Riappare sulla stampa (lo leggo su VicenzaPiù) la vicenda relativa alle polemiche sui like "nostalgici" del dossier anonimo sul GdV, a quattro giorni dal voto. I signori avvocati che ripropongono questa vicenda hanno il pieno diritto di dire la loro opinione, oltretutto sostenuta dalla elencazioni di leggi, ma ho l'impressione che il tempo scelto per farlo e l'appello finale suonino più come una faccenda vista sul piano strettamente elettoralistico di parte, piuttosto che per amor di verità e giustizia.
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A Vicenza - scrive in una nota trasmessaci per conto del presidente di Giuristi Democratici di Vicenza, Michele Stratta, da Gianni Cristofari, ex Sel e membro del Cda di Ipab nominato da Achille Variati - la campagna elettorale ha messo in luce quali ideologie nefaste professano alcuni candidati nelle liste del centro destra che, in violazione della legge, hanno inneggiato al nazismo e al fascismo e incitato all'odio razziale. Il dossier (ancora anonimo, ndr) inviato a Il Giornale di Vicenza (nella foto il quotidiano di Vicenza durante il fascismo con la testata Vedetta fascista, ndr)prova che questi candidati hanno commesso un reato, violando la legge Scelba (L. 645/1952 art. 4), per cui chiunque esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo oppure le finalita' antidemocratiche proprie del partito fascista e' punito con la reclusione fino a due anni e con la multa.
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Tutti e sei i candidati sindaco erano stamane 28 maggio all'assemblea CGIL di Vicenza e provincia per un confronto che si annunciava interessante visto l'uditorio e il lavoro di preparazione per cui ci aspettavamo una folta presenza della stampa mainstream. La segreteria generale della Cgil aveva, infatti, riassunto in 14 tematiche le decine e decine di domande raccolte tra iscritti, dirigenti e quadri della Camera del lavoro di Vicenza per parlare, ha detto nel suo intervento di apertura il segretario generale provinciale del maggiore sindacato nazionale Giampaolo Zanni.
Dopo aver lanciato la proposta il 14 maggio durante la presentazione di "BPVi. Bugie Popolari Vicentine" (clicca qui per acquistarlo online, vai su Amazon oppure lo trovi nelle migliori edicole e librerie oltre che presso la nostra sede di strada Marosticana 3 a Vicenza), il libro dossier agli atti della Commissione regionale di inchiesta sulle banche venete, rivolgendomi a tutti i candidati sindaco e a tutti i candidati consiglieri, presenti o assenti, per le prossime amministrative di Vicenza e dopo averla proposta il 15 maggio alle 10.37 e poi il 21 alle 22.25, pubblico di nuovo e lo farò fino a quando Dalla Rosa, Rucco & c. non diranno "sì" o "no" ai loro elettori, una semplicissima proposta in due passi a favore dei soci truffati dalla Banca Popolare di Vicenza.
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Su questo giornale pubblicammo, cinque anni fa, la foto del saluto "fascista" di Gioia Baggio con addosso un grembiule raffigurante l'effigie di Benito Mussolini. Del caso sull'unica “compagna†in consiglio comunale di Francesco Rucco tra le fila della lista civica “Idea Vicenza†da lui fondata scrivemmo dopo la sua elezione nell'amministrazione comunale. Anche all'epoca il gesto venne giustificato dai diretti interessati come goliardata. Baggio è rimasta poi in carica per tutto il mandato da consigliera ed oggi è ancora ricandidata. Un articolo ripreso con grande enfasi dal CorVeneto, citandoci, e da un altro sito web locale, senza citare la fonte; mentre su Il Giornale di Vicenza,che ora si è scatenato sul "dossier",all'epoca nemmeno un accenno.
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"... Nei giorni scorsi a questo giornale (Il Giornale di Vicenza, ndr) è stato recapitato un dossier molto corposo e documentato che riguarda alcuni candidati. Dal dossier, opportunamente verificato, emerge uno spaccato che tradisce simpatie per nazismo, fascismo, antisemitismo, omofobia. Il 31 dicembre di otto anni fa...": così scrive oggi, 19 maggio, il GdV che dedica un paginone ai 10 candidati delle liste per Francesco Rucco sindaco che negli scorsi anno hanno postato le loro "simpatie" o anche semplici like su simpatie analoghe. Giusto esercizio dl dovere di cronaca sui dossier anche se a danno di un candidato. Ma...
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Pubblicato il 14 maggio alle 21.53, aggiornato il 16 alle 23.15 con video della prima parte della presentazione. Dopo "Vicenza. La città sbancata", una selezione degli articoli di VicenzaPiù che fin dal 13 agosto 2010 mettevano in guardia dallo tsunami finaziario in arrivo i soci della Banca Popolare di Vicenza, due anni dopo e per un opportuno confronto tra come il nostro mezzo e Il Giornale di Vicenza abbiano raccontato gli antefatti e gli sviluppi della crisi della ora ex popolare, esce il libro dossier "BPVi. Bugie Popolari Vicentine" (lo trovi nelle migliori edicole e in librerie, presso la nostra sede di Vicenza Strada Marosticana 3 oppure clicca qui per acquistarlo online o vai su Amazon.it).
Il Movimento Italia Sociale Vicenza risponde, con una nota pubblica a firma Gian Luca Deghenghi, ad un comunicato congiunto delle segreterie cittadine di PD, LeU e Psi riguardanteil necrologio di Benito Mussolini apparso, ieri, nell'ultima pagina del Giornale di Vicenza (sui ci siamo espressi ieri, ndr). "Troviamo naturale che la sinistra vicentina attacchi l'iniziativa di Continuità Ideale di far pubblicare il necrologio di Benito Mussolini. Il vuoto antifascismo di maniera, lo sappiamo, richiede applicazione costante, è un lavoro a tempo pieno. Quale migliore occasione?"Continua a leggere
«I partiti del centrosinistra vicentino esprimono il proprio sdegno per l'ennesima provocazione politica pubblicata oggi su "Il Giornale di Vicenza", nella pagina dei necrologi»: così inizia una nota odierna congiunta di Pd, Psi e LeU di Vicenza per condannare il contenuto celebrativo di Benito Mussolini che appare, appunto, in una inserzione a pagamento nella famosa e lucrosa "pagina dei morti" del quotidiano locale, che da anni accetta questo tipo di inserzione, incassa qualche innocua critica, ma, soprattutto, mette a bilancio qualche euro in più, fregandosene degli antifascisti se i fascisti pagano.