«Ispettori, magistrati e Gdf ecco la rete di protezione della Popolare Vicenza», il titolo, e «Tutti i segnali del crac ignorati da Bankitalia e pm. E oggi 118 mila risparmiatori chiedono giustizia», il sommario: ecco il cuore delle due pagine che La Repubblica, ieri, sabato 4 giugno (giorno in cui è stata pubblicata la prima volta questa nota, che oggi, 5 giugno, aggiorniamo con una nota pubblicata di seguito della dr.ssa carreri), ha dedicato a firma Franco Vanni allo scandalo della Banca Popolare di Vicenza che ha bruciato «in pochi mesi 6,2 miliardi di euro... lasciando sul lastrico 118 mila soci che avevano investito i loro risparmi in azioni passate dal valore di 62,5 euro a dieci centesimi».
Continua a leggere
«Il 7 luglio il fondo Atlante prende possesso della BPVi con assemblea e nomina del Cda. Intanto cambia il revisore con addio a KPMG», così titolavamo giovedì 26 maggio scorso la nota ufficiale appena diffusa dalla Banca Popolare di Vicenza a trazione Atlante. Nel titolo, al di là della informazione di cronaca sulla data dell'assemblea, sottolineavamo subito la vera notizia che era l'inserimento nell'ordine del giorno di questo punto: "proposta di risoluzione consensuale anticipata dell'incarico di revisione legale dei conti in essere con la società KPMG S.p.A. ...". La KPMG è la prima vera testa fondamentale del "sistema Zonin" che fa saltare, con preannuncio tempestivo, il Fondo Atlante che decide di fare a meno della società che durante tutto il ventennio del re delle, sue, vigne aveva "rivisto" i conti.
Continua a leggere
Sandro Pupillo, capogruppo Lista Variati Sindaco e Giacomo Possamai, capogruppo Partito Democratico in Consiglio comunale replicano alle affermazioni del capogruppo di Idea Vicenza Francesco Rucco
Ci dispiace deludere il Capogruppo di Idea Vicenza Francesco Rucco, che d'altronde fa il suo mestiere di Consigliere di Opposizione, ma non vi è nessuna crepa e nessun nervosismo all'interno della Maggioranza che governa oggi la Città . Una Maggioranza che in questi anni ha sempre dimostrato straordinaria solidità , garantendo in ogni occasione il numero legale e votando compattamente le delibere presentate in Consiglio Comunale magari, in alcune occasioni, dopo un intenso e vivace dibattito interno.
Riceviamo da Francesco Rucco, capogruppo di Idea Vicenza in Consiglio comunale, e pubblichiamo
Di recente si sono aperte importanti crepe nella maggioranza consiliare del comune di vicenza. Dapprima sulla fondazione Roi con i capigruppo Pupillo e Possamai, ieri con il consigliere Colombara che critica l'ipotesi del maxi ponte tra i Ferrovieri e la stazione di Vicenza. La netta sensazione è che in maggioranza si inizi a capire che questa Amministrazione -in dieci anni di governo- non lascerà nulla alla città , fatte salve le tante promesse spese con fiumi di parole e faraonici progetti rimasti lettera morta.
Trascriviamo di seguito, per chi preferisse leggere piuttosto che "vedere", l'intervista video esclusiva concessa a VicenzaPiu.Tv il 9 maggio da chi guida la Procura di Vicenza, Antonino Cappelleri, che, scrivevamo nel "lancio" del video, «sta da tempo cercando di far chiarezza sul più grande "scandalo finanziario" del nostro territorio. A rimanerne colpiti, a parte pochi "fortunati" che, utilizzando corsie preferenziali, hanno monetizzato le loro azioni per giunta al loro valore massimo di 62,50 euro, sono stati complessivamente circa 118.000 soci, di cui quasi la metà a Vicenza e nel Veneto, per un valore totale di circa 6.5 miliardi di euro.Continua a leggere
Se uno, che non ha fatto il liceo classico o non si diletta di letture umanistiche e mitologiche, vuol sapere cos'è l'araba fenice, quella che risorge dalle proprie ceneri, basta che provi a "pincionare" sul web e, su Wikipedia, trova che è «l'araba fenice è qualcosa di cui non si conosce l'uguale, introvabile, un esemplare unico e soprattutto inafferrabile, secondo il ben noto detto di Metastasio ("Demetrio", atto II, scena III): "Come l'araba Fenice, che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa."». E quale definizione migliore oggi si attaglia a Gianni Zonin, l'ex presidente della Banca Popoalre di Vicenza, a cui circa 118.000 soci hanno dato fiducia ritrovandosi poi in mano, non tutti, per carità , gli amici pare di no, ma quasi tutti gli altri, moltissimi i poveracci, con un pugno di carta straccia in mano, su cui prima era scritto "vale 62,50 euro, fidatie comprami" e ora c'è inciso con la punta di un pugnale doloroso "varrebbe 10 centesimi, ma neanche in Borsa mi puoi vendere".
Continua a leggere
A Vicenza c'è una "carta" stampata calante ma piena di tanti colleghi, molti assunti, molti di più no, tutti sotto le ali protettive economiche (e non solo) confindustriali, visto che il suo editore, la società Athesis, oltre ad appartenenti a "famiglie Vip" con quote minoritarie, ha come soci di riferimento Confindustria Vicenza e Confindustria Verona, direttamente ma anche tramite tante "scatolette" vicentine e veronesi, controllate dalle due associazioni, tutte "dispensa incarichi" e "cura interessi". Ci sono poi altri mezzi, tutti più o meno in crescita come lettori/utenti, la maggior parte dei quali solo su web, a parte il CorVeneto, che al 51% appartiene a Rcs e al 49% a una società locale che ha Riello e Zonin come soci di spicco.
“Zonin luamaroâ€. La scritta in rosso compare su un cartello di legno posto in corrispondenza dell'ingresso della residenza in centro storico a Vicenza di Gianni Zonin, ex presidente della Banca Popolare di Vicenza e presidente della Fondazione Roi, dove nella giornata piovosa di oggi 11 maggio è stata riversata una cospicua quantità di letame da alcuni militanti del Gruppo “Bidonare prima i vicentini†che aveva già messo in atto azioni contro Zonin in unamanifestazione a Gambellara, sede dell'azienda vinicola, e davanti alla sede centrale BPVi in in via Battaglione Framarin a Vicenza.
Continua a leggere
«A Vicenza c’era un oggettivo sistema di potere che non si poteva mettere in discussione: neanche io l’ho fatto, non ne ho avuto la forza». Un’ammissione, quella del vicesindaco Jacopo Bulgarini d’Elci, arrivata ieri nel bel mezzo del consiglio comunale incentrato sulla questione della Fondazione Roi, la sua perdita finanziaria dovuta alla crisi della Banca Popolare di Vicenza e la necessità (chiesta da tutte le parti politiche) di rinnovare i vertici. Con un ordine del giorno proposto da Sandro Pupillo (capogruppo lista Variati) e votato all’unanimità dai 26 consiglieri presenti, il consiglio «auspica che l’attuale consiglio di amministrazione della Fondazione Roi approvi quanto prima il bilancio e contestualmente si dimetta. Inoltre, chiede «all’amministrazione di intraprendere tutte le azioni necessarie per fare in modo che vi sia un netto taglio con il passato». Leggi in rassegna stampa il resto dell'articolo Continua a leggere
 «A Vicenza c’era un oggettivo sistema di potere che non si poteva mettere in discussione: neanche io l’ho fatto, non ne ho avuto la forza». Un’ammissione, quella del vicesindaco Jacopo Bulgarini d’Elci, arrivata ieri nel bel mezzo del consiglio comunale incentrato sulla questione della Fondazione Roi, la sua perdita finanziaria dovuta alla crisi della Banca Popolare di Vicenza e la necessità (chiesta da tutte le parti politiche) di rinnovare i vertici. Con un ordine del giorno proposto da Sandro Pupillo (capogruppo lista Variati) e votato all’unanimità dai 26 consiglieri presenti, il consiglio «auspica che l’attuale consiglio di amministrazione della Fondazione Roi approvi quanto prima il bilancio e contestualmente si dimetta. Inoltre, chiede «all’amministrazione di intraprendere tutte le azioni necessarie per fare in modo che vi sia un netto taglio con il passato».
Continua a leggere