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Finanzieri ritirano smartphone e tablet a Vicenza. Chi ha lanciato la sfida a Samsung?

Di Ferdinando Marcolin Giovedi 19 Gennaio 2017 alle 11:04 | 0 commenti

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Il maxi sequestro della Guardia di Finanza avvenuto ieri nei maggiori centri di distribuzione dell'area vicentina non è passato di certo inosservato. A farne le spese il colosso sudcoreano Samsung che ha assistito al ritiro di oltre 3000 dispositivi smartphone e tablet di ultima generazione dagli scaffali di 26 rivenditori vicentini. Chi ha osato lanciare il guanto di sfida al colosso tecnologico internazionale? Si tratta della società Edico Srl, azienda con sede a Roma che da oltre 25 anni opera nel settore della protezione e valorizzazione dei brevetti nel campo dell'elettronica di consumo. La ditta ha chiesto un risarcimento danni a Samsung di 60 milioni di euro per la violazione dei diritti di un brevetto software depositato e validato nel 2002.

In una nota, inviata alla redazione di VicenzaPiù, Edico Srl scrive: "uno dei brevetti di maggior successo commerciale gestito da Edico riguarda un sistema di memorizzazione e riordinamento automatico dei canali TV, identificabile con l'acronimo inglese ATSS (Automatic Tuning and Sorting System) e che fa registrare automaticamente ai televisori le emittenti nell'ordine tipicamente preferito dagli utenti e cioè sintonizzando per esempio Rai1 sul primo canale, Rai2 sul secondo canale e Canale 5 sul quinto canale. Negli anni, attraverso le diverse attività di valorizzazione portate avanti da Edico, sono stati conclusi contratti di licenza che concedono l'utilizzo di questa tecnologia a diverse decine tra le più importanti società nel campo dell'elettronica, tra cui Grundig, Sony, Panasonic, Pioneer, JVC, Hitachi, Sharp, Samsung, LG, Haier, Hisense, Loewe, Philips, Orion. Nel panorama generale di estrema competitività in cui ci troviamo, le attività di ricerca e sviluppo sono diventate sempre più complesse e costose. Per molte società ed enti di ricerca è diventato più difficile assicurarsi i fondi necessari a sostenere le proprie attività di innovazione. Attraverso la gestione e valorizzazione dei brevetti, Edico è in grado di fornire un flusso economico aggiuntivo agli inventori che hanno sviluppato e brevettato un'invenzione. Edico ha diversificato il suo portafoglio di Proprietà Intellettuale acquisendo nuovi brevetti, che proteggono tecnologie applicabili a moltissimi prodotti del settore dell'elettronica di consumo, inclusi smartphone e tablet. Questi brevetti tutelano diverse tecnologie che aiutano il consumatore e prevengono un utilizzo potenzialmente dannoso dei dispositivi. Proprio per i vantaggi e la sicurezza a favore dei consumatori garantita da queste invenzioni, diverse società hanno deciso di utilizzare la tecnologia brevettata di proprietà di Edico, senza però riconoscere un compenso ad Edico e decidendo per una politica di free-riding dell'innovazione e di contraffazione dei brevetti. A causa di questo free-riding Edico, che opera in questo settore da oltre 25 anni e che ha sempre difeso il valore dell'innovazione, riscontra una volta di più che è necessario vedere i propri diritti tutelati dalla Giustizia. Edico ha massima fiducia nella Giustizia Italiana ed è sicura che il suo decorso aiuterà a raggiungere un pieno rispetto dei propri diritti di Proprietà Intellettuale". Da parte di Samsung non ci sono, al momento, altre novità a parte lo statement che è stato inviato ieri alla nostra redazione. Bisognerà, quindi, attendere il verdetto per vedere chi risulterà vincitore dello scontro fra il gigante Samsung e l'azienda italiana Edico srl. Nel frattempo, i modelli ritirati dal mercato nel blitz delle fiamme gialle di ieri, riportati dal Giornale di Vicenza di oggi, sono i seguenti: S7 e S7 Edge; S6, S6 Edge ed S6 Edge+; S5 Neo; Note Edge; Note 4; A5 (2016); A3 (2016); J7 (2016); J5 (2016); J3 (2016); J5; Xcover 3 VE; View; Tab S2 (2016); Tab S2; Tab A (2016); Tab A e Tab E.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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