Consiglio comunale: Roi faccia il bilancio e poi si rinnovi il cda. Bulgarini: a Vicenza c’era un oggettivo sistema di potere
Mercoledi 11 Maggio 2016 alle 07:49 | 0 commenti
 «A Vicenza c’era un oggettivo sistema di potere che non si poteva mettere in discussione: neanche io l’ho fatto, non ne ho avuto la forza». Un’ammissione, quella del vicesindaco Jacopo Bulgarini d’Elci, arrivata ieri nel bel mezzo del consiglio comunale incentrato sulla questione della Fondazione Roi, la sua perdita finanziaria dovuta alla crisi della Banca Popolare di Vicenza e la necessità (chiesta da tutte le parti politiche) di rinnovare i vertici. Con un ordine del giorno proposto da Sandro Pupillo (capogruppo lista Variati) e votato all’unanimità dai 26 consiglieri presenti, il consiglio «auspica che l’attuale consiglio di amministrazione della Fondazione Roi approvi quanto prima il bilancio e contestualmente si dimetta. Inoltre, chiede «all’amministrazione di intraprendere tutte le azioni necessarie per fare in modo che vi sia un netto taglio con il passato».
La richiesta è di rinnovare il cda (oggi ancora presieduto dall’ex presidente della Banca Popolare di Vicenza Gianni Zonin) «in discontinuità rispetto al passato, con figure nuove, dall’acclarata competenza e dalla specchiata moralità ». Chiarezza è la parola che più di tutte è risuonata ieri pomeriggio in sala Bernarda. A chiederla, dal vicesindaco Bulgarini a Francesco Rucco di Idea Vicenza, Roberto Cattaneo di Forza Italia, Sabrina Bastinello della Lega Nord, Manuela Dal Lago (lista omonima), Valentina Dovigo (lista omonima) di Sel e Claudio Cicero (lista omonima), oltre che Liliana Zaltron e Daniele Ferrarin del Movimento 5 Stelle, i primi a portare la questione in consiglio. Durante il dibattito si è chiesta trasparenza anche al Comune, soprattutto sul ruolo all’interno della Fondazione Roi, che però è privata e non pubblica, pure essendoci il responsabile scientifico dei musei civici (al quale è rivolta in particolare l’attività benefica dell’ente) Giovanni Villa tra i membri di diritto del cda. Molti dubbi, soprattutto sull’entità del patrimonio della Roi (oltre ai 510mila titoli che possiede della Bpvi, il cui valore è passato da 31 milioni di euro a 50mila). «Non conosco la situazione – ha sottolineato Bulgarini – il Comune non partecipa direttamente alla governance, ma ora mi auguro si arrivi alle dimissioni dell’attuale cda». Il vicesindaco ha suggerito una sorta di scaletta: «Approvazione del bilancio 2015 in una settimana, successivo ricambio e, dopo l’entrata della nuova governance, si faccia una fotografia della situazione», con la speranza che «la Fondazione Roi riparta con più disponibilità ad interloquire con l’esterno».
Di Elfrida Ragazzo, da Il Corriere del Veneto
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