Lettera43: le giacche da montagna possono favorire i tumori secondo Greenpeace, anche a Vicenza
Martedi 15 Novembre 2016 alle 10:33 | 1 commenti
(qui la rettifica di Greenpeace)
Le giacche da montagna fanno male alla salute: sono prodotte con sostanze impermeabilizzanti, i Pfc (composti poli- e per-fluorati), che possono favorire i tumori al rene e ai testicoli. In Italia è a rischio un'area di circa 150 chilometri quadrati fra le province di Vicenza, Padova e Verona, dove viene prodotto abbigliamento da montagna: le persone potenzialmente esposte alla contaminazione sono 350-400 mila. QUATTRO AREE A RISCHIO. A sostenerlo l'Ong ambientalista Greenpeace Italia, che ha pubblicato un rapporto che identifica quattro aree del mondo nelle quali, scrive, «la produzione di composti chimici pericolosi come i Pfc ha generato un inquinamento diffuso nell'ambiente, inclusa la contaminazione delle falde di acqua potabile: Veneto, Ohio-West Virginia (Usa), Olanda, Cina».
«Nel maggio 2015 la Regione Veneto, insieme all'Istituto Superiore di Sanità , ha lanciato un programma di monitoraggio biologico su oltre 600 persone residenti in 14 Comuni al fine di valutarne il grado di esposizione a Pfc tramite l'analisi di campioni di sangue», scrive Greenpeace. «I risultati preliminari hanno mostrato concentrazioni fino a venti volte più alte, rispetto alle popolazioni italiane non esposte alla contaminazione da Pfc». «Stiamo chiedendo alle aziende dell'abbigliamento outdoor di eliminarle dalla produzione entro il 2020», spiega Giuseppe Ungherese della ong.. Alcuni marchi lo stanno già facendo, perché le alternative sono già disponibili sul mercato. In Italia, l'impegno del consorzio italiano Detox, nato a Prato, mostra che è possibile intraprendere fin da subito un percorso trasparente e credibile per l'eliminazione dei Pfcnei nostri vestiti».
da Lettera43.it
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.
Tuttavia, la stampa e gli altri media, non hanno dato in genere il giusto rilievo all'aumentata indìcidenza di malattie PFAS associate non tumorali (diabete, infarto del miocardio, ictus cerebrale, ipertensione arteriosa, aumento del colesterolo, ipotiroidismo) nelle aree contmaiante da PFAS. é questa la notizia vera da dare, non quella del mancato aumento dei tumori. E i sindaci dovrebbero provvedere immediatamente a sospendere l'erogazione dell'acqua potabile e proibire la commercializzazione di laimenti contaminati che, assieme lala polvere di casa, rappresentano le principali fonti di contaminazione della popolazione. Ma i sindaci e le autorità sanitarie si fanno scudo dei limiti di performance scambiandoli per limti protettivi per la salute umana (e non lo sono) per evitare di prendere provvedimenti dolorosi e impopolari che non portano voti, i soli atti a tutelare la salute umana
Vincenzo Cordiano
presidente della sezione di Vicenza e referente per la regione Veneto dell'associazione Medici per l'Ambiente-ISDe Italia onlus