo delle elezioni: ma Achille Variati sulla poltrona già c'è... per ora

Mercoledi 28 Febbraio 2018 alle 12:59
ArticleImage Gallia in uscita, Costamagna vuole restare. In tanti bramano quelle poltrone: Arcuri di Invitalia, Miccichè, Scannapieco (Bei) e lo scalpitante Palenzona. Ma molto dipende da chi ci sarà a Palazzo Chigi.

Sarà che il drammaturgo Anthony McCarten ne ha scritto una memorabile storia e che il regista Joe Wright, dirigendo un formidabile Gary Oldman, l'ha trasformata in un film da Oscar ("L'ora più buia"), ma mai come di questi tempi è stata evocata la figura di Winston Leonard Spencer Churchill. Forse è per questo, o forse è per la Brexit, o forse perché di statisti come lui non ce ne sono più da troppo tempo e se ne sente maledettamente la mancanza, sta di fatto che il grande politico inglese si è risvegliato dal lungo sonno della storia.

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Lettera43: le giacche da montagna possono favorire i tumori secondo Greenpeace, anche a Vicenza

Martedi 15 Novembre 2016 alle 10:33
ArticleImage (qui la rettifica di Greenpeace)

Le giacche da montagna fanno male alla salute: sono prodotte con sostanze impermeabilizzanti, i Pfc (composti poli- e per-fluorati), che possono favorire i tumori al rene e ai testicoli. In Italia è a rischio un'area di circa 150 chilometri quadrati fra le province di Vicenza, Padova e Verona, dove viene prodotto abbigliamento da montagna: le persone potenzialmente esposte alla contaminazione sono 350-400 mila. QUATTRO AREE A RISCHIO. A sostenerlo l'Ong ambientalista Greenpeace Italia, che ha pubblicato un rapporto che identifica quattro aree del mondo nelle quali, scrive, «la produzione di composti chimici pericolosi come i Pfc ha generato un inquinamento diffuso nell'ambiente, inclusa la contaminazione delle falde di acqua potabile: Veneto, Ohio-West Virginia (Usa), Olanda, Cina».

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Burkini, un caso tra libertà di scelta e pragmatismo: l'analisi di Lia Celi su Lettera43

Venerdi 19 Agosto 2016 alle 09:43
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«Uff, ancora 'corpo delle donne'!», ha brontolato mia figlia, 18 anni e femminista, davanti all'ennesimo servizio del telegiornale sul burkini. Ormai l'espressione inflazionata le procura allergia: «Come se il problema fosse il nostro corpo, e non la cultura e la società che da millenni ci dicono come, quanto e perché dobbiamo o possiamo esporlo». Accidenti, la ragazza ha ragione: si parla di «corpo delle donne» quando si dovrebbe discutere piuttosto della testa degli uomini, sia che si tratti di soubrette scosciate in tivù sia di turiste che vanno in spiaggia troppo coperte.

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Categorie: Economia&Aziende

Veneto Banca e Vincenzo Consoli: Lettera43 tra gli affari, il rapporto col potere e i prestiti facili a Galan, Samorì e Verdini (pagati dal Cav)

Mercoledi 3 Agosto 2016 alle 15:43
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Era l'aprile del 2014. Veneto Banca viveva uno dei suoi momenti più difficili, costretta a rinnovare una dirigenza che la Banca d'Italia aveva accusato di opacità nella gestione dell'istituto di credito. E all'assemblea dei soci il governatore Luca Zaia si spese in loro difesa: «È stato portato un attacco senza precedenti alla nostra autonomia, un preciso disegno contro il sistema delle popolari e le Banche del credito cooperativo, proprio perché a fianco del territorio». LA FAVOLA DI VENETO BANCA. Allora l'istituto di Montebelluna era stato solo multato e ispezionato. Ma il sistema veneto aveva fatto muro.

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Banca Popolare di Vicenza, Lettera43: a disoccupata con figlia un mutuo per comprare le azioni

Sabato 18 Giugno 2016 alle 13:04
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Non vengono in piazza, non vogliono mostrare i volti, far trapelare i nomi. Si vergognano di aver perso i risparmi faticosamente accumulati, hanno paura di vedersi chiedere dalla banca nuove garanzie, liquidità che non hanno perché volatilizzate con l'azzeramento del valore delle azioni o, peggio, immobili che ora le banche possono sequestrare e vendere. Patrizio Miatello, rappresentante del coordinamento di 12 associazioni dei piccoli azionisti della Banca popolare di Vicenza e di Veneto Banca, a cui aderiscono circa 10 mila soci, sgrana un rosario di storie disperate che solo oggi stanno venendo alla luce.

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Dopo Lettera 43 Giulio Cainarca di Radio Padania intervista il direttore di VicenzaPiù sul milione chiesto per la Roi da Gianni Zonin

Venerdi 6 Maggio 2016 alle 17:44

Dopo la richiesta di danni in sede civile per 1.000.000 di euro (il numero degli zeri non è sbagliato) da parte dell'ex "boss" Gianni Zonin, in qualità di presidente tuttora della Fondazione Roi, a Giovanni Coviello, direttore responsabile di VicenzaPiù, per concorso in diffamazione, e, nonostante il comunicato ufficiale del giorno stesso della notifica (28 aprile), nel persistente silenzio della stampa locale e delle "autorità" territoriali, fattesi vive oggi con l'odierna dichiarazione di solidarietà del vicesindaco di Vicenza, Jacopo Bulgarini d'Elci, dopo che Lettera43, prestigioso quotidiano nazionale online diretto da Paolo Madron, il 3 maggio ha portato alla luce la vicenda, Giulio Cainarca, caporedattore di Radio Padania, ha intervistato a lungo in diretta mercoledì 4 maggio il direttore di VicenzaPiù per fare il punto sulla situazione (quì il documento audio video integrale).

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Categorie: Banche

Dopo la Roi anche Fondazione Mioni più povera grazie a titoli e "uomini" BPVI: col... Breganze bevuti 1.449.375 €. Da oggi l'elenco dei 999 soci top, a partire dagli ultimi 99

Domenica 20 Marzo 2016 alle 23:27
ArticleImage «Marino Breganze presidente Fondazione Maria Teresa Mioni in quota BPVi, Liliana Zaltron e M5S: comprò azioni della Popolare di Vicenza?»: così titolavamo ieri i dubbi e la richiesta di informazioni alla Fondazione stessa, dedita per statuto a finanziare attività e strutture per Anziani, e al "poteri" vicentini di Liliana Zaltron, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Comune di Vicenza oltre che funzionaria di una BCC locale. I dubbi nascono forse, dal normale buon senso dell'esponente pentastellata messa sul chi vive dal caso delle decine di milioni "fatti investire" e perdere alla ben più grande Fondazione Roi da Gianni Zonin e dal suo storico braccio (mal)destro locale, Marino Breganze, il primo e il secondo all'epoca degli acquisti di "azioni di fatto proprie" presidente e vice della Popolare vicentina e con lo stesso ruolo anche nella Fondazione voluta dal marchese Giuseppe Roi per promuovere la cultura vicentina (nella foto da sx Elena Donazzan, Marino Breganze e Remo Sernagiotto il 14 febbario 2001 presso la Fondazione Mioni, ndr).

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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