Alla Banca Popolare di Vicenza e a Veneto Banca l'unica via di scampo oggi rimasta è l'intervento dello Stato, appena ieri quantizzato in sede europea in 6.4 miliardi di euro... SE&O ma le enormi ferite in Veneto, su cui vi avevamo messo in guardia su questo mezzo fin dal 13 agosto 2010 con gli articoli poi raccolti in "Vicenza. La città sbancata", avranno una portata ancora ad oggi non misurabile ma di sicuro dirompente sull'economia del territorio. Dopo aver iniziato ad evidenziare il 1° aprile il ruolo di Banca d'Italia ("Noi abbiamo parlato da sempre di BPVi e Veneto Banca. Ora ci occupiamo anche di Banca d'Italia..."), il 2 aprile scorso abbiamo elencato i tantissimi, troppi casi di deficit di vigilanza e i premi ricevuti in particolare da Banca Popolare di Vicenza e Popolare di Bari e le parallele bocciature comminate a Veneto Banca e Etruria.
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Il crac di fatto di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, a cui dovrà porre rimedio lo Stato con un mega aumento di capitale da 5 miliardi previa l'autorizzazione europea, ha aperto enormi ferite in Veneto, su cui vi avevamo messo in guardia su questo mezzo fin dal 13 agosto 2010 con gli articoli poi raccolti in "Vicenza. La città sbancata", ma di cui, forse, non ci si rente ancora conto per la portata che avranno sull'economia del territorio. Dopo aver iniziato ad evidenziare il 1° aprile (non era un pesce...) il ruolo di Banca d'Italia ("Noi abbiamo parlato da sempre di BPVi e Veneto Banca. Ora ci occupiamo anche di Banca d'Italia...") il 2 aprile scorso abbiamo elencato i tantissimi, troppi casi di deficit di vigilanza e i premi ricevuti in particolare da Banca Popolare di Vicenza e Popolare di Bari, quest'ultima ancora oggi "in piedi" senza danni apparenti nonostante situazioni di bilancio e di patrimonio critiche, e le parallele bocciature comminate a Veneto Banca e Etruria.
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Le fiamme gialle hanno fatto scattare le manette ai polsi di tre nordafricani "beccati" con 22 chili di hashish, destinato alle piazze dello spaccio di Vicenza, Padova e Verona. L'operazione "Slash" è stata coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Vicenza Hans Roderick Blattner. Fondamentale per la sua riuscita l'uso d'intercettazioni che hanno coinvolto anche utenze telefoniche estere. La droga, infatti, dal Marocco, raggiungeva tramite corrieri domiciliari la Spagna e poi su ruota il Veneto.
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“Guai agli imbroglioni, ovunque tentino di fregare qualcuno. Bravi i nostri Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Venezia, che hanno stroncato un grosso giro di frodi nella commercializzazione dei carburanti. Il danno non era solo erariale, pur ingente, ma anche per chi si riforniva alla pompa, che trovava ingiustificabili differenze di prezzo tra gestore e gestoreâ€. Con queste parole contenute in una nota della Regione Veneto, il Presidente della Regione Luca Zaia si complimenta con la Guardia di Finanza di Venezia per l’operazione che ha portato a scoprire una frode con 400 milioni di litri di benzina e gasolio immessi illecitamente sul mercato in tutto il territorio nazionale, per un valore di 360 milioni di euro, e 18 milioni di litri sequestrati.
Il maxi sequestro della Guardia di Finanza avvenuto ieri nei maggiori centri di distribuzione dell'area vicentina non è passato di certo inosservato. A farne le spese il colosso sudcoreano Samsung che ha assistito al ritiro di oltre 3000 dispositivi smartphone e tablet di ultima generazione dagli scaffali di 26 rivenditori vicentini. Chi ha osato lanciare il guanto di sfida al colosso tecnologico internazionale? Si tratta della società Edico Srl, azienda con sede a Roma che da oltre 25 anni opera nel settore della protezione e valorizzazione dei brevetti nel campo dell'elettronica di consumo. La ditta ha chiesto un risarcimento danni a Samsung di 60 milioni di euro per la violazione dei diritti di un brevetto software depositato e validato nel 2002.
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Dopo la notizia di questa mattina del sequestro da parte della Guardia di Finanza di 21 modelli di dispositivi di telefonia mobile e tablet marchiati Samsung, abbiamo chiesto spiegazioni in merito all'azienda che specifica: "Samsung è a conoscenza del fatto che nella giornata odierna sono stati effettuati sequestri di smartphones e tablet del proprio brand presso alcuni punti vendita della provincia di Vicenza e che tali sequestri sono stati eseguiti su iniziativa di tale Edico s.r.l. (società che non svolge alcuna attività produttiva o distributiva nel settore) sulla base di una asserita violazione di un suo brevetto. Samsung comunica che si rivolgerà alle competenti autorità civili e penali per ottenere la revoca immediata di questi provvedimenti e il ristoro dei danni patrimoniali e di immagine".
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Si chiama operazione "Patent App" quella in cui è impegnata in queste ore la Guardia di Finanza di Vicenza che prevede un maxi-sequestro di smartphone e tablet marcati Samsung che coinvolgerà la provincia di Vicenza. Il ritiro dei dispositivi mobili avverrà sui mercati della grande distribuzione. Il motivo legato al blitz dei finanzieri è la violazione da parte della società sudcoreana Samsung di un brevetto da 60 milioni sviluppato da un'azienda italiana. Nella città di Vicenza le operazioni hanno coinvolto i negozi Mediaworld all'interno del Centro Commerciale Palladio, Interspar di via del Mercato Nuovo, Expert in viale della Scienza, e Auchan in via delle Cattane.
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Dal business dei rifiuti a quello dei migranti. È un passaggio senza soluzione di continuità quello di Ecofficina, la cooperativa padovana che gestisce il centro di accoglienza di Cona dove martedì scorso la morte di una ragazza ivoriana ha scatenato la protesta dei richiedenti asilo. Fino a due anni fa la coop si chiamava Ecofficina e faceva affari con lo smaltimento dei rifiuti nei Comuni del Sud padovano. Il trait-d'union tra i due mondi è Simone Borile, ex Dc, ex consigliere provinciale del Pdl e oggi vicino all'Ncd, fino al 2015 presidente del consorzio Padova Sud che gestisce i rifiuti urbani di 58 Comuni della Provincia di Padova e, al tempo stesso, vicepresidente e direttore (con uno stipendio di circa 200 mila euro l'anno) di una società interamente partecipata dal consorzio, la Padova Tre Srl.
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Due sere prima di Natale era riuscito a sfuggire alla cattura, lasciandosi alle spalle un'auto e una nuvola di cocaina. Il presunto spacciatore, un marocchino 43enne, è stato accompagnato al carcere di San Pio X la sera prima di capodanno dopo essere stato fermato dagli uomini delle fiamme gialle.
La fuga. La sera dell'antivigilia di Natale, durante alcuni controlli legati al traffico di droga nella zona di San Lazzaro i militari hanno tentato di sottoporre ad un controllo un'auto con a bordo due nordafricani in transito in via Pierluigi da Palestrina. Il mezzo non si è fermato dando vita ad un breve inseguimento, durante il quale l'auto delle fiamme gialle ha anche speronato l'auto sospetta.
Stufe e climatizzatori vendute “in nero†per oltre 11 milioni di euro, frodi IVA mediante fatture false per quasi 2 milioni di euro emesse da 3 società “cartiere†e impiego di n. 18 lavoratori irregolari di cui 2 completamente “in neroâ€. Sono queste le principali violazioni riscontrate dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza nei confronti di una nota società dell’Alto Vicentino e che, in questi giorni, hanno portato a sequestrare la somma di € 515.819,58 sui conti correnti della società , in esecuzione della misura cautelare disposta dal G.I.P. di Vicenza.