Dati Istat reddito famiglie
Domenica 10 Ottobre 2010 alle 22:03Boom lavoro a chiamata: record nel Veneto
Domenica 29 Agosto 2010 alle 21:49Pil, nel secondo trimestre +1,1% annuo
Venerdi 6 Agosto 2010 alle 22:37Rassegna.it - È il dato più alto dal 2007, quando si registrò un incremento dell'1,5%. La crescita acquisita per l'anno in corso, ovvero quella che si avrebbe se nei prossimi trimestri non ci fosse alcuna variazione del Pil, è pari allo 0,8%.
Nel secondo trimestre del 2010 il Pil è aumentato dello 0,4 per cento rispetto al trimestre precedente. La crescita è invece dell'1,1 rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso.
Continua a leggereSelezione rilevatori censimento agricoltura
Venerdi 6 Agosto 2010 alle 15:23Rapporto Cnel: crisi pagata dai giovani
Martedi 20 Luglio 2010 alle 21:59Rassegna.it - Sono proprio i giovani le vittime sacrificali della recessione.
Lo rivela il Rapporto Cnel.
Le perdite occupazionali sono concentrate tra gli under 34: 485 mila posti in fumo nel 2008-2009.
E in prospettiva il rischio di essere disoccupati è triplo.
(foto repubblica.it)
Continua a leggereNon superano 500 euro mese il 45,9% delle pensioni
Domenica 13 Giugno 2010 alle 00:10Adico - Pensare di allungare l'età pensionabile è una vergogna - dichiara il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini - quando nel 2008 il 74,9% delle pensioni italiane non superava i mille euro al mese, il 45,9% non supera neanche i 500 euro. Dati diffusi dall'Istat in collaborazione con Inps, da cui emerge che la spesa per le pensioni nel 2008 è stata pari a 24,1 miliardi di euro, in crescita del 3,5% rispetto al 2007 e pari al 15,38% del Prodotto interno italiano.
Continua a leggereDati ISTAT sull'occupazione: è emergenza!
Martedi 1 Giugno 2010 alle 20:29Giorgio Langella, Federazione della sinistra, Prc, PdCI - I dati dell'ISTAT sulla disoccupazione ad aprile sono drammatici. Ad aprile 2010 ci sono, nel nostro paese, 307.000 occupati in meno rispetto allo stesso mese del 2009. La disoccupazione giovanile (da 15 a 24 anni) tocca il 29,5% con un aumento di 4,5 punti rispetto all'aprile 2009 e di 1,4 punti rispetto a marzo 2010. Questi sono dati che evidenziano un tragico declino, una preoccupante mancanza di futuro e il totale fallimento delle politiche economiche del governo.
Continua a leggereNel 2009 i disoccupati a quota 2 milioni
Giovedi 27 Maggio 2010 alle 19:29Adico - Nel 2009 in Italia si sono registrati 2 milioni di disoccupati - si legge nella nota diffusa dall' Adico. A rendere note le cifre è l' Istat attraverso il suo Rapporto 2009, che sottolinea in particolare una decisa flessione degli occupati nella fascia tra i 18 e i 29 anni (-311 mila, -8,2%). Un' inversione di rotta iniziata già nel 2008 nel Meridione per poi estendersi - con la recessione - a tutto il resto d'Italia, colpendo con forza il Nord.
Continua a leggereAumento Tia, rapina legale
Mercoledi 7 Aprile 2010 alle 20:32Il centrodestra vicentino, per bocca del consigliere comunale Marco Zocca, attacca: l'amministrazione Variati ha ingannato i cittadini facendo loro credere che l'aumento della tassa sui rifiuti (Tia, Tariffa sull'Igiene Ambientale) di quest'anno sarebbe rimasto entro il 4,5% e invece, per effetto del nuovo regolamento su questo tipo di gabella che la indicizza secondo i parametri Istat sul costo della vita, sarà di un 7,6% effettivo. Non solo, ma l'assicurazione di coprire le spese di gestione del settore, rilancia l'opposizione, si rivela una sóla, dal momento che il maggior gettito arriverà a sostenerne fino al 97%, con un disavanzo programmato di 487 mila euro.
La giunta di centrosinistra si difende affermando - sono parole dell'assessore all'ambiente Antonio Dalla Pozza - che la responsabilità va addossata ai predecessori di centrodestra, che non hanno voluto «adeguare la tariffa all'indice Istat per anni. Noi lo abbiamo fatto recuperando l'inflazione tra il 2004 e il 2009 e rendendo automatico l'adeguamento annuale, come accade per tutti i servizi. Quindi l'anno prossimo ci sarà un nuovo ritocco. Zocca conduce la solita operazione demagogica» (Giornale di Vicenza, 7 aprile 2010).
Continua a leggereDisoccupazione in Veneto (e in Italia)
Lunedi 5 Aprile 2010 alle 21:14Giorgio Langella   Â
Il 2009 in Veneto, così come nel resto d'Italia, è stato un anno orribile soprattutto per chi vive del proprio lavoro.
Secondo i dati che vengono pubblicati dall'ISTAT, in Italia c'è un incremento della disoccupazione (specialmente di quella giovanile che si attesta al 28,2% più alta del 7,6% rispetto alla media europea) e un calo degli occupati.
La disoccupazione totale in Italia sale a 8,5%. A quanto ci dicono è inferiore a quella europea.
In Veneto, nel quarto trimestre del 2009, il tasso di disoccupazione è del 4,8% (1,2% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente). In Veneto, quindi "stiamo meglio" rispetto al resto d'Italia. Tutto bene? Stiamo reggendo alla crisi? A prescindere del dramma di ogni lavoratore quando perde il lavoro, questo è quanto ci dicono. Quanto ci vogliono far credere. Bisogna essere ottimisti, il governo nazionale, quello regionale, quelli locali si "muovono bene".
Tentiamo di analizzare i dati allora. La fonte è ufficiale, "Veneto Lavoro" che recentemente ha pubblicato il documento sulle "Tendenze del mercato del lavoro veneto" con tanto di tabelle e dati su quanto è successo nel 2009.
Intanto, a quanto si legge, la produzione dell'industria manifatturiera "continua a mettere in evidenza la dinamica tendenziale negativa".
Nel quarto trimestre del 2009 c'è stato un calo del 7,5% per le imprese con 10 o più addetti e un "crollo" del 13,5% per le imprese più piccole. Un disastro, specialmente se si considera che i dati del terzo trimestre erano già estremamente negativi.
Ma torniamo ai dati relativi a occupazione e disoccupazione.
Veneto Lavoro ci informa che la variazione tendenziale degli occupati (4° trimestre 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008) è negativa. I dipendenti sono 55.000 in meno e anche gli "indipendenti" sono 9.000 in meno. La flessione occupazionale è pari a 64.000 unità (circa il 3% in meno). Le tabelle riassuntive finali evidenziano come il rapporto tra occupati e disoccupati è ben peggiore del tasso di disoccupazione ufficiale (sia in Italia che in Veneto).
Infatti se gli occupati in Veneto sono 2.113.000 (in Italia 22.922.000) e i disoccupati sono 107.000 (in Italia 2.145.000), esiste anche un numero molto alto di persone che, pur non lavorando, cercano lavoro o sono disponibili a lavorare (senza rientrare tra i disoccupati ufficiali). Queste persone sono, in Veneto, 105.000 e in Italia 2.907.000.
Il rapporto tra disoccupati e "non lavoratori" (ma che cercano lavoro o che vorrebbero lavorare) e occupati è, quindi in Veneto, di circa 1 a 10 (il 10%).
Sono numeri che andrebbero analizzati e resi pubblici con la dovuta attenzione.
Tutti i cittadini dovrebbero essere messi in grado di conoscere la realtà , senza i falsi ottimismi di regime. La situazione del lavoro è molto più drammatica di quella che ci vogliono far credere.
Le soluzioni vanno cercate e trovate cambiando radicalmente anche la maniera di affrontare i problemi e indicando le vere priorità . Non si può affrontare questa crisi con l'assistenza, gli ammortizzatori sociali (pur necessari in questa difficilissima fase, ma non risolutivi), i proclami, il "parlar d'altro". Non si può chiedere sempre ai lavoratori e ai pensionati di salvare il paese dal disastro provocato dai capitalisti (e dai governi inetti e loro succubi).
È ora che ognuno si assuma le proprie responsabilità a partire da quei partiti, come la Lega, che hanno occupato le poltrone dei governi locali e di quello nazionale da ormai troppi anni per non essere coinvolti ed essere considerati esenti da responsabilità .
La mancanza di lavoro è il problema principale e va risolta con scelte di campo nette e con un piano del lavoro rigoroso che preveda il diretto intervento dello stato e degli enti locali. Facciamo una proposta: il Governo nazionale e quelli locali contrastino con la necessaria severità le delocalizzazioni. Chiediamo a chi delocalizza (e a chi ha delocalizzato) di ridare allo stato i finanziamenti ricevuti sotto qualsiasi forma. Si vincolino le aree produttive dimesse al fine di impedire speculazioni edilizie e finanziarie.
Deve essere ben chiaro che chi trasferisce il lavoro all'estero inseguendo maggiori profitti, sfruttando la povertà di quei paesi e sottraendo il lavoro nel nostro territorio compie un atto condannabile dal punto di vista etico e morale. Dobbiamo iniziare a considerare la delocalizzazione un vero e proprio crimine contro la società . Un reato simile a chi trasferisce all'estero la ricchezza e a chi, evadendo le tasse, impoverisce ogni cittadino.
Giorgio Langella
Federazione della Sinistra - Rifondazione-Comunisti Italiani Vicenza
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