Il Giornale di Vicenza pubblica il dossier sui post di destra, ma non c'è alla presentazione di quello nostro: "BPVi. Bugie Popolari di Vicenza". Evitato anche da Otello Dalla Rosa
Sabato 19 Maggio 2018 alle 16:20 | 0 commenti
"... Nei giorni scorsi a questo giornale (Il Giornale di Vicenza, ndr) è stato recapitato un dossier molto corposo e documentato che riguarda alcuni candidati. Dal dossier, opportunamente verificato, emerge uno spaccato che tradisce simpatie per nazismo, fascismo, antisemitismo, omofobia. Il 31 dicembre di otto anni fa...": così scrive oggi, 19 maggio, il GdV che dedica un paginone ai 10 candidati delle liste per Francesco Rucco sindaco che negli scorsi anno hanno postato le loro "simpatie" o anche semplici like su simpatie analoghe. Giusto esercizio dl dovere di cronaca sui dossier anche se a danno di un candidato. Ma...
Ma con congruo anticipo lo stesso GdV, insieme a tutti gli altri organi di stampa locale e regionali, oltre che a tutti i politici vicentini e veneti, in carica o candidati, locali, provinciali, regionali e nazionali, ha ricevuto questo mio "invito alla presentazione del mio nuovo libro dossier BPVi. Bugie Popolari Vicentine ora in mano alla Commissione d'inchiesta regionale sulle banche venete da cui sono stato audito, unico giornalista".
Nella sala convegni di Apindustria, affollata di risparmiatori truffati dalla Banca Popolare di Vicenza e dei vertici delle pricipali associazioni a loro tutela, quelle Unite per il fondo, se di parlamentari locali in carica non vedemmo l'ombra, se di politici regionali accogliemmo solo Sergio Berlato e di quelli provinciali e comunali solo Ennio Tosetto, per i candidati ospitammo gli aspiranti "primo cittadino" o delegazioni ufficiali di Potere al popolo, Siamo Veneto, No Privilegi Politici e Grande Nord.
Per i due candidati "maggiori" registrammo il silenzio ufficiale e pratico totale di Otello Dalla Rosa (oltre Tosetto erano personalmente presenti solo Lucio Zaltron e Giovanni Rolando) mentre Francesco Rucco, che aveva subito aderito ufficialmente all'invito ma era poi stato costretto a essere presente ad un ovviamente imprevisto funerale, si scusò per iscritto della sua assenza e si fece rappresentare da una folta rappresentanza di candidati delle liste civiche e di FdI a suo diretto sostegno a parte Forza Italia e Lega, totalmente anche loro assenti.
E i media? Tutti assenti, meno la Tv nazionale La 7 su cui ci sarà un servizio giovedì su Piazza Pulita. Tutti assenti inclusi i colleghi del Giornale di Vicenza, che evidentemente, sanno sparare a tutta pagina su "un dossier, opportunamente verificato...", per carità , su post datati su FB di alcuni dei candidati delle liste pro Rucco, ma neanche si avvicinano quando il dossier di turno, per giunta agli atti della Commissione d'inchiesta regionale sulle banche venete, è la nostra "rassegna di 180 pagine di come la stampa vicentina 'informò' per anni i risparmiatori, non sciocchi creduloni ma persone che hanno deciso sulla base di fake news diffuse dalla Banca Popolare di Vicenza (BPVi) tramite l'informazione tradizionale locale, questa sì ingenua...".
Certo è, però, che grazie al dossier "verificato" pubblicato oggi dal GdV abbiamo capito dove erano i vertici e i fans delle liste di Otello Dalla Rosa: a scartabellare voluminosi oltre che "rischiosi" (e virtuali) documenti per comporre il nobile ed antifascista dossier da affidare alle pagine amiche, le stesse da cui Gianni Zonin diffondeva il democraticissimo proclama: "Vicentini, leggete. È giunta l'ora... Un'ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria. L'ora delle decisioni irrevocabili...".
Quella della sottoscrizione, irrevocabile, di carta straccia, oggi intrisa del sangue di decine di migliaia di risparmatori vicentini, veneti e non solo!
A mostrarsi in pubblico per testimoniare la propria condanna di chi, del sistema, male informò i vicentini Otello Dalla Rosa non c'era nè si fece rappresentare nè, almeno, si degnò di due righe di giustificazione.
Era troppo impegnato a cercare post e a navigare su facebook, Bulgarini like. Della cui sonante bocciatura potrebbe non aver tratto le logiche conclusioni.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.