Da Google ai Business Game: tre corsi executive al via al Cuoa
Martedi 18 Settembre 2012 alle 11:37Vicenza premiata con il Google eTowns Award 2011
Martedi 29 Novembre 2011 alle 12:17E' nato l'Osi Program, il progetto Usa per predire il futuro (attraverso Internet)
Martedi 12 Luglio 2011 alle 11:04E' nato l'Osi Program, firmato dell'intelligence americana. Obiettivo: prevedere rivoluzioni, epidemie, catastrofi e crisi economiche dall'analisi di tutto ciò che circola in Rete, da un tweet a un video su YouTube. Recorded Future, infine, è un prodotto firmato Cia e Google che scorre decine di centinaia tra siti Web, blog e account di Twitter per stabilire relazioni tra persone, organizzazioni, azioni e incidenti.
Continua a leggereI Giovani Imprenditori nella "rete" di Dublino
Giovedi 30 Giugno 2011 alle 11:27Mister Yandex porta in Borsa la "bolla russa": e Google trema
Venerdi 3 Giugno 2011 alle 11:08Da Affari e Finanza del 30 maggio de La Repubblica, di Nicola Lombardozzi
Mai fidarsi dei miliardari timidi. Arkadij Volozh, quarantaquattro anni, baffi neri e aria trasandata da matematico distratto, non ha nulla del logoro cliché dei nuovi ricchi di Russia. Niente yacht, rarissime apparizioni pubbliche, una vecchia Volvo familiare per spostarsi, nemmeno un solo piccolo aereo privato nonostante un patrimonio valutato in centinaia di milioni di dollari (nella foto il giorno della quotazione in borsa).
Continua a leggereLa Silicon Valley a caccia di "arzilli ragazzini"
Lunedi 7 Marzo 2011 alle 10:41Se in Italia è partita l'offensiva contro gli "arzilli vecchietti" delle stanze della finanza, distinti da Diego Della valle dai motori dell'imprenditoria che rischia in proprio, anche il capitalismo americano sarà salvato dai "baby boys". Lo ha decretato la Silicon Valley, culla dell'innovazione tecnologica mondiale e laboratorio delle rivoluzioni economiche degli ultimi trent'anni.
Continua a leggereIl Caffe' degli Artigiani e Massimo Marchiori
Lunedi 27 Settembre 2010 alle 12:18Sentenza Google e web:non tutto è permesso
Martedi 13 Aprile 2010 alle 04:58Adico     Â
Sentenza Google: giudice, su web non può essere tutto permesso
Non può esistere "la 'sconfinata' prateria di internet dove tutto è permesso e niente può essere vietato": lo scrive il giudice di Milano, Oscar Magi, nelle motivazioni della sentenza di condanna di tre dirigenti di Google, per violazione della privacy, in relazione ad un filmato che riprendeva un minore disabile insultato in una classe. Filmato che venne caricato sul famoso motore di ricerca.
Il giudice, nelle 111 pagine di motivazioni, spiega che "esistono, invece, leggi che codificano comportamenti e che creano degli obblighi; obblighi che, ove non rispettati, conducono al riconoscimento di una penale responsabilità ". Dunque, per il giudice monocratico della quarta sezione penale, "non esiste" la "sconfinata prateria di internet (...) pena la scomunica mondiale del popolo del web". Il 24 febbraio scorso tre dirigenti di Google vennero condannati a sei mesi, con la sospensione condizionale della pena, per violazione della privacy, mentre vennero assolti dal reato contestato di diffamazione. Un quarto dirigente, accusato solo di diffamazione, venne assolto. Al centro del processo, c'era un video che mostrava un ragazzino disabile insultato e picchiato da alcuni compagni di scuola di un istituto tecnico di Torino.
Il filmato venne realizzato dagli studenti nel maggio 2006 e da loro caricato su Google Video l'8 settembre, dove rimase cliccatissimo per circa due mesi. L'inchiesta a carico dei dirigenti di Google è stata coordinata dai pm di Milano Alfredo Robledo e Francesco Cajani. La condanna dei tre dirigenti era stata criticata duramente dall'ambasciata Usa a Roma, la quale aveva sostenuto che "il principio fondamentale della libertà di internet è vitale per le democrazie".
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Embargo digitale e totalitarismo democratico. Gli effetti del caso Berlusconi
Lunedi 21 Dicembre 2009 alle 18:57Dopo l'aggressione al premier si moltiplicano le voci di chi vorrebbe limitare la libertà di espressione sul web. Un percorso tecnicamente arduo e sottilmente pericoloso
Perché fa scivolare sempre più la democrazia verso il regime
L'aggressione ai danni di Silvio Berlusconi ha dato la stura ad una campagna, già covata da tempo, il cui obiettivo neanche troppo celato è quello di restringere il campo delle libertà di espressione, specie le espressioni del dissenso. Allo stesso tempo pezzi importanti del governo hanno preso di mira le modalità con le quali sarà possibile partecipare alle manifestazioni di piazza. Però a fare irruzione nell'agenda dei media sono stati i social network.
Twitter, i blog, ma soprattutto Facebook, sono stati le piazze elettroniche nelle quali i commenti all'evento di Milano sono stati più duri. Apprezzamenti per il gesto, posizioni ironiche, invettive sarcastiche, j'accuse violenti: insomma c'è stato di tutto e di più. E proprio rispetto a queste contestazioni le voci del governo, nonché quella di editorialisti "lealisti" con le istituzioni repubblicane come Giannantonio Stella, si sono levate quasi unanimi. Il ministro dell'Interno Bobo Maroni della Lega ha parlato esplicitamente di norme allo studio pensate per oscurare i siti che riportano espressioni violente o che propugnano odio.